Buon viaggio Benedetto! - I viaggi apostolici del Papa

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Paparatzifan
00giovedì 31 luglio 2008 06:57
Dall' "Alto Adige"...

Finalmente il primo giorno di relax E Ratzinger chiede il pane Vikinger

Alto Adige — 30 luglio 2008 pagina 10 sezione: CRONACA

BRESSANONE. Lunedì il viaggio ed il primo incontro pubblico con i fedeli. Ieri, il relax: nel primo vero giorno di vacanza a Bressanone, papa Benedetto XVI è rimasto in Seminario. Le condizioni meteo, d’altronde, non gli avrebbero permesso grandi escursioni, visto che durante la prima parte della giornata il caldo era soffocante, e nel pomeriggio ha iniziato a piovere: se, come probabile, c’era in programma qualche passeggiata serale, il maltempo l’ha impedita. Ma come trascorre le vacanze il Pontefice? «Prega, legge i giornali, studia, passeggia nel giardino del Seminario», spiega il vescovo Wilhelm Egger. «Sta passando delle ore con suo fratello Georg, e sta molto bene», gli fa eco il rettore del Seminario, don Ivo Muser. Probabilmente passa anche del tempo a suonare il pianoforte (non quello a coda nel salone del Seminario ma uno più piccolo nel suo appartamento). E questo è quanto. Tutto il resto è coperto da un assoluto top secret: i muri anti-privacy, la massiccia presenza di forze dell’ordine e soprattutto il muro di informazione che è stato alzato dall’entourage non lasciano spiragli. «Sant’Ignazio disse: “Bisogna imparare dal silenzio del vescovo”, e io aggiungo “e anche da quello del Papa”», ha dichiarato Egger «custode del riposo» del Pontefice. Eppure è possibile tracciare un ritratto, benché minimo, della vita quotidiana di Papa Ratzinger, grazie ad una serie di «indizi» che arrivano da chi vive in città: il Papa fa colazione con il pane integrale e poi legge una serie di giornali locali e nazionali. «È sempre stato ghiotto del “Wikinger”, un nostro pane speciale. Oggi lo richiede ancora, e glielo portiamo ogni mattina»: Stephan Mutschlechner, titolare dell’omonimo panificio brissinese, è soddisfatta; dall’arrivo del Pontefice ogni giorno, nel tardo pomeriggio arriva l’ordine per il pane da portare in Seminario il giorno successivo: pane bianco, qualche grissino con le olive, ma sorattutto i «Wikinger», un panino con semi di girasole, lino e sesamo. «Una nostra commessa - spiega Stephan Mutschlechner - ricorda benissimo di averlo visto visto spesso, in passato. Ordinava quel tipo di pane e si complimentava con lei per la bontà del prodotto». E anche oggi, dunque, il Pontefice non ha rinunciato al «Wikinger, che a Roma non si trova. Ogni mattina fra le 5.15 e le 5.30 un furgoncino arriva davanti ai cancelli dell’istituto teologico e lascia il sacco di pane ai gendarmi. Un’operazione che però pare più difficile di quanto sembri: per ragioni di sicurezza, l’autista deve essere assolutamente puntuale, e soprattutto deve sempre essere lo stesso. E quindi, se alle 5 e 30 si inizia a preparare la colazione per il Papa, intorno alle 7, il Santo Padre legge il giornale: pochi minuti prima ogni mattina due guardie lasciano il Seminario, si dirigono verso la tabaccheria Cusanus, in via Hartwig, e ritirano due plichi di giornali. Uno è indirizzato a don Georg Gänswein, l’altro al Papa. «Sapevo che per due settimane avrei rifornito il Seminario ma è stata una strana sensazione, la prima volta che ho visto il destinatario del pacco - spiega Martin Gasser, titolare della tabaccheria - pensare che i miei giornali vengono letti dal Papa mi infonde una soddisfazione particolare, mai provata prima».

- Luca Masiello


Paparatzifan
00giovedì 31 luglio 2008 08:01
Dal blog di Lella...

«Curia poco incisiva contro il ranocchio. Il Papa sarà scettico»

Don Renner: «I problemi della Diocesi sono la scarsa progettualità e la comunicazione poco franca»

BRESSANONE.

Dice don Paolo Renner che il Papa «avrà sgranato gli occhi», nel sentire della rana: ne avrà giudicato l’esposizione «inopportuna» e si sarà meravigliato «del fatto che una cosa simile sia potuta accadere nel cattolicissimo Tirolo».
Ma non solo: «Immagino che avrà chiesto al vescovo come si sia comportato, e sentirsi rispondere che la Diocesi ha emesso solo un comunicato non deve averlo soddisfatto granché. Credo si aspettasse qualcosa di più». Come al solito don Paolo Renner - teologo, vicepreside dello Studio Teologico e, per sovrapprezzo, brissinese d’adozione - affronta di petto le questioni.

Don Renner, come si svolge un dialogo tra un Papa e un vescovo? Come nasce, come si sviluppa?

Il nostro non è un vescovo qualunque, per il Papa. Quando Ratzinger era ancora cardinale è venuto moltissime volte qui in vacanza, aveva contatti, ha conociuto persone. Di molti dei 3500 vescovi magari non conosce il nome o la Diocesi di provenienza, ma col nostro ha una lunga frequentazione. Diciamo che si è trattato di riprendere un colloquio già avviato. Nessun imbarazzo o remora.

Qual è il «peso» di quanto accaduto? Il vescovo parla al Santo Padre «delle gioie e dei dolori» della Diocesi: a cosa porta un colloquio di questo tipo col Papa?

In generale direi che ci sono motivazioni diverse e concomitanti. Intanto un vescovo parla col Papa per informarlo della situazione della Diocesi. In secondo luogo lo fa per chiedere e ricevere conforto. Infine si tratta anche di uno scambio di opinioni con valore operativo. Il Papa richiama i valori fermi, traccia le linee guida, indica le opzioni forti per la conduzione della Diocesi. È un colloquio anche «di lavoro» perché sono entrambi vescovi: il Papa infatti è il vescovo di Roma.

E secondo lei come avrà affrontato i casi di cronaca - per esempio la della rana o i processi per pedofilia?

Posso immaginare che il nostro vescovo gli avrà illustrato i casi con molta diplomazia. Senza allarmismi, senza mettere la Diocesi in cattiva luce. E immagino che sentendo della rana il Pontefice abbia convenuto sull’inopportunità di esporre quella statua e abbia esternato il suo stupore di fronte al fatto che questa cosa non è successa a Milano o Bologna ma nel cattolicissimo Tirolo. Avrà sgranato gli occhi...

E basta?

Posso supporre che abbia chiesto al vescovo come si sia comportato, e forse sentirsi rispondere che la Diocesi ha solo diffuso un comunicato stampa non lo avrà soddisfatto. Immagino si aspettasse qualcosa di più.

E sui processi per pedofilia? Nei giorni scorsi, dall’Australia, papa Ratzinger era stato molto duro.

Il Santo Padre su queste vicende è stato molto chiaro fin dall’inizio del suo pontificato, esigendo chiarezza e prendendo adeguate misure disciplinari.

Ricordo solo il caso di padre Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo (ordine potentissimo e dal nome cupissimo, che inizia a fare proseliti anche da noi), sospeso da tutti gli incarichi e consegnato a vita privata in seguito a una serie di accuse di pedofilia.
Questa è la sua linea e sicuramente l’avrà ribadita anche al nostro vescovo: fare chiarezza, essere lineari, cercare di prevenire e non di tamponare.

La Diocesi lo sta facendo?

Negli ultimissimi anni, e sottolineo negli ultimissimi, la Curia sta intervenendo ai primi segnali e prende misure disciplinari chiare e rapide. Ha mandato il messaggio che la tolleranza è connivenza. E la chiarezza fa sempre bene, sia nei casi di colpevolezza che in quelli di innocenza - come sono convinto sia quello che riguarda la nostra Diocesi.

Il vescovo ha parlato al Papa della rana e dei processi ma anche di altri «dolori»: le famiglie, le vocazioni. Secondo lei quali sono i problemi principali della nostra diocesi?

Il più importante è riuscire ad avere una progettualità, che ora è carente. Poi bisogna riavvicinare i giovani, che si stanno allontandando in massa - e anche quelli tedeschi, smentendo il luogo comune che il problema riguarda soprattutto gli italiani (dove invece la risposta vocazionale è più alta). Infine bisogna svecchiare certe dinamiche e favorire la comunicazione interna. Nella nostra Curia si preferiscono le dichiarazioni soft, si rifiutano le comunicazioni che esprimono crisi o disagi. Invece dovremmo favorire la franchezza se non vogliamo perdere i treni che la storia ci presenta.

Incontrerà il Papa?

No, per chi abita di fronte al Seminario le difficoltà sono troppe, non possiamo nemmeno uscire a gettare l’immondizia... Starò a Merano. Auguro al Papa vacanze di grande relax. E spero che scriva il secondo libro su Gesù, sui misteri pasquali. (m.r.)

© Copyright Alto Adige, 30 luglio 2008


+PetaloNero+
00giovedì 31 luglio 2008 15:05
Nel suo soggiorno a Bressanone, il Papa ci insegna a recuperare il significato autentico del riposo: la riflessione di Irene Argentiero, direttore del settimanale diocesano altoatesino “Il Segno”


Prosegue il periodo di riposo di Benedetto XVI a Bressanone, mentre cresce l’attesa tra i fedeli per il suo primo appuntamento pubblico, domenica all’Angelus. Si prevede un grande afflusso di fedeli nella cittadina altotesina, definita la “sua casa” nell’editoriale pubblicato su “Il Segno”, settimanale della diocesi di Bolzano-Bressanone. Al microfono di Benedetta Capelli, il direttore della rivista, Irene Argentiero, spiega perché ha scelto di intitolare il suo articolo “L’importanza del riposare”:


R. – In questi giorni, Bressanone ha accolto Benedetto XVI con grande gioia e con grande entusiasmo. L’arrivo del Papa in città ha creato anche grande interesse e grande partecipazione da parte di chi vorrebbe sapere dove il Papa va a fare una passeggiata e cercare anche i particolari di questa sua vacanza. Una vacanza che è – come ha detto lo stesso Benedetto XVI – riposo, tempo da dedicare alla preghiera, allo studio e allo spirito. Credo che, ai giorni d’oggi, noi dovremmo recuperare il significato profondo di cosa significa riposare: per l’uomo moderno il tempo libero è tagliato sulla misura e sui ritmi di una quotidianità che è fin troppo frenetica.


D. – Silenzio e preghiera, infatti, normalità della vita quotidiana. Una semplicità che a volte, appunto, sembra spaventare…


R. – Una semplicità che sembra spaventare, ma che il Papa con l’esempio stesso della sua vita ci dà in questi giorni a Bressanone. Silenzio del Seminario, che – pur essendo nel centro della città di Bressanone – è un luogo dove il silenzio lo si può ritrovare e preghiera perchè il Seminario maggiore di Bressanone è il centro dove vengono formati i sacerdoti della nostra diocesi.


D. – Lei ha definito Benedetto XVI "un buon compagno di cammino"...


R. - Quando è stato eletto Papa, Benedetto XVI lo si è guardato con gli occhi di chi guardava al cardinale Ratzinger, prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede. In questi anni ha invece mostrato e continua a mostrarci il suo volto paterno: il volto di un Papa che si fa compagna di strada di chi ha incontro. Quando lunedì il Papa è arrivato a Bressanone, io ero in piazza insieme ai pellegrini ed ho visto come con attenzione paterna si è fermato, ha stretto le mani, guardando in faccia le persone che aveva di fronte, ascoltando tutti e rispondendo a chi in italiano a chi in tedesco: dedicando a ciascuno attenzione. E questo come fa una persona che decide di percorrere un pezzo di strada con un amico, con un compagno di viaggio.


D. – Proprio per questo l’Angelus di domenica non è tanto da vivere come un evento, lei scrive…


R. – Esatto. Domenica prossima a Bressanone, in Piazza Duomo, ci saranno nove mila persone che arrivano per incontrare il Papa. Persone che arrivano non tanto per vivere l’evento di aver visto il Papa: molti di loro verranno a Bressanone per fare con il Papa un pezzo di strada. Il Papa, durante gli Angelus, ha sempre offerto una riflessione sul Vangelo che la Liturgia propone di settimana in settimana. I pellegrini, che saranno in Piazza Duomo, avranno la possibilità di vivere tutto questo, riuscendo a fare veramente un passo in avanti e compiere un pezzo di strada insieme al Papa sul cammino del cristiano. Il Vangelo di domenica prossima è anche molto significativo in questo senso.
D. – Infatti, la Liturgia di domenica potrebbe proprio risuonare nel modo in cui il Papa sta vivendo questa sua vacanza?


R. – Proprio così. Domenica prossima la pagina del Vangelo di Matteo ci racconta come Gesù sceglie di ritirarsi in disparte dopo aver appreso della morte di Giovanni Battista: “ma le folle – qui cito – avendolo saputo lo seguirono a piedi dalla città”. Gesù resta con la gente, non la allontana, ma al contrario provvede alle sue principali necessità. Sembra una pagina di Vangelo scritta apposta per quello che ci prepariamo a vivere domenica prossima qui in Alto Adige.


www.radiovaticana.org
+PetaloNero+
00giovedì 31 luglio 2008 15:17
Papa. Cittadinanza onoraria di Bressanone

31 luglio 2008 - Il consiglio comunale di Bressanone ha conferito la cittadinanza onoraria a Benedetto XVI, un riconoscimento che gli sarà tributato durante una cerimonia che si svolgerà il 9 agosto presso il seminario dove il Papa risiede durante la sua vacanza altoatesina. Come ha detto il sindaco Albert Puergstaller, la cittadinanza gli è stata conferita perché "tornando nella città come Papa, il Santo Padre ha confermato i suoi stretti legami con Bressanone, con il comune come con tutta la cittadinanza". Nella motivazione si fa riferimento tra l'altro all'impegno del Papa per la promozione del dialogo tra le religioni.(Ansa).
+PetaloNero+
00giovedì 31 luglio 2008 19:55
I giornalisti al seguito del Papa in vacanza, un segno dell'interesse che suscita


Secondo il vaticanista de "Il Corriere della Sera", Luigi Accattoli




BRESSANONE, giovedì, 31 luglio 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI continua le sue vacanze nel seminario di Bressanone tra preghiera, studio e riposo, mentre 260 giornalisti e tecnici sono appostati all'esterno per "spiare" le sue vacanze.

