CANNETO DI CARONIA gennaio 2004- 2007

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zsbc08
00lunedì 29 settembre 2008 17:25
quadro di sintesi incompleto perché ancora in fase di allestimento
CANNETO  DI  CARONIA gennaio 2004- 2007
(quadro di sintesi incompleto perché ancora in fase di allestimento)
         Fenomeno degli incendi. Sono coinvolte solamente una decina di abitazioni di via Del Mare poste in una fascia di territorio compresa tra la strada ferrata e la linea di costa (non sono coinvolte le altre abitazioni poste tra la strada ferrata e la strada statale  113).
         Strani eventi occorsi nei cieli e nei mari del piccolo paese. Oggetti luminosi di origine non identificata; globi luminosi; oggetti strutturati; luci multicolori nel mare, che entrano ed escono dalle acque.
        Alcuni episodi si sono verificati lungo l'asse tirrenico e nel canale di Sicilia (Tir che si è messo in moto da solo quando il traghetto su cui viaggiava ha attraversato le acque del basso Tirreno).

Questi fenomeni hanno generato:

         Profonda incertezza, costernazione e inquietudine verso qualcosa che sembra sfuggire alla comprensione delle menti più brillanti d'Italia, come anche delle menti chiamate da altri Paesi (dalla Francia, CNES di Tolosa e GEIPAN, agli USA, anche se Roberto Pinotti dichiara testualmente alla Stampa (Ufo Notiziario): <<, nella migliore tradizione del top secret, l'interesse di Washington è quello di misconoscere sempre, dovunque e comunque eventi quali quelli in questione – UFO – perché sono ritenuti potenzialmente destabilizzanti>>).
         Ancora oggi aleggia una totale incertezze verso il fenomeno che ancora non ha trovato una spiegazione, anche se si è capito cosa provoca i fenomeni. Francesco Mantegna Venerando, coordinatore regionale del comitato della Protezione Civile Siciliana (nonché coordinatore del gruppo di studio interistituzionale creato dalla Presidenza del Consiglio nel 2005, coordinatore del gruppo interistituzionale unitamente al Prof. Giuseppe Maschio, membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi e a Breuno Azzerboni dell'Università di Messina in rappresentanza del Dipartimento Protezione Civile Nazionale, in collaborazione con Telespazio ed altri) ha dichiarato che si tratta di “fenomeni elettromagnetici di origine artificiale (cioè non naturale), capaci di generare una grande potenza concentrata per la durata di nanosecondi (o microsecondi). Si tratta di fasci di microonde a “ultra alta frequenza” compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. L'emissione elettromagnetica avviene precisamente nella serie di “frequenze ultra alte” in una banda di circa una decina di gigahertz ed è di tipo impulsivo ed episodico, capace di generare una grande potenza concentrata. Si tratta di un fascio coerente di onde direzionato sul paese con una potenza pari a 15 gigawat (pensate che i nostri contatori, normalmente funzionano a 3 o a 6 Kw).
         Dalle diverse analisi ottenute si apprende anche che la fonte del fenomeno sarebbe ipoteticamente situata in mare a una distanza di circa 15/20 miglia nautiche. La zona si troverebbe geograficamente vicina alle isole Eolie, che è un'area vulcanicamente attiva. Il punto d'origine dei fasci coerenti di onde direzionate sul paese, però, ad oggi, non è stato trovato. Recentemente è stata avanzata l'ipotesi Alicudi. L'impossibilità di trovare il punto di origine dei fasci di energia elettromagnetica concentrata responsabile degli incendi, testimonia l'inadeguatezza tecnologica degli strumenti di misurazione utilizzati dagli scienziati sul campo messi a confronto con gli altri “apparecchi” di livello superiore (sia che si tratti di “apparecchi” di origine umana, cioè militare, sia che si tratti di “apparecchi” di origine extraterrestre)
.
         Oggi il fenomeno è ancora presente anche se ha una portata molto più bassa. Microonde continuano a colpire in modo continuativo e non interrotto il piccolo borgo con gravi danni per la salute degli abitanti.
Sul “come”, quindi, ormai sembrano non esserci dubbi, ma sul “chi” e “perché” restano solo ipotesi.
●      Chi?: sperimentazione di armi militari segrete;
         Chi?: Ufo e Uso (extraterrestri)
         Chi?: il Maligno.
         Perché?: sperimentazione di armi militari segrete: circa la sperimentazione di armi militari segrete dobbiamo dire che (per quanto ci è dato di conoscere) in realtà esiste un sistema di difesa di recente produzione il cui utilizzo crea effetti molto simili a quanto abbiamo assistito a Canneto Caronia. Si tratta del Vigilant Eagle, della Raytheon, ovvero di un'antenna capace di produrre fasci di microonde ad alta frequenza. L'antenna è stata realizzata con lo scopo di proteggere aeroporti in caso di attacchi missilistici. Lo strumento può essere anche installato su diversi tipi di velivoli, tanto aerei quanto elicotteri, per distruggere i sistemi di guida del missile sparato contro il velivolo in oggetto. Effettivamente questa tecnologia militare segreta sembra essere del tutto simile a ciò che abbiamo visto verificarsi a Canneto di Caronia. Ci chiediamo, però, quale senso avrebbe  sperimentare un'arma del genere “segreta” per ben quattro anni su un innocuo paese di neanche cento anime? Perché questi esperimenti militari segreti non vengono fatti nel deserto o in altri luoghi capaci di garantire la segretezza? Se così fosse, peraltro, ne nascerebbero forti ripercussioni istituzionali e politiche tra l'Italia e la potenza straniera autrice delle sperimentazioni sul nostro territorio.
         Perché?: Ufo e Uso (extraterrestri): nel quarto rapporto riservato (cioè segreto) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri si parla di <<tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure di un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato>>.  
         Perché? Il Maligno: Il 17 marzo 2004 un noto esorcista messinese ha dichiarato alla stampa: <<Si sa che dopo la resurrezione di Gesù Cristo il demonio è come un leone incatenato che può agire solo se c'è condiscendenza: e allora sarebbe necessario sapere se in quei luoghi operi un medium e soprattutto per quali ragioni e per conto di chi. Uno degli scopi del demonio è quello di creare ammirazione attorno alla sua persona e di far perdere tempo per poter operare liberamente altrove: ecco che la presenza di un esorcista potrebbe rivelarsi perfettamente inutile>>. Padre Gabriele Amorth, presidente onorario dell'Associazione internazionale degli esorcisti ha dichiarato alla stampa, anche lui, che dietro i fenomeni di Canneto di Caronia potrebbe esserci il demonio. A Caronia, secondo padre Amorth, “accade ciò che accade normalmente quando il demonio entra nella vita di chi gli permette di entrare ... Bisognerebbe andare a fondo. Potrebbe anche saltar fuori che qualcuno da quelle parti si diverte con la magia, nera o bianca che sia, che è la porta d'ingresso preferita da Satana [...] Il demonio manifesta a volte la sua presenza proprio con strumenti legati alla corrente elettrica”.  A Cefalù, a pochi chilometri da Canneto di Caronia, sulla stessa linea di costa,  negli anni 20 del secolo scorso, all'età di 45 anni, ha soggiornato Aleister Crowley, a torto considerato il padre del Satanismo moderno e collegato a fatti, successivi,  verificatisi in California. A Cefalù, Crowley ha fondato la sua prima Abbazia di Thelema. Molti capitoli di Magick furono scritti da Crowley nella sua Abbazia, oggi in stato di abbandono e semidiroccata.

