Bulldog e Agility

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
claudiabordin
00venerdì 22 giugno 2012 15:16
Ciao ragazzi,

in questo periodo vedendo Astrea così agile e scatenata mi sta balenando l'idea di farle fare un corso di agility, naturalmente a settembre per evitare il caldo.

Qualcuno ha già avuto esperienze con un bulletto?

smemorato62
00venerdì 13 luglio 2012 08:06
questa una relazione fatta durante il corso di addestratore ENCI, che ho tramutato in articolo e messa sul mio sito (che non è un sito allevatoriale ma di cinofila a tutto tondo. www.oxandbulls.com )
l'articolo nasce da un lavoro a 4 mani con la nostra EmaWinston-Gun, che con me sta frequentando questo corso e che ringrazio per la fattiva collaborazione (eeehhmmm...se non ci fosse stata lei a prendere appunti!!!)

due parole sull'agility--i primi approcci

L’agility
È uno sport cinofilo nato negli anni 70 e consiste in un percorso ad ostacoli (di solito dai 15 ai 20) che il cane deve affrontare nell'ordine previsto, senza ricevere penalità e nel minor tempo possibile.
Essenziali per tutto ciò sono due fattori, il gran feeling tra conduttore e cane (il binomio) ed il fatto che per il cane sia e resti un gioco piacevole da condividere con il proprio amico a due zampe.
L'agility dog, è una disciplina aperta a tutti le razze di cani che vengono suddivise secondo 3 categorie (small, medium, large) a secondo dell’altezza al garrese, è senz’altro una disciplina che favorisce la buona integrazione del cane nella società dettata dall’armonia che si crea tra cane e conduttore e dal fatto che di base è necessaria una buona fase di educazione ed obbedienza.

Le prime fasi – il cucciolo.
Non appena abbiamo il cucciolo con noi possiamo già iniziare quella fase propedeutica all’agility partendo dal creare con lui quel feeling all’ennesima potenza che faciliterà tutte le fase seguenti dell’apprendimento; fiducia, rispetto, gioco, condivisione della giornata, sono tutti aspetti di uno stesso risultato, quello che ci porterà ad avere un cane che si affiderà completamente a noi e sarà pronto a recepire ogni nostro più piccolo segnale (che dovremo anche essere bravi a trasmettere) ed ogni nostra più piccola volontà.
Come creare il feeling e contemporaneamente solleticare l’impulso predatorio nel cucciolo?
Iniziamo ad individuare quale gioco/premio gradisce il cane, un piccolo straccetto all’inizio, una treccia di pile a seguire sono quegli oggetti che possono aiutarci nei primi passi per essere poi il legame positivo tra noi e lui, perché non il lancio della pallina? Perché tende ad allontanare il cane da noi e portarlo a giocare distanti mentre per lo scopo che stiamo perseguendo vogliamo il cane sempre vicino a noi. Anche il cibo può essere un ottimo stimolo ma facciamo cadere un pochino la predatorietà e, soprattutto direi, c’è la possibilità che il cane vada col tartufo a terra a cercare rimasugli di cibo anziché prestare la massima attenzione a noi. Personalmente nel gioco con lo straccetto faccio si che all’inizio sia sempre lui a vincere ed a portarsi via il premio ma col passare dei giorni non è la possessività che deve essere innalzata e quindi faccio si che do il gioco, lo tolgo (od alla sua prima distrazione oppure forzando un pochino (dipende dal carattere del cane)) e lo nascondo lasciando SEMPRE il cane con la voglia di giocare ancora ben accentuata.
A questo punto, con un lavoro paziente e continuo (più volte al giorno per poco tempo ogni volta) potremo iniziare ad inserire qualche movimento del cane, magari sfruttando qualche ostacolo naturale del nostro giardino, un lampioncino, un albero…ma anche un bottiglia può andar bene, e tenendo la treccia in mano lo condurremo a girare attorno a questi ostacoli per poi premiarlo una volta che si è concluso il giro. Ricordiamoci sempre che il cane non ha la nostra visuale e dovremo essere noi a far si che si trovi il premio sempre all’altezza dei suoi occhi, anche quando inizieremo a farlo girare attorno agli ostacoli. Una volta che il cane avrà ben capito l’esercizio, il premio passerà dalla mano di conduzione (quella che indica l’ostacolo) all’altra mano che terrà ben nascosto il premio e lo farà apparire solo quando il cane avrà completato l’esercizio.
Ricordiamoci che stiamo gettando le basi per il lavoro futuro, quindi impegno e perseveranza saranno quelli che ci daranno più facilmente frutti dopo, il cane deve memorizzare bene il premio ed anche se il suo istinto predatorio sembra a noi assente, in realtà e solo sopito dentro di se e sta a noi risvegliarlo ed alimentarlo. Iniziamo quindi anche ad inserire qualche comando vocale nel gioco, il termine “stringi” è sicuramente il più appropriato ma sarà a nostra scelta quello che riteniamo più idoneo…l’importante che poi quello sarà il ns comando.