Come tutti i pomeriggi, informa "L'Osservatore Romano", anche questo giovedì il Papa ha compiuto una passeggiata nel giardino del seminario in compagnia del fratello, monsignor Georg Ratzinger, e del segretario particolare, monsignor Georg Gänswein.

Dal 28 luglio, data del suo arrivo, il Papa non ha fatto uscite, e per i giornalisti le notizie scarseggiano.

Nel suo blog, il vaticanista de "Il Corriere della Sera", Luigi Accattoli, si chiede se sia valsa la pena di essere andato a Bressanone.

"La risposta a questa domanda parla del rilievo della figura papale oggi nel mondo: come si fa a non essere presenti ovunque egli si trovi? Se gli succede qualcosa, o se compie un atto imprevisto?", domanda.

"La presenza dei giornalisti in queste due settimane nella tranquilla Bressanone è una riprova dell'attesa per ciò che il Papa dice o fa. Un'attesa che non cessa neanche quando la situazione la scoraggia".

"C'è poco da spiare oltre la barriera dei teli neri che sono stati alzati per proteggere le passeggiate benedettine nel giardino del seminario, ma noi siamo qui attrezzati alla bisogna", aggiunge.

Intanto ci si prepara al primo appuntamento pubblico con il Pontefice: la preghiera mariana a mezzogiorno di domenica 3 agosto. Per l'occasione, la Provincia autonoma di Bolzano ha richiesto e finanziato sei convogli speciali da mettere a disposizione dei fedeli, anche per l'Angelus del 10 agosto, informa "L'Osservatore Romano".

I treni straordinari - due tra Trento e Bressanone, due tra Bolzano e Bressanone e due tra San Candido e Bressanone - si aggiungeranno al traffico ordinario di trentuno convogli, assicurando così una quota di sedicimila posti complessivi per i tanti fedeli che si uniranno a Benedetto XVI nella preghiera domenicale.

Il consiglio comunale di Bressanone conferirà la cittadinanza onoraria a Benedetto XVI in una cerimonia che si svolgerà il 9 agosto presso il seminario.

La motivazione fa riferimento all'impegno del Papa per la promozione del dialogo tra le religioni.

+PetaloNero+
00giovedì 31 luglio 2008 19:55
PAPA: A PASSEGGIO COL FRATELLO NEL GIARDINO DEL SEMINARIO DI BRESSANONE

(ASCA) - Bressanone, 31 lug - Benedetto XVI preferisce passeggiare nel giardino del seminario, col fratello padre Georg, che uscire in escursioni sui sentieri della valle. Lo conferma un filmato girato dal centro televisivo vaticano, in cui si vede il pontefice camminare lungo le aiuole, molto riposato e sorridente, prendendo sottobraccio il fratello padre Georg, che a tratti si fa sostenere anche da un bastone. Il papa si sofferma davanti ad un'edicola mariana, con la statua di una Madonna con Bambino, entrambi benedicenti. E' la copia di un'originale conservata nel museo vescovile, a Pordenone, e che mostra la Madonna insegnare al figlio come si benedice. Il video si conclude con l'immagine di Ratzinger, dall'aspetto riposato.

seduto su una panchina. Anche oggi, infatti, il pontefice ha preferito rimanere all'interno del seminario.




Papa/ Immagini da 'buen retiro' Bressanone con l'anziano fratello
Il Centro televisivo vaticano ha ripreso una passeggiata a due
bressanone per vacanze,…


Bressanone, 31 lug. (Apcom) - Il Papa vestito di bianco, anche in vacanza, cammina sull'erba e, con fare professorale, si rivolge al fratello spiegandogli qualcosa ed accompagnando le parole con i gesti delle mani. Sono le immagini delle vacanze di Benedetto XVI carpite dalle telecamere del Centro televisivo vaticano alla stretta riservatezza che circonda il Seminario Maggiore di Bressanone, dal quale il Papa non è uscito da quando vi è arrivato lunedì scorso. Sullo sfondo si intravede il telone nero disposto intorno all'area per schermare sguardi indiscreti e incursioni indesiderate.

Scandite solo dal rintocco delle campane del vicino duomo, le giornate di Ratzinger trascorrono tra il riposo, lo studio e il tempo trascorso a suonare il pianoforte. Dopo la sveglia alle sei di mattina, il Papa celebra messa, fa colazione e poi, tra il giardino e la biblioteca, legge i giornali, studia, scrive. Nel dopopranzo, dopo il riposo, è di nuovo il momento dello studio, della scrittura e del pianoforte. Solo il pianoforte e le passeggiate nel giardino interrompono l'attività intellettuale. La sera, dopo la cena, ancora un paio di ore e poi, verso le 23, si spengono le luci del Seminario Maggiore.

Nelle immagini diffuse oggi, l'anziano fratello, l'ottantaquatrenne mons. Georg Gaenswein, a causa dei problemi di vista porta gli occhiali scuri e si aiuta con un bastone nella passeggiata. E il Papa, nonostante i suoi 81 anni, aiuta con agilità il fratello e lo prende sottobraccio. I due fratelli Ratzinger, che a Bressanone hanno già trascorso diverse volte le vacanze all'epoca in cui il Papa era cardinale, si siedono su una panchina, affiancati dal segretario personale di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein, e si intrattengono, scherzando, nella loro lingua, il tedesco, che è anche la lingua più diffusa a Bressanone. Di fronte a loro si trova un'edicola con la copia di una insolita statua lignea di epoca romanica conservata nel locale museo diocesano nel quale la Madonna insegna a Gesù bambino a benedire. Un particolare rilevato dal Papa, che spiega al fratello e al segretario il significato del gesto. Nelle ultime immagini il Papa, col rosario tra le mani, prega da solo seduto sulla panchina.


+PetaloNero+
00venerdì 1 agosto 2008 15:49
PAPA: 450 VOLONTARI BRESSANONE PER ANGELUS DOMENICA

(ASCA) - Bolzano, 1 ago - Saranno almeno 450 i volontari in servizio domenica attorno a piazza Duomo a Bressanone per garantire la sicurezza dei fedeli accorsi per assistere all'Angelus di papa Benedetto XVI. La Protezione civile della Provincia affianca il Comune di Bressanone nel coordinamento degli interventi non di competenza delle forze di polizia.

''In occasione di grandi eventi come i due Angelus con il papa a Bressanone tutti gli occhi sono rivolti verso l'Alto Adige - sottolinea il presidente della Provincia Luis Durnwalder - e uno svolgimento ordinato dell'evento rappresenta anche un bel biglietto da visita per la nostra terra''. L'aspetto piu' importante pero', continua Durnwalder, ''e' ovviamente quello di assicurare la massima sicurezza a tutti i partecipanti''.

Accanto all'impegno delle forze di sicurezza si tratta quindi di garantire un'assistenza ottimale dal punto di vista tecnico e della salute. Compiti che si assumono nelle due prossime domeniche a Bressanone la Croce bianca e la Croce rossa, i vigili del fuoco volontari, i servizi del Soccorso alpino e del Soccorso subacqueo. Inoltre, a partire dalle 4.30 di domenica, l'assistenza della Croce bianca provvedera' a rifocillare i volontari impegnati tutta la giornata.

Attraverso il Centro operativo misto verranno coordinati gli interventi non di competenza delle forze di polizia: ''Al tavolo delle decisioni si consultano i rappresentanti del Comune di Bressanone, della Protezione civile provinciale, dell'Unione distrettuale dei vigili del fuoco volontari di Bressanone - Valle Isarco e del servizio provinciale di emergenza'', spiega Hanspeter Staffler, direttore della Ripartizione protezione civile della Provincia. Diventa esseziale una tempestiva comunicazione tra tutti i corpi di intervento, ''e allo scopo l'interconnessione tra i responsabili del Centro operativo misto e' assicurata da un moderno sistema digitale di comunicazione radio, gia' testato con ottimi risultati ai Mondiali di biathlon di Anterselva'', sottolinea il presidente Durnwalder, competente provinciale nel settore della protezione civile.

Al fianco dei professionisti della protezione civile, nella fase preparatoria all'evento di domenica 3 agosto hanno fornito un contributo fondamentale i volontari dei corpi dei vigili del fuoco del distretto Bressanone - Valle Isarco nonche' quelli della Croce Bianca e della Croce Rossa, del Soccorso subacqueo e del Gruppo operativo emergenza radio.

''A tutti loro va il nostro apprezzamento per l'impegno e la professionalita' dimostrata e che sicuramente confermeranno domenica'', conclude Durnwalder.


+PetaloNero+
00venerdì 1 agosto 2008 17:13
Benedetto XVI è arrivato nella cittadina altoatesina lunedì scorso

Papa, tutto pronto a Bressanone per l'Angelus

Domenica il Pontefice reciterà la preghiera dall'altare del Seminario maggiore. La messa inizierà alle 11 e sarà presieduta dal vescovo Egger



Bolzano, 1 ago. (Adnkronos) - Tutto pronto a Bressanone per la prima messa di Benedetto XVI, che, tra meno di 48 ore, reciterà l'Angelus dall'altare del Seminario maggiore.

Nella cittadina altoatesina, dove il Papa è arrivato lunedì scorso, è tutto pronto per la complessa cerimonia che, tra l'altro, verrà trasmessa su RaiTre, a partire dalle 9.55, con commento in italiano, tedesco e ladino, le tre lingue parlate in Alto Adige. La messa, che inizierà alle 11, sarà presieduta dal vescovo di Bolzano e Bressanone Wilhelm Egger, e vi parteciperanno anche l'arcivescovo di Innsbruck Manfred Scheuer ed alcuni cardinali.

Poi, alle 11.50 il Papa percorrerà il chiostro del Seminario maggiore e raggiungerà l'altare, da dove reciterà l'Angelus; subito dopo, per un ristretto numero di brissinesi, inizierà la processione per rendere omaggio personalmente al Pontefice con il baciamano.

Infine, Benedetto XVI apparirà ai fedeli e pregherà con i pellegrini.

Successivamente, Ratzinger raggiungerà a piedi nuovamente il Seminario. Forse a quel punto il Papa incontrerà un gruppo di malati e di anziani per impartire loro la benedizione, o forse rientrerà subito nell'istituto, dove ad attenderlo ci saranno l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe e il presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco. Questi non parteciperanno alla messa per motivi di gerarchia: se presenziassero alla funzione, il vescovo Egger, massima autorità ecclesiastica locale, dovrebbe lasciar loro il compito di celebrare la liturgia.

Benché la messa inizi alle 11, la piazza verrà chiusa al pubblico alle 9.30, ma l'ingresso ai settori assegnati è previsto a partire dalle 7.30, quando scatterà il piano antitraffico messo a punto da Comune e prefettura. Alle 7 l'accesso al fondovalle verrà chiuso al traffico. Disposti circa 5.000 posti parcheggio in diverse aree della città per chi raggiungerà Bressanone in auto. Per i disabili e per chi ha problemi a camminare, il Comune metterà a disposizione gratuitamente l'autosilo di via Dante e, da tutti i parcheggi, sarà attivo un servizio gratuito di shuttle-bus.






Tutto pronto per l'Angelus
e per il baciamano
La Santa Messa presieduta dal vescovo Egger, poi, alle 11 e 50 il Papa percorrerà il Chiostro e raggiungerà l’altare, da dove reciterà l’Angelus; subito dopo, per un ristretto numero di brissinesi, inizierà la processione per rendere omaggio personalmente al Santo Padre con il baciamano. Una cerimonia che chiuderà la prima domenica in cui benedetto XVI apparirà ai suoi fedeli a Bressanone; una giornata che inizierà con le prime luci dell’alba per oltre 9 mila pellegrini che hanno prenotato il posto in piazza Duomo, ed almeno altrettanti che seguiranno l’evento dai maxischermi.

di Luca Masiello


L'articolo completo qui:

altoadige.repubblica.it/dettaglio/Tutto-pronto-per-lAngelus-e-per-il-baciamano...
+PetaloNero+
00venerdì 1 agosto 2008 20:58
Papa/ Curiosi e abitanti Sud Tirolo attendono la prima uscita
Benedetto XVI preferisce la quiete del Seminario di Bressanone



Bressanone, 1 ago. (Apcom) - L'anno scorso, quando si trovava in vacanza in Cadore, da un vicino santuario che si trova in Austria si diffuse la notizia - falsa - che il Papa si sarebbe recato in visita. Tra i monaci divampo' un sentimento di speranza e scompiglio, la radio gli fece eco, e in poche ore accorsero sul luogo centinaia di pellegrini. Benedetto XVI, pero', non arrivo' mai. E, cosi', anche quest'anno, a Bressanone, sono molte le persone che lo attendono, ma il Papa, per ora, rimane chiuso nel Seminario Maggiore.

Per Joseph Ratzinger, 81 anni, le vacanze sono il momento del riposo e della tranquillita' assoluta. Riservato di temperamento, Benedetto XVI, teologo raffinato amante della musica classica, preferisce sospendere del tutto, durante la villeggiatura in montagna, gli impegni pubblici, le udienze, gli incontri. Tanto piu' dopo impegni faticosi, per lui, come il recente viaggio in Australia. Arrivato lunedi' scorso, il Papa e' entrato in Seminario e non e' comparso, sinora, in molti dei luoghi - passeggiate nei boschi, chiesette di montagna, cittadine della zona - che pure vengono preparati per accogliere l'ospite illustre.

Nei dintorni di Bressanone fervono i preparativi. Sono circa una ventina i luoghi individuati dagli addetti alla sicurezza nei mesi scorsi per possibili passeggiate papali. Tra questi vi sono due monasteri, il convento benedettino Monte Maria, a Burgusio, e l'abbazzia di Novacella, poco fuori Bressanone. "Sarebbe una grande gioia per noi se venisse, tutto e' pronto", spiega l'abate Georg Untergassmair, che subito aggiunge: "Sappiamo pero' che e' venuto qui per riposare, e rispettiamo questo suo desiderio". Grande attesa anche a Oies, in val Badia, dove si trova la casa natia dell'unico santo altoatesino, san Freinademetz. "Non so niente, qui intorno ho visto uomini della sicurezza, ma non ci hanno detto niente", riferisce la signora Ulrike, che abita nel maso di Rasa in cui sono nate la bisnonna e la nonna di Ratzinger, Elisabeth Maria Tauber e Maria Tauber Peintner. Stessa musica a Rio Pusteria (Muehlbach), dove si erge la tomba del prozio del Papa, Anton Peintner.

