Buttiglione a Bruxelles, doppio no della Ue

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TheCaptain
00martedì 12 ottobre 2004 09:56

Il giudizio dell'Europarlamento non vincolante. Ora tocca a Barroso
Il commissario designato bocciato sia alla Giustizia sia alla vicepresidenza con un altro portafoglio. Non era mai accaduto


BRUXELLES - Doppia bocciatura per Buttiglione a Bruxelles. La commissione giustizia, libertà pubbliche e sicurezza del Parlamento europeo ha respinto, con un voto di differenza, la prima risoluzione che accoglieva la candidatura di Rocco Buttiglione quale commissario europeo a giustizia, libertà e sicurezza. Bocciata anche la seconda mozione (con 28 voti contro e 25 a favore) che proponeva di confermarlo quale vicepresidente, ma di cambiarne il portafoglio.
Non avendo raggiunto la maggioranza su nessuna delle due opzioni Buttiglione è stato automaticamente bocciato dall'Europarlamento.

NON VINCOLANTE - Si tratta di un giudizio non vincolante ma che potrebbe influire sulla decisione di Barroso. Il Parlamento ha infatti la possibilità di promuovere o bocciare l’esecutivo Ue nel suo insieme (il voto si terrà il 27 ottobre a Strasburgo) ma non può scartare uno dei suoi membri. Una presa di posizione contraria a Buttiglione ha pertanto valore politico e apre un imprevedibile scenario sul suo futuro europeo senza però precluderne le chance.

ALL'ORIGINE DELLA BOCCIATURA - Il voto si è reso necessario dal momento che non era stato raggiunto un compromesso tra i popolari e i socialisti sul via libera del Parlamento europeo al commissario Ue italiano designato, Rocco Buttiglione, che dal primo novembre doveva diventare responsabile alla Giustizia, Libertà e Sicurezza.
Dopo le dichiarazioni rese nelle audizioni a Bruxelles dal candidato italiano sui diritti di gay, donne e immigrati la Commissione si era infatti spaccata con i componenti del centrosinistra da una parte e i Popolari dall'altra. Una frattura che si è rivelata non sanabile.

PRIMO CASO - Rocco Buttiglione è il primo commissario europeo designato a non ricevere l’approvazione di una commissione dell’Europarlamento. Nella storia dell’Eurocamera, invece, è già accaduto che un commissario europeo incorresse in critiche al momento di confermare la sua designazione per un portafoglio dell’esecutivo Ue. I contrasti tra gli eurodeputati e i commissari designati non si risolsero però in bocciature, ma in critiche contenute nelle lettere inviate al Presidente del Parlamento europeo.




Beh, viste certe dichiarazioni fatte dal nostro "filosofo" non è così scandaloso... Devono capire che l'Europa non è l'Italia, quii fanno il cazzo che vogliono ma li è un pò più dura[SM=x100076]




[SM=x100123] [SM=x100123] [SM=x100123]




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il Barista
00martedì 12 ottobre 2004 10:53
ahaha, povero orso yoghi [SM=x100070] ha stabilito anche lui il suo piccolo record [SM=x100076]
GARCIA SERGIO
00martedì 12 ottobre 2004 15:44
ma alla fine ci andra'
c'e' da scommetterci..........rocco e i suoi pischelli


[SM=x100070]
TheCaptain
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:36

Infatti Garcia...

BARROSO CONFERMA LA FIDUCIA A BUTTIGLIONE E SPERA SIA APPROVATA INTERA COMMISSIONE
BRUXELLES - Il presidente designato della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso ''conferma la sua fiducia nei confronti di Rocco Buttiglione'' e ribadisce il suo sostegno a ''tutta la squadra con l'attuale distribuzione di competenze''.
Lo ha indicato, a Bruxelles, la portavoce del presidente designato sottolineando che Barroso, impegnato in un giro nelle capitali dell'Ue, ''resta pienamente fiducioso nel fatto che il Parlamento europeo potra' approvare la nuova Commissione nel suo complesso''.

DOPO LA BOCCIATURA DI IERI, BUTTIGLIONE REPLICA
Rocco Buttiglione affida alle colonne dei quotidiani la replica alla 'bocciatura' da parte di Bruxelles.
Il ministro accusa la 'lobby che ritiene esista una indegnita' morale e politica, direi perfino etnica, dei ministri di Berlusconi, a occuparsi di giustizia', non pensa affatto alle dimissioni ma, anzi, replica: 'Non prostituisco la mia coscienza'.[SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]
'Non so se sarei capace di farmi tagliare la testa per le mie idee, ma di certo non le svendo per un posto da commissario... - afferma - E' difficile capire. C'e' una commissione che mi ha promosso a pieni voti e un'altra che ha espresso un doppio giudizio. Uno negativo e un altro semi-positivo'.
Buttiglione si sente con la coscienza a posto ma precisa che molte delle sue dichiarazioni sono state travisate, 'hanno subito un'interpretazione malevola'.

