Questa è la mia storia, spero che vi piaccia.
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Ringrazio in particolare a Goldag che mi ha suggerito l'idea e seguito passo per passo, a Gil-Galhad il mio vice-generale, ad Artax che ha avuto la pazienza di leggerlo e commentarlo in chat e a Thanos.
STORIA DI ANTEA
Cosa volete che vi racconti? Una storia…se questa si può chiamare storia avrebbe un inizio e una fine ma ciò che ho provato e che sto ancora provando non ha una fine…
Sono nata da una nobile elfa ....si chiamava Raelis….di lei conosco solo il nome e ricordo alcuni momenti passati insieme a lei…passeggiate nella capitale….i suoi meravigliosi capelli biondi e pelle di color luna….
In seguito mia madre morì cadendo dal cavallo a causa di un goblino che le aveva spaventato la bestia….di mio padre mai avute notizie…
Seguii un periodo molto difficile, segnato da crisi esistenziali, delusioni e dolori profondi…complessi di personalità, indecisioni che mi divoravano continuamente…cominciai a fare strani sogni, più delle volte di vari tipi e sempre con un esercito rosso fuoco, che bruciava continuamente i villaggi…mi sentivo male per questo ma in fondo erano solo sogni. Il male peggiore che provavo era…e come se ci fosse in me un qualcosa che mi mangiava ogni organo piano piano….sempre più su intorno al cuore….era orribile la sensazione e difficile da scacciare.
Con le guerre servivano braccia e io confusa mi proposi per un’adepta…venni in prima linea, poi feci qualche servizio da scout. Ben presto mi accorsi di un desiderio ricorrente….il sangue …che scorreva ad ogni freccia che trafiggeva la fronte dei nemici…era così omogeneo….così cruento. Mi vergognavo di questo sentimento e lo tenevo sempre nascosto, ma non potevo sempre calmarmi e ogni tanto mi si vedeva tra gli elfi che combattevano per liberare Elea, io che uccidevo con il sorriso sulle labbra… un giorno se ne accorse il mio vice-generale Gil-Galhad e mi prese da una parte dicendomi:
-Antea, a cosa pensi quando combatti?
-io…a nulla…
-dimmi la verità. Se non lo fai la saprò, quindi è meglio che lo sappia da te.
-io….adoro….quando scorre e fluttua il sangue…..io….provo delirio….o comandante! Non mi dia retta non sono io che parlo!
A quel punto il comandante fece di tutto per placarmi e, preoccupato mi mise come arciere per allontanarmi dalla mischia…che la luce lo avvolga per non aver diffuso la gravità della situazione, ma io continuo a pensare che forse sarebbe stato meglio che mi uccidessero.
Durante una scontro contro una piccola incursione caotica vidi il loro simbolo e …tutte le bestie li in mezzo….io li massacravo come avrei fatto con tutti quelli che avevo davanti ma…per loro provavo una specie di appartenenza…mi resi conto ben presto che non ero diversa da loro…ahimè, ed era allora che la notte durante il riposo sognai tanto sangue, morte e una voce che diceva
“ti eccita tutto ciò vero? …ahhh….io lo so che è così…smettila di nasconderlo….”
Cominciarono apparizioni strane, voci che bestemmiavano la vita e il mio dio della luce, derisioni, oppressioni psichiche…. stavo per diventare matta…
Una notte uscii perché non potevo dormire…fui assalita da una banda di assassini o almeno lo sembrarono. Mi volevano far del male, non so perché ma non me ne importava più di tanto…mi picchiarono a sangue, mi stuprarono…ad un certo punto una farfalla mi si sedette sulla spalla….
Io….io cominciai a ridere….a urlare per quanto mi divertivano i pugni…presi la farfalla e la ingogliai….gli assassini si fermarono e …non so perché ma scapparono lasciandomi tutta piena di lividi e fratture…
Rimasi tutta la notte in quel posto a ridacchiare tra me e me…non so cosa mi era accaduto ma mi sentivo drogata…per passatempo uccidevo le formiche…camminavo da un sasso all’altro e ridevo…mi menavo le ferite ancora di più per sentire dolore…guardavo le stelle e vedevo formazioni che mi ricordavano mostri, bestie e vermi…
Il giorno dopo mi coprii per non far notare i segni della notte scorsa…
Preoccupata di quello che mi stava succedendo decisi di andare da un mago elfico che mi aiutasse a capire la mia situazione. Amareggiata da quella notte orribile, sotto effetto dei poteri del mago, caddi in trance…
Non oso raccontare tutto ciò che vidi…
ebbi una visione:
un sentiero nel bosco…questo bosco fu molto cupo e si ramificava in due vie…al centro della ramificazione una figura di uomo…non so chi fosse ma io sentivo come se lo conoscessi…molto bene anche… udii la voce di quel uomo:
-Antea…figlia mia…
rimasi li a fissarlo per un po’ incredula…non sapevo che dire tranne chiedere se fosse vero:
mi fece un cenno e disse:
-Scegli, una è verso la completezza del progetto, una è verso la tua morte… Io sono tuo padre! Passa al lato oscuro! Insieme distruggeremo Elea!