Nei dintorni della chiesetta del Santo Spirito, nella valle Aurina, bivaccano famigliole, turisti, ci sono anche due suore. "Secondo me non arriva piu'", sussurra sconsolata una signora verso l'ora di pranzo. "Noi andiamo fino a Roma per vederlo...". L'arrivo di un elicottero militare getta scompiglio nei presenti, ma ne scendono solo alcuni giovanotti in divisa. I cronisti giunti sul luogo si avvicinano ad un carabiniere per chiedere ragguagli sul possibile arrivo di Benedetto XVI, ma lui li spiazza: "Sapete se arriva il Papa?", domanda.

Quel che e' certo e' che - a parte l'Angelus in piazza di domenica - nessuna uscita papale sara' annunciata fino all'ultimo momento, proprio per evitare affollamenti poco graditi al Papa e pericolosi sotto il profilo della sicurezza. Benedetto XVI, intanto, preferisce pregare, studiare, passeggiare all'interno delle mura che circondano il giardino del millenario edificio seminariale. Il canonico della diocesi Johann Mayr - uno dei pochi che lo ha potuto incontrare - e' stato ricevuto una mattina in Seminario per la colazione. Difficilmente ci saranno incontri ufficiali. La presenza della cancelliera tedesca Angela Merkel in Val Venosta per le sue vacanze ha fatto ipotizzare un incontro tra i due. Ma dal Vaticano non arriva alcuna conferma, e a Berlino tagliano corto: "La cancelliera e' in vacanza e ogni impegno sara' privato". Gli abitanti e i turisti di Bressanone, pero', non si perdono di animo.

Questo pomeriggio, mentre il Papa si intratteneva con l'anziano fratello e suonava il pianoforte, dal seminario un'auto blu con i vetri oscurati ha attirato una folla di persone fuori che vi si e' accalcata attorno salutando la figura intravista nella parte anteriore dell'abitacolo. Ma la macchina, anche questa volta, era vuota.







PAPA: ANCHE BAGNASCO E SEPE ALL'ANGELUS DI DOMENICA A BRESSANONE

(ASCA) - Bressanone, 1 ago - All'Angelus del papa, domenica a Bressanone, parteciperanno anche il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, e l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. Entrambi si trovano in vacanza al suantuario di Pietralba, sopra Bolzano. Per lunedi' e' atteso a Bressanone, in visita al pontefice, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano.

Il papa continua a trascorrere le sue vacanze all'interno del seminario; fino ad oggi nessuna passeggiata all'esterno.

Sono usciti, invece, in visita alla citta' il segretario don Geror Gewsin, le due ''memores'' che provvedono alla gestione dell'appartamento pontificio, l'assistente di camera ed un'altra suora.


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 21:05
Dal blog di Lella...

Il settimanale diocesano «Il Segno»: «Ratzinger è tornato a 'casa sua'» Il vescovo Egger: l’incontro con Pietro sia beneficio spirituale

«Braccia spalancate per accoglierlo»

Filippo Gilardi

Benedetto XVI e Bressanone. È un rap­porto intenso e familiare che vive e si rinnova nel tempo di questo soggior­no di riposo estivo. Un legame di affetto e o­spitalità.
«Il Papa ha scelto la 'sua casa', quel Seminario maggiore che già altre dieci volte lo ha accolto quando era cardinale» e «la Chie­sa locale ha spalancato le braccia per acco­gliere il Papa con la sere­nità con cui si accoglie un ospite in casa».
Così il set­timanale della diocesi di Bolzano-Bressanone, Il Segno, in un editoriale del direttore Irene Argentie­ro, racconta il feeling tra Ratzinger e la località al­toatesina che si mostra in questi primi giorni di ri­poso estivo.
Giorni «di letture, di studio, di passeggiate e di momenti di musica» – rac­conta Argentiero – e giorni di un’accoglienza «con la semplicità del quotidiano e con i se­gni della tradizione di questa terra».
È un nuovo incontro, quello tra Ratzinger e Bressanone, un altro «tratto di strada» da con­dividere.
E il Papa – osserva l’editoriale de Il Segno – «mostra di essere un buon compagno di cammino, pronto a condividere il percor­so con chi gli sta accanto, attento ad incon­trare le persone anche attraverso una sem­plice stretta di mano o un incrociarsi di sguar­di».
In un «dialogo con il creato e le creature intessuto di silenzio e di preghiera». È «lo stile del 'cammino cristiano', fortificato dalla sempli­cità e reso saldo dalla ve­rità », che il Papa sugge­risce con la sua presen­za, negli spazi di riposo e negli incontri con i pel­legrini agli Angelus.
Il soggiorno di Benedet­to XVI – scrive il vescovo Wilhelm Egger, in un messaggio indirizzato nei giorni scorsi ai fedeli – rappresenta per la Chiesa di Bolza­no- Bressanone «un momento di gioia», ma anche l’occasione di un «beneficio spiritua­le».
Per questo il presule ha pubblicato un «testo per la preparazione spirituale all’in­contro con il Santo Padre», una proposta di riflessione sul ministero del Papa, attraver­so «i brani della Scrittura che riguardano l’a­postolo Pietro», «vicario del Cristo Pastore nella Chiesa».
«Il Signore Risorto – scrive Eg­ger – ha conferito all’apostolo Pietro l’inca­rico di pastore», che ha la sua espressione essenziale nel «distribuire il pane della vita nell’Eucaristia». Così «il Papa – spiega il ve­scovo – porta avanti questo compito preser­vando l’unità della Chiesa ed esortando l’u­nità di tutti i cristiani», nel segno dell’Euca­ristia, «fonte e punto culminante della vita e della missione della Chiesa».
E nell’eredità di Pietro, il presule – che cita gli scritti di Benedetto XVI ed in particolare le sue encicliche – invita a leggere la missione attuale del Papa: come san Pietro fu «la voce degli apostoli e il primo testimone della re­surrezione di Gesù», così oggi il Papa «ha il compito di rafforzare i fedeli nella fede attra­verso l’annuncio» e con una vita dedicata al­la «sequela nell’amore».

© Copyright Avvenire, 1° agosto 2008


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 21:10
Dal blog di Lella...

Ratzinger a Bressanone. Per il Santo Padre un'altra passeggiata nel giardino del Seminario. Oggi potrebbe fare una gita

Mayr dal Papa: «Pane, burro e tanti ricordi»

Il decano a colazione con il Pontefice: «Desidera molto incontrare la gatta Milly»

Insieme a Benedetto XVI il fratello, le due memores, padre Georg e una suora. «Questa è la mia famiglia»

Riccardo Gasperina

BOLZANO — Ha 85 anni e li porta benissimo. È Johann Mayr, canonico della diocesi di Bressanone, che ieri mattina ha avuto l'occasione di fare colazione con Benedetto XVI. È stato uno dei pochi fortunati, oltre al rettore Ivo Muser e alla suora Maria Pietà, a entrare in contatto con il Papa, che non ha ancora mai lasciato l'abitazione brissinese del Seminario maggiore (potrebbe farlo oggi), limitandosi ad alcune passeggiate nel giardino interno.

Don Johann Mayr, come era l'atmosfera a colazione presso il pontefice?

«Un ambiente familiare. Erano le 8,30, a tavola vi erano il fratello George, da poco non vedente, il segretario particolare del Papa George Gänswein, le due memores e una suora tedesca.
"Questa è la mia famiglia" mi ha detto Benedetto XVI mostrando con un gesto della mano i commensali. Il motivo dell'invito è semplice: la mia lontana conoscenza di Ratzinger quando ancora era cardinale. Allora facevo parte insieme a lui di una piccola comunità di sacerdoti che si trovavano nella mensa comune all'interno del Seminario. Come ogni mattina anche oggi (ieri per chi legge,
ndr) prima di colazione, il Papa ha celebrato una messa presso la cappella delle suore insieme alla sua famiglia».

Di cosa avete parlato?

«La conversazione è durata 20 minuti circa, poi il pontefice si è allontanato. Tanti anni fa, avevamo l'abitudine di domandare all'allora cardinale i retroscena delle vicende del Vaticano. Lui si infastidiva sempre e per questo abbiamo deciso di non rivolgergli più queste domande. Penso che lui apprezzi questo comportamento di contegno. Dunque, abbiamo discusso di cose secondarie: della morte di don Zambelli, membro della "famiglia" del pontefice, e dell'ingresso di un nuovo membro. Poi il pontefice ha espresso il desiderio di poter accarezzare Milly, la gatta tutta nera che abita all'interno del Seminario. Desidera incontrarla, non l'ha ancora vista».

Ci può descrivere la zona dove risiede il pontefice?

«A dire il vero, ne so davvero poco. I corridoi di collegamento sono stati chiusi. Le guardie svizzere sono severissime anche con noi che possiamo entrare. Gli ascensori sono bloccati con delle chiavi. So solo che 12 sedie in stile Biedermeier sono state trasportate dalla biblioteca storica al luogo dove il Papa consuma i propri pasti. Nel giardino sono state create una piattaforma con alcune lastre di marmo per fermare l'umidità e un capitello tradizionale con una volta, sotto la quale vi è la statua della Madonna. Il Papa si reca lì a pregare».

Che cosa ha mangiato il Papa?

«Un panino bianco con i semi con burro e marmellata. Insieme ha bevuto del caffèlatte ».

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 1° agosto 2008


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 22:01
Dal blog di Lella...

SOGGIORNO IN ALTO ADIGE

Diffuse le prime immagini di Benedetto XVI a Bressanone. Grande attesa per l’Angelus di domenica

Rilanciano un Pontefice in ottima forma le riprese girate dal Centro televisivo vaticano sul riposo altoatesino di Ratzinger. La Biblioteca del Seminario brissinese, il suo luogo preferito

Le vacanze del Papa: studio e preghiera

DAL NOSTRO INVIATO A BRESSANONE

SALVATORE MAZZA

Verso il pomeriggio di ieri la piaz­zetta di fronte al Seminario di Bressanone s’è animata quasi di colpo.
È bastato l’arrivo di due auto scu­re, e che alcuni personaggi in completo scuro si mettessero a parlare di fronte al grande cancello grigio, quello vigilato giorno e notte che preclude l’accesso al­la viuzza che porta al Seminario, e le an­tenne dei bressinesi hanno subito ini­ziato a vibrare. « Er kommt, er kommt! E­sce, esce...». Donne, uomini e bambini, a piedi o in bicicletta, con studiata non­chalance hanno così iniziato a conver­gere verso la piazza. Lentamente. At­taccati ai telefonini per avvertire gli a­mici: «Corri, mi sa proprio che il Papa sta uscendo...». Non è uscito.
I signori in completo scuro erano lì so­lo in vista dell’Angelus di domenica, u­na riunione col Comitato provinciale di pubblica sicurezza per mettere a punto gli ultimi dettagli, considerato che si pre­vede un afflusso di quasi diecimila per­sone. E la gente in piazza, quando l’ha capito, con la stessa nonchalance con cui era arrivata ha abbandonato la po­stazione. Così, a uscire dal Seminario, invece di Benedetto XVI sono state so­lo le sue prime imma­gini durante queste i­nedite vacanze altoa­tesine, girate dal Cen­tro televisivo vaticano. Che rilanciano un Pa­pa sereno, di ottimo u­more e in forma.
Che sia contento di trovar­si qui è sicuro.
Le riprese mostrano il Pontefice in uno dei momenti di riposo della sua giornata, a passeggio nel giardino del Seminario in conversazione con il fratello ottanta­quattrenne don Georg, che si appoggia prima a un bastone bianco poi al brac­cio del Papa. Nella sequenza successiva ai due, Benedetto XVI nella vesta bian­ca, Georg in clergyman, si aggiunge il segretario del Papa don Georg Gaen­swein, in talare nera, e li si vede sostare, prima in piedi e poi seduti su una sem­plice panchina di legno chiaro, di fron­te a un’edicola, anch’essa in legno, che custodisce una statua, riproduzione in di­mensioni più piccole di un’opera di epoca romanica, datata 1250, conservata nel locale museo diocesa­no.
La scultura in legno policromo raffigura u­na Madonna con Bambino, con la Ver­gine con la mano destra levata in segno di benedizione. Si sente a questo punto Gaenswein spiegare come, secondo la tradizione, l’opera intenda raffigurare la Madre che «insegna al Bambino come si fa a benedire». Segue una conversa­zione che l’audio non permette di co­gliere perfettamente, a un certo punto della quale i tre si sentono ridere a una battuta dell’anziano Georg. Il breve fil­mato si conclude con l’immagine del Papa assorto in preghiera, seduto da so­lo sulla panchina, con gli occhi rivolti verso la statua.
Nessuna immagine invece della vita al­l’interno del millenario Seminario, do­ve Benedetto XVI trascorre la maggior parte del tempo a leggere, studiare, la­vorare. A quanto sembra, a parte il suo appartamento, il locale più frequentato dal Papa è la biblioteca barocca, che oc­cupa gran parte del primo piano dell’e­dificio e rappresenta un «tesoro nel te­soro », con la sua incredibile collezione di volumi rari o addirittura unici. E che, assieme alla biblioteca nuova, ha sem­pre rappresentato per lo studioso Joseph Ratzinger una fonte impareggiabile.
Non c’è dubbio, come ha dichiarato il rettore del Seminario don Ivo Muser al­la vigilia dell’arrivo dell’illustre ospite, che «comunque il suo luogo preferito» in Alto Adige «è sempre stato il Semina­rio, e in particolare la biblioteca».
E alle voci insistenti che assicurano che po­trebbe diventare il luogo di vacanza 'fis­so' del Papa, Muser risponde: «Non lo so, ma è ovvio che lo spero».

© Copyright Avvenire, 1° agosto 2008


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 22:07
Dal blog di Lella...