Appresa questa parte siamo pronti per lavorare in modo propedeutico al salto, utilizzando dei semplici rompi passo (all’inizio solo 1).
In questo momento dovremo anche aver fatto assimilare i comandi di obbedienza, il resta sarà fondamentale per il proseguo del lavoro perché inizieremo a staccarci da lui e ad imparargli ad attendere un nostro comando per partire, inizieremo anche ad introdurre le varie condotte che vediamo:
• Condotta in aspirazione: noi siamo davanti al cane e lo chiamiamo a noi come tirandolo per una fune.
• Condotta trainante: noi siamo al fianco o davanti al cane e lo stimoliamo a seguirci (qui se abbiamo lavorato bene sul predatorio non avremo problemi)
• Condotta da distanza: noi saremo lontani dal cane e lo invieremo verso i vari ostacoli.
• Condotta da dietro: saremo dietro il cane e lo invieremo verso l’ostacolo

Visto che parliamo di condotta è necessario inserire alcuni concetti importantissimi, ossia l’utilizzo del nostro corpo nel modo migliore, ossia il modo che il cane capisce e riconosce:
• Il braccio e la mano di conduzione servono per indicare al cane l’ostacolo da affrontare, la mano va tenuta bassa in modo che il cane la possa vedere facilmente.
• Le spalle accompagnano il movimento del cane e aiutano anche a seguire la direzione. Deve esserci sinergia tra spalle e piede, il segnale proveniente dalle spalle è fondamentale per il cane e fondamentale in certi passaggi stretti per indirizzare il cane sull’ostacolo che vogliamo noi.
• I piedi servono a dare la direzione al cane, e quindi saranno sempre entrambi rivolti verso il tragitto da seguire.

