Ravioli millegusti....
Dice bene l'amico dell'erto monte sulle foglie di faggio impanate, quantunque personalmente, frequenti da anni un ristorante cinese in Torino, sul retro dell'Ospedale Militare ed a due passi da S. Rita, di cui già vi avevo fatto menzione per la pulizia e la genuinità dei piatti...visto che, una, due, venti, cinquanta volte...se c'è qualcosa di "storto"...lo si capirà bene, direi!
Comunque, dovete sapere che il vecchio doc (insieme ai gamberi bolliti al naturale) pone nella TOP LIST delle proprie preferenze alimentari, ravioli e tortellini di cui, da almeno un quarantennio, ne ingurgita in quantità davvero notevoli pro mese...
Ricorderete come, in passato, negli ipermercati esistessero principalmente i tortelli "secchi" in busta mentre, da una ventina d'anni...forse più, si è affermata una marca di pasta/pasta ripiena
che io ritengo davvero valida, variegata e...sino a prova contraria...gradevolissima e genuina, pure se non propriamente economica.
Sta di fatto che, un mesetto fa circa, trovandomi in un ipermercato torinese di una nota catena francese che, peraltro, avevo sempre valutato discreto/buono, non son riuscito a trovare la mia marca prediletta di pasta ripiena. In tal modo, anche con un po' di fretta, ripiegavo sul prodotto col marchio dell'Azienda in questione, anche perchè, negli ultimi tempi avevo notato un'implementazione della qualità di alcuni prodotti, al contrario di quanto avveniva in passato.
Queste tre/quattro confezioni di "ravioli alla carne" finirono in freezer e solo una settimana fa mi ricordai della loro esistenza. Debbo, per dovere di cronaca, precisare come il loro prezzo fosse si e no il 70% di quello dei miei preferiti (ovvero sui 2 EUR, la classica confezione da 250 g)...ma poco discosto da quello di altre note marche italiane.
Ne parlo ora, perchè stamane è venuto alla ribalta il discorso su vermi e cavallette ma, soprattutto, perchè tenevo in un angolo ormai desueto della mia borsa da lavoro, la parte scollabile della copertura in cellophane (?) del contenitore, per mostrarlo ai colleghi e farci quattro risate (oppure inorridire...!).
In realtà, tale "memo" rimase dov'era e l'ho rintracciata appena dieci minuti fa, stimolato dall'argomento alimentare in corso di disamina.
Inizio col dire che il prodotto è italiano del Cremonese e seguito, ricordando come, quella sera, appena scolati i ravioli in oggetto...
certo essi ispiravano un po' di pietà con quella sfoglia di pasta bianchiccia e troppo spessa.
Quanto al sapore, i primi quattro/cinque pezzi ricordavano quei mesti prodotti da mensa aziendale od ospedaliera, con la differenza curiosa di apparire per nulla speziati ma quasi insapori o lievemente dolciastri, come fossero ripieni di zucca. Viceversa, dopo l'ottavo o nono raviolo,
dovevo constatare come non vi fosse differenza alcuna fra il sapore della pasta esterna e del ripieno all'interno, pertanto...nemmeno troppo stizzito, gettai il residuo nella spazzatura, insieme ai pacchetti superstiti ancora ibernati.
Giusto per curiosità, andai a leggermi gli ingredienti e rimasi...come dire... costernato; pertanto (senza ulteriori commenti perchè...non ne esistono!), mi limito a riportarvi pari pari l'elenco dei famigerati componenti in questione:
Farina di grano tenero, uova (19% sulla sfoglia), carne di bovino (23.2% sul ripieno), semola di grano duro, pangrattato, ricotta, carne di suino (12.2% sul ripieno), carote, formaggio (latte, sale, conservanti, proteine dell'uovo), grasso vegetale, fiocchi di patate, olio di semi di girasole, pomodoro in polvere, aromi, sale, cipolla, vino (? che vino poi...??), pepe, rosmarino, aglio, alloro. Il prodotto può contenere tracce di pesce e crostacei.
Non mancava una nota di buonismo sullo stesso involucro: il solito logo verde con su scritto "
con questo prodotto aiuti la Fondazione Telethon"...
... (
n.d.r. :oppure sarai da aiutare tu stesso... ...!)
Detto questo, mi vengono in mente i boniniani wuerstel...e...basta.
A voi ogni commento. Ce ne fosse bisogno...(??)
Saluti prelibati
Gianni S.