L’Angelus. Due maxischermi, bus navetta e treni speciali. Attesi in città novemila fedeli

Tutti in piazza entro le 9.30

Chi arriva dopo resta fuori: cappellini sì, ombrelli no

MARCO RIZZA

BRESSANONE.

Aumenta l’attesa per l’Angelus di domenica, ma attenzione agli orari. A uno, in particolare: 9.30 del mattino. A quell’ora ma piazza Duomo sarà off-limits e nessun fedele potrà più entrare per assistere alla cerimonia, prevista poi per le 12. L’ingresso alla piazza e ai settori assegnati sarà possibile a partire dalle 7.30 ma, appunto, non oltre le 9.30. Per domenica è prevista una bella giornata e, viste le temperature di questi giorni, il caldo potrebbe farsi sentire. Anche per questo ieri è arrivato dal Comune l’appello a dotarsi di un copricapo: «Chi sarà in piazza quel giorno - ha detto il sindaco - è bene che si porti un cappellino per proteggersi dal sole.
Riteniamo, invece, non consigliabile l’uso di ombrelli. Se tutti i presenti li aprissero contemporaneamente, infatti, vedere il Papa diventerebbe complicato e in molti protesterebbero».
In effetti, per quanto sconsigliato, non sarà vietato portare ombrelli in piazza, così come sarà possibile portare bottiglie di plastica e sedie pieghevoli (la maggior parte dei posti infatti è in piedi). Vietato invece introdurre oggetti pericolosi come coltelli, taglierini, bottiglie di vetro ecc.: a ogni ingresso i controlli saranno molto rigidi e ogni oggetto non accettabile verrà ritirato e depositato in un container («incustodito e senza garanzia di restituzione», sottolineano in Diocesi).
Chi ha prenotato ma non ritirato i biglietti (che sono personali e non cedibili a terzi) può farlo ancora presso l’Associazione Turistica in viale Stazione e, il giorno dell’Angelus, fino alle 9.15 presso l’Infopoint. Chi non ha il biglietto non potrà assistere alla cerimonia dal vivo ma avrà la possibilità di seguirla presso i due maxischermi allestiti al parcheggio dell’Acquarena. È da tenere conto che il maggiore afflusso di fedeli è previsto nell’arco temporale che va dalle 8 alle 9.30
E a proposito di orari e di chiusura: domenica sarà un giorno di passione anche per la viabilità. La statale resterà chiusa dalle 7 alle 16 (ma se le condizioni lo permetteranno si cercherà di aprire prima). Chi arriverà in città con l’auto, quindi, dovrà parcheggiare nei piazzali predisposti agli ingressi sud e nord (e, a ovest, in località Tschötscher Heide) e poi usare il servizio di shuttle-bus che sarà attivo dalle 7 alle 16. I bus navetta avranno tre capilinea: rispettivamente in via Mozart, in via Peter Mayr e presso Trony in viale Stazione. Da quei punti l’accesso in piazza Duomo sarà possibile solo a piedi. Anche ai residenti è chiesto di rinunciare il più possibile all’auto; l’uscita dalla città sarà possibile in ogni momento mentre l’entrata sarà bloccata «anche se con un atteggiamento più morbido verso i residenti» che, come spiegano in Comune, in casi particolari potranno entrare. Saranno chiuse anche le vie Giardini Rapp, Elvas e Cesare Battisti. La mobilità interna delle due domeniche degli Angelus sarà gestita dalla polizia municipale di Bressanone, che avrà rinforzi anche dai colleghi di Bolzano e Brunico oltre che dai vigili del fuoco del circondario e dei volontari del Goer di Bolzano; il tutto ovviamente in collaborazione con le altre forze di polizia stradali.
In piazza saranno presenti circa 9000 fedeli, cui si aggiungeranno diverse centinaia tra giornalisti e operatori tv e fotografi (i media nazionali hanno un po’ allentato la copertura dell’evento brissinese, dopo l’exploit di lunedì, ma per domenica è atteso un nuovo massiccio arrivo di inviati).
E non solo: in Comune hanno annunciato di avere invitato per assistere all’Angelus anche Angela Merkel, la cancelliera tedesca che in quei giorni inizierà le sue vacanze altoatesine. L’invito ufficiale è già stato spedito ma, dicono in Municipio, «in questo momento la cancelliera si trova in Austria e non abbiamo ancora ricevuto risposta». Eventualmente la Merkel incontrerebbe anche il Papa, per quanto l’ipotesi sia data per remota.
Per tornare alla mobilità, chi userà il treno troverà una offerta potenziata: circoleranno infatti sei convogli speciali richiesti e finanziati dalla Provincia. Due percorreranno la tratta Trento-Bressanone, due Bolzano-Bressanone e due San Candido-Bressanone,tutto in aggiunta ai 31 treni ordinari. Inoltre sarà potenziato nella stazione di Bressanone il servizi di biglietteria nei giorni di sabato 2 e 9 e domenica 3 e 10 agosto.

© Copyright Trentino, 31 luglio 2008



FUSO IN BRONZO

L’altare da Ortisei

BRESSANONE.

L’altare che sarà usato per l’Angelus del 3 e del 10 agosto è stato scelto direttamente dalla Diocesi e realizzato da una ditta artigiana di Ortisei, la «Ferdinand Stuflesser». Quello del 3 (nella foto) è un altare fuso in bronzo rappresentante il corpo di Cristo in croce su un lato e la nascita di Gesù sull’altro. Il tutto è stato modellato a mano e poi fuso in bronzo con l’antico metodo della cera persa. La mensa che si trova sull’altare è in legno rovere e misura 2,2 metri per uno: vi dovranno infatti trovare posto ben 40 calici per distribuire la comunione a tutti i fedeli presenti. L’ambone, sempre modellato a mano e poi fuso in bronzo, rappresenta invece i simboli dei quattro evangelisti. Anche il trasporto sarà affidato a una ditta specializzata di Ortisei, la Insam. Per domenica dieci sarà usato invece un altro altare, con ambone in stile, in legno rovere. Intanto in questi giorni proseguono i lavori in piazza Duomo e l’installazione delle tribune; proprio ieri è stata sistemata anche la tettoia dell’altare, proprio all’ingresso del Duomo.

© Copyright Trentino, 31 luglio 2008


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 22:20
Dal blog di Lella...

La curiosità

I «bianchi» di Novacella acquistati dal Vaticano

Riccardo Gasperina

BOLZANO

Tra i fornitori di vini del pontefice c'è anche la cantina dell'Abbazia di Novacella. Ieri infatti è giunto presso l'Abbazia l'ordine di acquisto di circa 50 bottiglie di vino da recapitare al Seminario maggiore.
Negli ambienti vaticani c'è chi ricorda che il pontefice non beve vino se non in rarissime occasioni; e soprattutto che si limita esclusivamente a vino dolce. Ma il pontefice è praticamente astemio e sarebbe solito bere aranciata.
Dunque, le circa 50 bottiglie di vino sarebbero state ordinate, sempre secondo voci di corridoio, per gli uomini dello staff vaticano ma non per il Papa. Tra i vini presenti nell'ordine vi sono i bianchi Gewürztraminer, Kerner, Sylvaner e Müller Thurgau. Intanto l'abate di Novacella Georg Untergassmair sorride alla richiesta di notizie su una visita papale alla splendida abbazia: «Sarebbe una grande gioia per noi se venisse a trovarci, e siamo anche pronti ad accoglierlo, ma è in vacanza — afferma l'abate — ed è importante che possa riposarsi: noi rispettiamo la sua esigenza di riposo.
Non c'è niente di ufficiale e, se ci sarà una visita, sarà spontanea e non programmata». Untergassmair conosce già Ratzinger che ha incontrato a Roma nell'89, durante un soggiorno al Camposanto Teutonico in Vaticano.
«Mi parlò di Bressanone — ricorda il religioso — dove si trova tra amici, si ricordava del sacrestano del duomo, so che da queste parti si sente a casa».

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 31 luglio 2008


Paparatzifan
00venerdì 1 agosto 2008 22:25
Dal blog di Lella...

L'evento.

Il sindaco: «Abbiamo ancora molte richieste, ma i biglietti sono già prenotati». Organizzati anche sei treni speciali

Angelus, schedati i residenti in piazza

Straordinarie misure di sicurezza con i cecchini alle finestre. Montato il palco

Luigi Ruggera

BRESSANONE

Sarà un Angelus blindato, con eccezionali misure di sicurezza: i cecchini piazzati alle finestre nei quattro angoli di piazza Duomo e la schedatura di tutte le persone presenti in zona. Nei giorni scorsi, infatti, alcuni addetti del servizio d'ordine si sono presentati nelle abitazioni che si affacciano su piazza Duomo, per schedare non solo gli inquilini ma anche le persone che questi ospiteranno, tra parenti e amici, in occasione dei due Angelus.
In alcuni casi i residenti dovranno ospitare, per la durata dell'Angelus, i cecchini, che si affacceranno alle finestre tenendo sotto controllo tutta la piazza. Si tratta comunque di precauzioni del tutto comprensibili e che riguardano un numero molto limitato di persone, in quanto la piazza è scarsamente abitata. Al riguardo va detto che il capoluogo della val d'Isarco sta vivendo senza alcuna difficoltà la presenza dell'illustre ospite: ad eccezione infatti della massiccia ma molto discreta presenza delle forze dell'ordine, non si notano sostanziali differenze, nella vita quotidiana e nella viabilità, rispetto alla routine estiva della cittadina.
Per gli stessi motivi di sicurezza non si possono più mettere a disposizione i posti rimasti liberi per assistere in piazza all'Angelus: «In Comune — commenta il sindaco di Bressanone Albert Pürgstaller — riceviamo moltissime richieste ma purtroppo non possiamo accontentare nessuno: non dipende da noi, le misure di sicurezza sono rigide e non ammettono deroghe». In fase di prenotazione dei biglietti, fino al 20 luglio, venivano chiesti tutti i dati personali ai richiedenti ed ora, anche dovendo seguire lo stesso iter, non vengono più concessi biglietti perché la completa schedatura del pubblico è ormai già terminata.
I posti liberi sarebbero comunque pochissimi: nelle prossime due domeniche, infatti, piazza Duomo sarà affollatissima, con novemila persone per ciascun appuntamento.
I preparativi proseguono a pieno ritmo, soprattutto per allestire le tribune ed il palco sul quale sarà collocato l'altare: proprio ieri si è iniziato a montare il palco principale, sotto l'attenta supervisione del sindaco Pürgstaller. «I lavori — spiega il primo cittadino — proseguiranno fino a sabato pomeriggio quando, alle 18, piazza Duomo sarà chiusa al pubblico fino alla mattina successiva. In serata si svolgeranno infatti i controlli degli artificieri e la piazza sarà poi sorvegliata per tutta la notte».
Dalle 7.30 di domenica poi, le persone munite di biglietto potranno accedere al settore assegnato (con i biglietti di colore verde si accede da Porta Sabiona, con quelli gialli da Porta San Michele e con quelli rossi da Porta Sole). Entro le 9.30 tutti i fedeli dovranno trovarsi nei posti assegnati e chi arriverà dopo quell'orario non potrà più accedere alla piazza Duomo.
«Ricordo comunque — conclude il sindaco di Bressanone — a chi è rimasto senza biglietto, che potrà assistere alla santa messa celebrata dal vescovo Egger e all'Angelus del Papa, in programma verso mezzogiorno, in diretta sui maxischermi posizionati nel parcheggio dell'Acquarena e presso il tendone del Don Bosco».
In occasione degli Angelus, a Bressanone, arriveranno sei treni speciali richiesti e finanziati dalla Provincia di Bolzano a disposizione dei fedeli: due da Trento, due da Bolzano e altrettanti da San Candido si aggiungeranno all'offerta ordinaria di 31 treni assicurando così quasi 16 mila posti complessivi. Le Ferrovie dello Stato potenzieranno nella stazione di Bressanone anche i servizi di biglietteria nelle giornate di sabato e domenica.

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 31 luglio 2008


+PetaloNero+
00sabato 2 agosto 2008 15:04
Domani l'Angelus del Papa a Bressanone: intervista con mons. Egger


Domani il Papa presiederà alle 12.00 l’Angelus in Piazza Duomo a Bressanone, dove è giunto lunedì scorso per trascorrere un periodo di riposo fino all’11 agosto. Benedetto XVI risiede nel Seminario Maggiore della città altoatesina. Su questo soggiorno ascoltiamo l’inviato di Avvenire Salvatore Mazza, al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Diciamo che è un soggiorno molto tranquillo. Il Papa, come sapete, in questi giorni non si è mai mosso dal Seminario; sono state diffuse immagini in cui lo si vede molto sereno, insieme al fratello. Dicono che frequenti moltissimo la biblioteca del Seminario, che è una biblioteca ricchissima. Chi gli è vicino dice che si vede che sta molto bene, si sente a casa sua e quindi per ora preferisce restarsene in Seminario. La grande attesa è ovviamente per domani: l’Angelus che sarà in piazza, finalmente lo potranno vedere! Si aspetta molta gente. Per ora, le cose vanno così, complice anche il tempo che non è proprio perfetto: la mattina fa sempre bello, il pomeriggio poi si annuvola e arriva sempre la pioggia, verso le cinque. Quindi, anche questo probabilmente frena la possibilità di uscite.

D. – Come sta vivendo la popolazione locale la presenza del Papa?

R. – Veramente, tutti danno l’impressione di essere molto consapevoli del proprio ruolo di ospiti, per cui sanno che il Papa ha bisogno di riposo, non ci sono insistenze, non ci sono pressioni per vederlo. Tutto si svolge in un contesto molto, molto rispettoso e di grande discrezione.


Domani, prima dell’Angelus, il vescovo di Bolzano-Bressanone, Wilhelm Egger, presiederà la Messa in Piazza Duomo. Ma quale tradizione ha questa preghiera mariana in questi luoghi? Ascoltiamo mons. Egger, intervistato da Luca Collodi:

R. – Per la nostra diocesi, l’Angelus aveva una grande tradizione: anche sui campi, mentre si lavorava, al suono delle campane, si recitava l’Angelus. Adesso è caduto un po’ in disuso; ho raccomandato più volte di dire questa preghiera, anche e soprattutto per le vocazioni, perché in fondo all'Angelus si parla della vocazione della Madonna. E così, spero che il Santo Padre dia un nuovo impulso a questa preghiera così popolare, nata anche in tempi molto difficili. Questo l’ho scritto anche alla diocesi: che siamo contenti di dire proprio questa preghiera. Oggi, ho notato, tutti sanno che i musulmani pregano cinque volte, ma molti non sanno più il significato dei tre rintocchi delle campane. E così spero che possa aiutare anche a questa preghiera, che è anche una preghiera per le vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.

