Avventura "La Profezia" - Capitolo Unico

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Olaf Forte Braccio
00martedì 12 maggio 2009 00:38
Master

Come succede oramai da diversi giorni vi siete svegliati in una sudicia prigioni delle prigioni di Umbar. Non riuscite a spiegarvi come voi, i migliori ladri, mercenari scassinatori e borsaioli della città, vi siete fatti mettere nel sacco. Il dubbio che qualcuno fra di voi ha tradito ha pian piano inizito a serpeggiare nei vostri animi. Quando si prospettava l’ennesima giornata (forse l’ultima in vita) di continui battibecchi ecco che venite scortati nell’ufficio del governatore, un uomo anziano e provato dalla malattia, accompagnato ed “istruito” da un giovane consigliere. Il governatore, senza tanti giri di parole fi fà una proposta: o trovate un artefatto leggendario nel cuore del deserto ( e vi racconta una leggendaal tal proposito) oppore domani, e vi fà vedere il cortile interno del palazzo, vi attenderà una bellissima forca nuova. Per disincentivare na possibile vis di fuga a missione accettata, vi mostra, appena sotto il palco delle’secuzione, un gruppo di persone incappucciate che si rivelano essere (e per conferma ne fa scoprire qualche d’uno) essere vostri parenti ed amici.
A quel punto, accettato di buon grado la missione, vi vengono restituiti tutti i vostri oggeti e vi vengona date provviste e razioni di acqua che vi permetterano di arrivare d’apprima alle montagne (dove vi rifornirete di acqua) e successivamente ad un’altro avamposto, ultimo barlume di civiltà prima dell’immnso mare di sabbia. Il viaggio fino all’avamposto si svolge in modo tranquillo (la carovaniera che porta a sud è ben segnata ed impossibile da perdere) e in 6 giorni scarsi raggiungete la meta. Consegnate alle guardi e(tutte gondoriane come l’elite scelta del governatore, mentre la massa sno simil magrebini come voi d’altronde) un lascia passare che vi autorizza a prelevare ciò che volete (appena lo consegnate, vedete che una guardi torna in direzione Umbar con lo stesso), ma il comandante dell’avamposto vi lascia un quarto d’ora per fae provviste e poi dovrete sparire.
Anche la seconda parte del viaggio dovrebbe svolgersi senza intoppi, se non che al secondo giorno vi smarrite nel deserto e, solamente all’ora di pranzo vi accorgete dell’errore e al sorgere delle stelle, capita la direzione corretta, proseguite tutta notte per rifocillarvi. Arrivate la mattina seguente stremati (l’asinello più di tutti) all’ultima oasi disponibile prima del grande viaggio. Vi rifocillate, lavate, riempite gli otri e decidete di partire. Fate pochi chilometri quando incappate i un gruppo di beduini, che, dopo una breve ed inutile battaglia hanno la maglio su di voi (per vostra fortuna con pochi feriti). Venite scortati a quello che è un accampamento di nomadi (quasi un villaggio) e qui venite trattenuti si con la forza, ma senza che nessuno vi tratti da veri e proprio prigionieri. Verso sera venite portati tutti di fronte ad un ometto paffutello (probabilmente il capo tribù) e condannati ad essere puniti. Subite tutti delle sane frustate, quando l’ultimo di voi, scoperto il torso mostra una voglia chiara dalla strana forma: un serpente.
A quel punto tutto il villaggio è in fermento: il Maestro in persona viene ad incontrarvi, ed esaminato colui che egli chiama il Prescelto, vi racconta la leggenda del portatore del Serpente, colui che liberera i popoli dell’harad (eternamente divisi ed in lotta tra loro ) dal tiranno straniero. Venite curati e rifocillati e dopo una notte di sono ristoratore, l’indomani partite per la vostra destinazione finale: il Tempio nel deserto.
Arrivate dopo alcuni giorni di viaggio (seguendo la via indicata dal serpente stesso) ad alte pareti, su ci si apre uno stretto passaggio sorvegliato da un’altra tribù di beduini. Questi si dimostrano ancora meno cordiali dei precedenti, ma il Prescelto decide di farsi avanti e, mostrato un ciondolo a forma di serpente donatogli dal Maestro, intima loro di spostarsi e di farlo passare, cosa che essi, seppur riluttanti fanno. Finito lo stretto passaggio vi trovate ai margini esterni di una lussureggiante foresta, in cui vivono piante, fiore, animali ed insetti che non avete mai visto, La via all’inizo è lastricata e facile da seguire, ma con il passare dle tempo vedete che il sentiero sparisce e lascia il posto a fogliame, arbusti ed erba. Arrivati ad un pnto vi accorgete che le vie possibili da prendere, anche se molto teoricamente poichè solamente acennate, sono tre. Mentre siete li che decidete, notate che la foreste sta mutando: liane e radici si muovono, gli alberi rembrano piangere e propriomentre uno di voi rompe una radice vedete che alcunienormi alberi, dall’immenso fusto iniziano a prendere vita e cominciano amulinare le enormi fronde ed usano i possenti rami come maze pe schiaciarvi. Oramai rassegnati al vostro destino, vedete che è rimasta un’unica via d’uscita. L’immboccate di corsa e vi ritrovate in una piccola radura in cui vi sentiti avvolta dalla gioia e siete rilassati completamente. A quel punto vedete materializzarsi dall’erba stessa, la figura di un’uomo bellismo, i cui contrni sembrano brillare leggermente. Egli vi fa cenno di sedervi e quando scopre che tra di voi c’è il Prescelto, vi sorride e vi indica il cammino che porta fuori dalla foresta. Prima ancora che possiate farlgi delle domande egli si dissolve in un turbine di aria e petai di fiori.
Arrivate in un immenso piazzle lastricato su cui si affaccia un antico tempio. Dopo che avete sentito dei rumori provenire dall’interno, controllate tutta l’entrata in cerca di trappole o altri pericoli e vi trovate in una stanza dove si trovano due enormi fossati, 3 statue di pietre giganti ed una strana scritta. Riuscite ad interpretare la scritta, oltrepassare i ponti ed abbattere i giganti. Arrivate in ‘unaltra stanza di forma romboidale, dove per pavimento avete una serie infinita di numer. Anche qui una scritta riportata sulla porta vi aiuta a svelare il mistero e ad oltrepassassarla.
Olaf Forte Braccio
00martedì 12 maggio 2009 00:44
Master

