CAOS - Aton

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Kudrak
00giovedì 22 aprile 2004 18:18
“Di solito di queste cose si occupa il nostro padre e signore!”.
La voce di Thor risuonò fredda e severa.
La risposta di Artax non si fece attendere: “ Non preoccuparti, mi ha dato il suo permesso. Quando ha saputo di cosa si trattava mi ha ordinato di compiere l’esperimento.”.
I due Kaiser stavano percorrendo i corridoi dell’isola – fortezza di Farga, corridoi tutt’altro che deserti: non di rado infatti incontravano sul loro cammino altre creature, ma nessuna di loro, neanche gli ufficiali di grado più alto, osavano disturbarli in alcun modo. Neanche per un saluto od un atto d’ossequio: tutti si facevano da parte, limitandosi ad esprimere la loro deferenza con gesti silenziosi.
“Perché vuoi fare questo?”, domandò Thor ad un tratto.
“Voglio creare qualcosa di nuovo!”, rispose Artax, e nei suoi occhi brillò un lampo, sebbene né la sua voce, né i suoi movimenti tradissero la minima emozione.
“Ho delle idee che voglio provare a realizzare.” continuò, “E poi… credo che sarebbe un bel vantaggio per il nostro esercito se si riuscisse a realizzare qualche nuovo tipo di creatura.”. Poi, dopo un attimo in cui il discorso rimase in sospeso, Artax riprese: “Anche gli uomini dispongono di nuove creature fra le loro file.”.
“Alludi agli uomini – lupo?! Li temi?”.
“No! Però sono convinto che il loro coraggio sia degno di ammirazione, ancor più della loro forza e della loro agilità, che pure sono notevoli…. Dimmi, cosa succederebbe secondo te se gli Odiosi stringessero con gli uomini un’alleanza che unisca completamente e totalmente i loro due popoli nella lotta contro di noi?”.
Thor sorrise in modo beffardo: “Li schiacceremmo comunque!”.
Artax ricambiò il sorriso del fratello.
“Nuove creature saranno utili al nostro esercito!”, riprese Thor “Cosa intendi fare?”.
“Ho intenzione di creare un beastman <>.”.
“Diverso?!”, gli fece eco Thor.
Artax non rispose. Continuarono a camminare, finché giunsero ad una stanza scavata nella roccia. Di roccia erano le pareti ed il soffitto, tanto da farla assomigliare ad una grotta naturale. Solo il suolo non lo era, poiché appariva pavimentato con lastre di pietra squadrate e lavorate. Al centro della stanza, sul pavimento, era inciso un gigantesco simbolo di Kain, ed in corrispondenza di esso, nel soffitto era presente una apertura, più grande del simbolo stesso. Attraverso questo varco si vedeva un limpido cielo notturno senza luna, illuminato solo dalla luce delle stelle.
Colui che doveva celebrare il rito si avvicinò ad Artax e disse: “Tutto è pronto. Aspettiamo solo un suo comando.”.
Artax lo guardò per un attimo e il celebrante si allontanò in silenzio.
I due Kaiser restarono come in attesa, immobili e senza proferir parola, poi Artax si volse impercettibilmente verso il celebrante e questi a sua volta si volse verso gli assistenti attorno a lui. Alcuni di loro si mossero e si avviarono verso un altro ingresso, lo varcarono e scomparvero. Poco dopo riapparvero, portando un giovane guerriero del caos, molto robusto e di aspetto imponente. Gli assistenti lo legarono in corrispondenza del simbolo di Kain sul pavimento. Il celebrante sorvegliava il lavoro.
“Il corpo base è quello di un giovane appartenente alla stirpe degli uomini,” spiegò Artax a Thor, “ che fu notato per la propria forza e la propria corporatura, come tu stesso puoi notare, e fu rapito per farne un guerriero del caos. Abbiamo scoperto in lui anche un forte desiderio di rivalsa e di vendetta, desideri che lo rendono particolarmente adatto per realizzare quello che ho in mente. ”.
Mentre i due Kaiser parlavano e gli assistenti terminavano di legare il giovane, cominciarono ad udirsi versi animaleschi: prima fu solo un brusio lontano, che a poco a poco si avvicinava, finché fu possibile distinguerlo come un sordo ringhiare, un rumore che si faceva via via più forte.