D. – Mons. Egger, come si vive la tradizione mariana nella sua diocesi, a Bolzano e a Bressanone?

R. – La devozione mariana si vive soprattutto nei grandi santuari. Ci sono molti santuari, uno è molto conosciuto, quello di Pietralba (Weissenstein), dove è venuto anche Giovanni Paolo II. Poi ci sono anche molti santuari mariani e così anche la gente si reca in questi santuari dicendo il Rosario. Vanno lì anche in ringraziamento o in preghiera nelle difficoltà.

D. – Mons. Egger, lei domani farà un saluto al Papa, immagino ...

R. – Sì, sì ...

D. – Vuole anticiparci un po’ il suo pensiero?

R. – Esprimo la mia gioia. In italiano dirò: “Santa Caterina ha detto: ‘Il Papa è il dolce Cristo in terra’. E per questo noi cerchiamo di accogliere il suo messaggio con affetto e con attenzione”.


www.radiovaticana.org
+PetaloNero+
00sabato 2 agosto 2008 15:13
ALTARE BENEDETTO DAL PAPA IN AUSTRALIA E' MADE IN PIETRASANTA

(AGI) - Marina di Pietrasanta, 1 ago. - E' made in Pietrasanta l'altare consacrato il 19 luglio nella Cattedrale di Sidney, la St Mary's Cathedral, in Australia, da Papa Benedetto XVI nel corso del suo ultimo viaggio in Oceania. A realizzarlo e' stato lo "Studio Sem" che ha utilizzato marmo statuario delle cave Michelangelo su rilievo dell'artista Nigel Boonham. L'altare, formato da un corpo centrale in rilievo dove e' rappresentato la figura di Cristo a grandezza naturale, e' formato da 4 colonne con capitelli. Nei restanti intarsi sono rappresentate i simboli della cristianita' come la Resurrezione e la Passione oltre ad un reliquario. (AGI)



+PetaloNero+
00sabato 2 agosto 2008 19:50
Papa/ Bressanone pronta per Angelus, attesi oltre 10 mila fedeli
Sara' prima apparizione pubblica dopo una settimana in seminario


Bressanone, 2 ago. (Apcom) - In vista dell'Angelus di domani in piazza duomo, a Bressanone, cresce la curiosità di turisti, pellegrini e semplici curiosi per quella che sarà la prima apparizione pubblica di Benedetto XVI. Da quanto è arrivato nella cittadina sudtirolese, lunedì scorso, Ratzinger non è ancora mai uscito dal Seminario Maggiore in cui trascorre il periodo di vacanza in compagnia dell'anziano fratello. Per l'evento sono attesi più di diecimila pellegrini.

Intanto nella cittadina fervono i preparativi, tra bandiere del Vaticano e misure straordinarie di sicurezza. In piazza duomo sono stati montati il palco su cui salirà il Papa, ornato di fiori giallo e bianco, quello delle autorità, oltre ad una fila di transenne e vespasiani. I posti assegnati per seguire l'Angelus sono novemila, ma il numero totale di visitatori sarà ben superiore. Motivo per cui a nord della città sono stati disposti due maxi-schermi dai quali seguire l'evento. I volontari in servizio saranno 450 (Croce rossa, Croce bianca, pompieri volontari, Soccorso alpino e Soccorso subacqueo). Si aggiungono ai circa 600 tra poliziotti e carabinieri di stanza a Bressanone nelle due settimane di villeggiatura papale e ai 25 gendarmi che risiedono nello stesso Seminario Maggiore. Per chi arriva da fuori sono stati organizzati sei treni speciali, da Trento, San Candido e Bolzano. Le strade di accesso per giungere in città saranno bloccate dalle 7 alle 16 e l'organizzazione ha predisposto una serie di shuttle.

"In occasione di grandi eventi come i due Angelus con il papa a Bressanone tutti gli occhi sono rivolti verso l'Alto Adige e uno svolgimento ordinato dell'evento rappresenta anche un bel biglietto da visita per la nostra terra", sottolinea il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder.

La mattina inizierà con una messa alle 11 celebrata dal vescovo, mons. Wilhelm Egger, sempre in piazza duomo. Alle 11.50 Benedetto XVI lascerà il seminario a piedi, attraverserà il chiostro del duomo e raggiungerà l'altare per l'Angelus. Per l'occasione è prevista la presenza di due cardinali, l'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che stanno entrambi trascorrendo le loro vacanze in località poco distanti da Bressanone.

Quello di domani sarà uno dei rari appuntamenti pubblici del Papa a Bressanone. Mercoledì 6 agosto incontrerà i sacerdoti della diocesi per rispondere alle loro domande sui temi più disparati, il sabato riceverà la cittadinanza onoraria. La domenica successiva reciterà il secondo e ultimo Angelus. Alla diocesi locale risulta la presenza, tra gli altri, del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e del card. Achille Silvestrini, che trascorre le vacanze in Alto Adige.






PAPA: IN 10 MILA DOMANI A BRESSANONE PER L'ANGELUS

(ASCA) - Bressanone, 2 ago - Primo Angelus del papa domani a Bressanone, dove in piazza sono attesi non meno di 10 mila fedeli. Sara' la prima uscita di benedetto XVI dal seminario maggiore, dove trascorrere le vacanze fino all'11 agosto. In questi giorni, infatti, Ratzinger non si e' concesso neppure la piu' breve passeggiata all'esterno; ha camminato nel giardino del complesso religioso, spesso in compagnia del fratello don Georg. All'Angelus parteciperanno, fra gli altri, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ed il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, entrambi in vacanza al santuario di Pietralba. Numerose le misure di sicurezza adottate per la circostanza. Nel corso di controlli straordinari sono state identificate 102 persone, di cui 7 stranieri e 9 con precedenti. Sei persone sono state denunciate per ubriachezza molesta. I volontari in servizio saranno 450 (Croce rossa, Croce bianca, pompieri volontari, Soccorso alpino e Soccorso subacqueo). Si aggiungono ai circa 600 tra poliziotti e carabinieri di stanza a Bressanone nelle due settimane di villeggiatura papale e ai 25 gendarmi che risiedono nello stesso Seminario Maggiore. Il vescovo mons.

Wilhelm Egger celebrera' la Messa prima dell'Angelus. Il secondo Angelus e' in programma domenica 10 agosto. Tra i presenti, con ogni probabilita', il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e il card. Achille Silvestrini, che trascorre le vacanze in Alto Adige.



Papa/ A Bressanone Ratzinger e'business,gadget e torte in vetrina
La sua immagine, tra tute e collier, esposta nei negozi


Bressanone, 2 ago. (Apcom) - Le foto del Papa sono arrivate anche tra i giocattoli, i libri e le bambole del mercatino delle pulci organizzato dai bambini di Bressanone lungo la strada di fronte al Seminario Maggiore, dove Benedetto XVI sta trascorrendo un periodo di riposo. Se Ratzinger preferisce la quiete del millenario edificio, tutti i negozi della città hanno messo da settimane in vetrina le immagini del Papa.

Omaggio all'ospite illustre o speranza che la sua figura attragga clienti, il volto di Papa Ratzinger si affaccia in ogni angolo della cittadina. Abbondano i gadget che seguono (o precedono) Benedetto XVI ogni volta che si muove: cartoline, candele con la sua effige, calendari, croci e rosari, ma anche, in libreria, puzzle, libri scritti da Ratzinger o su di lui. Non mancano oggetti che richiamano gli usi locali, come ditali e boccali di birra, sempre col volto del Papa. Un negozio di sculture di legno mette in vetrina statuine di tutte le dimensioni di Benedetto XVI (ma c'è anche Giovanni Paolo II), una pasticceria una torta di marzapane e glassa con la foto del Papa e la scritta 'Willkommen in Brixen'.

Anche gli altri negozi, però, non rinunciano ad una foto del Papa. La farmacia mette una sua gigantografia tra i vasi di erbe mediche, un fioraio appende le sue immagini tra i semi di insalata e i vasi, un norcino espone le foto del suo arrivo tra i tipici prodotti locali. Un negozio di abbigliamento sportivo mette in mostra, tra le altre tute, una felpa con la scritta 'Vatican', come se fosse una squadra di calcio, e i tipici colori giallo e bianco. Un gioielliere vicino alla centrale piazza Duomo, dove domani il Papa reciterà l'Angelus, ha l'accortezza di separare le medagliette preziose del pontificato dai collier femminili con alcune croci in argento e oro.
+PetaloNero+
00domenica 3 agosto 2008 15:15
L'Angelus del papa. Il ricordo di Paolo VI e le speranze per le Olimpiadi
Scritto da Mattia Bianchi

Il ricosconoscimento del merito "sovrumano" di papa Paolo VI nel condurre a termine il Concilio, ma anche il pensiero alle Olimpiadi di Pechino. Benedetto XVI recita l'Angelus dalla piazza di Bressanone, dove sta trascorrendo le vacanze. Ad ascoltarlo migliaia di persone, che lo hanno accolto con grande entusiasmo. Sentimenti che il papa ricambia improvvisando parte del suo discorso e parlando in tedesco, per la maggioranza linguistica della zona.


L'ANGELUS. Nella sua riflessione, la commemorazione di papa Montini, a 30 anni dalla morte, avvenuta il 6 agosto del 1978. Benedetto XVI evidenzia la centralità di Cristo nel magistero del predecessore e il suo ruolo nel guidare la Chiesa del concilio, in un momento in cui l'evento ecclesiale "rischiava di non prendere forma". A distanza di tanti anni, spiega il pontefice, "appare sempre più grande, quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l’Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio". Il tutto, valorizzando "le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa ed all’uomo".

Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha salutato la Cina, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino. "Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo - ha detto - ed auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli".

IL SALUTO IN TEDESCO. Prima della preghiera e della riflessione, il pontefice ha parlato a braccio in tedesco, ringraziando tutti per l'accoglienza. "Ho la gioia quest'oggi di incontrarvi, - ha detto - per il tradizionale appuntamento della preghiera mariana dell'Angelus, qui a Bressanone. Grazie per la vostra presenza. Desidero in primo luogo salutare il caro Mons. Egger, Vescovo di questa Diocesi di Bolzano-Bressanone. Lo ringrazio cordialmente per la squisita ospitalità, ed estendo l'espressione della mia riconoscenza alle Autorità, alle Forze dell'ordine e a quanti in vario modo sono impegnati per assicurarmi un soggiorno sicuro e sereno in questa citta' e in questa terra, a cui sono particolarmente legato e affezionato".

E ancora: "Vorrei che il mio saluto giungesse proprio a tutti -ha proseguito- ad ogni famiglia, con una benedizione speciale per i bambini, per i malati, per quanti versano in situazioni difficili. Ricordo ognuno di voi nella quotidiana Celebrazione eucaristica, e so che anche voi mi accompagnate con la vostra preghiera. Di tutto, grazie di cuore". Il papa ha ricordato poi che la luce, l'amore, l'amicizia "non si possono comprare, ma possiamo solo averle in dono". Prendendo spunto dalle letture, ha esortato i presenti a essere pronti a ricevere questi doni "che nessuna dittatura ci può togliere", e a "ricambiarli" e a "condividerli con gli altri".

www.korazym.org

Benedetto XVI all'Angelus ricorda Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Il Santo Padre auspica anche che le prossime Olimpiadi di Pechino siano un esempio di convivenza tra i popoli



All'Angelus Benedetto XVI ha ricordato la figura di Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni si commemora il 30.mo anniversario della morte. Il Santo Padre, dopo l'Angelus ha anche espresso l'auspicio che le Olimpiadi di Pechino, offrano alla comunita internazionale un valido esemio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze. Ecco di seguito il testo dell'Angelus:

Cari fratelli e sorelle,
ho la gioia quest’oggi di incontrarvi, per il tradizionale appuntamento della preghiera mariana dell’Angelus, qui a Bressanone. Grazie per la vostra presenza. Desidero in primo luogo salutare il caro Mons. Egger, Vescovo di questa Diocesi di Bolzano-Bressanone. Lo ringrazio cordialmente per la squisita ospitalità, ed estendo l’espressione della mia riconoscenza alle Autorità, alle Forze dell’ordine e a quanti in vario modo sono impegnati per assicurarmi un soggiorno sicuro e sereno in questa città e in questa terra, a cui sono particolarmente legato e affezionato. Vorrei che il mio saluto giungesse proprio a tutti, ad ogni famiglia, con una benedizione speciale per i bambini, per i malati, per quanti versano in situazioni difficili. Ricordo ognuno di voi nella quotidiana Celebrazione eucaristica, e so che anche voi mi accompagnate con la vostra preghiera. Di tutto, grazie di cuore!
Ora, cari amici, vi invito a fare insieme con me memoria devota e filiale del Servo di Dio, il Papa Paolo VI, di cui, fra tre giorni, commemoreremo il 30° anniversario della morte. Era infatti la sera del 6 agosto 1978 quando egli rese lo spirito a Dio; la sera della festa della Trasfigurazione di Gesù, mistero di luce divina che sempre esercitò un fascino singolare sul suo animo. Quale supremo Pastore della Chiesa, Paolo VI guidò il popolo di Dio alla contemplazione del volto di Cristo, Redentore dell’uomo e Signore della storia. E proprio l’amorevole orientamento della mente e del cuore verso Cristo fu uno dei cardini del Concilio Vaticano II, un atteggiamento fondamentale che il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II ereditò e rilanciò nel grande Giubileo del 2000. Al centro di tutto, sempre e solo Cristo: al centro delle Sacre Scritture e della Tradizione, nel cuore della Chiesa, del mondo e dell’intero universo. La Divina Provvidenza chiamò Giovanni Battista Montini dalla Cattedra di Milano a quella di Roma nel momento più delicato del Concilio – quando l’intuizione del beato Giovanni XXIII rischiava di non prendere forma. Come non ringraziare il Signore per la sua feconda e coraggiosa azione pastorale? Man mano che il nostro sguardo sul passato si fa più largo e consapevole, appare sempre più grande, quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l’Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio. Potremmo veramente dire, con l’apostolo Paolo, che la grazia di Dio in lui “non è stata vana” (cfr 1 Cor 15,10): ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa ed all’uomo. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti.


