CAOS - Nekronn - Preludio della Dannazione

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Kudrak
00giovedì 24 giugno 2004 13:23
Preludio alla dannazione

Un'altra dolce notte cade sulla baia, il rumore del mare riempie il vento del suo sciabordio... Le barche ormeggiate si muovono al passo lento di una danza che ormai conoscono fin troppo bene... L'odore della salsedine si fa più forte, la vita si ferma... solo qualche luce accesa, dei pochi pescatori che l'indomani partiranno per la pesca, approntano gli ultimi preparativi.
Le fiaccole ardono lungo il molo... le guardie pattugliano le strade... lassù, in cima al faro, il silenzioso guardiano osserva la città stendersi ai suoi piedi, e poi giù, lungo la scogliera, il suo sguardo si perde tra le onde nere della notte...
E' in questa città che ho vissuto... è in questa città che ho visto crescere il mio corpo e la mia mente... di essa conosco gli abitanti e le case, i luoghi e le persone che la popolano... di tutti sento lo spirito... e le anime, fiduciose, sicure...
Giacciono sui letti, ciascuna al riparo dal mondo... chiusi dentro le loro vite... osservano il mondo con gli occhi del sogno... ed attraverso quegli occhi io osservo loro... uno specchio aperto tra le fiamme che ardono dinanzi a me... Sento le paure che si lasciano nella gioventù... ma in realtà non ci abbandonano mai!
Questa notte sapranno che le loro paure sono reali... scopriranno quanto la fantasia debba lasciare il posto alla piu cruda realtà!
Un cenno... Gli scheletri si fanno più vicini a me... sono pronti... esseri perfetti, senza più un'anima o un cuore... eseguono gli ordini... senza più la paura per la morte!
La morte... un grido che dalle fila dell'esercito cui mi sono unito sale come un inno di gioia... un inno per la vittoria...
Kain la vuole... Kain la chiama e tutti accorrono al sacrificio... ciascuno sacrifica a Kain la propria vita e quella dei propri nemici... Ed anche io mi trovo tra loro...
"Non ricordo più quando fu la prima volta... non ricordo più cosa accadde veramente.. ricordo solo la sensazione... nel giorno in cui l'Oscurità si risvegliò in me la mia vita e la mia non vita guadagnarono un nuovo scopo... Distruggere...
Ero un mago... Fino a quando le mie arti non mi portarono troppo vicino a ciò che ora rispetto profondamente... la perfezione dell'inesistenza... quello che gli uomini chiamano 'Il dolce sonno” ma che in realtà troppo spesso diventa un nuovo inferno...
Attirato dalla suprema perfezione della vita eterna, ho ceduto alla tentazione di spogliarmi della mia mortalità... per divenire quel che sono...
Mi nutro di anime... mi nutro di odio e di paura... il mio potere travalica i confini della carne... i mortali mi temono... gli immortali mi rispettano... io sono uno di loro!"
Un corno... ecco il segnale... da quando mi sono unito a questo esercito l'ho udito molte volte... e quasi sempre il mondo attorno a me si è tinto del colore porpora del sangue...
Le orde di demoni, bestie e umani si scagliano contro le case ed i loro abitanti... le fauci dischiuse grondanti brama di uccidere, gli occhi iniettati dal desiderio di vincere, le anime perdute nel vortice della follia che è il servire un dio.
Li seguo procedendo nell'oscurità del mio mantello... assistendo al massacro ed al destino di migliaia di uomini che pian piano si compie dinanzi all'avanzata del nuovo ordine... il Caos!

Un guerriero osserva la mischia… sta cercando qualcuno, forse la sua prossima vittima… un sorriso sulle sue labbra, il volto sporco di sangue, ha ucciso, demoni, uomini, per lui è indifferente… vuole proteggere la sua città, sta difendendo la sua libertà, la sua famiglia!
La sua anima è triste, c’è un vuoto nel suo cuore che sta tentando di colmare con l’odio… quel dolce ottenebramento che conduce alla pazzia, che annulla l’uomo trasformandolo in una macchina di morte…
La fronte imperlata di sudore, la spada sguainata ricade lungo un fianco… un attimo di riposo prima del prossimo scontro… le urla si levano alte… grida di morte e di euforia si levano intorno a lui… la polvere calpestata da centinaia di guerrieri si leva oscurando ancor di più il cielo… le torce si spengono… il vento si leva diradando la nebbia dinanzi ai suoi occhi.
E’ solo… nel vuoto, nel buio… il suo corpo si muovo incosciente.
Una mano è tesa, pronta ad accoglierlo… uno strano anello adorna quella mano ancora più strana…
Una mano artigliata e semidecomposta gli afferra la testa, sollevandolo di qualche spanna da terra...
Un grido vorrebbe levarsi dalla sua gola… ma non esce nulla, le gambe annaspano nel vuoto… negli occhi il terrore…
Le unghie sprofondarono nella sua carne, con un rumore sordo, rompendo le ossa... un liquido caldo prende a colare sul viso, ma lui non può più saperlo!
Il suo cervello si scioglie in una gelatina grigiastra che ora cola dal naso, giù sulla bocca, tra la barba… cadendo nella polvere... ma qualcosa resta ancora in quel corpo morto... la sua anima...

“Non aveva sentito alcun dolore, ma ora si sentiva tirare... come se qualcuno stesse cercando di sradicarlo dal terreno e lui fosse una pianta... un dolore indescrivibile che sale dalle gambe sino alla testa, per poi scoppiare in un lampo accecante che brucia occhi e cervello!
Sentirsi strappare in due ancora vivo, mentre due mani di fuoco azzurro lo stritolano... carne e viscere sanguinolente esplodono in una nuvola rossa, il respiro si spegne… il cuore cessa di battere ma tu resti lì… inerme, a soffrire…e poi, pian piano il dolore si moltiplica... sentirsi dilaniare, ed in quel momento la vita ti passa davanti come un flusso interminabile di immagini, di suono, di parole inarticolate e senza più alcun significato... tutti i tuoi anni di vita e di gioie, vederli distruggersi contro l'oscurità, piangendo, così come può piangere qualcosa che non è più neanche un'anima, ma con lo strazio di un bambino... con lo strazio di un'anima dannata, costretta a rivivere per sempre quel dolore!”

La città brilla di luce propria... ogni uomo porta in se la propria luce... porta in se i propri ricordi, le proprie speranze... i propri sogni... brillano come lucciole nella notte, danzano come falene attorno alla candela che piano piano le consuma... fino a bruciarle...
Lottano per sopravvivere.. senza accorgersi che sono gia morti...dai loro corpi si levano urli abbaglianti, fiammate di luce, che divampano ai miei occhi nell'oscurità della notte...
Il cielo si tinge dei colori dell'alba... ma non è il sole... è la morte che ha raggiunto questo luogo...
le nubi si discostano in cielo rivelando una luna piena...
Le belve ringhiano.. i demoni urlano, gli schiavi gioiscono della morte dei loro nemici... anche questa volta loro sono vivi... gli scheletri... silenziosi... si dirigono verso il loro padrone... attendendo nuovi ordini.
La notte è appena terminata... ma la guerra non avrà mai fine!
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