BORSELLINO: A 15 ANNI DALLA STRAGE GIORNATA DELLA MEMORIA

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bigmatcher
00giovedì 19 luglio 2007 15:27
www.ansa.it 2007-07-19 14:48
PALERMO - Oggi è il giorno della memoria nel ricordo di Paolo Borsellino, procuratore aggiunto a Palermo, e degli agenti della polizia di Stato che gli facevano da scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cusina, Claudio Traina e Vincenzo Limuli, massacrati nella strage di via Mariano D'Amelio il 19 luglio 1992 e di cui quest'anno ricorre il quindicesimo anniversario.

"E' quasi un miracolo che il ricordo sia ancora così vivo in un Paese che facilmente dimentica i propri morti. E' importante che la memoria sia affidata ai bambini che non c'erano quando Paolo è morto", ha detto Rita Borsellino, sorella di Paolo. "Se il pool antimafia si sciogliesse con la riforma della giustizia - aggiunge Rita Borsellino - sarebbe una perdita di memoria storica e significherebbe cominciare daccapo".

Il presidente del Senato Franco Marini ha deposto una corona d'alloro in via D'Amelio. La cerimonia è stata accompagnata dal "Silenzio" suonato dalla banda della Polizia. Dopo la deposizione della corona, Marini ha espresso la sua commozione alla sorella di Paolo Borsellino, Rita, e alla vedova Agnese che lo hanno accompagnato all'ulivo piantato 15 anni fa, dopo la strage, di fronte la casa della madre di Borsellino. "E' un momento di grande emozione - ha detto Marini, a Rita ed ad Agnese - tornerò presto a trovarvi".

GRASSO, E' IL GIORNO DELLA COMMOZIONE "Per me questo è il giorno dellacommozione perché ancora ricordo quel giorno tremendo eriprovo tante emozioni legate a quell'evento. Questo è ilgiorno in cui sento più vicino il giorno della strage,colleghi come Falcone e Borsellino si sentono più viciniquando affronti il mio lavoro e soprattutto nei momenti di difficoltà e di disillusione". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso in via D'Amelio.

GIP: NO ALL'ARCHIVIAZIONE DELL'INCHIESTA 'AGENDA ROSSA'
Il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza, ha respinto la richiesta di archiviazione dell' inchiesta sul furto dell' "agenda rossa" del giudice Paolo Borsellino, scomparsa dalla borsa del magistrato poche ore dopo la strage. L'udienza si è tenuta ieri ed il magistrato si è riservato sulle ulteriori decisioni: imporre l' imputazione coatta alla procura oppure ordinare ulteriori indagini. Nel fascicolo, rimasto a carico di ignoti, si ipotizza il reato di furto. La richiesta di archiviazione era stata firmata dal procuratore aggiunto di Caltanissetta Renato Di Natale e dal pm Rocco Liguori, gli stessi che hanno riaperto l' inchiesta sulla possibile implicazione di settori dei servizi segreti nell' attentato di via d' Amelio.

NELLA NOTTE VEGLIA IN VIA D'AMELIO
Circa duecento persone hanno partecipato alla veglia cominciata a mezzanotte e finita intorno alle 6. Il momento di raccoglimento davanti al palazzo dove abitava la madre del giudice, è stato organizzato dagli scout dell'Agesci. Alla veglia ha partecipato anche Rita Borsellino, sorella del magistrato. Durante la notte ci sono stati momenti di preghiera cui hanno partecipato anche militanti delle Acli, e musicali col gruppo popolare dei Ditirammu. Su un telo sono stati proiettati filmati sul giudice Borsellino.

IN VIA D'AMELIO DUE STATUE, SONO FALCONE E PAOLO
Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che chiacchierano amabilmente sono raffigurati in due statue dello scultore Tommaso Domina poste stamane in via D'Amelio. Le statue sono realizzate in gesso bronzato. Paolo Borsellino è raffigurato in pantaloni e polo, mentre fuma una sigaretta e sorride all'amico Falcone, la cui statua non è ancora terminata. L'opera, nelle intenzioni dell'autore, non appena completata dovrebbe essere collocata in via Libertà. "Ho parlato di questo mio desiderio con la famiglia Borsellino - dice Domina - Volevo che le immagini di Giovanni e Paolo non avessero un carattere istituzionale, volevo rappresentarli come persone normali tra la gente".

NAPOLITANO: INDELEBILE RICORDO E RINNOVATO IMPEGNO
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla signora Agnese Borsellino il seguente messaggio: "Trascorsi ormai quindici anni dal tragico attentato che costò la vita a Paolo Borsellino ed agli agenti della sua scorta Catalano, Cosina, Loi, Li Muli e Traina, restano più che mai vivi nella mia memoria ed in quella di tutti gli italiani il dolore e lo sgomento per un così terribile evento. La criminalità organizzata, nel compiere questo vile assassinio, si è spinta a livelli di inaudita barbarie, nell'intento di colpire lo stato democratico e le sue istituzioni attraverso una delle più luminose figure di magistrato, un esempio di dirittura morale e di determinazione nella difficile lotta contro la brutale spirale del fenomeno mafioso. L'indelebile ricordo di quel crimine, nel rinnovare di anno in anno lo sdegno dell'intera collettività, ha contribuito a far maturare una più diffusa e radicata coscienza civile ed a promuovere un rinnovato impegno per il consolidamento dei valori fondanti della nostra Repubblica: legalità, solidarietà e libertà, contro ogni forma di sopraffazione e violenza".
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