Bersani si candida alla segreteria del pd

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..SpartaK..
00domenica 15 febbraio 2009 12:47
forse riusciranno a liberarsi di topo gigio
da Repubblica.it

CAGLIARI - Se non ora, quando? "La volta scorsa ho fatto una grandissima cavolata a non candidarmi alle primarie". Ci furono pressioni enormi, "sarei andato a chiedere i voti ai segretari delle federazioni mettendoli in imbarazzo perché il partito aveva fatto un'altra scelta. Mi rimaneva la possibilità di mettermi alla testa di una lista di consumatori.". Troppo poco per puntare al vertice. Ma gli errori non si ripetono.

Pierluigi Bersani ha un programma, un'idea di Partito democratico (opposta per molti versi a quella di Walter Veltroni), una visione di come si esercita la leadership. Persino l'età non è un problema, a dispetto dei soliti discorsi sul ricambio generazionale. "Sono un giovane di lungo corso, io", dice scherzando dall'alto dei suoi 57 anni. Dunque, ora. Il dado è tratto, Bersani lancia la sua corsa verso la segreteria del Pd. Con i tempi del partito che celebra il congresso a ottobre, certo. Con le variabili della politica: elezioni in Sardegna, amministrative, Europee. "Ma ho deciso di espormi subito perché sento il disamore dei nostri elettori, la mancanza di una prospettiva. Hanno bisogno di un punto di riferimento, altrimenti se ne vanno".

Bersani gira l'Italia da settimane, nei centri della crisi. Lavora per "la ditta", ma si guarda anche intorno, cerca di capire cosa chiedono i cittadini al Partito democratico. E a un eventuale nuovo segretario. Ieri era in Sardegna. Per Renato Soru, che potrebbe essere uno sfidante in autunno, e per ascoltare le domande del mondo del lavoro. Davanti ai cancelli della Syndial, fabbrica di cloro dell'Eni, trova ad aspettarlo tutti i 220 operai preoccupati per il loro futuro. Li rassicura, li prende sotto braccio, li coccola col suo accento emiliano, spiega anche qual è secondo lui la missione principale di un partito di sinistra. "Da 150 anni la nostra storia, con le sue evoluzioni, si fa carico del punto di vista dei più deboli, dei subordinati. Questo dobbiamo continuare a fare per costruire una società migliore". Poi nella sede regionale del Pd a Cagliari, accompagnato dal "commissario" Achille Passoni e dall'assessore all'Industria Concetta Rau, incontra i rappresentanti dell'Eurallumina, raffineria del Sulcis che il 23 febbraio rischia di chiudere i battenti per un anno. Così hanno deciso i proprietari russi.

Qui Bersani non si limita ad offrire sostegno, garanzie. Chiama l'ambasciatore russo perché nel Paese di Putin affari e politica vanno a braccetto. Telefona al ministro Scajola: "Quando lo aprite questo tavolo?". Il tour prosegue a nord: inaugurazione di un circolo del Pd a Uras, poi l'altra zona calda di Porto Torres.

I lavoratori sono la forza del Pd. E potrebbero essere la sua. Sia chiaro, questo fronte non va abbandonato. "Per il 13 febbraio ho aderito alla mobilitazione dei metalmeccanici e del pubblico impiego. E non mi venissero a dire che sono filo-Cgil. Quando si parla con gli imprenditori ci vogliono le truppe. Se hai dietro un consenso e una proposta ragionevole allora gli industriali ti stimano, ti ascoltano. Se lecchi i piedi, non ti stimano e non ti ascoltano". Questa bandiera quindi non la molla. "Ma lo sapevate che Di Pietro aveva aderito allo sciopero nazionale della Cgil? E che il 13 sarà in piazza sia con i metalmeccanici sia con i dipendenti pubblici? Ma vi pare che il Pd si deve far togliere la rappresentanza dei lavoratori da Tonino?".