Quindi abbiamo visto:

         come,
         chi
         e perché

Adesso veniamo alla Cronologia (per il momento provvisoria ed incompleta) dei fenomeni misteriosi (i roghi si sono prevalentemente concentrati nei mesi di gennaio e febbraio di ciascun anno):

         primi giorni di gennaio 2004: vanno a fuoco gli impianti elettrici di alcune abitazioni di via Del Mare. Viene disattivata l'energia elettrica in tutto il paese.  il televisore di un abitante del luogo prende fuoco improvvisamente e,  lo stesso giorno, un'anziana signora vede incendiarsi l'aspirapolvere; vanno in fiamme frigoriferi , scaldabagni, citofoni, cavi elettrici, lampadari, materassi, sedie, in assenza di energia elettrica (l'Enel aveva provveduto ad isolare la zona). I contatori Enel esplodono improvvisamente e prendono fuoco. Prendono fuoco anche il materasso del letto di una signora, una sedia e una poltrona da salotto. Persino un cavo elettrico senza collegamenti, poggiato sul pavimento, prende fuoco. Le ferrovie disattivano il tratto di linea che passa accanto alle case. Prende fuoco anche la guaina di un tubo dell'acquedotto, percorsa misteriosamente da corrente elettrica. Il Sindaco di Caronia allora dispone la chiusura della condotta idrica.  I 39 abitanti delle d17 case di via Del Mare vengono sfollati e trasferiti in albergo. Salvatore Imbordino dichiara: <<Avete presente un forno a micronde? Le case sembrano forni a microonde. Gli oggetti si surriscaldano senza motivo fino a prendere fuoco>>. In un primo tempo i carabinieri di Santo Stefano di Camastra seguono la pista dell'incendio doloso, senza però trovare alcun indizio circa gli autori del presunto reato. Il 10 gennaio la zona delle case già sgombrate, per ordine della Procura di Mistretta viene sequestrata, transennata, sigillata e preclusa agli intrusi, creando così una cosiddetta “zona sterile”. Alcuni incendi si verificano spontaneamente sotto gli occhi increduli dei carabinieri e degli scienziati. La Procura di Mistretta apre un fascicolo e comincia ad acquisire la documentazione. Gli esperti cominciano a registrare roghi e fiammate per stabilire la cronologia degli incendi e per metterli in relazione con il passaggio dei treni o con altri eventi esterni.
·        10/01/2004 - Marina di Caronia - Luci bianche notturne 
         Febbraio 2004: l'1 febbraio l'ingegnere Tullio Martella della protezione civile prende l'impegno di istallare centraline di monitoraggio in ogni abitazione per tenere sotto controllo la zona, ma poi non se ne fa niente perché “stranamente” il dirigente rimane vittima di un incidente stradale. Dal 7 febbraio i Vigili del Fuoco cominciano a controllare ininterrottamente la zona, h 24. A partire dall'8 febbraio il Sindaco di Caronia chiede l'intervento della Protezione civile. Arriva da Roma una squadra di geologi per verificare la sussistenza di fenomeni di natura elettromagnetica nel sottosuolo, dato che si registrano valori altissimi nella misurazione dei campi magnetici nel terreno. Gli geologi iniziano a fare rilievi mediante perforazioni.          Febbraio 2004: le 39 persone che abitano le 17 case di via Del Mare e che sono state costrette ad abbandonare le loro cose, continuano ad essere alloggiate prezzo l'Hotel “Za Maria”. Ad indagare arrivano ricercatori universitari, tecnici dell'Enel, delle FF. SS., delle compagnie telefoniche, sia di telefonia fissa che di telefonia mobile, esperti della Protezione civile nazionale e regionale al fine di stabilire se gli episodi di autocombustione possano essere collegati alla presenza di fenomeni naturali nel sottosuolo. Gli abitanti sfrattati vengono supportati psicologicamente per ridurre l'incidenza di fattori traumatici eventuali. Il 10 febbraio Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dichiara però: <<Non credo che noi scienziati potremo spiegare questi ancora misteriosi fenomeni con un particolare evento naturale. Il campo magnetico terrestre è troppo debole per generare “fughe” elettriche così importanti. Le forze interne della Terra non possono provocare reazioni di questa portata, e soprattutto in un'area così ristretta>>.
