CAOS - Endoh

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Kudrak
00mercoledì 10 novembre 2004 13:08
…Il ruggito dell’enorme mastino segnalava un raccolto fruttuoso. Una moltitudine di contadini, poveri e insignificanti uomini dediti alla cura della terra, sarebbero diventati utili schiavi, fonte di divertimento e sangue per i corrotti esseri che formavano l’armata nota come Orda del Caos.
Inutile il tentativo di fuga delle donne e dei bambini, che avrebbero nutrito i vizi e la voracità delle impure truppe, che sbraitavano e imprecavano in uno strano idioma, che un uomo normale avrebbe interpretato come una lingua demoniaca, gutturale e rozza, tremenda al solo udirsi…

…Gli schiavi incatenati gemevano mentre venivano trascinati, implorando perdono o semplicemente urlando quando una frusta dentata mordeva la loro tenera carne…

…Ma fra questi vi era un uomo che nonostante le umiliazioni e le sofferenze camminava a testa alta, disprezzando quegli esseri che avevano buttato la loro umanità solo per un briciolo di potere. Anche se la moglie era stata uccisa e al figlio erano state fatte orrende cicatrici lui non capitolava, certo che anche il suo giovane discendente avrebbe resistito…

...Così fu, e per molto tempo arrancarono, cercando di scampare e lavorando come bestie da soma per i dannati, sputando sangue e lacrime in silenzio per non dare soddisfazione alla loro tremenda brama di sofferenza.
Un giorno maledetto però, l’uomo oramai consumato dagli stenti si spense, lasciando solo il giovane, circondato dalla malvagità e dall’icore.
Il ragazzo quindi si lasciò trascinare dagli eventi, egoismo e paranoia presero il posto di dolore e tristezza, la morte appariva ormai così vicina da togliere ogni aspettativa futura, tanto da far maturare nella sua testa il desiderio di annientare ogni essere vivente pur di fuggire e non tornare mai più in quel inferno…

…Durante uno dei “Circoli di Morte”, come gli schiavi chiamavano il momento delle scommesse sui combattimenti tra prigionieri, fu chiamato a lottare contro un altro sventurato. Legati insieme da una corta catena di ferro dovevano misurarsi, la propria vita nella mano destra, sotto forma di spada, l’altra mano legata dietro la schiena. Oramai pietà e amicizia erano scomparse dal volto del ragazzo, che uccise senza rimorso l’avversario, freddo, distante. Fulmineamente tagliò la caviglia della vittima e, trascinandosi la catena, si avventò contro il primo guerriero che vide, agitando la spada in modo incoerente. Questi neanche si scompose, e mentre il giovane calava con un fendente mortale, gli bloccò il braccio e gli diede un pugno poderoso sullo stomaco. Il ragazzo lasciò cadere la spada, ma continuò ad agitarsi e a scalciare dimostrando una furia fuori dal comune, e divertendo il vigoroso mostro. Questi,dopo essersi stancato di stuzzicare una preda che non riusciva a dargli delle vere soddisfazioni, lo gettò a terra e alzò la grande ascia al suo fianco per mettere fine a quella che era diventata una grande scocciatura (anche perché gli altri guerrieri lo stavano prendendo in giro, dannazione!), spaccandogli il cranio.
Fu fermato dal suo capo. Non era mai successa una cosa simile prima di quel momento, e il guerriero lo guardò sperduto, incerto se calare l’ascia infine oppure lasciar perdere. Si fermò, lo sguardo del capo era stato abbastanza chiaro. Questi si avvicinò al ragazzo e disse: “ Mi hai intrattenuto, quindi ti lascio andare via, sei libero”. Tutti guardarono sconcertati il loro grande condottiero, famigerato per l’assoluta mancanza di clemenza. “ Sei libero di andare, vai…” il ragazzo non credeva ai propri orecchi, ma non se lo fece ripetere due volte, e scappò con tutta la catena verso l’oscurità. “ Se vedo un buon affare non me lo lascio sfuggire, statene certi…”
Una risata malevole accompagnò la sua fuga.
Il giovane non sapeva infatti di essere appena uscito dall’unico luogo sicuro della zona, e che stava addentrandosi nelle fauci dei più malvagi tra predatori: gli Elfi Oscuri.
Esseri che giocano con le anime dei mortali come potrebbe fare una ragazzina con la sua bambola di pezza…

...Alcuni anni dopo l’esercito ripassò per quei luoghi, divenuti famosi come “Generosità dei Kaiser”, e si imbattè in un essere che di umano aveva ben poco, il torso nudo pieno di sfregi e la bocca aperta in un ghigno famelico, le cui gengive trasudavano sangue. Ad ogni passo che faceva emetteva urla ferine e ringhi sommessi. Non appena l’essere vide l’esercito caricò a testa bassa, dimenando freneticamente le braccia per squartare chiunque venisse a tiro delle le sue unghie animalesche. Non ci fu combattimento, poiché il capo stesso si erse e lo fermò, colpendolo con una pesante mazza e facendolo stramazzare al suolo. Gli si avvicinò, tranquillo, con un ferro incandescente in mano, avente la forma blasfema del dio del Caos, Kain sia lodato!, e gli impresse sulla spalla destra l’empio marchio. “Bentornato.”
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:19.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com