Quindi siamo pronti ai primi salti, come dicevo, utilizziamo all’inizio solo dei rompi passo, senza aggiungere altro ed abitueremo il cucciolo a seguirci attraverso questo ostacolo, sia a destra che a sinistra, lavoreremo chiamando il cane verso di noi (aspirazione) che imparando a seguirci (trainante), introdurremo anche i salti in diagonale, aumentando pian piano l’angolo della diagonale, appreso il passaggio attraverso 1 rompipasso ne introdurremo un altro, posto ad 1, 9 mt dal primo e faremo gli stessi movimenti, per arrivare poi a mettere 3 rompipasso ma avremo l’accortezza di premiare il cane, le prime volte, dopo il secondo.
Ricordiamo anche che man mano che il cucciolo inizia a fissare bene i comandi, la treccia scompare e riappare solo a fine esercizio.
È arrivato il momento di inserire il piliere, di cosa si tratta? È il supporto dell’asta per il salto (hop), vediamo come è composto l’ostacolo, è fatto da 2 pilieri che hanno due appoggi (cucchiaio) per le astine, i cucchiai sono scorrevoli in modo da metterli all’altezza desiderata (ricordiamoci che è buona norma, anche quando il cane sarà adulto e preparato, a variare sempre le altezze degli ostacoli, così da portare il cane a ragionare su quando battere per il salto).
Quindi mettiamo un solo piliere di fianco al rompi passo e riprendiamo l’esercizio che avevamo fatto all’inizio, il girare attorno all’ostacolo per tornare da noi ed essere premiato; anche in questo caso lo facciamo girare sia tenendo il cane a destra che a sinistra con l’accortezza di avere il premio nella mano opposta a quella di conduzione e di premiarlo davanti al piliere, in modo che il cane “stringa” sempre su di noi. Se facciamo passare il cane all’interno dell’ostacolo sarà uno “stringi” ma possiamo anche già introdurre l’OUT che altri non è che il far affrontare l’ostacolo in senso contrario al suo verso di marcia, passando fuori dall’ostacolo e rientrando verso di noi.
Inizieremo poi ad introdurre gli altri tipi di conduzione, trainante, partendo noi da dopo l’ostacolo ed avendo l’accortezza di far ben vedere al centro dell’ostacolo la mano di conduzione, stiamo sempre ben attenti a ricordare che il cane ha una visione diversa dalla nostra e quello che noi vediamo da sopra l’ostacolo il cane non riesce a vedere.
Possiamo anche introdurre il taglia dietro, ossia partire con il cane (trainante) ma poi cambiare la posizione nostra rispetto al cane andando in diagonale alle sue spalle.
È il momento di introdurre altri ostacoli, facendo attenzione a lavorare il cane da più posizioni diverse, perché in gara potremmo trovarci il cane nelle posizioni più diverse. Con applicazione arriveremo anche alla conduzione da distanza, inviando il cane sull’ostacolo e facendogli trovare sul posto la treccia (i tipi di conduzione sono anche legati alla nostra capacità atletica ma ricordiamo che percorsi larghi possono essere affrontati con una conduzione a distanza più facilmente che percorsi molto tecnici).
Prestiamo attenzione alla puntualità in cui diamo i comandi per non mandare in confusione il cane, sostanzialmente mentre sta affrontando l’ostacolo è il momento per chiamare l’ostacolo successivo. Una volta completata la comprensione del cane degli ostacoli potremo iniziare a farlo girare su più direzioni su più ostacoli, magari facendogli fare degli 8 attorno.
Ci stiamo or avvicinando all’anno di età, e possiamo far fare al cucciolo una lastra preventiva per verificare i gradi di displasia dello stesso, prima di ciò non è mai conveniente forzare il cucciolo nel salto, vuoi per non creare problemi allo sviluppo scheletrico dello stesse sia per non andare a peggiorare una situazione magari critica che non ancora non conosciamo, è bene all’anno di età effettuare delle radiografie ufficiali da veterinari riconosciuti che verranno voi vidimate da CELEMASCHE che comproveranno il grado di displasia del cane (A è quello desiderato ovviamente ma anche con B possiamo affrontare senza problemi il nostro sport).




Introduciamo nuovi ostacoli.

TUBO RIGIDO (comando TUBO)
Il nostro cane è ormai un tutt’uno con noi, attento ai nostri movimenti ed alle nostre richieste, inseriamo quindi nuovi ostacoli e partiamo con il TUBO RIGIDO, il TUBO RIGIDO è un ostacolo che ha due ingressi che possono essere affrontati in modo obbligatorio o libero a seconda di dove, nel percorso, viene indicato il numero dell’ostacolo stesso, se il numero viene piazzato nella parte interna dell’ostacolo l’ingresso sarà libero, altresì sarà obbligatorio nell’ingresso dove è piazzato il numero, ovviamente questa è una indicazione valida per un tubo messo ad U, visto che le due bocche risultano vicine, ma non è detto che il Vs cane decida di andare a prendersi l’ingresso più lontano sbagliando.
All’inizio presenteremo al cane il TUBO completamente accorciato perché il cane deve imparare ad attraversarlo senza timori, è buona norma farsi aiutare, magari l’istruttore tiene il cane vicino ad un ingresso ed il proprietario lo chiama a se dall’altra parte, sempre premiandolo alla fine.
Pian piano, seguendo anche la risposta del cane, allungheremo completamente il tubo (max 6 mt come da regolamento ENCI) ed inizieremo a curvarlo, questa fase è molto delicata perché il cane non avrà più modo di vedere il conduttore dall’altra parte, sino ad arrivare ad una U, in cui avremo appunto le due bocche di ingresso vicine. Prestiamo attenzione alla mano, alla spalla, in modo da mandare il cane nell’ingresso che vogliamo noi!!!!

