Background

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Fembren
00giovedì 4 dicembre 2003 13:43
Ciao ragazzi,

siccome per quanto mi riguarda nel manicomio si spamma e si parla di GDR io vorrei proporre questa sezione per postare i background più belli, fantasiosi e divertenti che siete riusciti a creare nella vs carrira da gdrristi!

Inoltre se ne metteranno anche di nuovi cosicchè questa sezione diventa anche di spunto per chi volessa qualcosa di originale per il suo PG.

Si comincia!
Raiden
00sabato 6 dicembre 2003 12:35
... Ehm... forse facevi meglio a mettere la discussione nella sezione seria, quella della terza edizione... per ora non mi sembra che riscuota molto successo!
IL PRODE BRATT
00sabato 6 dicembre 2003 19:22
Va behh. questo è un 3ad serio, ci vuole del tem,po prima che ingrani.

Ma qualcuno deve cominciare, no?
Max Power
00domenica 7 dicembre 2003 13:30
Bel topic! Posto il background di un pg di MdG che ho giocato qualche mese fa! E' un doppio background in quanto il pg ha una doppia personalità! :D



Background di Axel Hallster

Le mie avventure sono iniziate con la dipartita dei miei genitori che sfortunatamente morirono nell'incendio della casa. Grazie al cielo riuscii a salvarmi anche se non so come in quanto non ricordo quasi nulla di quella notte di terrore. Con pochi spicci in tasca e senza altri parenti ai quali chiedere aiuto fortunatamente trovai lavoro come mozzo su un battello di un commerciante abbastanza facoltoso. Da lì iniziò una decennale carriera lungo i mari e fiumi! Quante avventure e quanti scontri mi hanno formato lungo questi lunghi anni! Grazie alla mia lealtà e bravura nel comandare da poco avevo assunto una carica di rilievo. Ero il Nostromo in una delle navi più importanti della flotta del ricco mercante! Un lavoro di prestigio e ben pagato!
Purtroppo non più c'è il dolce dondolio del fiume a cullarmi! Sicuramente invidiosi del mio prestigio numerosi marinai, o delinquenti dovrei chiamarli, sono riusciti a far credere al Capitano che sia stato io ad uccidere un uomo della ciurma! Dannati! Non so come abbiano fatto ma il Capitano, inaspettatamente, ha creduto a loro e non a me e così ora mi ritrovo qui a questo tavolo mentre questo ragazzino si avvicina con una lettera. Chissà cosa vorrà...

Sono leale, sincero se necessario, credo nell'amicizia, quando non devo aiutare me stesso sono felice di aiutare chi ha bisogno, non sopporto le persone ambigue, altezzose, che pensano di potermi sfruttare, non amo la vendetta, amo la giustizia. Sono astemio, non fumo, di costumi sobri, non amo le donne facili e le prostitute, non gradisco mangiare fino a sazietà, non uso parlare con improperi e bestemmie. Credo che l'impero debba dominare sul caos, vedo il caos come male e reagisco di conseguenza favorendo la legalità in me e nel mondo che mi circonda.

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Le mie avventure sono iniziate con la dipartita dei miei genitori che fortunatamente morirono nell'incendio di casa. Grazie alla mia astuzia feci credere di essermi salvato per miracolo ma ricordo bene come diedi fuoco alla catapecchia dei vecchi dopo averli depennati di tutti i loro averi. Con tutti quei soldi in tasca passai davvero dei bei giorni. Tra birra e donne, purtroppo, i soldi finirono e mi ritrovai con pochi spicci in tasca. Con gran fortuna trovai un lavoro su una barca di un ricco commerciante, un bel pollo da spennare, pensai. Da lì iniziò una decennale carriera lungo i mari e i fiumi! Quante donne e quante botti di birra, quante gole tagliate! La vita del marinaio faceva davvero per me! Modestamente ho sempre avuto una certa abilità nel combattimento e ben presto mi feci valere a bordo. Il Capitano mi aveva in buon occhio (non sapeva che riuscivo a fare anche un mio guadagno sulla sua merce truccando i registri!) tanto che mi aveva promesso una promozione il fesso. Colsi la palla al balzo e in un giorno di tempesta senza farmi vedere spinsi il nostromo giù dalla nave con un bel peso che lo tenesse ben piantato sul fondo. Fu un vero peccato, aveva sempre un ottimo liquore con se che ogni tanto mi offriva ma così va il mondo ed io ottenni la carica di Nostromo. Era da poco che potevo fregiarmi di questa carica e ancora ne stavo assaporando in vantaggi quando quei figli di puttana dei miei compagni mi tradirono. Il capitano venne a sapere dei registri e dell'incidente accaduto al vecchio nostromo. Non voleva crederci ed io lo stavo convincendo ma purtroppo il fesso con la pulce nell'orecchio si fece fare un po' di conti da un contabile... Senza troppi complimenti mi stanno facendo fare un bel volo giù dalla nave... Che fessi mi hanno lasciato tutti miei averi!