         Febbraio 2004: i fenomeni vengono ricondotti, almeno in questa prima fase, a surriscaldamenti molto localizzati di parti di circuiti elettrici posti nelle abitazioni che hanno portato al danneggiamento ed alla parziale combustione (falce di fuoco) delle guaine dei cavi elettrici e di altre componenti degli elettrodomestici.  I surriscaldamenti molto localizzati di parti dei circuiti elettrici e la combustione che si è propagata a suppellettili e mobilio dando origine a principi d'incendio vengono attribuiti a concentrazioni localizzate ma intense di campi elettromagnetici. Viene accertata l'assenza di segni premonitori di eventi sismici, dal punto di vista geologico e vulcanologico. Viene accertato anche che l'origine dei fenomeni non può essere riconducibile agli impianti tecnologici presenti in zona, ed in particolare all'impianto ferroviario e all'impianto di telecomunicazioni (telefonia fissa e mobile).
         9 febbraio 2004: i fenomeni misteriosi si fermano.
16/03/2004 - Canneto di Caronia - Luce enorme dal mare16/03/2004 - Canneto di Caronia - Luci rosse notturne
         17 febbraio 2004: dopo che si sono fermati i fenomeni misteriosi la protezione civile, cominciando a cantare vittoria, dichiara alla stampa di aver trovato la spiegazione: <<E' un caso raro e dipende dai campi elettrici. A Canneto, anche dopo aver scollegato le abitazioni dalla rete elettrica, avvenivano incendi di elettrodomestici, materassi e persino case>>. Per L'Ingegnere Tullio Martella, capo della Protezione civile <<si tratta di un fenomeno elettrico noto. Fra due conduttori vi è una differenza di potenziale che crea un campo elettrico intermedio. Quando la differenza di potenziale è molto forte il campo elettrico viene perforato e provoca scintille e anche combustione. Questo fenomeno è avvenuto a Canneto dove vi erano i conduttori elettrici. Quello che non riuscivamo a comprendere è perché ciò avvenisse proprio in quella zona. Abbiamo avuto incontri con ricercatori del Cnr – continua Tullio Martella – che ci hanno illustrato una teoria che spiegherebbe tutto ciò che è avvenuto a Canneto. Secondo questa teoria il nucleo terrestre si modella come se avesse la forma di un riccio di mare con tanti aculei. Si formano così delle linee preferenziali attraverso cui l'energia geotermica va verso la superficie. Allora avviene una scomposizione e si crea una nube di elettroni che si libera nell'atmosfera (fuori dalla terra). Laddove gli elettroni incontrano i conduttori (gli oggetti che si incendiano) li caricano di energia e si provocano così le scintille. Evidentemente in quella zona spunta uno di quegli aculei. Per evitare in futuro le autocombustioni basta fare delle linee di terra e dei parafulmini che scarichino l'energia di eventuali nubi di elettroni>>.
         3 marzo 2004: nonostante gli esperti avessero messo in atto le precauzioni delle linee di terra e dei parafulmini, gli incendi inspiegabili riprendono nuovamente e “misteriosamente” in due abitazioni scollegate dalla rete elettrica. Questa volta abitanti e carabinieri assistono ad altri eventi. Le automobili posteggiate per strada, con chiusura centralizzata, si chiudono da sole ed i telefonini cellulari cominciano asquillare senza che vi siano chiamate oppure non si collegano alla rete e danno strani segnali visivi, oppure squillano e le batterie si scaricano di colpo. I telefonini cellulari vengono sequestrati dai Carabinieri.  
         17 marzo 2004: <<Non abbiamo idea>> dice il prefetto di Messina Stefano Scammacca che decide il presidio 24 ore su 24. <<Non abbiamo mai pensato al dolo>>, dichiara il Pubblico Ministero Enza Napoli della Procura della Repubblica di Mistretta. Vengono installate le centraline promesse. L'ingegnere Tullio Martella della protezione civile, il primo febbraio, aveva preso l'impegno di istallare queste famose centraline per tenere sotto controllo la zona, ma poi non se ne era fatto niente perché il dirigente era rimasto “stranamente” vittima di un incidente stradale. All'interno di ogni casa di via Del Mare allora viene installata una centralina di rilevamento, mentre per le strade di Canneto di Caronia, durante le procedure di installazione, si continuano a ripetere attivazioni spontanee di chiusure centralizzate di auto in sosta.
