Broken Flowers

luxpb
00lunedì 5 dicembre 2005 15:16
Difficilmente mi è capitato di vedere una cagata di questi livelli.
Anzi sì , Lost in translation.
Bill Murray ha rotto le palle.
[SM=g27826]
gippu
00lunedì 5 dicembre 2005 19:04
Re:

Scritto da: luxpb 05/12/2005 15.16
Difficilmente mi è capitato di vedere una cagata di questi livelli.
Anzi sì , Lost in translation.
Bill Murray ha rotto le palle.
[SM=g27826]



Pare che invece sia bellissimo, e andrei a vederlo quanto prima, se solo ci fosse un cinema che lo desse in programmazione.
-Soho-
00lunedì 5 dicembre 2005 20:03
Su spietati.it c'è un 7,5 ed un 8 e la firma di Jarmusch merita rispetto a prescindere.
Lux, vado a vederlo stasera ma non nego che il tuo 2 mi spaventa abbastanza.

Modificato da -Soho- 05/12/2005 20.06
luxpb
00martedì 6 dicembre 2005 10:57
Re:

Scritto da: -Soho- 05/12/2005 20.03
Su spietati.it c'è un 7,5 ed un 8 e la firma di Jarmusch merita rispetto a prescindere.
Lux, vado a vederlo stasera ma non nego che il tuo 2 mi spaventa abbastanza.

Modificato da -Soho- 05/12/2005 20.06



Io sono andato perchè un mio amico "critico cinematografico" me ne aveva parlato come un capolavoro ; poi ho letto la recensione sul Corriere della Sera con voto 8,5.
Però era da anni che non rischiavo di addormentarmi al cinema : ci sono 10 minuti consecutivi del film in cui non viene detta una sola parola ... va beh gli sguardi , va beh le immagini ma quando è troppo è troppo! E poi il finale è assurdo...

-Soho-
00martedì 6 dicembre 2005 12:46
Re: Re:

Scritto da: luxpb 06/12/2005 10.57

E poi il finale è assurdo...




Ok, l'ho visto.
Partiamo con il finale: non credo sia assurdo. Anzi a me è parso quasi fisiologico in considerazione del tipo di film proposto. Jarmusch con l'ultima sequenza non ha voluto risolvere la vicenda ma ha dato l'ultima determinante pennellata al quadro del profilo psicologico del protagonista, elemento portante dell'intera pellicola: apperentemente sembra tutto irrisolto ma rende in maniera perfetta l'idea del differente stato emotivo che passa dallo scetticismo e l'indifferenza iniziale ad una morbosa speranza tanto da spingersi a cercare il proprio figlio persino nelle sembianze e nelle parole di uno sconosciuto.

Detto questo, non ne sono uscito entusiasta. La fotografia era splendida ed emergono tutte le virtù del regista con la telecamera ma effettivamente i tempi risultano oltremodo lenti supportati da un montaggio con dissolvenze chilometriche tra una scena e l'altra. I dialoghi più che asciutti ed essenziali sono estremamenti scarni e quasi completamente privi di trasporto emotivo. La sceneggiatura si potrebbe definire lineare ma anche inesistente.
Capisco bene che sia tutto puntigliosamente studiato e consciamente voluto ma il risultato finale mi lascia perplesso. Insomma, non una bocciatura ma neanche un capolavoro, forse gli tributerei un 7-.

PS: Dicono di Murray che sia geniale e straordinariamente abile nel lasciar cogliere piccole sfumature ed impercettibili mutamenti d'espressione.
Posso anche essere d'accordo ma è possibile definire come grande artista uno che propone la stessa espressione da una decina di film a questa parte?
Sig.Leonardodavinci
00mercoledì 14 dicembre 2005 13:22
Visto.

Durante l'ho gustato parecchio. Molto belle le sequenze di sogno, e tutti i riferimenti visivi al rosa. L'idea di questo viaggio nel passato sentimentale era anche interessante.
Alcune sequenze per me erano anche molto divertenti (il cane Wilson, ad esempio).

Il personaggio di Wilson rimane un po' poco tratteggiato; è appena sbozzato, rimane un po' lì.

Ma con quel finale... Boh, è vero che c'è un cambiamento in Murray tra l'apatia iniziale e la smania finale, però un finale così appeso mi lascia perplesso su cosa Jarmush volesse mostrare, quale sia il senso. Boh.

Comunque tutto sommato mi è piaciuto. Io gli do 7.
gippu
00lunedì 28 luglio 2008 12:18
Un dongiovanni in disarmo riceve da un’anonima vecchia fiamma una lettera che lo annuncia di avere un figlio di 20 anni. Un suo amico con manie da detective lo convince a mettersi in viaggio in cerca della madre.
Jim Jarmusch scopre il declino e la vecchiaia e vi modella attorno questa specie di strambo road movie in cui niente si crea e tutto si distrugge: l’autostima di un anziano ganimede, i bei ricordi del passato, l’attesa e le speranze della paternità, il concetto stesso di commedia americana che viene svuotata di qualsiasi convenzione e qualsiasi retorica per mostrarsi nuda e ischeletrita. Jarmusch si diverte come al solito a giocare con il proprio linguaggio tra giochi di parole, consuete deviazioni nel surreale (il dialogo al telefono tra Don e Winston) e significative dissonanze tra parole e fatti (Don viene descritto da tutti come un brillante e loquace seduttore, ma per tutto il tempo agisce in tuta al limite della catatonia; a proposito, Bill Murray è impagabile ma ogni tanto cambi ruolo). Gran Premio della Giuria a Cannes, la classica platea da mandare in sollucchero con film come questo. Da antologia la scena in cui Don ascolta musica cosiddetta “da viaggio” seduto immobile nel proprio salotto.

Voto: 6,5
Melchiade79
00lunedì 28 luglio 2008 12:27
Re:
gippu, 28/07/2008 12.18:

Un dongiovanni in disarmo riceve da un’anonima vecchia fiamma una lettera che lo annuncia di avere un figlio di 20 anni. Un suo amico con manie da detective lo convince a mettersi in viaggio in cerca della madre.
Jim Jarmusch scopre il declino e la vecchiaia e vi modella attorno questa specie di strambo road movie in cui niente si crea e tutto si distrugge: l’autostima di un anziano ganimede, i bei ricordi del passato, l’attesa e le speranze della paternità, il concetto stesso di commedia americana che viene svuotata di qualsiasi convenzione e qualsiasi retorica per mostrarsi nuda e ischeletrita. Jarmusch si diverte come al solito a giocare con il proprio linguaggio tra giochi di parole, consuete deviazioni nel surreale (il dialogo al telefono tra Don e Winston) e significative dissonanze tra parole e fatti (Don viene descritto da tutti come un brillante e loquace seduttore, ma per tutto il tempo agisce in tuta al limite della catatonia; a proposito, Bill Murray è impagabile ma ogni tanto cambi ruolo). Gran Premio della Giuria a Cannes, la classica platea da mandare in sollucchero con film come questo. Da antologia la scena in cui Don ascolta musica cosiddetta “da viaggio” seduto immobile nel proprio salotto.

Voto: 6,5



Sei stato di recente a Matera, per caso?
[SM=g27823]


gippu
00lunedì 28 luglio 2008 14:49
Re: Re:
Melchiade79, 28/07/2008 12.27:



Sei stato di recente a Matera, per caso?
[SM=g27823]





[SM=x48734]

Volevo scrivere "lo informa" ma ho cambiato idea all'ultimo...
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