No, così non va. Il partito, com'è oggi, non funziona. Le attenuanti non mancano, "perché lo so anch'io che siamo ancora nella fase costituente". Ma il Pd non riesce a darsi un profilo, una missione. "Perché esistiamo?", è la domanda senza risposta. Il riformismo "non è andar per funghi, come ho visto alla scuola di formazione di Cortona", fiore all'occhiello veltroniano. "Parla Rifkin, poi un altro professorone, un altro ancora e alla fine non si capisce l'obiettivo". Anche la conferenza programmatica di aprile può diventare un'occasione persa. "L'ho detto a Bettini. Coinvolgiamo subito la periferia, organizziamo assemblee sul territorio, facciamoci mandare dei documenti su 4-5 grandi temi: la crisi, l'Europa visto che si vota dopo poco, un Welfare universalistico, il Nord e il Sud. Mi ha ascoltato con grande attenzione, poi si è deciso il contrario. Si chiamano a raccolta 3000 persone il giorno prima, le si divide in una decina di gruppi, poi all'assemblea parlano i portavoce dei gruppi, due ospiti stranieri, magari Bono o chissà chi altro, si chiude con un discorso di Veltroni. Ma così Walter si riduce a fare il leader dei supporter e questo non può bastare a un grande partito". Invece è necessario motivare gli iscritti, farli partecipare. "Sennò tanto vale mettere nei circoli quei manifesti che si appendevano dal barbiere: vietato parlare di politica".

La sua candidatura è emersa da una riunione di Red, l'associazione dalemiana. Come dire che nasce nell'ambito dell'eterno dualismo tra Massimo e Walter. "Lo so, è una dinamica che ha stancato anche me. Però a Veltroni è piaciuto il cappello di D'Alema alle primarie.". Con il segretario in questi giorni ha il dente avvelenato. "Se hai un'opinione diversa vuoi distruggere il partito. Se ti acconci, come è avvenuto per la legge delle Europee, sei uno sconfitto. Adesso basta. Quando io e mia moglie litigavamo di brutto non andavo di là dalle bambine a dire che il papà voleva strangolare la mamma. Le consolavo: "Non succede niente, stiamo solo discutendo"". Bersani non scrive romanzi, non ha la barca, non cucina risotti. E' un antipersonaggio, per molti più un tecnico che un politico, molto competente sì, ma oltre questo? "Forse è pure vero, sembro un tecnico, ma ho anche approfittato di questa fama per rimanere fuori da certi meccanismi". Del suo privato si conosce soprattutto la passione per Vasco Rossi. "E chi dice che è un maschilista non capisce niente. Le donne sanno benissimo che il maschilismo di Vasco è solo un vezzo, un gioco. A far girare il mondo, anche in quelle canzoni, sono sempre loro".
Armilio1
00domenica 15 febbraio 2009 13:45
La verità è che questa candidatura rischia di spaccare il partito. Anche a me piace più Bersani che Veltroni, è più concreto, ma per non spaccare in 2 questo partito prima ancora che nasca ci vuole un uomo che stia tra gli ex margherita e gli ex ds. Una candidatura in questo momento non è più una "discussione", è una sfida, e quel gran genio di D'Alema dovrebbe capirlo. E così difficile discutere, cercare di trovare un accordo, senza mettere tutto in piazza? oppure D'Alema vuole affondare il partito? anche senza Bersani il partito è già messo abbastanza male.


Comunque, come dicevo, gli ex margherita insorgono:
www.corriere.it/politica/09_febbraio_15/rutelli_retroscena_verderami_f9251ede-fb36-11dd-aeff-00144f02aa...
Pius Augustus
00domenica 15 febbraio 2009 13:48
Bersani non va bene, non è capace di affascinare gli italiani e sa di vecchio, soru è l'unica.
Armilio1
00domenica 15 febbraio 2009 13:57
Re:
Pius Augustus, 15/02/2009 13.48:

Bersani non va bene, non è capace di affascinare gli italiani e sa di vecchio, soru è l'unica.



Bersani mi sembra che affascini molto gli ambienti di sinistra. Soru forse sarebbe meglio perchè è un imprenditore di successo, altrettanto concreto e ha dalla sua provvedimenti ambientalisti. E poi dà l'idea di una persona affidabile. Insomma, ha un'immagine che può competere con quella di Berlu, anche se di tipo diverso.

