CAOS - Draskar

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- Artax -
00lunedì 16 febbraio 2004 14:47
Ricordo bene il giorno in cui mi unii al male, un male da me represso che venne risvegliato in poche ore...

A quel tempo ero uno persona ricca, vivevo nella mia abitazione situata a Pèrtis,una delle maggiori città portuali delle
pianure di Morga. Svolgevo un lavoro per cui tanto avevo studiato e tanti sacrifici avevo patito: ero un giudice statale.
Erano ormai 5 anni che svolgevo questa occupazione che mi aveva dato innumerevoli soddisfazioni; adoravo la legge ed il mio mestiere non mi gravava, era una passione per me che andava oltre il guadagnarmi da vivere.
Talvolta, in particolari periodi dell'anno, si indicevano Assemblee generali di Morga dove i rappresentanti legali delle varie città si riunivano per contribuire insieme ai governanti alla creazione di riforme legislative.
Il fato volle che 2 giorni prima dell'Assemblea generale, circa 6 mesi prima dell'inizio della Seconda Guerra, fui scelto io per la prima volta per rappresentare la mia città.
Lord Davey, che negli ultimi 3 anni aveva sempre ottenuto l'incarico, questa volta si era sentito male all'improvviso:
la sua avanzata età talvolta gli provocava indisposizioni da un po’ di tempo a questa parte.
Ero impreparato all'evenienza! Il candidato veniva sempre avvertito con 2 settimane di anticipo,cosi era infatti stato per Lord Davey,
Io avevo poco tempo per prepararmi...avrei potuto rifiutare ma forse non avrei mai più avuto un incarico così importante che mi avrebbe messo in vista davanti alla nobiltà.
Radunai le mie guardie e feci preparare in poche ore la mia partenza; non potevo rischiare di arrivare in ritardo e perdere il primo giorno, così optai per costeggiare i monti di Fresia in modo da risparmiare qualche ora, sebbene la via fosse meno sicura di quelle principali.
Procedevamo lungo un sentiero nei boschi, scortato dalle mie 8 fedeli guardie; il viaggio procedeva bene fin quando la mia carrozza venne colta in un imboscata.
12 uomini in pesanti armature ci assalirono! 3 delle mie guardie perirono in breve tempo, dilaniate dalle pesanti scuri impugnate da questi tetri guerrieri. Rimasero 4 guardie e il loro capo a difendere il lato destro della mia carrozza... così senza esitare tentai la fuga dalla parte opposta! In un lampo scesi dalla carrozza, ma subito venni stordito da un colpo di mazza sul cranio...

... Mi risvegliai in un'oscura cella...
Brandelli di carne e numerose ossa erano sparse sul pavimento. Il cranio ancora sanguinante mi procurava un dolore insopportabile e non avevo idea di dove mi trovassi: non avevo mai visto un posto del genere...
Passò quasi un ora prima che qualcuno venisse a "farmi visita"; la porta si spalancò ed un figura umana entrò nella cella:
immediatamente l'aria della stanza si appesantì e la realtà sembro distorcersi, come se l'uomo appena entrato avesse portato la sovrannaturalità nella mia cella! L'essere che non potei da quel giorno più definire "uomo" rimanendo in penombra cominciò a parlare:
"Qual'è il tuo nome... umano",
Non riuscivo a parlare, ero terrorizzato
"A quanto pare ti serve una spinta..."
e, terminata la frase, un enorme dolore mi colpì il petto, ma senza che nessuno mi avesse toccato.
Quel colpo mi fece tornare in me e rendendomi conto della concretezza della situazione accontentai il mio carceriere:
"Il mio nome, è Draskar Nicholeir"
"Ebbene Draskar, devi essere una persona importante per avere 8 guardie ed una carrozza, in quella che tu chiami "vita".. cosa rappresentavi?"
Perchè mi chiede queste cose pensai, vorrà un riscatto?
"Io..sono un giudice"
“Ah! Un giudice eh? Sei abbastanza in alto nella tua società vero? Immagino che quindi tu creda nella giustizia?!
Rispondi!"
"Si… credo nella giustizia"
"No non và, non mi convince, tu non ci credi, e ora morirai per questo...”
Al che mi prese e con inaudita forza mi scaraventò in un angolo della cella.
"NO" gridai! "Non farlo!"
"No?Pensi di essere nella posizione di dirmi cosa devo fare?”
Detto questo cominciai a provare un immenso dolore alle ossa, come se qualcuno mi stesse schiacciando: ma non era lui...
lui era li in piedi, e mi guardava divertito!
"Credo nella Giustizia e in quello che rappresento" furono le parole che gridai
"Ne sei sicuro Draskar? Non sopporto i bugiardi..."
"Lo sono, lo sono! Lo giuro sulla mia anima, ma smettila di torturarmi!"
Queste parole sembrarono accontentarlo perché il dolore finì.