Sto con qualcuno se ci guadagno qualcosa o se mi va, i cazzi miei non li dico a nessuno così mento su quello che posso... non si sa mai, tutti gli altri sono polli da spennare o individui indifferenti... l'amicizia? Roba da matti!, se a qualcuno serve qualcosa da me è bene che mi paghi altrimenti se ne può pure andare a quel paese (sempre se non mi va di aiutarlo.. non so...), le persone che tentano di fottermi stai sicuro che fanno una brutta fine, la vendetta è qualcosa che mi eccita ed è giusta. Birra, vino, liquori, donne, fumo, cibo fino a scoppiare questo è il paradiso! Che tutte le fottute divinità possano morire impalate! Non me ne fotte un cazzo dell'impero, del caos e di tutte queste puttanate! Io mi faccio i cazzi miei.


P.S.
Non so se lo stile è sempre perfetto.. Il background lo scrissi 1 ora prima di andare a giocare in tutta fretta [SM=x277149]
Raiden
00lunedì 8 dicembre 2003 11:23
Bello, Max, ma quando è che emergono le due personalità? Oppure il background buono serve per nascondere quello malvagio?

Comunque, ecco quello che ho preparato per uno dei miei giocatori, che interpreta un guerriero neutrale ma con spiccate tendenze verso il caotico. La scritta in corsivo è quanto lui ancora ignora di se stesso, l'ambientazione è Mystara, D&D 1a edizione.


BACKGROUND DI NEMESIS

Nemesis è apparentemente un normale essere umano che ambisce a diventare un eroe potente, ricco e leggendario, senza discostarsi dalle migliaia di persone che ambiscano agli stessi obiettivi. Tuttavia, nel suo animo l’ambizione è senza dubbio maggiore del senso dell’onore e della capacità di discernere fra il bene ed il male, ed è così che la sua brama di potere accrescerà dopo ogni combattimento, spedizione eccetera.

A malincuore, ma ho dovuto editare il background, perché se lo ritrova Babylon e lo legge la mia campagna a D&D è rovinata. Sorry.


"Se incontri un Dio, uccidilo. Se incontri un tuo antenato, uccidilo. Non avere mai legami, vivi solo per te stesso" - Raiden il Redentore (Signore delle Tempeste di Talos)

[Modificato da raiden il redentore 27/08/2004 17.29]

Max Power
00lunedì 8 dicembre 2003 21:09
Il pg ha una doppia personalità Praticamente ogni situazione di stress può far mutare verso l'una o l'altra personalità. Inoltre ciò che fa con una personalità lascia vaghi e distorti ricordi nell'altra [SM=x277149]
Fembren
00martedì 9 dicembre 2003 09:34
E dove sta scritto che qui non ci possono essere topic seri? :D
Raiden
00martedì 9 dicembre 2003 09:38
Nel codice genetico stesso del Manicomio, Fem...
Fembren
00martedì 9 dicembre 2003 10:26
Sbagli!!!

Il manicomio è un luogo dove parlare e scherzare in compagnia, ma non è detto che non ci possano essere thread seri!
Raiden
00martedì 9 dicembre 2003 10:46
Perché non posti un bel background anche tu invece di perdere tempo con queste discussioni filosofiche? :inc:
Fembren
00martedì 9 dicembre 2003 12:22
Perchè al momento non ho materialmente tempo, non sono ancora riuscito a leggere i vostri... :pr:
Hardestat
00martedì 9 dicembre 2003 18:37
Il Comdottiero Oscuro
Generalmente io faccio il DM ma quando faccio il player mi spatacco a fare i background!.
Questo Pg è enterato in una campagna in cui gli altri giocatori erano già di livello epico... Il mondo è stato creato personalmente da un mio amico. Ho acquistato autorità epica e altre cavolate varie e il DM mi ha dato il permesso di gestire un Re!!! Il background di questo Pg è solo una PICCOLA parte del materiale che ho per lui! Cominciamo...