Però non mi sembra questo il momento, ripeto, per far uscire ufficialmente altre candidature. Quando Veltroni sarà cotto, o alle prossime primarie, si vedrà.


cointreau il possente
00domenica 15 febbraio 2009 14:20
Re:
Armilio1, 15/02/2009 13.45:

La verità è che questa candidatura rischia di spaccare il partito. Anche a me piace più Bersani che Veltroni, è più concreto, ma per non spaccare in 2 questo partito prima ancora che nasca ci vuole un uomo che stia tra gli ex margherita e gli ex ds. Una candidatura in questo momento non è più una "discussione", è una sfida, e quel gran genio di D'Alema dovrebbe capirlo. E così difficile discutere, cercare di trovare un accordo, senza mettere tutto in piazza? oppure D'Alema vuole affondare il partito? anche senza Bersani il partito è già messo abbastanza male.


Comunque, come dicevo, gli ex margherita insorgono:
www.corriere.it/politica/09_febbraio_15/rutelli_retroscena_verderami_f9251ede-fb36-11dd-aeff-00144f02aa...



più spaccato di così?!? Qualsiasi candidato con un minimo di presentabilità che riesca a far fuori i dioscuiri D'Alema-Veltroni è ben accetto. Anche se dubito ci siano personalità del genere nel PD, anche tra i "giovani" che sono la loro esatta riproposizione - e anche i loro strumenti.
Per la candidatura a metà strada tra ds e margherita propongo Rosi Bindi, non sto scherzando. E' la più a sinistra degli ex-margherita e quella che riuscirebbe ad avere consensi tra i margheritini, con la sola eccezione dei teodem (ma mica si può far contenti tutti, no?!? ;-)). Peccato che i berluscones ne farebbero carne da macello.


Pius Augustus, 15/02/2009 13.48:

Bersani non va bene, non è capace di affascinare gli italiani e sa di vecchio, soru è l'unica.



soru ha un carattere di merda, è molto "introverso" e non so quanto presentabile in termini di appetibilità mediatica. Di certo dovrebbe lavorare moltissimo sui suoi punti deboli mediatici. Cmq se riesce a vincere in Sardegna le sue quotazioni andranno alle stelle. Se.


=Mimmoxl=
00domenica 15 febbraio 2009 14:48
Bersani a me piace tantissimo in quanto lo vedo più concreto e più incisivo rispetto a veltroni... Oltre ad avere idee un pò più chiare... Però certo perdere i margheritoni...

Anche se a me stò PD con i margheritoni nn è che mi sia mai piaciuto un sacco...Soprattutto con tutti i teodem che ci hanno portato in dote...

Poveri a noi, la nostra dannata sinistra abbattuta dal problema onnipresente della sacra rota presente in questo f******o paese!
Armilio1
00domenica 15 febbraio 2009 16:28
Re: Re:
cointreau il possente, 15/02/2009 14.20:



più spaccato di così?!? Qualsiasi candidato con un minimo di presentabilità che riesca a far fuori i dioscuiri D'Alema-Veltroni è ben accetto. Anche se dubito ci siano personalità del genere nel PD, anche tra i "giovani" che sono la loro esatta riproposizione - e anche i loro strumenti.
Per la candidatura a metà strada tra ds e margherita propongo Rosi Bindi, non sto scherzando. E' la più a sinistra degli ex-margherita e quella che riuscirebbe ad avere consensi tra i margheritini, con la sola eccezione dei teodem (ma mica si può far contenti tutti, no?!? ;-)). Peccato che i berluscones ne farebbero carne da macello.