         18 marzo 2004: il settimanale Panorama scrive: <<Saranno le centraline di monitoraggio della Protezione Civile a tentare di chiarire perché – dopo gli incendi inspiegabili – il “diavolo” (o chi per lui) è tornato a divertirsi. Adesso però non gioca più con il fuoco, ma fa impazzire le chiusure centralizzate delle auto e i telefoni cellulari. Troppo fragili le conclusioni del mese scorso sul fenomeno elettrostatico. [...] [Tutto] era stato “liquidato” solo un mese fa, come un “banale fenomeno naturale”>>, ma evidentemente non è così che stanno le cose. Adesso <<i tecnici della Protezione Civile e i vigili del fuoco aspettano che siano le centraline di monitoraggio, installate in ogni casa ormai disabitata da due mesi, a tentare di chiarire perché, dopo 45 giorni di quiete sul lungomare di Canneto il “qualcuno” (il diavolo o chi per lui) sia tornato a divertirsi [...] Qualcosa di strano, e non più un banale fenomeno elettromagnetico, da due mesi sta dunque succedendo a Caronia>>.
         19 marzo 2004: <<Un navigatore satellitare va in fumo: è questo l'ultimo anello della catena dei misteri a Canneto di Caronia>>, scrive il quotifdiano Libero. A trovare l'apparecchio bruciato nella propria automobile è Nino Pezzino, nella cui casa di via Del Mare, il mese precedente, si erano verificati diversi principi di incendio. La sua auto, nei giorni precedenti, era stata anche colpita dagli strani guasti alle chiusure centralizzate, insieme ad altre auto, una decina, e sotto gli occhi di decine di testimoni tra cui i carabinieri.
         19 marzo 2004: si incendia ed esplode il furgone Fiat Fiorino di Basilio Siracusano rimasto parcheggiato a Canneto di Caronia. Il pensionato racconta alla Gazzetta del Sud che stava tornando a casa e che aveva percorso circa un chilometro quando il furgone si è fermato e il clacson si è improvvisamente azionato. Per questo motivo il pensionato lo aveva lasciato nel luogo dove si era fermato. Nella stessa “area maledetta”, scrive la Gazzetta del Sud, il giovane Paolo Pizzuto ha subìto circa un mese fa la perforazione di una scarpa e la bruciatura di un lembo dei pantaloni.
         20 marzo 2004: all'alba la Fiat Punto di una ditta di metronotte [un metronotte!] chiamata a garantire la vigilanza nelle abitazioni di via Del Mare rimane ferma all'interno della zona interdetta e non riescono a metterla in moto. Tutto sembra a posto, ma il veicolo non parte. Per il veicolo scatta il sequestro giudiziario.
         20 marzo 2004: nel pomeriggio, scrive La Sicilia, i vigili del fuoco scoprono alcuni cespugli di dise bruciacchiati, al margine della strada fra l'asfalto e il muretto di protezione, all'interno dell'area chiusa dal cordone sanitario dove svolgono servizio permanente h 24 i militari dell'Arma dei Carabinieri. Gli steli dell'erba, dicono i vigili del fuoco, si presentavano quasi carbonizzati a tratti come se una falce di fuoco li avesse sferzati a varie altezze e a distanza di 4/5 centimetri. Nessun segno di fuoco però è stato segnalato nelle vicinanze. Pare che il muretto in adiacenza risultasse caldo, scrive La Sicilia. I vigili del fuoco svolgano rilevazioni con un contatore geiger con esiti negativi. 
         29 marzo 2004: durante la notte tra sabato e domenica le sbarre del passaggio a livello che separa la frazione di Canneto di Caronia dalla statale 113 rimangono aperte e un treno si ferma. Al controllo successivo, scrive La Sicilia, risulta che il passaggio a livello non ha avuto alcuna anomalia di malfunzionamento. Allora perché è rimasto aperto e non si è chiuso? Il treno doveva effettuare dei lavori di manutenzione alla linea ferroviaria. Anche su questo episodio inizia ad indagare la Procura di Mistretta.
         14 aprile 2004: per la seconda volta i tecnici della protezione civile provvedono alla sistemazione dei cavi nelle abitazioni di via del Mare, perché il mese precedente, dopo un primo intervento di sistemazione, i cavi nuovi appena collocati dai tecnici si erano subito bruciati.
 