Da tempo immemore la casata degli Sverker regnava sulla regione del Nar, il titolo di Sovrano del Nar veniva passato da padre in figlio da oltre dieci generazioni.
La casata si occupava principalmente dei problemi interni, ma il desiderio d'avventura si era nascosto aspettando il momento giusto per farsi sentire; gli Sverker incominciarono a voler conoscere di più sul mondo, acquistando libri e insegnanti ovunque li potessero trovare, fu anche per questo che Vessel, La capitale del Nar, crebbe fino a diventare una metropoli.
Il desiderio d'avventura, però, non si accontentò e Nidial, unico figlio di Denetos Sverker, sentì a soli undici anni la chiamata di Heironeus, che lo voleva al suo fianco come Paladino. Nidial studiò all'accademia e alla chiesa di Vessel le arti della battaglia e della preghiera, ma non gli bastava e partì per l'avventura. Si spinse ad ovest dagli Elfi, a Sud, dai Nani, ma ancora non sapeva ciò che voleva, fin quando, un giorno, non vide l'accademia dei Signori della Guerra. Solo pochi abili, dotati di un buon braccio, ma soprattutto, di un carisma magnetico, sarebbero potuti diventare i Signori della Guerra.
Nidial, come paladino, era un ottimo candidato, e senza troppa fatica riuscì a crearsi un suo esercito personale. Aveva trovato quello che cercava: il potere assoluto, adorava vedere i suoi servi adularlo per il suo splendido viso e le sue abilità marziali, era assuefatto dalla sensazione di superiorità che lo pervadeva. Il peccato della superbia l'aveva colpito come mai aveva fatto. I poteri di Heironeus lo abbandonarono, ma lui ignorò quel messaggio divino: egli stesso era bello quasi come un Dio, l'unica cosa di cui aveva bisogno era di una donna altrettanto stupenda, e la trovò, Siviliel, mai era stata creata una così splendida dama, e come se non bastasse il suo spirito era puro, buono e generoso.
Nidial la portò con se a Vessel per prenderla come moglie e per festeggiare il matrimonio volle una festa bella quanto lui e la sua sposa, anche in quel momento volle con se un suo compagno d'armi, un signore della guerra: Heinrich Kolgard. I festeggiamenti durarono un giorno e una notte e tutta Vessel vi partecipò.
Il primo giorno dell'anno successivo nacque il frutto del loro amore: Alain. Mai in quella regione si era visto un bambino così bello, e Nidial ne provò invidia, ma subito si rese conto che quel piccolo bambino avrebbe portato la sua bellezza ai posteri, cosa che lui non avrebbe potuto fare, se non con le numerose sculture e quadri che fece fare a se stesso e alla moglie.
Tre anni dopo, nacquero contemporaneamente due bambini: Ghottard, fratello di Alain e Karnahan, figlio di Heinrich Kolgard, un signore della guerra che si era trasferito a Tewildom, questi non erano belli come Alain anche se, come si sarebbe visto più tardi, avevano il tipico carisma da generali. Questi tre bambini erano legati dal destino ed erano destinati a comandare sul Nar.
Nidial insistette per dare una buona cultura ai suoi figli e pagò molti insegnanti perché imparassero le materie più disparate. Ghottard passava molto tempo con Karnahan e imparò l'arte del signore della guerra, proprio come voleva suo padre, ma Alain era deciso ad imparare qualcosa di nuovo, e qualcosa di nuovo gli fornì Hamish, un guerriero proveniente dai deserti del Sud, che insegnò al piccolo Alain l'arte del combattimento e del Falchion, un arma tremendamente affilata capace di tagliare qualsiasi cosa.
Alain crebbe fra quattro tipi di insegnamento: quello datogli da Heinrich, che gli insegnava come comandare un esercito, quello di Hamish, maestro dell'arte della battaglia, le lezioni di Erazul, un mago che aveva il compito di gestire le discipline teoriche dei vari insegnanti, e, quello che Alain considerò il più importante, gli insegnamenti di Siviliel, sua madre, che gli insegnava i valori come l'onestà, l'onore e il coraggio.
Purtroppo, quando compì i dieci anni Siviliel si ammalò gravemente di una malattia che nessuno sapeva curare; dopo due mesi di sofferenze la morte la prese. Poco prima di morire donò ad Alain il suo ciondolo, che lo avrebbe protetto contro il buio. Nidial cercò di preservare la bellezza della sua amata e la rinchiuse in una tomba d'ambra, in modo che tutti, in futuro, avrebbero potuto contemplare la sua bellezza.
Alain si fece regalare un anello del sostentamento, in modo da poter dedicare più tempo ai suoi studi e ai suoi sfoghi d'ira. Ghottard, il fratello, si concentrò sul tiro con l'arco e passava tutte le sere chiuso nella sua camera.
Raggiunti i diciotto anni Alain era già diventato un abile guerriero, esperto in tutti i campi della battaglia e della teoria. Purtroppo scoppiò una guerra civile e Heinrich si diede da fare per sedarla e portò con se suo figlio Karnahan.
Nidial stava pian piano scendendo nelle spirali della pazzia, la sua splendida moglie era deceduta, e nulla del loro amore era rimasto, se non Alain, che però eclissava i suoi genitori con la sua bellezza, con la sua gioventù e con le sue conoscenze. Nidial era rimasto solo, alcuni servi continuavano a adularlo, ma non come un tempo, ora suo figlio era più importante di lui, doveva sbarazzarsene. Appena si accorse di quello che stava per fare si rese conto di cosa stava diventando: un uomo invidioso del suo stesso figlio, assuefatto dalla sua immagine, solo un lontano ricordo di ciò che era stato in passato.
Scrisse una lettera, in cui lasciava tutto ad Alain, chiedeva solo di essere seppellito in una bara d'ambra insieme alla sua amata. In quel momento il suo spirito brillò come era un tempo, il potere e la saggezza di Heironeus lo pervasero ancora una vola, ancora per un ultima volta. Afferrò la spada che lo aveva accompagnato per tutta la sua vita e ne affondò la punta nel suo ventre, avrebbe potuto riabbracciare Siviliel, e questo pensiero lo rallegrò e spirò con un dolce sorriso sulle labbra.
Nidial Sverker, sovrano del Nar, Signore della Guerra e Paladino di Heironeus era morto.
Il popolo lo pianse, venne seppellito, come da lui richiesto, in una bara d'ambra, con indosso la sua armatura da paladino e con la sua spada, che gli rimase sempre vicino, anche nella morte.
Ghottard si chiuse ancora di più nella sua stanza o sulla cima del torrione, piangendo un fiume di lacrime per la perdita dei suoi splendidi genitori.