Lo Slalom (comando SLALOM)
Sicuramente l’ostacolo più difficile da affrontare, il cane deve attraversare per tutta la lunghezza una serie di paletti (12) posti in verticale, lontani 60 cm una dall’altra, in questo caso l’ingresso all’attrezzo è sempre obbligatorio ed il primo paletto deve essere alla sinistra del cane nel momento in cui vi entra.
Per approcciare nel giusto modo l’attrezzo si inizia con uno slalom apposito, in cui i paletti non sono perpendicolari tra loro ma sono distanziati in modo da creare un corridoio che all’inizio verrà percorso dal cane assieme al conduttore, via via, con i passi che abbiamo già visto in precedenza, arriveremo ad inviare il cane nello slalom facendogli trovare il premio in fondo, a questo punto dovremo iniziare a stringere questo corridoio e lo faremo in modo da far trovare all’inizio il corridoio aperto e più stretto alla fine, in modo che il cane inizi ad usare le spalle per scansare i paletti che, verso il fondo, saranno più vicini a lui…piano piano stringeremo sempre di più sino ad arrivare alla chiusura competa dell’ostacolo che il cane affronterà quasi senza accorgersene. Nel mentre avremo installato delle guide che vengono montate in modo alternato sull’ostacolo in modo da creare un ulteriore corridoio di guida per il cane.

La ricognizione.
Siamo pronti ad andare in gara, il nostro cane ha ormai compiuto i 18 mesi (prima di tale età è impossibile partecipare) e affrontiamo il nostro primo percorso.
La ricognizione è la fase in cui, entro un tempo prestabilito che di solito si aggira attorno ai 7/8 minuti, avremo modo di vedere da vicino e memorizzare il circuito che dovremo affrontare con il nostro amico a 4 zampe, durante la fase di ricognizione il cane non può entrare nel circuito.
Mentre il giudice stava montando il percorso avremo sfruttato l’occasione per cercare di capire come gira ma da fuori, inevitabilmente, non abbiamo idea delle distanze e di come un ostacolo possa influire nella conduzione su quello successivo.
La ricognizione, dal momento che saremo dentro per effettuarla, si compone di 4 fasi ben distinte che riassumiamo così:

1 – Seguiamo i numeri in modo da ricostruire tutto il percorso.
2 – Memorizzazione del percorso seguendolo passo passo, guardando sempre attraverso gli occhi del cane, valuteremo le migliori traiettorie, i percorsi migliori, stando ben attenti a calcolare dove il cane si troverà ad atterrare dopo un HOP od all’uscita del TUBO etc etc
3 – Simulazione del percorso pensando di avere il cane accanto a noi effettueremo il percorso con una andatura simile a quella che terremo in gara (consideriamo che con noi ci saranno tutti gli altri atleti a provare).
4 – Visualizzazione del percorso. Sfrutteremo tutti i minuti a disposizione all’interno dell’area di gara, una volta usciti (a meno che non siamo i primi) ci applicheremo per rivedere e ripercorrere mentalmente tutto il circuito, ad occhi chiusi, vedendo dentro di noi tutti i passaggi, gli ostacoli, in modo davvero tridimensionale, nel caso ci sorgesse un dubbio, apriamo gli occhi e vediamo de visu, dall’esterno il circuito e poi torneremo a concentrarci nella visione mentale.
EmaWinston-Gun
00martedì 17 luglio 2012 11:46
Ehm....
Smemorato di nome e di fatto eh'????
Avevi dimenticato di informarmi??? ahahahah!
Eh si...se non ci fossi io a scrivere....! [SM=x830201]

Claudia, se fai ulteriori lastre prima di iniziare ed è tutto ok...Io ti consiglio di FARLA!!!! E' uno sport meraviglioso, non lo avrei mai pensato! Il cane si diverte e soprattutto, come scritto pure nella relazione, il rapporto con il padrone diventa qualcosa di meraviglioso!!!!!
Mi sono follemente innamorata dell'agility!!!! [SM=x830143]

[SM=x830187]

smemorato62
00martedì 17 luglio 2012 12:46
quante volte ve l'avrò detto che è uno sport eccezionale, oltretutto, essendo automotivante per il cane, vedrete come gli piacerà
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:38.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com