"Oh, oh, questa è divertente Draskar, perché io so qual'è il tuo vero animo e non ci scommetterei su! E’ per questo che non ti ho ucciso, come del resto ho fatto con le tue guardie”
"A cosa ti riferisci?"
"Mi riferisco alla tua indole malvagia, un carattere che hai da sempre represso dentro di te"
"Continuo a non capire"
"No eh? Ora basta prenderci in giro giudice, so benissimo il motivo della tua scelta, il perché del tuo mestiere...
ma ora dimmi, ti consideri una persona buona Draskar?”
"Io rappresento la legge, ed essa non si può definire ne buona ne cattiva"
"Ah, questa mi piace proprio Nicholeir! Immagino che tu creda in quel che dici: sei anche convinto che la legge e l'ordine vanno imposte se necessario?”
"Le menti barbare e primitive vanno costrette ad ubbidire perché senza l'ordine non si vive al meglio la propria vita!"
"Incredibile, nonostante la situazione insisti col rispondere come un cadetto di un accademia. A quanto pare la tua mente trova mille alibi per le tue azioni... Vedo che non ti schiodi dai tuoi ideali, quindi veniamo al sodo e ti avverto: niente risposte da scolaro, o altrimenti.."
Detto questo mi prese e mi scaravento di nuovo dall'altro lato della cella.
"Dimmi Draskar, svolgendo il tuo lavoro quante persone hai condannato a morte?"
Ancor più terrorizzato di prima provai a rispondere
"Molte... molte persone..."
"E questo per te cosa significa?"
"Significa che ho svolto il mio dovere" risposi con fierezza
"Ancora frasi da accademia Draskar, non ci siamo... Credi che quelle persone meritassero tutte di morire?"
"La legge li ha giudicati colpevoli, era mio dovere mandarli a morte!"
"Ancora questo tipo di risposte, proprio non capisci!"
Stavolta un altro possente colpo intangibile mi colpì lasciandomi senza fiato per qualche secondo
"La verità.. Draskar, è che tu eri fiero di mandarli a morte, perché questo ti facevi sentire una persona migliore, un simbolo per tutti, che tutti dovevano ammirare, ma la morte non si dispensa con le parole ma con la spada!”
"Tu dici cose senza senso: io facevo e faccio il mio dovere!"
"Dovere?! E che cos’è il dovere? Vuoi dire che qualcuno ti ha messo al mondo per condannare gli altri! No Draskar! Tu eri li per soddisfare te stesso, perché tu non vuoi altro che scavalcare, scavalcare chi ti sta in alto e dar calci a chi cerca di scavalcarti!”
"Ora basta! Mi hai lasciato in vita per dirmi queste cose? Basta mi fai scoppiare la testa!!!"
“Sai perché ti succede questo? Perché quello che dico è vero! Stai lottando contro te stesso! La tua mente razionale contro il tuo animo spietato"
"No non è vero! Io non ho niente da confessare! Io sono un cittadino esemplare, nessuno può criticarmi! NESSUNO!!!”
"Oh vero, scuuuuusami! Sei tu che puoi criticare gli altri, sei SOLO TU! So benissimo tutto quello che hai fatto per raggiungere la tua posizione: hai condannato 5 innocenti e hai persino ordinato un omicidio: perché l'avesti fatto onesto Draskar?
"Io non so come tu faccia a sapere tutto di me, ma quel che ho fatto era indispensabile! Io... io dovevo raggiungere questa carica! Ad ogni costo! La mia vita... la mia vita sarebbe stata inesistente senza il titolo che porto!!"
“Ora gia ci avviciniamo al punto Draskar; ammetti che questo tuo mestiere ti da ben oltre che un modo per guadagnarti da vivere”
"Anche se fosse così? Chi non sogna di fare un lavoro che lo lascia soddisfatto?!"
“Tu menti Draskar, perché tu sazi la tua sete di odio punendo la gente, ed è solo un caso che tu lo faccia legalmente!
Sai che differenza c'è tra un assassino e te? Entrambi fate scelte ed azioni che influenzano drasticamente la vita degli altri, provocate morte e sofferenza, ma tu a differenza dell'assassino, dai le tue pugnalate comodamente seduto su un alta sedia con alle spalle un enorme statua con una bilancia in mano! La verità è che tu sei più infido di un traditore! Le azioni malefiche che hai compiuto non sono nulla in confronto a quello che avresti potuto fare se qualcos’altro ti fosse andato storto in carriera: tu brami il potere più di ogni altra cosa e pulisci le tue mani insanguinate con le carte che usate per trascrivere verdetti!”
"No! No! Ti sbagli! La mia vita non è così! Come potrebbe esserlo?"
“Io mi sbaglio? Durante l'agguato hai tentato di scappare: non solo volevi abbandonare i tuoi uomini da vigliacco egoista quale tra l’atro sei, ma da quando sono entrato non mi hai chiesto nulla di loro! Questo perché il sommo Draskar è superiore alle sue guardie vero? Loro possono morire, loro DEVONO morire per salvare te, in modo che tu possa continuare a fare il tuo.."Dovere"! Da quando sei qui non hai pensato ad altro che a salvare te stesso perché è solo a lui che pensi, a te stesso!”