04/2004 - Canneto di Caronia - Oggetto sferico, movimento a scatti
05/05/2004 - Canneto di Caronia - Nuvoletta quota terreno 
         Giugno 2004: gli sfollati ritornano nelle loro case di via Del Mare. La Marina Militare effettua controlli h 24. Le centraline di monitoraggio rimangono attive.
04/10/2004 - Marina di Caronia - Due luci notturne
25/10/2004 - Canneto di Caronia - Luci colore arcobaleno
29/10/2004 - Canneto di Caronia - Oggetto sferico, movimento a scatti 
         20 ottobre 2004: a Canneto ritorna la paura. Il Corriere della Sera scrive: <<Quando tutto sembrava essere risolto otto flessibili che collegano i tubi dell'acqua ai rubinetti di bagni e cucine di tre diverse abitazioni hanno presentato inspiegabili fori con conseguenti perdite d'acqua ed allagamenti della abitazioni>>. I pezzi idraulici vengono sequestrati dai Carabinieri per conto della Procura di Mistretta.
         23 ottobre 2004: altri cinque tubi sono trovati inspiegabilmente forati, dopo gli 11 dei giorni precedenti, scrive il quotidiano La Repubblica. La stessa notte prendono fuoco due prese elettriche e il giorno seguente divampa  un altro attacco della corrente. 28/12/2004 - Fiumara di Caronia - Luce diurna
16/01/2005 - Canneto di Caronia - Luce rossa
27/03/2005 - Fiumara di Caronia - Luce a forma di cono
07/05/2005 - Marina di Caronia - Luce bianca bassa quota
08/05/2005 - Canneto di Caronia - Nuvola multicolore
08/05/2005 - Caronia - Luce sferica
21/05/2005 - Canneto di Caronia - Luce bassa quota
03/06/2005 - Marina di Caronia - Luce bassa quota
06/06/2005 - Canneto di Caronia - Luce a forma di polipo
23/06/2005 - Canneto di Caronia - Luce bassa quota
24/06/2005 - Canneto di Caronia - Luci bassa quota
25/06/2005 - Canneto di Caronia - Luce bassa quota
27/06/2005 - Canneto di Caronia - Luci bassa quota
03/07/2005 - Canneto di Caronia - Sfera metallica
23/07/2005 - Marina di Caronia - Fascio di luce
15/08/2005 - Marina di Caronia - Luce notturna bassa quota
15/08/2005 - Marina di Caronia - Luce notturna bassa quota
19/08/2005 - Marina di Caronia - Luce notturna bassa quota
09/09/2005 - Marina di Caronia - Luce celeste bassa quota
09/09/2005 - Marina di Caronia - Due luci bassa quota
16/09/2005 - Marina di Caronia - Luce celeste bassa quota
13/10/2005 - Marina di Caronia - Luce bianca
13/10/2005 - Marina di Caronia - Fascio di luce orizzontale
28/10/2005 - Marina di Caronia - Luce diurna
30/10/2005 - Canneto di Caronia - Fascio di luce alta quota
19/11/2005 - Canneto di Caronia - Luce sul mareCanneto di Caronia (ME)
14/05/2006 - Grande luce notturna
03/07/2006 - Oggetto grigio
04/07/2006 - Atterraggio siluro
22/07/2006 - Luce più nuvola
22/07/2006 - Due luci diurne
27/07/2006 - Palla di luce colore arancione
1/10/2006 - Luce intensa sussultoria
26/10/2006 - Picco elettromagnetico
26/10/2006 - Segni strani sul display di un telefonino spento
28/10/2006
-
"Stella cadente" rosso fuoco
29/10/2006 - Luce diurna
03/11/2006 - Luci sotto forma di sfere
nov. 2006 - Luce rossa
11/11/2006 - Luce notturna