Sì, più spaccato di così. Se si continua in questo modo dopo le europee ci troviamo un bella scissione. E, per quanto anchio preferirei avere un partito completamente social-democratico, bisogna accettare il fatto che in Italia non farebbe un bel niente. Già così non è che fa molto, l'unico partito che potrà aspirare, con questo sistema elettorale, ad avere una ispirazione maggioritaria è il PDL. Il pd dovrebbe nei prossimi 20 anni allearsi con qualcuno per governare, dico dovrebbe perchè anche la scelta delle alleanze spacca il partito. E poi non sò se tra 20 anni ci sarà ancora il partito, anzi, come dicevo, non sò se arriverà a mangiare il panettone. [SM=x751545]

Poi non dico che Bersani non sia ben accetto, anzi, lo preferisco nettamente "all'astratto" Veltroni, che oltre a bei discorsoni retorici non sà fare, però aspetti il momento adatto per farlo. Di polemiche ce ne sono già abbastanza.




DarkWalker
00domenica 15 febbraio 2009 18:36
Vedo di buon occhio la candidatura di Bersani. Il fatto che Veltroni sia partito dal pci per finire appoggiato agli ex margherita da l'idea di quanto sia vacuo il personaggio. Vacuità che nemmeno funziona.
Bersani almeno darebbe una collocazione politica al partito, cioè a sinistra, come deve essere visto che i 2/3 dei membri sono ex ds. E gli elettori probabilmente anche di più, il centro è finito a Berlusconi e Casini, quasi niente a Veltroni. Figuriamoci se i feudi dell'udeur si presentano con il pdl.
Va bene, ci potrebbero essere delle fuoriuscite. Ma sarebbero davvero dei problemi? Da una parte avremmo un pd, un partito più coeso, e dall'altra un ex margherita? che cmq alle elezioni si dovrebbe alleare con il pd?
Per quanto riguarda i tempi, direi invece che cade bene. A ben pensarci la sinistra potrebbe avere il vento in poppa: sta arrivando la crisi, e questo vuol dire mille scioperi, cortei a cui partecipare. E se non si riparte più da sinistra (e da un "economista", seppure laureato in filosofia) adesso che si parla di aiuti statali di qui e di là...per quanto riguarda le europee non sono importanti, sopratutto considerando che, che io sappia, il pd non sa nemmeno a quale partito europeo iscriversi. Le amministrative importanti sono ancora di là da venire e cmq non sarebbero danneggiate dalla presenza di diversi leader. Se si vuole una candidatura seria bisogna farsi un minimo di campagna con un certo anticipo, altrimenti meglio non cominciare neanche.
Poi ci sono due effetti collaterali: con la leadership insidiata, o Veltroni ci mette più grinta o almeno così appare dai giornali, e cmq con il risultato che i riflettori sono puntati sull'opposizione. A dimostrazione che è meglio una "sfida" a viso aperto piuttosto che mesi di dietro le quinte alla d'alema.
Infine, sicuramente i ds sforneranno più candidati, se alle primarie quelli della margherita si presentano compatti riuscirebbero cmq a instaurare un certo equilibrio dei poteri in cui rappresentarsi.
Arvedui
00domenica 15 febbraio 2009 19:36
Non conosco praticamente niente di Bersani. Almeno è un pò antiberlusconiano? giusto un pochino...?
DarkWalker
00domenica 15 febbraio 2009 20:00
non l'ho mai sentito fra i fautori del dialogo, ma nemmeno fra i contrari.
Malduin
00domenica 15 febbraio 2009 22:45
Bersani non mi dispiace, meglio di Veltroni sembra esserlo.
Arvedui
00domenica 15 febbraio 2009 22:59
Non è che ci voglia molto ad essere meglio del cojone maximo.
princepsoptimus
00lunedì 16 febbraio 2009 16:01
Bersani è il male minore all'interno del PD... secondo me potrebbe far cambiare qualcosa, ma non so quando, però almeno con lui c'è il dubbio del cambiamento, cosa praticamente assente con Veltroni. Per cui si, alla fine può andare anche bene, anche se avrei preferito qualcuno più giovane, però poi mi sveglio, vedo che sono in Italia e allora va anche bene il Bersa.
Armilio1
00martedì 17 febbraio 2009 17:21
Re:
DarkWalker, 15/02/2009 18.36:

