A me sembra solo un bravo poeta....
Guardano i miei figli come un evento
fuggire la palla
dalle loro mani piccole,
il fruscìo sotto la siepe
di un gatto nel cortile
il camion muggire chiuso
nelle vie strette cittadine.
Non hanno gli occhi delle mie solitudini
sulle strade dove li accompagno
nella penombra dove divento loro padre
- di là dai vetri mi traversano alberi
persone ferme
in attesa di un tram
un'acqua ripida di auto
e motorini, qualcuno
che si appoggia a una colonna, ferito da cosa,
lungo il porticato.
_______________ Loro mai fermi sui sedili dietro e accanto
hanno il nascere nel sangue,
la luce nelle domande
succhiano da grandi bicchieri, sbriciolano
da sacchetti di pane.
A ventaglio si apre
il loro vivere nel mondo.
_____________________ Cosa mi attende
andarmene in un lampo,
lasciar la guida, o ancora
essere un re per voi, e poi
servirvi io diminuendo
ritornare un po' bambino
usare un giorno io l'altro sedile
e poi finire dietro il vetro,
invisibile al vostro
viaggio, vivo solo
nel vivere così grande che ci ha preso
(e che tutti cercano,
il camionista
che s'è perduto,
le persone che scrutano la via
per vedere se c'è il tram,
e quello
che non è più alla colonna,
svanito lungo il porticato…)