25/11/2006 - Luce in movimento

Marina di Caronia (ME)
02/05/2006 - Luci notturne
04/08/2006 -
Oggetto grigio scuro bassa quota
17/08/2006 - Oggetto bassa quota con scia 
         Gennaio 2007: in un'abitazione un telefonino si è ricaricato da solo, senza che il caricatore fosse collegato alla presa di corrente;
         Gennaio 2007: l'impianto elettrico di una barca, che era messa in secco sulla spiaggia, si è completamente liquefatto;
         Febbraio 2007: una presa di corrente elettrica si incendia nel soggiorno di un appartamento.
         22 luglio 2007 - Luce bianca  
Bibliografia:

-       Notiziario UFO, Organo Ufficiale del Centro Ufologico Nazionale diretto da Roerto Pinotti

-       Associazione IMRONTA, www.impronta-associazione-culturale.og-

 
zsbc08
00mercoledì 1 ottobre 2008 18:29
UNOMATTINA (RAIUNO), Martedì 23 settembre 2008

DICHIARAZIONE DI SALVATORE GIUSTA DEL CUS (Centro Ufologico Siciliano)

I conduttori della trasmissione, Eleonora Daniele e Michele Cocuzza hanno invitato Salvatore Giusta, esperto del Centro Ufologico Sicilano (CUS), a fornire il suo parere in erito ai fatti di Caronia. Il rappresentante del CUS ha fatto vedere la foto di una presunta Entità, fotografata sull'Etna, sostenendo la tesi di un progressivo spostamento dei fenomeni da Canneto di Carona (ME) verso Messina.



DICHIARAZIONE  DI  MASSIMO  POLIDORO DEL  CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale)

Massimo Polidoro del CICAP ha sostenuto la tesi che i misteriosi incendi siano opera - probabilmente- di un bambino che si era cacciato in un guaio più grande di lui e non sapeva più come uscirne.

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