Vedo di buon occhio la candidatura di Bersani. Il fatto che Veltroni sia partito dal pci per finire appoggiato agli ex margherita da l'idea di quanto sia vacuo il personaggio. Vacuità che nemmeno funziona.
Bersani almeno darebbe una collocazione politica al partito, cioè a sinistra, come deve essere visto che i 2/3 dei membri sono ex ds. E gli elettori probabilmente anche di più, il centro è finito a Berlusconi e Casini, quasi niente a Veltroni. Figuriamoci se i feudi dell'udeur si presentano con il pdl.
Va bene, ci potrebbero essere delle fuoriuscite. Ma sarebbero davvero dei problemi? Da una parte avremmo un pd, un partito più coeso, e dall'altra un ex margherita? che cmq alle elezioni si dovrebbe alleare con il pd?
Per quanto riguarda i tempi, direi invece che cade bene. A ben pensarci la sinistra potrebbe avere il vento in poppa: sta arrivando la crisi, e questo vuol dire mille scioperi, cortei a cui partecipare. E se non si riparte più da sinistra (e da un "economista", seppure laureato in filosofia) adesso che si parla di aiuti statali di qui e di là...per quanto riguarda le europee non sono importanti, sopratutto considerando che, che io sappia, il pd non sa nemmeno a quale partito europeo iscriversi. Le amministrative importanti sono ancora di là da venire e cmq non sarebbero danneggiate dalla presenza di diversi leader. Se si vuole una candidatura seria bisogna farsi un minimo di campagna con un certo anticipo, altrimenti meglio non cominciare neanche.
Poi ci sono due effetti collaterali: con la leadership insidiata, o Veltroni ci mette più grinta o almeno così appare dai giornali, e cmq con il risultato che i riflettori sono puntati sull'opposizione. A dimostrazione che è meglio una "sfida" a viso aperto piuttosto che mesi di dietro le quinte alla d'alema.
Infine, sicuramente i ds sforneranno più candidati, se alle primarie quelli della margherita si presentano compatti riuscirebbero cmq a instaurare un certo equilibrio dei poteri in cui rappresentarsi.



Io ho l'impressione invece che il voto dei moderati nel PD è abbastanza consistente, ma sarà una mia impressione.


Arvedui
00martedì 17 febbraio 2009 17:25
Quancuno mi potrebbe dare un infarinatura sul tipo Bersani? o magari potrebbe postare un link ad un sito affidabile? grazie
Armilio1
00martedì 17 febbraio 2009 17:41
Re:
Arvedui, 17/02/2009 17.25:

Quancuno mi potrebbe dare un infarinatura sul tipo Bersani? o magari potrebbe postare un link ad un sito affidabile? grazie




Cosa vuoi sapere?
-Giona-
00mercoledì 18 febbraio 2009 09:21
Re:
DarkWalker, 15/02/2009 18.36:


Bersani almeno darebbe una collocazione politica al partito, cioè a sinistra, come deve essere visto che i 2/3 dei membri sono ex ds. E gli elettori probabilmente anche di più, il centro è finito a Berlusconi e Casini, quasi niente a Veltroni. Figuriamoci se i feudi dell'udeur si presentano con il pdl.


Io non lo escluderei. Da quando non c'è più la DC l'elettorato di centro, nell'Italia meridionale (escludendo almeno parzialmente la Sicilia) si è dimostrato molto mobile, e sembra che si sposti dove tira il vento nel resto del paese. Nel 1996 favorì l'Ulivo, nel 2001 la Casa delle Libertà, nel 2006 si divise abbastanza equamente tra i due poli e nel 2008 appoggiò il PdL.

Arvedui
00mercoledì 18 febbraio 2009 14:43
Re: Re:
Armilio1, 17/02/2009 17.41:




Cosa vuoi sapere?



Posizioni politiche, votazioni, quanto è antiberlusconiano (se lo è...) cose del genere


Pius Augustus
00mercoledì 18 febbraio 2009 15:21
Da quanto ne so io è la solita persona del pd. Niente di che in nessuna posizione, è sostanzialmente un tecnico che si basa sulla "serietà", come prodi. Difficile attendersi da lui rivoluzioni copernicane del sistema.
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