Finito di camminare sui numeri primi vi trovate di fronte una scala di pietra ben levigata che vi conduce in un'altro corridoi sotteraneo. Le pareti sono pervettamente lavorate, tant'è che è difficile capire dove comincia una pietra e dove finisce la precedente. Oltre ad essere dei valenti matematici, come avete avuto modo di vedere nella stanza precedente, gli antichi abitanti di questi luoghi erano ance ottimi artigiani. Come il precedente corridoio, anche questo si conclude contro una pesante porta di pietra, che a differenza del resto del corridoi stesso è stata lasciata grezza, allo stato naturale. A metà corridoi, sulla destra, un'altra rampa di scale conduce verso qualcosa.
Elyanna
00martedì 12 maggio 2009 16:48
Gimilnitîr
Gimilnitîr si voltò e si accorse della rampa di scale che si perdeva nell'oscurità.

"E' strano" pensò,"in un altro tempo mi sarei sentita persa in un luogo del genere, oppressa dal timore di ciò che non posso vedere o capire. Avrei immaginato trappole in ogni ombra, nemici dietro ogni angolo: forse sarei stata paralizzata dall'Ignoto... ma ora non più."
Tutta la sua anima e tutto il suo spirito erano ora invasi dal Sacro Fuoco, lo stesso fuoco che aveva portato lei ed i suoi compagni, attraverso innumerevoli pericoli, in quel luogo.
"Il Mahdi è con noi, nulla può accaderci!" e a questo pensiero si sentì nuovamente pervasa da quella Forza. "Forse è solo follia, ma non posso e non voglio far nulla per resisterle."
Davanti agli occhi rivide l'immagine della Divinità, il cui nome non era stato loro rivelato, apparsa da un vortice di petali e foglie, simile eppur dissimile ad un Uomo . Non si era mai sentita così in comunione con sè stessa e con il mondo. Il Tutto poteva essere durato un istante o un'intera vita, Gimilnitîr non era riuscita a proferire parola rapita da quell'Essenza, estasiata dal vedere, sentire, respirare quella Presenza che permeava ogni Tempo ed ogni Luogo." Non abbiate Paura...", aveva sentito nella sua mente e nella sua anima: ma aveva parlato veramente?
Alla fine se ne era andato, dissolvendosi in foglie e petali così come era apparso. Si accorse che Tutto era finito nel momento in cui riuscì a percepire lacrime calde scenderele sulle guance...non ricordava di aver mai pianto prima...

