CAOS - Darth Gatsu

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- Artax -
00giovedì 5 febbraio 2004 15:28
La creazione

Ormai la sua storia la sanno tutti … ma è meglio che sia cosi ………Il tempo passa e la vita da immortale è monotona, se non fosse per la guerra!
La guerra, la cosa per cui è nato, la cosa per cui è morto e la cosa che lo ha fatto resuscitare... una semplice parola che per lui conta molto: morte! odio! amore! Tutto questo in una parola; cosa alquanto affascinante.
Ma ogni cosa ha un principio: la mia storia è stata dettata da altri, tranne che per una scelta che ha cambiato per sempre la mia vita. Ricordo con disprezzo quando combattevo di fianco a quegli esseri che hanno il nome di elfi: ero un mercenario e avrei voltato bandiera per soldi, ma, al momento, sfruttavo la situazione. Il loro esercito era monotono ed era facile ottenere il comando, ma ancor più facile era combattere fino al limite delle forze. Dopotutto non so se quello si può definire un esercito, ma, non so il perché, feci un giuramento: diedi la mia fedeltà agli elfi anche al costo della vita. Ma poi qualcosa risvegliò in me un istinto ormai assopito: sentii urla di guerra e noi elfi combattemmo contro un esercito vestito di rosso che come grido aveva morte … In quel combattimento mi sentii stranamente a casa: sul più bello gli elfi scapparono! Era bastata la morte del loro comandante per mandarli in rotta e ora come codardi davano le spalle al nemico, abbandonando i loro stessi feriti... poi fui costretto a scappare anche io...

Diversi mesi dopo mi ritrovai in un’altra imboscata, ma questa volta l’esercito in cui stavo non scappava, anzi, sembrava stare a suo agio nella morte... era la morte stessa! Non indietreggiava e seguiva gli ordini come se fosse nato per farlo. Poi, alla fine della battaglia, guardai la dolce visione del massacro che avevamo fatto e avvicinandomi a un nemico presi come trofeo due orecchie a punta; in quel momento un vortice di pensieri, visioni di ciò che ero e ciò che sono: avevo fatto un giuramento e andava mantenuto! non spiegherò come, ma in quel campo, morii!

Il tempo passò ma il mio corpo voleva ancora sangue e la mia anima voleva potere. Non so come ma quando l’esercito del caos passò sopra le mie ossa sentii di nuovo il mio corpo e resuscitai... una sensazione strana... ora ero uno schiavo, ero legato al caos da più di un patto. Lui era la mia fonte di vita e io ero solo uno schiavo. Non so come ma il generale si ricordò di me e mi diede un nome in quanto il mio lo avevo perso DARTH GATSU .
Ora sono uno schiavo agli ordini del caos ma questo mi basta finche porterò la morte la mia anima sarà appagata ..

Il ritrovamento di ALEXADRIEL
Una voce … una voce di donna nella mia cripta: cosa sarà? Ma mi invita a seguirla … Lentamente levai le mie ossa dalla tomba e uscii nel mio cimitero. Era spoglio tranne che per le numerose tombe di schiavi e persone ... sentivo una voce che mi chiamava e non so il perché, ma fui costretto a seguirla. Poco dopo mi ritrovai in un ossario: il pavimento era ricoperto di ossa e le pareti di teschi che sembravano vegliare su qualcosa e aspettare … Proseguii per il corridoio... il buio era sempre maggiore ma sentivo costantemente il rumore delle ossa che calpestavo. Poi arrivai in una stanza le cui pareti erano formate di un materiale liscio e bianco; al centro si intravedeva una bara formata dallo scheletro di quattro persone, cosa alquanto affascinante! Poi sentii di nuovo quella voce che mi chiamava e proveniva dalla bara …
Aprii la bara con un grande sforzo: era come se fosse sigillata e vidi una cosa insolita: una spada d’osso lucente, magnifica, leggera e carica di morte. L’istinto mi disse di non toccarla ma qualcosa mi attraeva in lei e in pochi secondi la trovai tra le mie mani. In quel momento sentii la voce della donna in maniera nitida: lei era la spada!
Mi disse queste parole : Io sono il demone Alexadriel! Sono imprigionata in questa spada e ho bisogno di anime! Ae tu mi darai ciò che desidero, avrai la mia forza e il mio potere!
Fui imprigionata per aver tradito il mio popolo! Un tempo risplendevo con gli elfi, poi mi legai alla morte e loro mi imprigionarono! Ora voglio vendetta ora voglio le loro anime. In questo siamo simili: tu servi il tuo kaiser e io servirò te.

Dette queste parole la voce della spada si affievolì fino a scomparire.
Per quello che ne sapevo, a me non era concesso prendere decisioni: io ero uno schiavo e servivo ARTAX, colui che mi aveva dato la vita!
Presi la spada con me e andai verso la sua reggia. Lui avrebbe deciso se ero degno di portare quell’oggetto...


[Modificato da Kudrak 05/02/2004 16.34]

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