Alain, invece, per non cadere sotto il peso della situazione, come aveva fatto il fratello, divenne estremamente freddo e si impegnò a mandare avanti il regno da solo. All'inizio era un modo per sfuggire alla realtà, ma ben presto rimase assuefatto dal potere, proprio come successe al padre, ma nessuno sapeva che in lui regnava un'ombra molto più oscura.
Alzò le tasse per poter vivere nel lusso e per dare fondi all'esercito, il suo carisma e le sue abilità diplomatiche tennero il popolo estremamente docile. Per questo Alain decise di proteggere chi gli era fedele e di schiacciare chi si metteva sulla sua strada.
Hamish, ormai diventato il capitano delle guardie di palazzo si rese conto di ciò che stava facendo il suo allievo. Per questo lo sfidò.
Alain ed Hamish si sarebbero scontrati nel torrione, chi dei due avesse vinto avrebbe potuto decidere cosa avrebbe dovuto fare l'altro. All'inizio Hamish provò a parlamentare, ma subito si rese conto che il suo avversario era molto più abile di lui in quel campo.
Le volontà dei due combattenti si scontravano sottoforma di falchion affilatissimi che roteavano in una danza aggraziata e mortale. Quando Hamish capì cosa aveva fatto era ormai troppo tardi: aveva insegnato uno stile di combattimento raro e letale ad un ragazzo che aveva troppe ombre nel cuore, e avrebbe utilizzato il suo potere per spadroneggiare sul suo popolo. Ormai non c'era più speranza per quel povero ragazzo, ormai era deciso: avrebbe dovuto uccidere Alain o lui stesso sarebbe stato ucciso.
Un ennesimo colpo mortale cercava di penetrare la guardia di Alain, se si fosse parato la sua lama ormai danneggiata sarebbe stata mandata in frantumi, doveva affidarsi alla sua velocità. Schivò il colpo e si portò dietro ad una colonna per riprendere fiato, ma il braccio di Hamish era ancora pieno di forze, il colpo del falchion si infranse sulla colonna, sicuro di poterla tagliare con la lama affilatissima, ma la spada si fermò a metà strada. Alain aveva una profonda ferita sul collo, e se non fosse stato per una statua del padre che fermò la lama di Hamish, ora sarebbe morto. Alain notò che il falchion del nemico era incastrato nella statua, in quel momento saltò fuori dal suo riparo e colpì il fianco del suo nemico tagliando facilmente le costole e qualche organo interno.
Hamish morì così, ucciso dalla sua stessa arte. Chi di falchion colpisce, di falchion perisce.
Alain prese la spada del suo vecchio maestro, e decise di utilizzarla, per rendere onore ad un così valido combattente.
Quando Alain ebbe vent'anni lo stato del Nar era fiorente oltre ogni aspettativa, si pensava che un regnante così giovane e desideroso di potere lo mandasse alla rovina, ma ciò non fu. La guerra civile era terminata, Heinrich perse le gambe, ma suo figlio diventò un generale abilissimo, quasi quanto Alain. I rinomati cavalieri del Nar erano ridotti a poco più di un centinaio, e quando tornarono il loro comandante, Lorian, non ne volle sentire di servire un ragazzino viziato e avaro di potere.
A quel punto Alain lo sfidò, così come fece Hamish pochi anni prima. Lorian avrebbe combattuto a cavallo, Alain a terra con il suo fedele falchion. Lorian era famoso per la sua abilità nel colpire, nessuno riusciva a portare il proprio cavallo a velocità pazzesche e mandare il colpo a segno come faceva lui. Lorian caricò, mirando il cuore di quel ragazzo, che considerava indegno della fede dei suoi seguaci, Alain sapeva benissimo che sarebbe stato impossibile schivare quel tremendo colpo, ma non era impossibile deviarlo. Aspettò fino all'ultimo, la lancia del cavaliere era a pochi centimetri dal suo cuore, quando il suo falchion lo deviò verso l'alto; la potenza del colpo fu tale che il colpo andò a segno, ma un paio di centimetri sopra il suo bersaglio. La lancia passò attraverso il corpo del ragazzo, che fece scattare il suo falchion, tagliò la testa del cavallo e la lancia in un sol colpo, prima che l'arma del suo avversario gli distruggesse il corpo.
Lorian cadde al suolo dolorosamente, il corpo del cavallo gli bloccava le gambe e la spada. Alain fu su di lui, questo era il destino di chi gli si sarebbe messo contro, abbassò la lama e stacco di netto la testa del cavaliere che implorava pietà.
Quei cavalieri che si misero contro il giovane sovrano vennero massacrati, quelli che gli rimasero fedeli ebbero premi per il loro valore e per la loro fedeltà. Per Alain era questo il suo regno: chi era con lui avrebbe ricevuto pace e premi, chi, invece, si sarebbe messo sulla sua strada sarebbe stato schiacciato come una mosca. I simboli e la chiesa di Heironeus cambiarono, la mano bianca venne ricoperta da un guanto d'arme nero, e il fulmine venne sostituito da delle frecce rosse: Hextor aveva tolto il potere del fratello sul Nar, e ne prese il posto, sicuro che quel giovane regnante sarebbe stato degno della sua attenzione.
Karnahan fu fiero di seguire un così abile uomo e, dopo essere diventato uno dei migliori Signori della Guerra venne promosso a Generale dell'esercito, il luogotenente personale di Alain. Ghottard non voleva più avere a che fare con suo fratello, ma si chiedeva come Karnahan, il suo migliore amico, potesse seguirlo. Alain non voleva avere nessuno contro, ma voleva che suo fratello lo aiutasse, fecero un accordo: se Ghottard avrebbe seguito la strada del fratello avrebbe potuto gestire il regno in sua assenza. A quel punto il desiderio di potere degli Sverker si fece sentire: Ghottard accettò, ma voleva essere anche a capo degli arcieri e così Karnahan fece.
Pian piano anche Ghottard finì per condividere il modo di pensare del fratello, ed era deciso a servirlo e a servire il Nar al meglio delle sue possibilità. I tre amici erano ancora tutti assieme. Alain lasciò a Heinrich il permesso di insegnare l'arte dei Signori della Guerra, e fece di Erazul, il suo vecchio insegnante, il suo consigliere.
Giudicando il suo regno in grado di resistere a qualsiasi avversità, Alain decise di partire, portando seco pochi scudieri fedeli che lo avrebbero accompagnato ovunque. Ormai era talmente abile in tutti i campi del condottiero che volle cercare qualcosa che fosse al suo livello. Forse avrebbe potuto ancora imparare qualcosa, magari girando insieme ad un gruppo di abili avventurieri...

