C'ho provato

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Nihil.
00venerdì 29 luglio 2011 20:52
C'ho provato a dimenticarti
ad archiviare i messaggi
anche il cellulare squilla
con un tono più mesto
adesso che non sei tu
a fustigarmi, per un litigio
da riparare, per una frase
che non dovevo dire

E' vero, a volte piango
quando il porno trova
il palmo stanco,
l'erezione di circostanza
le vene dilatate che notificano
un'impossibile impotenza


di te conservo i dettagli
-il freddo della mano,
l'ansia per gli orari-
anche il sonno è più duro
oscuro, come se solo ora
sentissi il fondo caldo – acido
dello stomaco che si divora
in assenza di cibo

il letto è in disordine
come l'abbiamo lasciato,
ed il tuo sguardo s'è conficcato
come una scheggia sotto pelle
che continua a bruciare, a giudicarmi

forse, farci del male
era il nostro modo
di tentare ancora
d'amare.






Maredinotte
00domenica 31 luglio 2011 13:29
il tuo realismo, soprattutto nel parlare d'amore, è capace di riportare le persone all'attenzione. sono temi comuni che toccano tutti, più o meno, e allora sono le immagini quelle che contano ed il ritmo della "narrazione" e questo è piuttosto veloce e scandito, come scanditi sono i ricordi che tornano in mente nel pensare alla persona che abbiamo perso.
bene. solo non concordo con la preposizione "ad" all'ultimo verso.
Nihil.
00domenica 31 luglio 2011 16:33
Hai ragione Robby, è meglio "d'amare", appena ripassi correggilo.

Francesca Coppola
00lunedì 1 agosto 2011 11:59


Non è sicuramente fra le tue che preferisco. In alcuni punti, un po' troppo discorsiva. Ma non è solo questo, la sento spigolosa.
In particolare di questa strofa:


E' vero, a volte piango
quando il porno trova
il palmo stanco,
l'erezione di circostanza
le vene dilatate che notificano
un'impossibile impotenza



non mi piace la resa, troppo "concreta". Non so se rendo l'idea.



Versolibero
00martedì 2 agosto 2011 06:40
Anch'io ci provo :)
direttamente e senza troppe spiegazioni perché ci avevo perso mezz'ora e il commento mi si è cancellato, nel recuperarlo l'ho cancellato definitivamente :(
Ti dico solo cosa eliminereri e che Francesca mi ha preceduto sulla seconda strofa, che ridurrei ai primi due versi (dicono già tutto), ma toglierei decisamente:

- a volte piango; inoltre eliminerei:
- con un tono più mesto (terminando il precedente con "squilla piano") (quel 'mesto' non mi piace)
- da riparare
- i dettagli (solo perché si lega meglio il passaggio dalla seconda alla terza strofa, più incisivamente, mi pare)

e poi cercherei di allontanarela rima ora\divora invertendo i versi finali della terza strofa.
L'ultima strofa è migliorata con la correzione del verso finale.

A me la lettura non sembra poi così discorsiva e spigolosa: io avverto una certa musicalità nelle consonanze e assonanze, che, in una poesia di questo genere, sembra una colonna sonora 'scanzonatamente agrodolce'.
Forse la chiusa è troppo secca, non so.


Credo che con questa ulteriore ripassata, con poco lavoro e un po' d'economia, migliori. Che ne dici?



C'ho provato a dimenticarti
ad archiviare i messaggi
anche il cellulare squilla piano
adesso che non sei tu
a fustigarmi, per un litigio
per una frase che non dovevo dire

E' vero, il porno trova
il palmo stanco


di te conservo il freddo della mano,
l'ansia per gli orari-
anche il sonno è più duro
oscuro, come se solo ora
sentissi il fondo caldo – acido
dello stomaco, che in assenza di cibo
si divora

il letto è in disordine
come l'abbiamo lasciato,
ed il tuo sguardo s'è conficcato
come una scheggia sotto pelle
che continua a bruciare, a giudicarmi

forse, farci del male
era il nostro modo
di tentare ancora
d'amare.





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