BLU

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erikaluna
00sabato 14 agosto 2004 17:56
BLU ( Giovanni Bogani, ed Island )
“ Qualunque cosa tu voglia fare, falla adesso, i domani sono contati “.
Blu. E’ il colore che in natura non esiste, è il colore che preferisco.
Blu è il colore dell’anima, del mare, dell’intimità.
Nessun freddo. Blu è denso.
E’ un libro, un viaggio, sono appunti di uno e di tutti, sono chilometri dentro e fuori, è un ritmo che sembra davvero pura musica, è un libro senza inizio e senza fine, che suona dentro, come tenere una nota per tutta la vita, e non farla finire.
La bellezza che non sta negli oggetti ma nel punto di vista, il blu di greenway e di ives klein, son le immagini di mosca, del brasile e di un’arpa celtica, sono anni e luoghi condensati nelle persone. E' il raccoglitore di un momento che dura sempre, dentro, è la musica in scrittura presa in prestito per quell'istante.
Sono letture che corrono dentro, lasciando in giro segni che attraverso gli anni, coperti dalle stagioni restano addosso. E’ guardare da dentro l’altro per trovare se stessi. E’ una scrittura nuova che sa di percorsi e di ombre in fuga.
E’ una melodia sullo scorrere di un quasi film proiettato dagli occhi all’anima, è l’ultramarino, è l’odore delle pagine, è il sale e il sole della vita, sono piedi che si incontrano prima ancora degli occhi, perdutamente.
Ed è anche il video di un libro, ripreso intorno ai 40 gradi con un vestito indiano, blu e il mare sotto i piedi.
Ed è difficile poi essere obbiettivi parlando di chi poi si è incontrato.
Erikal.

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Blu

Blu è il colore dell’inconoscibile,
dell’appena passato e del quasi futuro.
Blu il cielo, ma solo in pochi momenti,
quando entra nell’ora in cui tutto è possibile,
anche pensare il molto lontano.
Blu è il colore degli infiniti crepuscoli
d’Irlanda e di Scozia,
-blu- che dà fresco ai pensieri.
Blu è il colore della calma, e ovviamente
del dolore.

Blu è la nostalgia del mai vissuto,
di tutte la più forte.
Blu è il primo colore
dopo il buio, prima del buio
alba e crepuscolo,
dopo l’ignoto di prima di nascere
prima dell’ignoto che tutti ci attende.
Blu, colore di passaggio, di ignoto e di malinconia.

Blu sono occhi di ragazze di acqua
che come acqua scivolano via dalla memoria,
restano solo a sciogliere le certezze,
scivolano su acquerello lo confondono.
Blu i riflessi di una grotta
dove un branco di meduse trasparenti
gioca a ricreare il cristallo.

Blu è il tempo che sospende il suo battito
è il panico della solitudine che abbassa la voce
un aeroplano che spolvera il mare
la luce dei televisori che esce dalle case
è il colore della solitudine
blu gli occhi dei bambini di Dublino
che seguono come polvere la tu strada

Blu è una nota blu
da tenere in equilibrio
come uno sfiorarsi, come un bacio,
tenere una nota per tutto il tempo che ci resta

una nota blu, tensione e desiderio,
una frequenza limpida e costante,
parole tese, parole cristalli
senza erba né fango addosso, parole
che suonano come orli di bicchieri
la sinfonia fantastica di bolle di sapone,
cristalli evanescenti in giro per la città.
( G.Bogani, “ Blu “ , ed. Island, Novembre 2001 )
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[Modificato da erikaluna 14/08/2004 18.01]

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