Nel discorso conclusivo della terza sessione del Concilio Vaticano II, Paolo VI volle tributare speciale onore alla Vergine Maria proclamandola “Madre della Chiesa” (cfr Insegnamenti, II [1964], 675), immagine e modello non solo del cristiano ma, come insegnano i santi Padri, dell’intero Corpo mistico di Cristo. Invochiamo la materna intercessione di Maria, perché ci ottenga di essere fedeli agli insegnamenti e alla testimonianza di santità di questo indimenticabile Pontefice.




POST- ANGELUS


Venerdì prossimo, 8 agosto, si apriranno a Pechino i Giochi della XXIX Olimpiade. Sono lieto di indirizzare al Paese ospitante, agli organizzatori e ai partecipanti, in primo luogo agli atleti, il mio cordiale saluto, con l’augurio che ciascuno possa dare il meglio di sé, nel genuino spirito olimpico. Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo - il più importante ed atteso a livello mondiale - ed auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli!


Saluto con affetto tutti voi qui presenti e l’intera comunità di Bressanone; saluto i gruppi giovanili e le famiglie, benedico i bambini e gli anziani. Grazie ancora della vostra squisita accoglienza e arrivederci!





Benedetto XVI all'Angelus ricorda Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Il Santo Padre auspica anche che le prossime Olimpiadi di Pechino siano un esempio di convivenza tra i popoli


La bellezza delle montagne e la festosa accoglienza di fedeli e turisti hanno fatto da cornice al primo Angelus di Benedetto XVI a Bressanone: “il sole e la sua luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia, la vita stessa – ha detto il Papa - sono beni centrali”. “Non possiamo comprarli, ma ci sono donati; ci sono cose – ha aggiunto - che nessuno ci può portare via, che nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Il Santo Padre ha anche augurato agli atleti che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Pechino di dare il meglio nel genuino spirito olimpico. All’Angelus Benedetto XVI ha ricordato Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

(Musica)


Il pensiero di Benedetto XVI è andato alla sera del 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione di Gesù, quando Papa Paolo VI è tornato alla casa del Padre. “Quale supremo Pastore della Chiesa, Paolo VI – ha detto il Papa - guidò il popolo di Dio alla contemplazione del volto di Cristo, Redentore dell’uomo e Signore della storia”:


“E proprio l’amorevole orientamento della mente e del cuore verso Cristo fu uno dei cardini del Concilio Vaticano II, un atteggiamento fondamentale che il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II ereditò e rilanciò nel grande Giubileo del 2000. Al centro di tutto, sempre e solo Cristo: al centro delle Sacre Scritture e della Tradizione, nel cuore della Chiesa, del mondo e dell’intero universo”.


La Divina Provvidenza - ha aggiunto Benedetto XVI - chiamò Giovanni Battista Montini dalla Cattedra di Milano a quella di Roma nel momento più delicato del Concilio quando l’intuizione del beato Giovanni XXIII rischiava di non prendere forma.


“Come non ringraziare il Signore per la sua feconda e coraggiosa azione pastorale? Man mano che il nostro sguardo sul passato si fa più largo e consapevole, appare sempre più grande, quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l’Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio”.


Potremmo veramente dire – ha affermato Benedetto XVI - che la grazia di Dio in Paolo VI “non è stata vana”: “ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa e all’uomo”.


"Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti".


Dopo l’Angelus il Papa ha rivolto il proprio saluto agli organizzatori e agli atleti delle Olimpiadi che si apriranno a Pechino venerdì prossimo. L’augurio del Papa è che ciascuno “possa dare il meglio di sé, nel genuino spirito olimpico”.


"Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo - il più importante ed atteso a livello mondiale - ed auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli!".


Il Papa, rivolgendosi ai fedeli, ha anche espresso un cordiale saluto alla gente di lingua ladina:


I recordi con ligrëdza…
“Ricordo con piacere che l’albero di Natale per la Piazza San Pietro è venuto dalla Val Badia. Che Dio benedica le vostre vallate. Mantenete – secondo l’esempio di San Giuseppe da Oies – la fede in Dio e l’amore per la Chiesa”.


Prima della preghiera mariana del Papa, il vescovo di Bolzano – Bressanone, mons. Wilhelm Egger, ha presieduto la Santa Messa. Durante l’omelia, il presule ha sottolineato che “Gesù ci dona anche cibo per l’anima”. “Noi uomini – ha aggiunto - abbiamo una profonda esigenza di comprendere il significato della vita e abbiamo anche il desiderio profondo che Dio ci stia accanto”. “Gesù – ha spiegato il vescovo - sazia questa fame, annunciando che Dio ci è accanto come Padre e che noi siamo reciprocamente fratelli e sorelle”.





www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000430.flv&vaiserver=A&vai=ctv_frame00430.jpg&var1=03/08/2008&var2=Vatican%20City&var3=Benedetto%20XVI:%20sovrumano%20il%20merito%20di%20Paolo%20VI%20nel%20chiudere%20il%20Concilio&settimana=32&anno_perlinknav=2008&dal=03/08&...
+PetaloNero+
00domenica 3 agosto 2008 15:23
Un Papa da «bere e da mangiare» A Bressanone è Ratzinger-mania

BRESSANONE Un Papa da bere, da mangiare, e ancha da usare. In mille modi. Se Benedetto XVI in carne ed ossa resta invisibile al di là delle mura del seminario di Bressanone, dove si trova in vacanza da una settimana, la sua effigie la si può trovare moltiplicata su mille torte, dolci, boccali e gadgets di ogni tipo che riempiono le vetrine dei negozi della città altoatesina.

Una vera e propria «Ratzinger-mania», che affonda i suo motivi nelle radici sudtirolesi della famiglia materna del pontefice, originaria di Rasa, a pochi chilometri da Bressanone. Di questa frazioncina della Val Pusteria era la bisnonna del Papa, Elisabeth Tauber, e la nonna, Maria Tauber Peintner.
La famiglia si è, poi, spostata a Rio Pusteria, e a 29 anni Maria si è trasferita in Baviera. Rio Pusteria, in tedesco, si chiama Muehlbach, esattamente lo stesso nome della cittadina bavarese dove si trasferì Maria, circostanza all'origine dell'equivoco sulle ascendenze bavaresi anche della famiglia materna del Papa.

iltempo.ilsole24ore.com




PAPA IN VACANZA, MEDITAZIONE E LETTURA DI 9 GIORNALI

(AGI) - Roma, 3 ago. - Al mattino si sveglia intorno alle sei, fa colazione con il suo pane preferito, il Wikinger (a base di semi di girasole, lino e sesamo) e poi si ritira in meditazione. Verso le 8 e mezza passeggia nel giardino del Seminario Maggiore, 5.000 metri quadrati. Qui si dedica alla rassegna stampa: la lettura di ben nove quotidiani (Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Foglio, Il Messaggero, Dolomiten, Alto Adige, Frankfurter Allgemeine, Avvenire e L'Osservatore Romano). Cosi', secondo quanto riportato in una mini inchiesta esclusiva che il settimanale "Tv Sorrisi e Canzoni" pubblica nel numero in edicola domani, Papa Benedetto XVI trascorre le prime ore delle sue giornate di vacanza a Bressanone, in Alto Adige, cittadina che e' un po' come una seconda casa: la prima volta ci arrivo' nel 1967. "Il Papa all'epoca era professore e veniva a tenere le lezioni nel nostro Seminario. Nel mio ristorante, conobbe Hilde, una sua coetanea. Sono addirittura nati nello stesso giorno, mese e anno", racconta Christina Stremitzer, proprietaria dell'hotel "Gruener Baum" che ospito' Ratzinger per diverse estati a partire da 40 anni fa. "Lei guidava e insieme hanno fatto tante belle gite qui nei dintorni". Hilde abita ancora a Bressanone ed e' rimasta in stretto contatto con il Papa, che pare le abbia cortesemente chiesto la massima riservatezza. E infatti la donna, vedova e con una figlia, molto devota e impegnata nel volontariato, non rilascia interviste. Da allora Papa Ratzinger non ha piu' smesso di frequentare Bressanone: sia da arcivescovo di Monaco sia, poi, da cardinale. Proprio da cardinale inizio' ad abitare al seminario, lo stesso che lo accoglie in questi giorni. Nel suo appartamento il Papa ha trovato il pianoforte con il quale, accompagnato dal fratello Georg, esperto musicista, ama suonare Mozart. (AGI)
Paparatzifan
00domenica 3 agosto 2008 16:59
Re:
+PetaloNero+, 03/08/2008 15.23:

PAPA IN VACANZA, MEDITAZIONE E LETTURA DI 9 GIORNALI

(AGI) - Roma, 3 ago. - Al mattino si sveglia intorno alle sei, fa colazione con il suo pane preferito, il Wikinger (a base di semi di girasole, lino e sesamo) e poi si ritira in meditazione. Verso le 8 e mezza passeggia nel giardino del Seminario Maggiore, 5.000 metri quadrati. Qui si dedica alla rassegna stampa: la lettura di ben nove quotidiani (Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Foglio, Il Messaggero, Dolomiten, Alto Adige, Frankfurter Allgemeine, Avvenire e L'Osservatore Romano). (AGI)



Papino legge Reppublica???? [SM=g27833] [SM=x40791]

Paparatzifan
00domenica 3 agosto 2008 17:01
Dal blog di Lella...

PAPA SCRIVE SECONDO LIBRO SU GESU'

Benedetto XVI sta lavorando al secondo volume del suo libro su Gesu', e prepara i discorsi per la visita a Parigi e a Lourdes, che iniziera' il 12 settembre prossimo.
A rivelare a cosa stia lavorando il papa in vacanza a Bressanone e' stato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che ha incontrato i giornalisti dopo l'Angelus che il Papa ha guidato dalla piazza di Bressanone, dove si trova in vacanza per due settimane.
'Il papa sta bene e si sta riposando - ha detto Lombardi - Fino a oggi non e' mai uscito, ma nei prossimi giorni si puo' attendere che si muova'.
Il giorno piu' probabile e' martedi', in quanto domani ha in programma l'incontro con il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.
Mercoledi' invece e' in programma un incontro con i preti della diocesi.
Oggi, terminato l' Angelus in piazza ,al quale hanno assistito circa 10 mila persone, Benedetto XVI e' passato attraverso il cortile che separa il duomo dalla chiesa parrocchiale, dove e' entrato.
Ad attenderlo circa mille persone, in gran parte anziani e malati, ai quali ha rivolto un breve saluto in italiano e tedesco ricordando come in passato si fosse piu' volte recato in quella stessa chiesa per prepare e per seguire concerti, e quindi la consideri 'un luogo particolare di vicinanza al Signore'.
Quindi s'e' congedato dalle persone della parrocchia chiedendo loro 'pregate per me', facendo quindi rientro nel seminario di Bressanone.

© Copyright Agi


Paparatzifan
00domenica 3 agosto 2008 17:14
Dal blog di Lella...

Papa: Vita, amicizia e amore sono regalo di Dio,non si comprano

Neanche la dittatura o una forza distruttrice possono toglierli

Bressanone, 3 ago. (Apcom)

Il sole, l'acqua, l'aria, così come le altre cose "elementari ed importanti" per l'uomo, "l'amore, l'amicizia, la vita stessa", non possono essere acquistate, ma vanno considerati regali che Dio fa all'uomo: è l'ammonimento di Papa Benedetto XVI.

A Bressanone per un periodo di vacanze, il Papa, prima dell'Angelus domenicale recitato in piazza Duomo, ha voluto esordire in tedesco, la sua lingua nonchè la lingua parlata dalla maggioranza dei brissinesi. "Il Vangelo ci ricorda che le cose più grandi, elementari e importanti della vita non possono essere acquistate, o pagate, ma possono solo esserci regalate", ha detto Ratzinger. "Il sole, l'aria, l'acqua, le bellezze naturali, l'amore, l'amicizia, la vita stessa - tutte queste cose non possono essere comprate, ma essere solo essere ricevute in regalo". Secondo il Papa, "questo significa che si tratta di qualcosa che nessuno ci può togliere, nessuna dittatura, nessun potere distruggere. Siamo ricchi, non poveri. E noi stessi - ha aggiunto - dobbiamo regalare amore, fratellanza, ma anche le cose dell'ambito materiale".
Ringraziando le forze dell'ordine, le autorità e gli organizzatori per le sue vacanze, Benedetto XVI ha aggiunto: "Naturalmente soprattutto grazie a Dio stesso, che ci ha regalato questa terra e questa domenica di sole".


Paparatzifan
00domenica 3 agosto 2008 17:18
Dal blog di Lella...

LE VACANZE

Avvistamenti fantasma a raffica ma ancora nessuna escursione

C’è anche chi crede di averlo riconosciuto seduto in macchina

BRESSANONE.

Sono da poco passate le cinque del pomeriggio e davanti al cancello del Seminario Maggiore c’è il solito capannello di fedeli e curiosi. Improvvisamente dalle vie del centro spunta una Volkswagen con targa CV e i vetri posteriori oscurati. Si ferma pochi istanti, giusto il tempo di aprire il cancello e farla entrare; ma in questi pochi secondi viene circondata dalle persone. Il Papa, dentro non può che esserci il Papa. C’è anche chi lo saluta, scrutandolo dietro i vetri scuri.
Di più: c’è chi assicura di essere stato salutato, e lo descrive pure. Sennonché poi la macchina entra, le porte si aprono e si scopre che dietro non c’era seduto nessuno.
Questo per dire il clima. In tutti questi giorni Benedetto XVI non è uscito dal Seminario Maggiore e quasi certamente non lo farà nemmeno oggi, ma ciò nonostante sono numerosi i posti in Alto Adige dove non solo lo si aspetta, ma addirittura si dice di averlo avvistato. Per esempio ieri a Oies, il paese dell’Alta Badia che ospita il santuario dedicato a Freinademetz e che è indicato come una delle possibili mete di Benedetto XVI. Ecco, ieri a Oies una sorta di delirio collettivo ha tenuto banco per una decina di minuti quando si è vista passare un’auto con copiosa scorta. Solo che non era il Papa ma, sembra, Magdi Allam. Nel paesino, per dire, era già pronto il coro di bambini per accogliere il Papa, come per altro era successo un paio di giorni fa a Campo di Trens, dove si era sparsa la voce di una imminente visita papale, suscitando una frenesia poi rivelatasi inutile.
Anche a Casere, dove si trova la chiesa del Santo Spirito, si dà per scontato che il Papa passerà. Anzi, qui tra gli albergatori girano si indica addirittura una possibile data: il 5 agosto. In realtà allo stato attuale nessuno sa né se né quando né dove il Papa andrà in visita, ma ormai la febbre è inarrestabile. Un altro esempio? In Comune a Varna si è sparsa la voce che mercoledì il Papa fosse stato a Novacella. Un’indiscrezione così insistente che è dovuto intervenire il sindaco per smentirla. Parallelamente aumentano i posti nei quali «si dice» che Ratzinger si recherà. Gli ultimi della lunga lista sono la Croce di Lazfons e la Karlspromenade a Bressanone.