"No basta, non voglio ascoltarti, mi fai impazzire!!!!"
"E’ dura sentire la verità giudice, ma tu sei fatto così: non puoi più negare! Se tu non fossi nato in una famiglia ricca, saresti sicuramente diventato un taglia gole o un brigante che probabilmente uccideva più per piacere che non per necessita, come del resto sono stati costretti a fare molti dei tuoi condannati”
"Non voglio più ascoltare le tue parole, uccidimi se devi farlo! “
"A quanto pare tu non ti concentri! Ti ho gia detto che non voglio ucciderti! La mia brama di morte e stata saziata dalle tue guardie e i poteri che KAIN mi ha conferito mi hanno permesso di vedere in te un animo corrotto e ambizioso, nascosto dalle mille dottrine che ti hanno inculcato quelle patetiche civiltà umane. IO so il male che ti affligge! Sei ricco, sei importante ma non ti senti soddisfatto, perché non hai più mete importatati
da raggiungere: quella ridicola assemblea a cui stavi per partecipare... veramente credevi che questo ti avrebbe risollevato? Qualche stretta di mano in più e il portafogli più pesante... non è quello che veramente vuoi! Il tuo animo ambizioso e sanguinario non riesce più ad esser saziato! Guarda dentro te stesso! Tu sai che la morte degli altri non ti ha mai interessato anzi! la morte degli altri ti è stata indispensabile per far salire la tua posizione! Ora Io, Artax, potente Kaiser dell'armata del CAOS ti impongo una scelta:
Prima scelta. Ti rimando a casa, dirai che i tuoi uomini sono stati uccisi in un imboscata ma che tu sei riuscito a scappare grazie al sacrificio del tuo capo delle guardie; tornerai alla tua vita monotona e falsa, a pulire il sangue che ti cola dalla bocca con soffici tovaglioli bianchi oppure... ti unirai al mio esercito, come schiavo, nella speranza che un giorno tu riesca a diventare un guerriero del CAOS e poi un campione, un ufficiale e alla fine un immortale, in grado di parlare con me a pari livello. Tornerai a impugnare le armi come facesti durante il tuo tirocinio, avrai una gerarchia da salire e ruoli ambiti da conquistare, la tua brama di potere e di morte sarebbe soddisfatta ad ogni battaglia, il tuo animo verrà saziato giorno per giorno dai traguardi da raggiungere. La tua vita tornerebbe ad avere finalmente un senso!
Rispondi ora Draskar Nicholeir: accetti la tua vera natura?”
Mille pensieri vorticavano nella mia testa; mi resi conto infine che quello che diceva quel tale, Artax, era in buona parte
vero: avevo sempre sognato traguardi irraggiungibili e ora che avevo raggiunto il massimo nella mia vita
mi sentivo incompleto! Le cose che avevo imparato, gli studi che avevo fatto, i libri che avevo studiato, erano tutti serviti per soffocare la mia vera indole! Mi ero sempre considerato superiore a tutti e ora che lo avevo dimostrato agli esseri umani era giunto, si! era giunto il momento di dimostrarlo ad una divinità...
E’ forse per questo che sono nato; l'ironia della sorte mi aveva inserito in un posto che non mi spettava, il mio volto si fece scuro, una nuova vita mi aspettava e non potevo lasciarla scappare! Era l'unico modo per soddisfare la mia ambizione da tempo saturata!
Così intrapresi la via del sangue... quella notte in quella cella...
Balzai in piedi, finalmente sentendomi a mio agio circondato da quell'aura malefica:
"Dammi le mie armi Artax! Accetto la vita che mi stai offrendo!"
Un possente colpo investi la mia faccia, scaraventandomi a terra
"Ora sei uno schiavo di Kain e io il tuo Kaiser! Non sei più degno di parlarmi! Impara il rispetto misero schiavo, nessuno può ordinarmi nulla!"
Detto questo uscì dalla cella, chiamò a se un guerriero e disse:
"Ufficiale, porta questo schiavo nel tuo accampamento. Dobbiamo farne di nuovo un combattente"
"Si, mio Kaiser!” rispose il fiero ufficiale vestito di nero.
Cosi dicendo l'ufficiale fece cenno a 2 beastman; i 2 esseri mi sollevarono e mi trasportarono fuori dalla cella
mentre io ridevo malvagiamente pensando al futuro che avevo scelto...
.... quella notte in quella cella...

"Fra pochi mesi inizieremo l'offensiva su Elea" disse Artax al suo ufficiale "Tutto deve essere pronto! Inviate i Corruttori nelle celle, sterminate chi rifiuta di unirsi a noi! Abbiamo bisogno di guerrieri, molti guerrieri per soddisfare Kain"
"Eseguo" rispose l'ufficiale....
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