Gimilnitîr guardò Sakalthôr, poi il Mahdi e, chinando leggermente il capo senza distogliere lo sguardo, disse con voce ferma: "E' tempo di proseguire".

GarethDrake
00martedì 12 maggio 2009 16:57
Mardhamêsh

Mardhamêsh guardò uno ad uno i suoi compagni, ansioso di proseguire.
Al minimo cenno di Sakalthôr, nel quale riponeva la massima fiducia, avrebbe affrontato qualsiasi prova si fosse posta di fronte a loro.
Tyrande
00martedì 12 maggio 2009 19:21
Narîca
Non aveva mai avuto una vita nè tranquilla nè facile, ma tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni, cominciavano a scuoterla, ed ora, davanti all'ennesima porta si chiese se ce l'avrebbero fatta.
Vedeva il fuoco che ardeva negli occhi dei suoi compagni, ed anche lei non aveva esitato a lanciarsi al seguito di Mûrakir contro quelle enormi statue di pietra, ma ora che la folle corsa sembrava essersi fermata, non poteva fare a meno di pensare che troppo impeto avrebbe potuto portarli al fallimento.
Si fece largo tra i suoi compagni fino ad arrivare all'inizio del corridoio laterale.
"Potrebbero esserci delle trappole...vado avanti io..."
Fece una pausa mentre si voltava verso Sakaltôr.
"Le nostre vite possono essere messe in pericolo...la sua no!"
Disse lanciando uno sguardo nella direzione di Mûrakir.
(Baron)
00martedì 12 maggio 2009 19:41
Mûrakir
Sentì Narîca ma non si voltò, lo sguardo fisso verso la scala alla sua destra.

*Di nuovo un bivio.. di nuovo un rischio che loro non dovrebbero correre, avrei dovuto trovare il modo di lasciarli al campo quando ci venne detto che solo io avrei dovuto proseguire. Ora non mi resta che riportarli a casa salvi, glielo devo..si fidano di me*

Olaf Forte Braccio
00mercoledì 13 maggio 2009 18:44
Sakalthôr

Lo sguardo era fisso sulle scale che salivano e portavano nel buio, in un nulla denso di mistero. Eppure il corridoio, le pareti, la porta che ostruiva la via, le scale, il tutto era uguale al corridoio precedente, sembrava di essere ripiombati nel medesimo luogo. Guardava la sua amata e l'amica controllare l'arcata e i gradini della scala con una meticolosità quasi snervante, alla ricerca di qualcosa che segnalasse un eventuale pericolo. Quante volte aveva visto quelle movenze, movenze che assomigliavano a un balletto prestabilito. Eppure questa volta, a differenza delle mille e più altre a cui aveva assistito, la posta in gioco era altissima: le sorti dell'intero popolo del deserto.