[SM=x277218]
Raiden
00martedì 9 dicembre 2003 19:42
Bannate codest'uomo, poiché scrive post troppo lunghi. [SM=x277206]

Cacchio, il background di un Re... bel colpo!
Fembren
00mercoledì 10 dicembre 2003 08:36
Se qualcun altro fa un post del genere per leggerli tutti quando avrò tempo diventerò matto!!!

:D
Hardestat
00giovedì 1 gennaio 2004 20:53
Oltre al Background principale ho altre storielle... Come la Diserzione dei Cavalieri o lo scontro con il maestro del medioriente... Ma lasciamo stare...
:3d::
Draus
00venerdì 2 gennaio 2004 20:26
Ciao Hardestat hai scritto un bel pò, nei background sei imbattibile, ogni tanto me ne fai leggere alcuni che sono spataccosissimi, il problem che sono lunghi. :buck:
Vykos
00sabato 10 gennaio 2004 22:26
x Hardestat
sono senza parole...
è decisamente il background migliore che abbia mai sentito!
non che i miei giocatori si siano mai sforzati tanto, ma questo è veramente bello! complimentoni! [SM=x277233]
[SM=x277185] [SM=x277185] [SM=x277185] [SM=x277185]







Fembren
00mercoledì 11 febbraio 2004 11:46
Tra poco posterò il background del mio orco in AD&D!