'E' un voto frutto di una discriminazione religiosa e di una presunzione di indegnita' del governo italiano', continua Buttiglione. 'Un conto e' la legge morale - sostiene -, un altro quella di un Parlamento: io non rinuncio alla mia morale, ma non pretendo che il Parlamento vi si adegui. (...) Da me si voleva un'altra cosa: una professione di fede sulla bonta' morale dell'omosessualita'. Questo significa esercitare una violenza sulla coscienza'.





Poveri noi, come cazzo siamo conciati...[SM=x100090]


MEDIOEVO





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il Barista
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:38
magari non condivisibile, ma senz'altro coerente

TheCaptain
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:41
Per carità...
Ma è politica o religione?


Poi gli integralisti sono gli altri...




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TheCaptain
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:43
CARDINALE TONINI: (...) No alla discriminazione. Ma non sono d'accordo con il matrimonio dei gay e con l'adozione di figli da parte di omosessuali''(...)




Boh, ma questa non è discriminazione?!




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il Barista
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:44
questa frase spiega tutto

'Un conto e' la legge morale - sostiene -, un altro quella di un Parlamento: io non rinuncio alla mia morale, ma non pretendo che il Parlamento vi si adegui.

uno mica si mette nel culo la sua identita, il suoi credo, la sua cultura. Se va bene è cosi, senno arrivedrci.


Zphera
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:48
Re:

Scritto da: TheCaptain 13/10/2004 11.41
Per carità...
Ma è politica o religione?

Poi gli integralisti sono gli altri...
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Un conto e' la legge morale - sostiene -, un altro quella di un Parlamento

non puoi pretendere che un'uomo vada contro la sua morale solo perchè è contraria alla tua. Il discorso è coerente ... che poi sia condivisibile è un'altro discorso.

E qui Buttiglione si meritat tutta la mia stima :"io non rinuncio alla mia morale, ma non pretendo che il Parlamento vi si adegui"

Per la serie : la mia libertà finisce quando intacca la vostra.

L'unica cosa che si poteva risparmiare era questa :"'E' un voto frutto di una discriminazione religiosa ".
Zphera
00mercoledì 13 ottobre 2004 11:58
Re:

Scritto da: TheCaptain 13/10/2004 11.43
CARDINALE TONINI: (...) No alla discriminazione. Ma non sono d'accordo con il matrimonio dei gay e con l'adozione di figli da parte di omosessuali''(...)

Boh, ma questa non è discriminazione?!

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Uff discorso complesso.

E' discriminante chiedere ad una donna musulmana che entra in posta o al comune di togliersi il burqa?

TheCaptain
00mercoledì 13 ottobre 2004 12:30
Ma infatti non dico assolutamente che ha sbagliato anche se non condivido. Quello che trovo assurdo è dire che quelli contrari sono stati voti integralisti, discriminanti eccetera...
Lui la pensa come vuole ma pure gli altri...
Ma siccome lui deve essere votato le sue idee contano e se lui ne è convinto fa' bene a sostenerle. Xò se poi chi non è d'accordo vota contro nessuno si deve lamentare


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TheCaptain
00mercoledì 13 ottobre 2004 12:30
Re: Re:

Scritto da: Zphera 13/10/2004 11.58


Uff discorso complesso.

E' discriminante chiedere ad una donna musulmana che entra in posta o al comune di togliersi il burqa?





Cosa c'entra?




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i.zam
00mercoledì 13 ottobre 2004 14:16

Non si puiò dire che non sia coerente, anche se non da tutti condivisibile.
Certo più coerente e meno ipocrita di chi si spaccia per aconfessionale quando poi inevitabilmente nel segreto dell'urna parlamentare vota comunque secondo i dettami della sua coscenza cattolica o meno che sia.
il Barista
00mercoledì 13 ottobre 2004 14:20
Re:

Scritto da: i.zam 13/10/2004 14.16

Non si puiò dire che non sia coerente, anche se non da tutti condivisibile.
Certo più coerente e meno ipocrita di chi si spaccia per aconfessionale quando poi inevitabilmente nel segreto dell'urna parlamentare vota comunque secondo i dettami della sua coscenza cattolica o meno che sia.



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