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forza che ci siamo leggete qui
Seguiamo con molta attenzione e fermezza le proteste in tutta Italia di varie categorie e siamo aperti al dialogo, ma anche ad usare tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. Sicuramente è una responsabilità pesante per noi da affrontare e lo faremo con serenità, ma anche con determinazione. E’ giusto che le proteste si manifestino, però sempre nel rispetto della legge. Ci sarà dunque massima attenzione alla cornice di legalità in cui avvengono queste manifestazioni. Quanto al rischio che le proteste scavalchino i sindacati, questo è un problema, perché quando si fanno fughe in avanti si può andare oltre la legge e noi su questo saremo molto rigorosi. La situazione è costantemente seguita e abbiamo allestito due sale crisi al Viminale: una per l’ordine e la sicurezza pubblica, che segue il fenomeno delle proteste, ed un’altra, più specifica, della polizia stradale, che segue gli aspetti legati alla circolazione.
Non saranno tollerati i blocchi stradali. Fin dove si può useremo tolleranze e dialogo, però bisogna anche tenere presenti i diritti dei cittadini“.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri.
Parole pesanti. Una non poi tanto velata minaccia di repressione, se necessario anche violenta, in ricordo di vecchi regimi che questa italietta, sempre china, ha già subito pochi decenni addietro.
E’ giunta ora di alzare la testa, schiene dritte, risorgi Italia! La maschera è tolta, siamo in una dittatura, le peggiore possibile, perchè si autoproclama democratica ed egualitaria. Buona parte dello stivale, specie al sud, è bloccato dalla protesta degli autotrasportatori e non solo. A questa folta categoria hanno iniziato ad unirsi liberi cittadini.
Vi faccio l’esempio di Cosenza, la città in cui vivo. Era prevedibile, almeno, secondo me, quanto sta accadendo oggi, lunedì 23 Gennaio 2012, a Cosenza. La situazione sta precipitando: i distributori di benzina sono esauriti, quelli attivi sono stati presi d’assalto e presto non avranno più benzina da erogare; gli scaffali dei centri commerciali sono vuoti, stamani al Carrefour di Zumpano sembrava di trovarsi di fronte a uno scenario apocalittico, solo merce di magazzino; gli svincoli della A3 Cosenza Nord, Frascineto e Rose-Montalto sono occupati dai tir in protesta. L’onda anomala è arrivata e nessuno è pronto, ci sarà il caos a breve.
E questo è solo il primo giorno. Siamo certi che la protesta verrà demonizzata e/o infiltrata dai soliti facinorosi di stato. In molti hanno provato ad attaccare cappello alla protesta, ma sono tornati alla base con un pugno di mosche.
Lo sciopero degli autotrasportatori nato in Sicilia sta per paralizzare l’Italia intera. La gente si indigna e con rabbia accusa la categoria in rivolta. Sbagliato. E’ una rivolta a cui dobbiamo unirci, riguarda tutti noi, non abbiamo più niente da perdere, e se abbiamo qualcosa, in nome della giustizia, è ora di metterla in discussione, per noi e per le generazioni future. Dobbiamo essere compatti, basta con le guerre tra poveri, basta con le lotte tra schiavi. Spostiamo il nostro tiro verso il vero obiettivo. Questo sistema ha fallito, coloro i quali si sono arricchiti sulla spalle della comunità auspicano l’attuarsi, tramite l’ausilio dei media asserviti e compiacenti, del vecchio adagio romano “dividi et impera”. Se la storia serve a qualcosa, allora stavolta non dobbiamo permettere che ciò accada.
Questo governo oligarchico, sotto le spinte della dittatura europea, sta stringendo la morsa economica e sociale sul popolo italiano. Con la scusa del debito illegale ci rubano la nostra dignità, per le libertà hanno già fatto, ne abbiamo ben poca, quel che vi appare libertà e solo il suo sbiadito ologramma. E’ ora di svegliarsi, di andare oltre le indotte barriere ideologiche tra destra e sinistra, non esistono, le hanno usate solo per pilotarci nel loro calderone sacrificale.
Informiamoci e informate il più possibile su quello che sta accadendo.
Riappropriamoci dei nostri diritti e della nostra sovranità. Rivogliamo la sovranità monetaria, economica e politica. Senza di queste non siamo una democrazia, ma una sinarchia guidata da burattini-tecnocrati in mano ai poteri forti e alle multinazionali. Riscopriamoci comunità, aiutiamoci, facciamo gruppo, uniamoci, discutiamo, confrontiamoci, ma formiamo un fronte popolare compatto e unito. Arricchiamoci delle nostre diversità, facciamo cultura, dobbiamo essere degni portatori del termine “civiltà”.
Ridestiamoci gente, è finito il tempo della pigrizia e della delega. La democrazia richiede un impegno da “uomini” consapevoli, onesti e altruisti. Sopprimete l’egoismo e l’egocentrismo, falsi simulacri della dittatura del capitale e del mondo globalizzato, rinneghiamo la legge del più forte, riappropriamoci dei nostri spazi, ci hanno anestetizzato per anni, abbiamo sonnecchiato in un torpore atarassico, è ora di reagire.
Basta compromessi, basta promesse, basta sacrifici, questo sistema, che ci hanno fatto credere per anni il migliore possibile, è solo il peggiore mai creato dall’uomo. Esistono altri modelli di sviluppo sostenibili e accessibili a tutti. Ci sono politiche sociali ed economiche popolari attuabili oggi stesso che possono cambiare radicalmente la faccia di questo paese, e non solo.
Un nuovo rinascimento, non una rivoluzione, ma una evoluzione, che ci elevi al di sopra del disastro che abbiamo contribuito a creare. Un altro mondo è possibile, basta speranze, basta chiacchiere, occorrono azioni concrete!
Stasera in televisione vi indicheranno dei colpevoli. Voi non guardate cosa indica il dito accusatore, ma di chi è, solo così conoscerete i veri colpevoli. Considerate la causa e non l’effetto.
SVEGLIA GENTE, ADESSO TOCCA A NOI!
Ital Romano
Fonte:
www.oltrelacoltre.com
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