Appena lo ritrovo... :scratch:
Raiden
00venerdì 27 agosto 2004 17:26
Così diceva Fembren soltanto 6 mesi fa... [SM=x277154]

Raiden, Maestro Riesumatore.

IL PRODE BRATT
00venerdì 27 agosto 2004 19:14
Raiden, MAestro Riesumatore...


....maestro spammatorie direi!
Arjuna
00venerdì 27 agosto 2004 19:16
Maestro Spammer Riesumatore...[SM=x277185] [SM=x277230]

Si sentiva la sua mancanza, mancavano questi 3ad dimenticati riesumati.

Raiden
00lunedì 30 agosto 2004 15:21
Che volete farci, stavo editando il background del guerriero che avevo postato e mi è caduto l'occhio... non ho saputo resistere!

IL PRODE BRATT
00lunedì 30 agosto 2004 23:53
Cioè...stavi modificando il vecchio background?

Umm...tornando IN TOPIC (mi fa quasi paura scriverlo..)..


..i vostri bkgrnd sono statici (fatto quello, rimane semper valido) o preferite quelli dinamici ( da "modificare" man mano che l'avventuriero cresce?)
Raiden
00martedì 31 agosto 2004 09:10
Dopo anni di esperienze ho trovato la formula che sembra fare al caso mio.

In pratica il background deve contenere una parte descrittiva ed un'altra schematica. La prima, più sintetica possibile, deve raccontare la vita passata del PG e va poi integrata dal DM con retroscena che lo stesso giocatore non conosce.
La seconda parte contiene un elenco di obiettivi che il PG dovrà perseguire nella sua vita. Di nuovo, interviene il master per aggiungerne o modificarne qualcuno, di cui il giocatore non sa nulla o quasi.
In sostanza il background che prediligo è un lavoro a quattro mani, nel quale il giocatore butta giù le linee guida ed il DM le arricchisce con dettagli che verranno scoperti durante le varie campagne.
Più facile a fare che a spiegarlo, riconosco. :kavolo:

IL PRODE BRATT
00martedì 31 agosto 2004 16:03
No, non hai spiegato male... e non credo neanche sia una cativa idea "orchestrarlo" a 4 mani. Sono un po' perplesso sui punti che il Giocatore non conoscerebbe (a lo meno vi sia qualche amnesia)... me li spieghi meglio?
Raiden
00martedì 31 agosto 2004 18:41
Provo meglio :D
Nel caso della maga Babylon, ambientazione D&D 1a edizione (ed ecco come è nato il suo nick), la protagonista proviene da Glantri, ed ha un gemello anche egli mago talentuoso.
Sono però stati separati tanti anni fa, ed il compito di Babylon consiste proprio nel ritrovare il fratellino e riscattare l'onore della propria famiglia (per una serie di cose che sto a spiegare in quanto inutile).

Gli obiettivi noti di Babylon:
1) Riscattare l'onore della propria famiglia
2) Ritrovare il fratello Clover
3) Rovesciare un usurpatore che ha ucciso suo padre.

Oltre a ciò, ci sono delle parti della descrizione e dei punti 4) 5) 6) che lei ignora e che conosco solo io come DM. So che fine ha fatto suo fratello, cosa dovrà fare per rovesciare il tiranno, eccetera.
Queste informazioni aggiuntive Babylon le scopre via via nel corso delle sue avventure, completando quindi in varie e lunghe fasi sia gli obiettivi a lei noti che quelli che ancora non sa di dover perseguire.

Detto meno cervelloticamente, in due righe, il giocatore idea una retrospettiva di chi è e cosa farà da grande ed io gli ci costruisco sopra una storia decente.


Maga Babylon
00martedì 31 agosto 2004 21:52
Uffa mi tiri sempre in mezzo....
Tanto per cominciare hai tralasciato tutta la bellissima parte "poetica" che rende la storia molto affascinante, poi anche la madre viene uccisa con il padre ed entrambi erano veggenti e, consapevoli del loro destino, avevano prematuramente avvertito i figli e istruiti quindi a dovere.
Mancano ancora tante cose da scrivere e descrivere....

:nono:

Comunque se tu ritrovassi il mio background tutti capirebbero che la mia di storia era più che decente!
[SM=x277159] [SM=x277159] [SM=x277159]

toluk
00venerdì 22 ottobre 2004 13:37
Ho da poco scritto il BG di un nuovo personaggio per D&D 3.5 e vorrei sapere le opinioni...

il PG è: Conte Fran Tolois de La Pennac, 29 anni umano, Ladro di 2° Livello che in seguito biclasserò con Duellante, che combatte con uno stocco; gli piace parlare, ha la "r" moscia e ADORA le donne...
E' un po' lungo, ma potrebbe piacervi...!

