E insomma alla fine Ubba è andato a sentire i White Stripes, e solo come un
si è goduto un gran bel concerto insieme ad altre 5000 persone (di più?).
Opening Act affidato ad una delle Band peggiori che ho mai visto sul palco, i GreenQualcosa che tediano per una buona mezz'ora con un Blues ultra scontato...detto fuori dai denti sembravano una Band di liceali con a capo un chitarrista che probabilmente deve avere preso in mano la sua prima chitarra circa un mese fa. Penosi. Probabilmente l'unico motivo per cui erano sul palco era quello di fare fare ancora più bella figura al gruppo seguente, i White Stripes per l'appunto. Opening Act insopportabile.
Segue concertone. Sul palco di tutto: pianoforte a coda (che bello vendere un casino di dischi, te ne puoi andare in giro col pianoforte a coda cazzo!), chitarrame vario, tamburi, xilofono. Già guardando il palco si capisce che il concerto non sarà monotono come sostengono i maligni.
Jack ci sa fare, è spettacolare, dinamico e sufficentemente guascone. Inoltre è un gran chitarrista, non è particolarmente veloce o articolato, ma è decisamente creativo e sufficientemente sintetico da condensare in un riff il passato del Blues e il suo Futuro. E' un gran chitarrista come potrebbe esserlo un Keith Richards per intenderci, anzi, probabilmente è il Keith Richards ddi oggi. (Ovviamente Anastasio gli fa un baffo, ma questa è un altra storia, Trey è un genio a tutto tondo)
Meg: le critiche a questa batterista sono eccessive. Il Sound dei White Stripes ha bisogno di una batteria suonata in questo modo. Riga. Se non vi piace ci sono i Dream Theater, il loro batterista suona come un polipo, 3 rullanti, 2 casse e 4 piatti a 389 battute al millisecondo. Risultato: i loro dischi sono orrendi.
Tra i
pezzi suonati:
Blue Orchid
My Doorbell
Forever For Her
Seven Nation Army
Cold Cold Night
Ball And Biscuit
Hardest Button to Button
We're Going to Be Friends
più altri (oggi non ho i dischi con me e senza non riesco a collegarli con i titoli)
e poi Jolene, grandiosa (ma dove si trova?)
Bellissimo concerto, lo ripeto. Unico rimpianto l'assenza di I Just Don't Know What to Do With Myself.
I White Stripes sono grandi, hanno reinventato il Blues, una cosa che sinceramente (almeno a me) sembrava impossibile e inoltre, cosa ancora più impensabile, sono riusciti a rendere popolare il loro modo di intendere il Blues e per questo meritano un duplice applauso.