© Copyright Trentino, 2 agosto 2008


Paparatzifan
00domenica 3 agosto 2008 17:21
Dal blog di Lella...

La curiosità. Il desiderio di incontrare il Pontefice ha portato già a numerosi «falsi allarmi»

Scatta la sindrome da avvistamento papale

Fedeli depistati dalla scorta di Magdi Allam

BOLZANO

La papamania colpisce l'Alto Adige: numerosi gli ipotetici avvistamenti in contemporanea in tutta la provincia. Il desiderio di vedere il sommo pontefice in una delle sue probabili gite ha fatto scattare in molti altoatesini una sorta di delirio collettivo, con numerosi falsi avvistamenti.
Alle 17 di ieri, davanti al Seminario maggiore, una macchina nera con i vetri oscurati del Vaticano si è avvicinata all'ingresso del Semiario; decine e decine di persone si sono accalcate intorno all'autovettura e hanno iniziato a salutare all'interno.
«L'ho visto, l'ho visto. Mi ha salutata, era il Papa — grida una signora, che nel frattempo è contentissima della possibilità che ha avuto —». L'auto si è poi fermata al centro del piazzale del seminario e in una risata collettiva si è scoperto che l'auto era vuota.
Nello stesso momento, mentre i capi della polizia e dell'ispettorato vaticano, che solitamente si muovono sempre assieme al pontefice, stazionavano davanti al Seminario come accade regolarmente da lunedì, si dava per certo che il pontefice si trovasse ad Oies, presso La Villa, in val Badia, luogo indicato come una delle possibili gite fuoriporta del pontefice durante il suo soggiorno altoatesino, dal momento che racchiude la casa natale dell'unico santo ladino, Freinademtz.
Anche in questo caso la gente era certa di averlo visto. Qualcuno lo ha pure filmato. Sembrava che il coro del paese stesse già cantando davanti al Papa. Alla fine si è scoperto che anche in questo non era stato avvistato il Papa, ma Magdi Cristiano Allam, atteso in val Badia, per una conferenza stampa. Per alcuni invece questa: a San Lorenzo di Sebato è stata avvistata la scorta del pontefice. «Abbiamo visto molte macchine e molti uomini. Erano le guardie del corpo del Papa — assicurano —». Poco dopo si scopre che le guardie del corpo del Papa, non erano del Papa. La stessa sindrome da avvistamento colpì l'anno scorso la popolazione austriaca, allorché il pontefice stava trascorrendo le vacanze a Lorenzago di Cadore, in Veneto. Anche in quel caso numerosi avvistamenti. Chissà, la volta che uscirà dal Seminario non se ne accorgerà nessuno.
R. G.

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 2 agosto 2008


+PetaloNero+
00domenica 3 agosto 2008 17:40
Olimpiadi/ L'appello del Papa: siano esempio di convivenza
Angelus a Bressanone. Domani arriva Bertone, martedi' escursione


Bressanone, 3 ago. (Apcom) - Dalle sue vacanze tra i monti altoatesini il Papa ha voluto ricordare le Olimpiadi che iniziano venerdì prossimo a Pechino, esprimendo "vivamente" l'auspicio che l'evento sportivo "offra alla comunita' internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle piu' diverse provenienze, nel rispetto della comune dignita'". Nessun accenno critico verso la Cina - anzi, "profonda simpatia" per i Giochi - ma una sottolineatura che suona come un ammonimento.

Nulla a che vedere con le contestazioni che hanno inseguito la torcia olimpica in giro per il mondo, i blitz degli attivisti per i diritti dell'uomo, le defezioni o mezze conferme dei vari capi di Stato per la mastodontica cerimonia di inaugurazione dell'otto agosto. Non e', del resto, ne' nello stile, ne' negli interessi del Papa aggiungersi al coro di personalita' e istituzioni - da Steven Spielberg a Amnesty International - che hanno apertamente criticato il Governo cinese per l'incerto rispetto dei diritti umani all'interno del paese cosi' come verso il Tibet. Benedetto XVI, pero', tiene a ricordare che gli occhi del mondo, da questa settimana, sono puntati sulla Cina, quasi che i Giochi siano un test che supera di gran lunga l'occasione sportiva. "Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternita' e di pace tra i popoli", ha concluso Ratzinger.

Il messaggio di oggi, peraltro, e' solo l'ultima mossa compiuta da questo Papa nei confronti della Cina. Tra la preoccupazione per la locale comunita' cattolica, tante volte bistrattata, e il desiderio di riallacciare un dialogo diplomatico interrotto dalla presa del potere dei comunisti (1951), la Santa Sede calibra ogni parola e gesto con il Paese del Dragone. Le canonizzazioni di missionari decise da Giovanni Paolo II, da una parte, e le nomine episcopali decise unilateralmente da Pechino, dall'altra, sono stati, nel corso degli anni, altrettanti motivi di tensione.

Poi, nel 2007, Papa Ratzinger ha indirizzato ai cattolici cinesi una lettera con la quale guardava al di la' delle divisioni tra la Chiesa sotterranea fedele a Roma e la comunita' cattolica rispettosa e rispettata dal Governo. Benedetto XVI apriva al dialogo con le autorita' cinesi e chiedeva, al tempo stesso, il rispetto della liberta' religiosa. Gesto apprezzato a Pechino, che ha trovato nella Santa Sede un interlocutore tanto piccolo sullo scacchiere mondiale quanto autorevole e ascoltato dalle potenze del globo. Un concerto offerto in Vaticano dalla Filarmonica di Pechino a maggio ha reso esplicito le buone intenzioni cinesi verso il Papa. Rimangono pero' pendenti tutti i problemi bilaterali, a partire dalla nomina dei vescovi. Tanto che la Chiesa cattolica mondiale sara' si' presente all'inaugurazione delle Olimpiadi, ma non con una delegazione vaticana o con l'esuberante arcivescovo di Hong Kong, Joseph Zen Ze-kiun, bensi' con il suo coadiutore, John Tong Hon.

L'Angelus odierno e' stata la prima apparizione pubblica del Papa da quando e' arrivato a Bressanone per due settimane di vacanze, lunedi' scorso. Il Papa ha salutato i novemila fedeli raccolti in piazza Duomo (altri seguivano l'evento dai maxi-schermi o nelle televisioni accese di vari bar e locali) in tedesco. "Grazie per questo soggiorno sicuro e sereno", ha detto il Papa, che ha poi ricordato di essere gia' venuto in villeggiatura a Bressanone quando era cardinale. Ratzinger ha voluto ricordare in particolar modo la figura esemplare di Papa Polo VI, di cui tra pochi giorni ricorre l'anniversario della morte. Il Papa e' poi rientrato nel Seminario Maggiore, dove sta trascorrendo con l'anziano fratello Georg vacanze di riposo e studio. Domani Benedetto XVI ricevera' la visita del suo Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, e martedi' e' prevista una passeggiata in uno dei luoghi di interesse artistico o naturalistico dei dintorni.


+PetaloNero+
00domenica 3 agosto 2008 20:00
IL RICORDO DI PAOLO VI: IL PAPA ARISTOCRATICO AL SERVIZIO DELLA CHIESA

L'articolo completo qui:
www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=35395&idSezione=1#
+PetaloNero+
00lunedì 4 agosto 2008 01:12
Benedetto XVI e gli auguri a Pechino e alle Olimpiadi
Il “cordiale saluto” all’Angelus di oggi farebbe sperare in qualche passo positivo fra Cina e Vaticano in occasione dei Giochi. Ma rimangono oscurati molti siti cattolici internazionali, mentre vi sono3 vescovi scomparsi, decine agli arresti domiciliari e diversi sacerdoti in prigione.

di Bernardo Cervellera

Roma (AsiaNews) - A 5 giorni dai Giochi di Pechino, Benedetto XVI ha “benedetto” le Olimpiadi e il Paese ospitante; intanto moltissimi siti cattolici internazionali (fra cui Radio vaticana, quello della diocesi di Hong Kong e AsiaNews) rimangono oscurati e diversi vescovi e preti sono in prigione.

All’Angelus di oggi, nella piazza di Bressanone, dove si trova in vacanza, il pontefice ha espresso l’auspicio che il “grande incontro sportivo” delle Olimpiadi di Pechino “offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli!”. E si è detto anche “lieto di indirizzare al Paese ospitante, agli organizzatori e ai partecipanti, in primo luogo agli atleti” il suo “cordiale saluto”.

Benedetto XVI aveva usato parole simili di saluto e di augurio il 7 maggio scorso, dopo il famoso concerto in Vaticano offerto dall’Orchestra filarmonica di Pechino. A molti viene spontanea la domanda se dietro questa “carezza” del papa verso Pechino non ci siano grandi passi verso le relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Cina. Tempo fa alcuni giornali di Hong Kong avevano titolato che lo scambio di ambasciatori sarebbe avvenuto proprio durante i Giochi.

Siti cattolici oscurati

La situazione sul terreno non permette tale ottimismo. Proprio in questi giorni i giornalisti stranieri presenti a Pechino hanno criticato la censura cinese sui siti internet, denunciando anche una connivenza del Comitato olimpico internazionale. Grazie alle pressioni giunte dal mondo intero, la Cina ha allargato le maglie, permettendo ai media stranieri di essere linkati alla Bbc, Amnesty International e al giornale di Hong Kong Apple Daily. Ma – come si sa – l’eliminazione della censura vale solo per il villaggio olimpico e non per tutta la Cina. In più, secondo informazioni di AsiaNews, rimangono ancora oscurati e impossibili da visitare diversi siti cattolici internazionali. Fra questi vi è quello della Radio vaticana (www.radiovaticana.org) ; tutti quelli della diocesi di Hong Kong (www.catholic.org.hk ); il sito dei gesuiti di Macao e Hong Kong (www.jesuitas.org.hk ) ; quello delle Missioni estere di Parigi a Singapore (www.zhonglian.org ); quello della Chiesa coreana (www.chonjinam.or.kr); un sito cattolico della Malaysia www.evland.com/bbs ); il sito di AsiaNews (www.asianews.it) .

Vescovi e preti scomparsi o agli arresti

Anche sul fronte della effettiva libertà religiosa vi sono problemi. La stampa cinese pubblicizza che nel villaggio olimpico saranno distribuiti ad ognuno un vangelo e una bibbia scritti in cinese e in inglese; ma solo 2 mesi fa il pellegrinaggio di Sheshan è stato proibito a tutte le diocesi della Cina (meno quella di Shanghai).

Ha fatto notizia anche il fatto che il vescovo ufficiale coadiutore di Tangshan (Hebei), mons. Peter Fang Jianping sia stato scelto per portare la torcia olimpica nella corsa verso Pechino. Ma proprio nell’Hebei si registrano i casi più violenti di persecuzione religiosa:



- mons. Giacomo Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 74 anni è stato arrestato e scomparso dal 1996. Nel novembre 2003 è stato visto nell'ospedale di Baoding controllato dalla polizia, dove ha subito cure al cuore e agli occhi. Ma dopo pochi giorni è scomparso ancora;

- mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 85 anni, è stato arrestato e scomparso dal il 13 aprile 2001. Mons. Shi è stato ordinato vescovo nel '82. Era stato in prigione per 30 anni. L'ultima volta fu arrestato nel dicembre '90, poi rilasciato nel '93. Da allora è vissuto in isolamento forzato fino al suo ultimo arresto;

- almeno 8 sacerdoti dell’Hebei sono in arresto, in prigione o nei lager. Fra questi vi è l’amministratore della diocesi di Baoding, p. Giuseppe Lu Genjun, 47 anni, arrestato il 18 febbraio del 2006 insieme a p. Paolo Huo Junlong, 52 anni. Entrambi sono detenuti in località sconosciuta, senza processo e senza accuse precise.



A questi arresti vanno aggiunti gli arresti domiciliari e l’impossibilità a svolgere il ministero da parte di decine di vescovi sotterranei.

Vero è che in questo periodo pre-olimpico molte comunità sotterranee sembrano godere una strana libertà: riescono a celebrare messa pubblicamente senza che avvenga alcun arresto; né vi sono state ordinazioni illecite, volute dal Partito, ma non dal Vaticano. L’impressione però è che questi gesti sono più dettate dalla cura di preservare tranquillità nel periodo olimpico, davanti alla comunità internazionale, piuttosto che una vera e propria svolta nella politica religiosa della Cina.

La malattia di Pechino

Di fatto sembra che nella leadership di Pechino vi sia una schizofrenia, fra chi vorrebbe i rapporti diplomatici con la Santa Sede e chi, secondo la tradizione stalinista e confuciana, non ammette vi siano esperienze religiose senza il controllo del regime.

Il massimo rappresentante di tale malattia è Ye Xiaowen, direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi. Nel febbraio scorso, Ye Xiaowen, in visita a Washington, si è lanciato in promesse di speranze fra Cina e Vaticano. Un mese dopo, in un settimanale cinese, ha riproposto le vecchie accuse maoiste contro il papa, la doppiezza del Vaticano, e la necessità di potenziare il patriottismo dei vescovi e della Chiesa[1].