Si scosse da questi pensieri, si accostò a Mûrakir, gli diede un pugno sulla spalla e lo canzonò: "Mio caro Prescelto, che tanto Prescelto poi non sei, finchè non troviamo questo famoso artefatto e da quel momento diventerai tale, visto che dobbiamo, a nostro malgrado, guardarti le chiappe, permettimi di entrare per primo questa volta." Concluse la frase con un enorme sorriso e senza aspettare risposta, si accostò alle due donne, ponendo le mani sui fianche della sua amata ed invitandola a raccontargli qualcosa di quello che aveva trovato.
GarethDrake
00mercoledì 13 maggio 2009 19:17
Mardhamêsh
nota finalmente un pò di movimento, e si tiene vicino a Sakalthôr; se il suo capo fosse entrato, lui sarebbe sicuramente stato al suo fianco.
(Baron)
00mercoledì 13 maggio 2009 20:04
Mûrakir
"Ma..!"
*Inutile cercare di impedirglielo.. sarebbe fiato sprecato. Gli starò vicino.*
Mûrakir seguì Sakalthôr verso le ragazze che stavano esaminando la nuova strada che si apriva davanti a loro.
*Ho la sensazione che stiamo trascurando qualcosa, ma inutile turbare tutti senza avere nulla di più in mano di una sgradevole sensazione..*
Unendosi agli altri pensò che comunque non erano un gruppo di sprovveduti, avevano vissuto numerose avventure e superato altre prove. Se c'era qualcuno in grado di portare a termine anche questa erano senza dubbio loro. Sarebbero tornati e avrebbero ottenuto la libertà per i loro cari tenuti in ostaggio.
Tyrande
00mercoledì 13 maggio 2009 20:44
Narîca
"C'è qualcosa qui."
Sussurrò rivolta all'amica.
Un breve cenno d'assenso tra le due e si ritrovarono in ginocchio ad esaminare quella strana mattonella.
Elyanna
00giovedì 14 maggio 2009 14:55
Gimilnitîr

"E' vero c'è qualcosa, ma è difficile dire cosa.
Forse potrei aiutarti, Narîca, anche se preferirei non utilizzare certi doni in questo luogo..."

Disse a voce bassa, china accanto all'amica, muovendo lo sguardo dagli occhi di lei allo scalino e viceversa."Mi rimetto al tuo giudizio, oggi come sempre."
Olaf Forte Braccio
00giovedì 14 maggio 2009 15:15
Sakalthôr

Cosa succede amore mio? Cosa state bisbigliando? Non è il momento di parlare di abiti e gioielli in ambra!

Olaf Forte Braccio
00giovedì 14 maggio 2009 15:28
Sûladan (png)

Ragazzi non per farvi fretta, ma siamo in un tempio pieno di cose strane e trabocchetti, quindi eviterei di perdere tempo inutilmente. Se c'è da fare qualcosa fatela anche alla svelta. Inizia a mancarmi l'aria qua dentro.
La voce della giovane proveniva dal fondo del corridoio, da dove erano arrivati. Era rimasta a controllare che nessuno li stese seguendo. Sarebbe stato difficile che qualcuno lis eguisse, ma aveva imparato a sue spese che la prodenza non era mai troppa.
Elyanna
00giovedì 14 maggio 2009 18:56
Gimilnitîr

Dallo sguardo preoccupato della compagna capì che era necessario utilizzare il suo dono.
Prima di fare qualsiasi cosa sentì la necessità di ristabilire l'ordine:
"Sakalthôr, Sûladan! Non è il momento di scherzare o metterci fretta!", disse alzando la voce, con tono contrariato "Un passo falso e potremmo finire tutti molto male!"

Si girò e li fulminò con lo sguardo, il particolar modo il suo amato Compagno*So che sta facendo così per vincere il nervosismo...ma non sopporto che mi tratti come una stupida femmina!!!*
"Adesso ho bisogno di assoluto silenzio!" poi diede loro le spalle senza aggiungere altro.
(Baron)
00giovedì 14 maggio 2009 19:43
Mûrakir
Seguendo l'amico arrivò giusto in tempo per sentire il richiamo all'ordine da parte di Gimilnitîr.
*Non c'è dubbio che se esiste qualcuno in grado di comandare a bacchetta Sakalthôr quella è lei!*
In silenzio affiancò il gruppo e guardando l'amica concentrarsi gli venne spontaneo trattenere il fiato per il timore di disturbarla.
Continuava comunque a pensare che ci fosse qualcosa che stavano trascurando.*.. possibile che ..*
Fece cenno all'amico di seguirlo scostandosi dalle ragazze"Sakalthôr dobbiamo parlare"
Olaf Forte Braccio
00venerdì 15 maggio 2009 00:17
Sakalthôr (PNG)

