Vittorio Mero
Posto qui un paio di brani tratti dai suoi libri...
Un dolore trasmesso in mondovisione. Impossibile dimenticare il tuo volto, la tua espressione terrea quando apprendi la notizia, ti sfili i guanti e rientri negli spogliatoi.
Non ho mai rivisto quelle scene, mi fa male ripensarci. Voglio solo ricordare quel cerchio a centrocampo che tutti noi, i compagni di Vittorio, facemmo a Lecce, quattro giorni dopo la sua scomparsa.
Il giorno del tuo rientro effettivo.
Ci tenevamo per mano, in circolo, gli occhi rivolti a terra, quasi in meditazione. Il mantra forse più doloroso della mia vita. Al centro c'era la maglia numero 13 di Vittorio Mero, quel 13 che era e resterà soltanto suo.
Poi la partita la vinceste, dedicandola a lui.
Il risultato era l'ultima cosa che ci importava, quel giorno, o meglio, ci importava solo per potergli dedicare una vittoria. Ecco il senso delle lacrime che aveva Emanuele Fillipini quando ha segnato il terzo gol, alla fine. Lui a quel punto è crollato, pensando all'amico a cui aveva dedicato il gol. Quel giorno non ce n'era, non ce ne poteva essere per nessuno.
Qui ho molto rivalutato l'uomo filippini U.I.[Modificato da Ultras Italia 07/06/2006 18.44]