Curiosamente, voci e segnali sul buon andamento dei rapporti fra Cina e Vaticano emergono da parte cinese soprattutto in momenti critici per l’immagine internazionale di Pechino. Così, dopo il rifiuto di Steven Spielberg di partecipare alla preparazione delle Olimpiadi, ci sono state le dichiarazioni positive di Ye; dopo la repressione in Tibet, la notizia che vi sarebbe stato un concerto dell’orchestra filarmonica di Pechino in Vaticano (il 7 maggio): la distensione col Vaticano sembra essere la carta pubblicitaria da giocare nei momenti critici per sperare di essere accettati nella comunità internazionale, proprio quando essa alza più la voce contro la Cina.

Da parte vaticana vi è accoglienza e speranza che tutti questi segnali portino a un buon risultato finale. Va detto che se la diplomazia vaticana sembra accettare un ruolo passivo di accettazione – e talvolta di silenzio – non è così per Benedetto XVI, che aspetta ancora una risposta ufficiale alla sua Lettera inviata ai cattolici cinesi lo scorso anno.

Si dovrà attendere la fine dei Giochi per vedere la direzione su cui vuole camminare il governo di Pechino. L’occasione sarà forse il Sinodo dei vescovi, convocato per ottobre 2008 a Roma, a cui – con ogni probabilità - Benedetto XVI inviterà alcuni vescovi cinesi. Nel 2005, al Sinodo sull’eucaristia, egli aveva invitato 4 vescovi dalla Cina, ma il governo non ha dato a nessuno di loro il permesso di lasciare il Paese per recarsi a Roma.

[1] Cfr. AsiaNews.it, 22/2/2008 e 21/3/2008.
+PetaloNero+
00lunedì 4 agosto 2008 14:55
PAROLE DEL SANTO PADRE NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MICHELE ARCANGELO A BRESSANONE

Ieri, concluso l’Angelus, il Santo Padre è entrato nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Bressanone ed ha così salutato i fedeli che erano in essa raccolti:

Liebe Freunde!

Ich freue mich, dass ich mit Ihnen in dieser Pfarrkirche beisammen sein darf, in der ich in vergangenen Urlauben viel gebetet habe und viel Schönes – auch Konzerte – erleben durfte. So ist das Gebet in diesen Räumen gegenwärtig; der Herr ist unter uns und trägt uns. Ihnen allen wünsche ich von Herzen gesegnete Tage und die Gegenwart unseres Herrn Jesus Christus – den Segen den Gesunden und besonders auch den Kranken. Im Gebet wollen wir immer beieinander sein.

[Cari amici!

Sono contento di potere essere insieme a voi in questa chiesa parrocchiale nella quale, in vacanze passate, ho molto pregato e ho vissuto molte esperienze belle – anche concerti. La preghiera è presente in questi ambienti; il Signore è tra di noi e ci sostiene. A voi tutti auguro di cuore giornate benedette con la presenza di Nostro Signore Gesù Cristo – la benedizione ai sani e in particolare ai malati. Nella preghiera vogliamo essere sempre uniti.]

Cari amici!

Sono molto lieto di essere in questa chiesa parrocchiale. Ho molto pregato, in vacanze passate, in questa chiesa e quindi per me essa resta come luogo di preghiera nella presenza del Signore. E nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna, io prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita sentire anche sempre la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli. A voi tutti la mia preghiera e la mia benedizione.

Der Name des Herrn sei gepriesen...

[Il nome di Dio sia lodato]





La bellezza del Creato e il valore della preghiera contraddistinguono la prima domenica del Papa a Bressanone. Stamani, è giunto nella località altoatesina il cardinale Bertone


All’insegna della gioia, dei ricordi, della preghiera e della bellezza del Creato: si è svolta così la prima domenica di Benedetto XVI a Bressanone. Dopo l’Angelus, seguito da migliaia di fedeli, il Papa si è recato nel pomeriggio in una chiesetta, nella località di Sant’Andrea, dove ha sostato in preghiera per alcuni minuti. Stamani, è giunto nella località altoatesina, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che riprendendo le parole del Papa all’Angelus ha auspicato la buona riuscita delle Olimpiadi di Pechino, sottolineando positivamente le aperture da parte delle autorità cinesi. Intanto, cresce l’attesa per l’incontro di mercoledì con i sacerdoti della diocesi. Ma torniamo alla giornata di ieri, con il servizio di Alessandro Gisotti:

La gioia nella preghiera e l’importanza del donarsi al prossimo sono state sottolineate da Benedetto XVI nei due avvenimenti pubblici che hanno caratterizzato la prima domenica a Bressanone: l’Angelus e la visita nella chiesa parrocchiale attigua al Duomo, dove il Papa ha potuto salutare numerosi disabili. Il Pontefice si è detto particolarmente lieto di poter visitare nuovamente questa piccola chiesa, per l’occasione gremita di fedeli. Qui, ha confidato, “ho molto pregato in vacanze passate”. Quindi, si è soffermato sul valore della preghiera:


“Nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna e prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita anche sempre sentire la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli”.


Poco prima, all’Angelus, in cui ha ricordato la figura di Paolo VI e l’imminente apertura delle Olimpiadi di Pechino, il Papa aveva rivolto un vero e proprio inno di ringraziamento al Signore per le bellezze del Creato:


“Die Sonne und ihr Licht, die Luft die wir atmen…”
“Il sole e la luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia e la vita stessa”. Tutti questi beni, ha rilevato il Papa, “non possiamo comprarli, ma ci sono donati”. Sono beni, ha aggiunto, che “nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Essere amati da Dio “che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi”, ha detto ancora, “nessuno che lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri, ma ricchi”.


“Wenn wir so von Gott beschenkt sind…”
“Se da Dio riceviamo doni così grandi – è stato il suo invito – a nostra volta dobbiamo donare, in ambito spirituale, dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale”. Il Vangelo, infatti, “parla della divisione del pane”. Dobbiamo dare a tutti coloro che hanno bisogno anche dei doni materiali, ha ribadito Benedetto XVI, cercando così di “rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio”. “Dobbiamo essere persone che donano – ha concluso – perché siamo persone che ricevono”.




Lungo colloquio stamani a Bressanone tra Benedetto VXI e il cardinale Bertone. Padre Lombardi: domani il Papa si recherà in Val Badia per rendere omaggio a San Giuseppe Freinademetz, missionario in Cina


All’insegna della gioia, dei ricordi, della preghiera e della bellezza del Creato: si è svolta così la prima domenica di Benedetto XVI a Bressanone. Stamani, intanto, è giunto nella località altoatesina, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che riprendendo le parole del Papa all’Angelus ha auspicato la buona riuscita delle Olimpiadi di Pechino, evidenziando positivamente le aperture da parte delle autorità cinesi. La presenza del cardinale Bertone sottolinea che il periodo di riposo del Papa non è certo sinonimo di assenza di lavoro. La riflessione del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Bressanone da Alessandro Gisotti:

R. – I problemi della Chiesa naturalmente vanno avanti, non si fermano nel tempo estivo. Quindi, un incontro di aggiornamento sulle questioni più urgenti con il cardinale segretario di Stato era importante, perché erano praticamente un paio di settimane che non si aveva un incontro ampio tra il Papa e il segretario di Stato. Quello di stamattina è stato un incontro lungo: sono stati insieme quasi due ore. Non so se nel pomeriggio ci sarà ancora qualche ulteriore integrazione, ma penso che l’essenziale lo abbiano potuto già trattare questa mattina.


D. – Ieri pomeriggio il Papa, un po’ a sorpresa, ha fatto la sua prima passeggiata. Si è recato peraltro in un luogo di preghiera. Anche questo forse denota che il Papa è felice per aver trovato a Bressanone una dimensione che gli è familiare...


R. – Sì, certamente. Direi che mentre la prima settimana è stata dedicata molto al raccoglimento, la seconda può essere una settimana di ripresa di un certo numero di impegni. Questa uscita non era stata programmata in anticipo, a dire il vero, ed è per questo che è stata una cosa a sorpresa! Il Papa è libero di decidere all’ultimo momento se desidera approfittare nel pomeriggio per fare una breve passeggiata. E’ andato in questa Chiesa di Sant’Andrea. Davanti vi è un piccolo monumento dedicato ad un compositore musicale che il Papa conosce bene. Invece, domani, martedì, c’è in programma uno spostamento più impegnativo, perché il Papa ha intenzione di recarsi ad Oies in Val Badia, nel luogo natale del Santo Josef Freinademetz, grande missionario della Cina, verbita, che è stato canonizzato pochi anni fa. Una figura molto importante per tutto l’Alto Adige: è il loro Santo. Il fatto che il Papa desideri andare a rendere omaggio a questa grande figura di missionario, e di missionario della Cina – tema di grande attualità, molto presente nella preghiera del Papa – è qualcosa a cui è bello si possano unire anche tante persone.


D. – Mercoledì l’incontro del Papa con i sacerdoti della diocesi, momento che, come è già avvenuto negli anni passati a Les Combes e a Lorenzago, offrirà spunti di riflessione che vanno ben al di là della realtà locale...


R. – Io ho sempre trovato questi incontri del Papa con il clero estremamente ricchi di considerazioni e di considerazioni profonde. Il Papa desidera essere in un ambiente tranquillo, anche un po’ riservato con i suoi sacerdoti, ma non perché dica delle cose che poi non debbano essere note, ma perché ci sia questo clima di familiarità del pastore con i suoi collaboratori nel ministero presbiterale. I temi affrontati, però, come già avvenuto anche negli anni passati, in incontri analoghi, sono di larghissimo orizzonte e riguardano i problemi della pastorale. I sacerdoti sono liberi di porre le questioni che sentono più vive e spesso pongono delle questioni anche sostanziali nella vita della Chiesa di oggi. Siccome avviene in questa regione, parte delle domande e parte delle risposte saranno in italiano, ma probabilmente la maggior parte saranno in tedesco. Questo fatto gli darà anche modo probabilmente di esprimersi con particolare facilità, densità e profondità.


Se dunque cresce l’attesa per l’incontro con i sacerdoti di mercoledì, i fedeli di Bressanone hanno vissuto, ieri, una giornata indimenticabile. A loro il Papa ha consegnato due messaggi in particolare, su cui ci riferisce Alessandro Gisotti: 00:02:01:75

La gioia nella preghiera e l’importanza del donarsi al prossimo sono state sottolineate da Benedetto XVI nei due avvenimenti pubblici che hanno caratterizzato la prima domenica a Bressanone: l’Angelus e la visita nella chiesa parrocchiale attigua al Duomo, dove il Papa ha potuto salutare numerosi disabili. Il Pontefice si è detto particolarmente lieto di poter visitare nuovamente questa piccola chiesa, per l’occasione gremita di fedeli. Qui, ha confidato, “ho molto pregato in vacanze passate”. Quindi, si è soffermato sul valore della preghiera:


“Nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna e prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita anche sempre sentire la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli”.


Poco prima, all’Angelus, in cui ha ricordato la figura di Paolo VI e l’imminente apertura delle Olimpiadi di Pechino, il Papa aveva rivolto un vero e proprio inno di ringraziamento al Signore per le bellezze del Creato:


“Die Sonne und ihr Licht, die Luft die wir atmen…”
“Il sole e la luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia e la vita stessa”. Tutti questi beni, ha rilevato il Papa, “non possiamo comprarli, ma ci sono donati”. Sono beni, ha aggiunto, che “nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Essere amati da Dio “che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi”, ha detto ancora, “nessuno che lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri, ma ricchi”.


“Wenn wir so von Gott beschenkt sind…”
“Se da Dio riceviamo doni così grandi – è stato il suo invito – a nostra volta dobbiamo donare, in ambito spirituale, dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale”. Il Vangelo, infatti, “parla della divisione del pane”. Dobbiamo dare a tutti coloro che hanno bisogno anche dei doni materiali, ha ribadito Benedetto XVI, cercando così di “rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio”. “Dobbiamo essere persone che donano – ha concluso – perché siamo persone che ricevono”.





www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000431.flv&vaiserver=A&vai=ctv_frame00431.jpg&var1=04/08/2008&var2=Vatican%20city&var3=Benedetto%20XVI:%20in%20vacanza%20lavora%20al%20libro%20su%20Gesù&settimana=32&anno_perlinknav=2008&dal=03/08&...
+PetaloNero+
00lunedì 4 agosto 2008 15:10
PAPA: PRIMA ESCURSIONE PER BENEDETTO XVI, VISITA CHIESA SANT'ANDREA

Bressanone, 4 ago. (Adnkronos) - Escursione a sorpresa per Papa Ratzinger, che, dal 28 luglio in vacanza a Bressanone, ieri pomeriggio si e' recato a pregare sulla tomba di un amico missionario morto nel 2003 in una chiesetta in localita' Sant'Andrea. Ad accoglierlo il pontefice non ha trovato il parroco, che non era stato allertato della visita. Per recarsi alla chiesetta Benedetto XVI ha lasciato il seminario, dove alloggia, intorno alle 17.30, accompagnato da un seguito molto ristretto, e vi ha fatto ritorno intorno alle 18.30.



PAPA: ALLA VIGILIA OLIMPIADI OMAGGIA SANTO CHE IN VITA OPERO' IN CINA

(ASCA) - Bressanone, 4 ago - Un altro omaggio del Papa alla Cina, alla vigilia delle Olimpiadi. Cosi' viene interpretata in Alto Adige la visita che Papa Benedetto XVI rendera' domani a ASan Giuseppe Freinadmetz, nel suo paese natale, a Oies, dove arrivera' verso le 16.30. Il Santo Padre visitera' la casa natale e andra' in Chiesa, consacrata al missionario badiota che ha svolto la sua missione in Cina.

Padre Josef Freinademetz, verbita originario di Oies-Badia, e' stato proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 5 ottobre 2003.

Padre Freinademetz, la figura di maggiore devozione non solo della Val Badia, bensi' di tutto l'Alto Adige, parti' per la Cina nell'aprile del 1879. Aveva compiuto da poco 27 anni. Il suo servizio missionario, durato quasi 29 anni - mori' infatti nel gennaio 1908 - fu di totale dedicazione al popolo cinese.

Non ritorno' mai in Europa.

Nato a Oies nel 1852 da una famiglia di contadini, Giuseppe Freinademetz venne ordinato sacerdote nel 1875.

Il primo miracolo certo e documentato di Padre Freinademetz risale al 1939.


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