Brescia, scomparso da casa Torna a casa dopo tre mesi

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liama
00martedì 7 agosto 2007 10:00
Alberto Zabbialini aveva fatto perdere le sue tracce il 13 maggio
dopo un test sbagliato da cui risultava affetto da una grave malattia
Brescia, scomparso da casa
Torna a casa dopo tre mesi
"Ora è tutto a posto, ma non fatemi pensare a quel medico"


Alberto Zabbialini con la madre dopo il suo ritorno a casa
BRESCIA - E' tornato a casa Alberto Zabbialini, il 28enne scomparso tre mesi fa dalla sua abitazione di Muscoline, vicino Brescia. Si era allontanato da casa perché credeva di essere affetto da una grave malattia infettiva. "Ora tutto è a posto", ha detto l'uomo ai giornalisti.

"Sono stato per tre mesi nei boschi - ha raccontato, accanto alla mamma e al papà - poi ultimamente mi sono deciso a cercare informazioni, sono entrato in un internet point a Genova, e digitando il mio nome ho scoperto che si era tanto parlato di me e che non avevo niente".

Le tracce di Alberto si erano perse il 13 di maggio e dalla Lombardia le ricerche si erano spostate subito alla riviera ligure di Ponente, passando per il Piacentino. E' infatti a un ponte radio della provincia di Piacenza che il cellulare del ragazzo si era collegato per l'ultima volta. Una telefonata per dire ai genitori di prendersi cura della fidanzata.

A Vado Ligure, nel Savonese, venne trovato lo scooter con il quale Zabbialini era andato via. Giorni di ricerche nei boschi e nelle grotte dell'entroterra savonese. Nel frattempo si susseguivano gli appelli: quelli dei genitori, del medico di famiglia che lo rassicuravano sulla negatività degli esami clinici e persino di Gigi Buffon, di cui il giovane meccanico bresciano è grande ammiratore.

Alberto non è mai uscito dai boschi durante il primo mese di 'latitanza'. Poi ha cominciato a recarsi a mangiare a una stazione di servizio, senza che nessuno lo riconoscesse. Parlando con i familiari, ha ricordato di aver sentito in un'occasione la voce dello zio, che gridando in un megafono chiamava il suo nome durante le ricerche nel Savonese. Ma lui era rimasto nascosto.

Poi, il 19 giugno il giorno più brutto: la scoperta di un cadavere nel Savonese ha gettato per qualche giorno nello sconforto i genitori di Alberto. Solo l'esame del Dna li ha sollevato dall'angoscia: non si tratta del figlio, ma di un pensionato ligure. Altri due mesi di pena e poi il lieto fine.

Il giovane sarebbe sempre rimasto nel Savonese, zona in cui, dopo il ritrovamento dello scooter, si erano concentrate le ricerche. Sarebbe stata la sua fidanzata, Simona, ad andare a prenderlo alla stazione Centrale di Milano, per poi riportarlo a casa nella notte.

Qualcuno gli chiesto oggi che cosa direbbe ora al medico che gli aveva comunicato la positività ai test clinici: "Non fatemi pensare a quel medico", ha risposto Zabbialini. Il padre Angelo ha ringraziato tutti coloro che in questi mesi si sono impegnati nelle ricerche: "Siamo la famiglia più felice al mondo, abbiamo vinto al supernenalotto".
--MUTTLEY--
00martedì 7 agosto 2007 11:04
Si,vabbè ma questo non è tanto sveglio secondo me,e la cosa traspare pure dalla foto...[IMG]http://i19.tinypic.com/4qqazus.jpg[/IMG]
liama
00martedì 7 agosto 2007 11:13
Re:
--MUTTLEY--, 07/08/2007 11.04:

Si,vabbè ma questo non è tanto sveglio secondo me,e la cosa traspare pure dalla foto...[IMG]http://i19.tinypic.com/4qqazus.jpg[/IMG]




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