Mille dubbi mi assalirono, ma mi ricordai del mio comandante e della sua bontà, di Elea…ah la splendida capitale…mia bellissima madre….i miei elfetti che mi stettero sempre vicini…la regina per cui squarto ogni essere vivente che mi piomba davanti…
-Vedo il buio dentro di te espandersi e mangiare il ricordo di quella baldracca che ti ha partorita, vedo la tua anima diventare scura, diventerai una bestia del Caos! Il tuo onore in ogni caso non mi farà nulla, quando saremo davanti avrai una scelta da fare, o uccidermi o chiedere perdono al sommo Kain, e non mi ucciderai.
All’improvviso tutto mi fu chiaro…
-Padre...le tue parole causano un fuoco nella mia anima...è la rabbia del mio passato...la stessa che tu ora stai cercando di farmi abbracciare...ma non posso accoglierla...non posso mettermi contro i miei compagni e tanto meno offrirmi a Kain...forse sono stata consacrata a lui, ma ora il mio sangue immortale mi protegge come mi protegge l'Esercito Imperiale di cui faccio e farò parte fino a chè il caos verrà rimandato da dove è venuto ossia dalle viscere della terra dove dimora il nulla e il buio completo.
Io...non posso ucciderti padre...non oserei mai farlo anche se ormai sei una bestia avvolta dalle tenebre di Kain...ma riferisci al tuo dio le mie parole: IO ANTEA, CONCEPITA DA UNA MADRE DI SANGUE ELFICO E DA UN UMANO ORA AL SERVIZIO DEL CAOS, PREFERIREI MORIRE AVVOLTA DAL TORMENTOSO FUOCO E TRA LE PENE DELL'INFERNO PIUTTOSTO CHE STARE AL SUO SERVIZIO E DIVENTARE UNA BESTIA...COMBATTERO' CONTRO IL MIO LATO OSCURO, FINO A CHE AVRO' LA FORZA...PREGO DIIRA CHE ME NE DIA ABBASTANZA PER POTER SOPPORTARE LA PRESENZA OSCURA CHE DIMORA IN ME...PERTANTO NON CEDERO' FACILMENTE!
-La tua scelta allora e' fatta, se fossi ancora capace di provare dolore forse ne proverei, servirai il Caos con la tua anima in questo caso.
Non sei certo migliore di altri che si uniranno a noi, avresti potuto esserlo ma non lo sei e non lo sarai.
Avrai forse prima o poi se sopravviverai un'altra opportunità, ma sarà la mia stessa, quella di divenire una schiava.
La tua anima andra' a forgiare una delle nostre armature insieme a quelle degli elfi tutti… meriti solo la morte! Io Goldag, servitore di Kain e guerriero del caos, ti procurerò pene dell’inferno!
-Padre! non puoi ripudiarmi così! non a tua figlia!...perchè neghi la luce che ancora dimora in te! sono sicura che ancora un pò ne è rimasta...io per sempre avrò speranza...e lotterò per dimostrarti del grande errore che stai facendo seguendo una mandria di caotici e non morti...non è questo il tuo posto, dovresti stare vicino a me e ricordarti del sangue che ci lega.
...io... non mi importa delle grandi pene che devo attraversare per schiacciare le insidie del caos che dimora in me...lo farò per te, per dimostrarti il mio valore. forse non sarai fiero di me come ogni figlia vorrebbe che lo fosse suo padre...io ucciderò quella parte di te posseduta da Kain, e ti libererò, lo prometto padre poichè io ti voglio ancora bene e te ne vorrò sempre. Non importa se questo è difficile, già lo è la sola sopportazione del male che mi attraversa. Antea, “l'elfa imperiale”, ha parlato.
-Io non seguo nessuno, io sono parte di loro, non c'e' luce in me, e se ce n’è prego Kain che la spenga per sempre al più presto.
Morte a te mezz’elfa, che la tua anima possa servire Kain come il tuo corpo non e' riuscito a fare.
-Vita a te padre, spero con tutta me stessa che sia una vita nuova...persisterò nella mia scelta e una volta conclusa prego Diira che mi dia il riposo...riposo eterno, perché una volta distrutto il caos non ci sarà premio maggiore per me che liberarmi da me e dalle mie pene!
Così si concluse il dialogo con mio padre…tutto sparì in un vortice colore rosso e poi nero…ritornai in me tutta sudata e debole…e presi una decisione:
IO COMBATTERO’ PER ELEA LIBERA, PER LA MIA REGINA, IL MIO VICE-GENERALE, MIA MADRE CHE IO RICORDERO’ SEMPRE, E ELFI TUTTI…soffrirò tanto, la mia maledizione mi divorerà, ma forse questo mi darà la forza… berrò il sangue in una coppa d’argento del dio del peccato…io morirò un giorno, mi disperderò, ma fino a quel punto userò ODIO, RABBIA, VENDETTA, DELIRIO e tutte le mie emozioni per massacrare crudelmente tutto ciò che mi assomiglia…il caos cesserà di esistere e io potrò riposare…in pace.
Ora fatemi ritirare nelle mie stanze, non voglio guardare più per ora le vostre facce…così pulite… e le vostre orecchie appuntite…la mezz’elfa (quale penso di essere) non vuole sentire la sua voce se non per dire “AGLI ORDINI ASKA”.