Bertolaso, difesa e qualche ammissione

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binariomorto
00venerdì 12 febbraio 2010 22:54
"Abbiamo dovuto correre e quindi non sono stato in grado di controllare tutte le attività"
Il capo della Protezione civile si dice "sereno" ma troppo "avvilito" per tornare alle sue attività

Bertolaso, difesa e qualche ammissione
"Al G8 qualcosa può essere sfuggito"

"Posizione di potere? Se potere è stare in mezzo al fango, alla lava e dove la gente soffre..."


ROMA - Guido Bertolaso ammette: nei controlli durante i lavori della Maddalena "qualche cosa può essere sfuggita". Sull'isola - spiega il capo della Protezione civile - in "dieci mesi abbiamo dovuto fare lavori per cui, in altre situazioni, ci sarebbero voluti dieci anni. E' chiaro che abbiamo dovuto correre e quindi non sono forse stato in grado di controllare puntualmente giorno per giorno tutte quelle che erano le attività che dovevano essere portate avanti". Poi è arrivato anche il terremoto in Abruzzo. "In questo contesto - ha spiegato Bertolaso in un'intervista a Skytg24 - qualcosa può anche essere stata fatta male. Credo comunque che il risultato finale sia sotto gli occhi di tutti. Una realizzazione che rappresenta una miniera d'oro per la Sardegna".

E quando un giornalista gli domanda se crede di ricoprire una posizione di potere, Bertolaso precisa: "Se il potere è quello di stare in mezzo al fango, alla lava, alla sofferenza e agli incendi, nei luoghi in cui la gente soffre, io sono potentissimo. Il resto del potere io non lo vedo". Ricevere un incarico poi, "non significa ottenere potere personale. Quello che faccio io, lo faccio per il Paese, per un'Italia un po' arrugginita per quello che riguarda le procedure e le cose concrete da fare". La Protezione civile - spiega Bertolaso - serve per superare quegli ostacoli di natura burocratica che fino ad oggi hanno impedito la realizzazione di infrastrutture importanti". Per quanto riguarda la magistratura poi, Bertolaso si dichiara "pronto fin dall'inizio a rispondere ai magistrati e a chiarire questo grande equivoco. Io - ha specificato - ho tutte le prove per dimostrare la mia assoluta correttezza e la mia assoluta indipendenza rispetto alle varie categorie interessate". Criticare e approfondire la vicenda degli appalti e la gestione delle ricostruzioni "è giusto" - ammette l'indagato - ma occorre, come si dice, cercare di non buttare via il bambino insieme all'acqua sporca".


Corruzione e appalti. Bertolaso ammette di aver dato forse "eccessiva fiducia ad alcune pesone". Ma, per natura, conclude "io sono portato a fidarmi degli altri. Se qualcosa ho mancato, me ne faccio una colpa e un rammarico, ma non per questo devo esser messo alla berlina". Il capo della Protezione civile si dice comunque "sereno" e torna a ribadire la sua estraneità ai fatti contestati nell'inchiesta di Firenze in relazione agli appalti sul G8. Bertolaso si dichiara però stanco e, dati i tempi necessari per espletare le procedure legali, anche "incapace di tornare a lavorare con la stessa serenità di prima". "Mi sento avvilito, perché l'indagato Bertolaso non può avere accesso ai documenti e alle intercettazioni". Ma i giornali sì. "Leggere sulla stampa la parte delle intercettazioni che mi dipingono come un personaggio senza scrupoli - dice - senza invece leggere anche quelle dalle quali emergono invece altre versioni dei fatti e cioè che io ero 'temuto' perché molto scrupoloso nel far quadrare i conti', mi sembra un sistema di informazione parziale". Pare - conclude l'indagato - che ci sia voglia "di trovare sempre qualche responsabile, soprattutto se è visibile, popolare e può dare fastidio".

Fonte: Repubblica
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