Dallo stesso ingresso attraverso il quale era stato introdotto il giovane, comparve una bestia del caos, che gli assistenti tenevano a bada, e che fu incatenata al muro, non troppo distante dal simbolo di Kain.
“La bestia del caos che utilizzeremo,” riprese Artax, “è anch’essa dotata di grande ferocia, e ad alimentare questa ferocia contribuisce la fame. Utilizzeremo anche lo spirito di un vecchio guerriero del caos pieno di rancori nei confronti degli Odiosi, che decise spontaneamente di entrare a far parte del nostro esercito.”.
“Hai parlato di un beastman << diverso>>. Cosa intendevi?”.
“Ho intenzione di fare in modo che questo beastman conservi il ricordo di tutto quello che gli accadrà e di tutto il dolore che proverà durante il rito. Questo per aumentare la sua ira, la sua ferocia ed il suo odio. ”.
“C’è il rischio però che decida di sfogare quest’ira e questo odio su di noi, che saremo la causa di quel dolore e di quanto gli accadrà.”.
“Credi che non sapremmo controllare ed incanalare questi sentimenti, per dirigerli verso i giusti bersagli?!”, rispose Artax, accennando un sorriso tra l’ironico ed il compiaciuto.
Per ultimi, da quel medesimo ingresso, entrarono gli addetti al suono dei tamburi, portando i loro strumenti.
Tutto era pronto.
Thor si era allontanato un po’ ed aveva rivolto un impercettibile cenno al celebrante, che accorse. Artax li udì parlare per qualche secondo, ma non cercò di capire cosa stessero dicendo. Alla fine il celebrante si allontanò e Thor si riavvicinò a suo fratello.
Artax si volse prima verso Thor, poi verso il celebrante.
Il rito ebbe inizio.
I tamburi cominciarono a rullare, emettendo un suono assordante. I due Kaiser restarono dov’erano, assistendo allo svolgersi delle operazioni.
Si giunse al momento della rigenerazione.
Poco dopo che questa fase aveva avuto inizio, uno degli assistenti si avvicinò a Thor e gli sussurrò: “L’emorragia è in corso.”.
“Emorragia?”, chiese Artax, incuriosito ed interessato.
“Ho intenzione di contribuire anch’io al successo di questo esperimento e alla creazione di un beastman <>!”, rispose Thor, sottolineando l’ultima parola mentre la pronunciava.
“Quando prima ho parlato con il celebrante,”, continuò, “gli ho ordinato di provocare un’emorragia alla creatura durante la rigenerazione. La perdita di sangue dev’essere tale da portare il beastman quanto più vicino possibile alla soglia della morte, ma senza fargliela varcare. Voglio spingerlo fino al limite. Questo dovrebbe provocare in lui un grande desiderio di sangue, e quindi aumentare la sua ferocia e la sua determinazione in battaglia. Inoltre, forse lo rafforzerà ed innalzerà la sua soglia di sopravvivenza.”.
Anche se non lo dava a vedere, Artax era soddisfatto e fiero dell’idea del fratello.
Il rito venne portato a termine con successo: raggiunto il limite l’emorragia fu fermata, e quando la rigenerazione fu completata si ebbe la prova definitiva che l’esperimento aveva raggiunto i risultati auspicati.
Gli assistenti liberarono il beastman… e questi una volta libero si avventò su di loro, ma fu ricacciato indietro. Allora si avventò sui due Kaiser e un potere invisibile lo sbatté con forza contro il muro.
I due figli di Kain si avvicinarono al beastman, che dopo l’urto era caduto a terra.
“Noi siamo i tuoi signori!”, gli disse Artax, calmo, ma deciso, “Non osare attaccarci!”. Poi, dopo una breve pausa, continuò: “Presto ti sarà data l’occasione di combattere, in un’arena o sul campo di battaglia, e là potrai dimostrare quello che vali!”.
“Presto, probabilmente, avrai anche la possibilità di combattere contro gli Odiosi…”, gli disse Thor con un sogghigno allusivo.
Quelle parole consolarono il beastman dell’urto contro il muro. Si rialzò e rise.
“Tra poco ti saranno fornite armi ed equipaggiamento!”, gli disse Artax, e poi continuò: “ Il tuo nome sarà Aton… Da oggi sarai Aton il beastman, ATON, L’UOMO – BESTIA!!!”.
Aton emise un urlo di gioia e di fierezza.
Il celebrante, gli assistenti ed i suonatori di tamburo esultarono, lanciando alte grida.

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