Fran Tolois, figlio del Conte Philippe Tolois de La Pennac e di Madame Eugene Salet, nasce a Pennac, primo (ed unico) figlio della famiglia che da oltre 70 anni regge il piccolo ducato di Pennac.
Suo padre ereditò il titolo dal padre del padre, un grande combattente, che si distinse in un’epica battaglia quasi 80 anni fa e fu così ricompensato dal suo re con un feudo ed un titolo nobiliare.
Col passare del tempo però i suoi discendenti ereditarono da questi solo il titolo, in quanto le virtù e le nobili qualità del capostipite finirono con lui nella tomba. Infatti già il nonno, ma soprattutto il padre di Fran, dimostrarono più interesse per il gioco e gli sfarzi che per la politica, più amore per le proprie donne che per i propri sudditi, più dedizione all’alcool e alle droghe che allo studio e all’arte…
In tale e terribile scenario nacque Fran, il nostro eroe, figlio del Conte Philippe e di una nobile locale (che fu ripudiata dal Conte qualche anno più tardi a favore di una marchesa più giovane, da cui poi divorziò in seguito per sposare una contessa, che lasciò appena 2 anni dopo, in quanto invaghitosi di una lontana e intrigante parente…), che , in quanto primo ed unico figlio (e quindi diretto erede), ricevette tutte le migliori attenzioni del padre.
Ma senza una guida seria e corretta, come avrebbe fatto il nostro eroe ad affrontare il mondo e ad avere successo in esso, sviluppando qualità e virtù degne di un nobiluomo, senza mai scadere nella corruzione e nella depravazione? Come avrebbe fatto a non finire nel peccato come invece fecero suo padre e suo nonno?
Domande che rimasero senza risposte, forse perché mai furono formulate, neanche dallo stesso Fran…
Infetti questi crebbe circondato da belle e compiacenti cortigiane, servizievoli servitori e tutti gli agi e le comodità che il suo lignaggio gli offrivano; se a ciò si aggiunge la sua spiccata “R” moscia (che tanto piace alle donne, ma che lo rende antipatico al sesso forte), il nostro eroe di certo non si presentava quale straordinario esempio di virilità umana.
A 20 anni il conte in erba si presentava caratterizzato più da vizi che da virtù: spendaccione, amante e amato dalle donne, una “R” moscia più pronunciata di quanto fosse in adolescenza, un habitué del gioco d’azzardo e di tutto quello che è frivolezza e lusso… unica nota positiva la sua a dir poco naturale abilità nell’oratoria (che a volte sfociava nella mera recitazione), che gli valse spesso più privilegi di quanti già non ne avesse naturalmente; oltre a ciò è dotato anche di una ragguardevole padronanza nell’arte del duello, abilità supportata da una grande destrezza, che da sempre lo accompagna nelle sue attività fisiche…
A 22 anni avviene la prima svolta importante della sua vita: il padre fugge di casa, a seguito dell’ennesima sbandata amorosa, questa volta per una cortigiana al seguito di un marchese in visita nella Contea de La Pennac. Fran non rivide più suo padre e secondo la legge nobiliare della regione, a 6 mesi dalla scomparsa, questi fu dichiarato morto e titolo e terre passarono in mano al figliol “prodigo”…
Mai sciagura peggiore poteva abbattersi sulle terre de La Pennac… infatti il nostro “saggio”eroe in meno di 6 anni riuscì a bruciare con le sue sole mani tutto il patrimonio accumulato e gestito dalla famiglia in 80 anni di governo: feste, banchetti, mantenimento di prostitute per sé e i suoi amici più lusso sfrenato e gioco d’azzardo..
Fu proprio durante uno dei suoi soliti giochi d’azzardo che, forse spinto dall’eccessivo alcool bevuto, scommesse il proprio titolo e…. lo perse!!
Fu costretto in fretta e furia a fare armi e bagagli e ad andarsene, ritrovandosi a 28 anni senza un soldo e senza un titolo di cui fregiarsi…
È passato un anno da quella maledetta notte d’azzardo, ma in quest’anno Fran è riuscito ad arrangiarsi, grazie alla sua parlantina, al suo charme e allo sviluppo di abilità furtive che non immaginava neanche di possedere… vivendo come un vagabondo e spesso come cigolò ai danni di ricche signore delle città, facendosi ancora passare per Conte, pur non avendo più il diritto di fregiarsi di tale titolo…
Per una mente aperta come la sua la vita che gli si è presentata davanti non è tanto malaccia e per ora ancora non rimpiange i suoi antichi fasti nobiliari (anche se, quando ha un po’ di denaro cerca goffamente di ricrearli intorno a sé), né l’assenza di suo padre, di cui, neanche come vagabondo, riuscì a sapere qualcosa…
Pur da poveraccio, donne e divertimenti sono ancora le uniche cose per cui vale vivere…!



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Scende la notte. Si alzano le Nebbie. LE TENEBRE TI AVVOLGONO.

[Modificato da toluk 22/10/2004 13.38]

Arjuna
00venerdì 21 gennaio 2005 15:39
Background
Il mio nome è Jaggher, Jaggher Bounimas.
Sono nato vent’anni fa nel piccolo villaggio di Taurik alle soglie del deserto, tutta la mia famiglia è sempre stata composta da pecorai, figli di pecorai, nipoti di pecorai, sposati con pecoraie figlie di pecorai. In tutto mio padre ha avuto cinque figli e quattro figlie, io sono il sesto in ordine di nascita.
Se fossi rimasto nel mio villaggio mi si sarebbe prospettato un radioso futuro come pecoraio, sposato con una pecoraia, padre di una piccola tribù di pecorai, che palle! Io invece volevo qualcosa di più, il mondo non poteva limitarsi a far la guardia alle pecore.
Un giorno passò nel nostro villaggio una carovana di mercanti di sale, comprarono del cibo e dell’acqua e poi chiesero dei ragazzi giovani e robusti, in quanto alcuni loro portatori erano morti in uno scontro con i predoni. Accettai subito, la paga era bassa ed il lavoro pesante, ma, almeno avrei visto un po’ di mondo. Ovviamente mio padre era contrario, e mi riempì di botte per farmi rinsavire, ma, ormai avevo deciso, durante la notte fuggii e raggiunsi la carovana, così mi aggregai. Da lì cominciò la mia avventura, viaggiammo attraverso il deserto per circa un mese, poi arrivammo sulle rive del mare, era uno spettacolo incredibile, non riuscivo a credere che al mondo potesse esistere tanta acqua, ero assetato e ne bevetti una gran sorsata, subito dopo cominciai a star male, era salata, l’acqua era imbevibile, incredibile. Ci accampammo vicino ad un gruppo di ruderi, un’antica torre di osservazione ci dissero, ed i mercanti vollero premiarci per il nostro lavoro preparandoci un delizioso stufato, condito con spezie particolari. Era buonissimo, infatti ne mangiai tre porzioni, poi crollai a terra addormentato, quando mi risvegliai il sole era ormai alto nel cielo, avevo un gran mal di testa ed ero incatenato mani e piedi, non capivo, cos’era successo? A metà del pomeriggio arrivò una nave, ne scesero un uomo con gli occhi infossati ed i denti giallastri, seguito da una decina di emergumeni armati di randelli. L’uomo brutto discusse per un po’ con il capo dei mercanti, poi alcune borse passarono di mano e l’uomo si avvicinò e disse:
- “Bene ragazzi, ora siete miei, vi ho comprati ed intendo recuperare il mio investimento, per cui fate i bravi ed obbedite sempre a me ed ai miei attendenti e non vi sarà fatto alcun male, create problemi e ve ne farò pentire.”
Allora mi fu tutto chiaro, schiavi!, eravamo stati venduti come schiavi da quei bastardi mercanti.
Fu tutto chiaro anche a Muhammar, un ragazzone grande e grosso dalla forza erculea, non era proprio un amico, era però una di quelle persone che potrebbero staccarti la testa con una sberla, perciò cercavo di essere in buoni rapporti con lui. Il suo problema era essere convinto di poter risolvere tutto con la forza bruta, infatti si sollevò in piedi, disse alcune paroline pesanti (la più gentile era “figlio di una capra lebbrosa e di un cane rabbioso”) e si avventò contro il nostro nuovo padrone. Ora, io non voglio essere critico, però non mi sembra una mossa molto avveduta correre contro dieci tizi con dei manganelli in mano quando si è disarmati, intontiti e incatenati mani e piedi. Infatti lo riempirono di legnate, lo legarono più saldamente e lo riportarono in mezzo a noi.
Il padrone disse:
- “Spero che quest’increscioso incidente abbia chiarito a tutti il mio discorsetto di poco fa.”
Poi fummo imbarcati, io fui tra i quattro fortunati che dovettero portare Muhammar a spalle, dato che era svenuto.
In totale eravamo una ventina, nella stiva della nave vi era altri venti schiavi, ed altri venti erano incatenati ai remi.
Cominciò così la mia avventura nel grande mondo…

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