La risposta della sua amata non gli piaceva. Era troppo insolente. gli si avvicinò all'orecchio e le sussurrò in modo duro "Ricordati chi sono io donna. Attenta a come ti rivolgi a me"
Appena finito sentì il Prescelto che desiderava conferire con lui. "Arrivo subito. Nel frattempo nessuno,nemmenu tu, e guardò Gimilnitîr, farete nulla fino ad un mio ordine" Lo sgurdò era un monito a tutti: non erano ammesse repliche da parte di nessuno.
Elyanna
00venerdì 15 maggio 2009 08:35
Gimilnitîr
Gimilnitîr abbassò lo sguardo, piegandosi al suo volere, come faceva sempre alla fine di ogni scaramuccia pubblica *In privato è un'altra storia* , e rimase in attesa degli ordini del suo uomo...
*La tensione sta salendo, non cè dubbio, non avrei dovuto parlargli in quel modo...ma cosa dovrà dirgli il Mahdi?*
(Baron)
00venerdì 15 maggio 2009 09:16
Mûrakir


Appena si furono allontanati quel tanto che bastava da non infastidire Gimilnitîr, Mûrakir si rivolse a Sakalthôr: "Stiamo cercando qualcosa che cadde dal cielo tempo fa, e che cadendo creò il cratere in cui ci troviamo. E se chi costruì il tempio lo fece lasciando la reliquia sul fondo del cratere, innalzandole il tempio attorno ?"
"E' anche vero che avrebbero potuto trasportarla verso un'altra zona del tempio magari più adatta a momenti di raccoglimento o preghiera. Cosa ne pensi?"

Olaf Forte Braccio
00venerdì 15 maggio 2009 09:42
Sakalthôr (PNG)

"Potrebbe essere, non è da escludere. Entrambe le tue ipotesi sembrano veritire e fattibile, ma sinceramente non capisco cosa centri questa cosa con la nostra situazione attuale. Spiegati meglio se vuoi che ti dia ascoldo."
Tyrande
00venerdì 15 maggio 2009 14:14
Narîca
Intanto.....
La ragazza s'era scambiata un rapido sguardo con Mardhamêsh, non era mai consigliabile disubbidire agli ordini di Sakalthôr, specialmente ora che sembrava vagamente irritato.
Rimase ferma dove si trovava, ma ogni tanto lanciava qualche occhiata nella direzione di Mûrakir, per cercare di capire di cosa stessero discutendo.
Le piaceva ben poco essere trattata come qualcosa a cui dare ordini e basta, anni prima già qualcuno ci aveva provato, e probabilmente ancora portava addosso i segni del suo errore.

Olaf Forte Braccio
00venerdì 15 maggio 2009 14:30
Sûladan (png)

*Facile parlare per quella la. Lei è li in ginocchino a guardare una piastrella come se fosse un monile d'oro ed io invece qui a coprigli le chiappe. Ma cosa ci troverà mio fratello in lei? Non ha un decimo della mia bellezza e il suo corpo è almeno due volte e mezzo il mio. Contetno lui.*
La schiena cominciava a farle male, poichè la tensione cominciava ad essere opprimente. "Scusate se insito ragazzi, ma se riuscite ad accellerare le operazioni io mi sentirei più tranquilla. Mi sembra di essere murata viva in una tomba gigante. Non so se gradirei passare l'eternità in vostra compagnia, anche se mi state simpatici, ben inteso"
(Baron)
00venerdì 15 maggio 2009 15:00
Mûrakir

"La porta in pietra ci blocca il cammino, ma sono convinto che quello che cerchiamo sia sotto il tempio. Forse nei tempi antichi non era chiusa e da lì si poteva passare.. adesso siamo costretti a salire, ma se si presentasse l'occasione secondo me dovremmo scendere."




Olaf Forte Braccio
00venerdì 15 maggio 2009 15:28
Sakalthôr (PNG)

"Anche nell'altro corridoi c'era una porta simile. Non so a cosa ci sia dietro, ma il fatto che siano chiuse mi semplificano la vita: non devo scegliere dove andare. La tua idea non è male, anzi potrebbe anche rivelarsi vera. Però finora abbiamo sempre fatto dei sali e scendi. Comunque sei tu che devi decidere amico mio, se vuoi che proviamo ad aprire quella porta la infondo, basta che lo dici."
Alzò gli occhi per lanciare uno sguardo fulminante alla sorella.
Dopo che l'ebbe zittita guradò il resto del gruppo e si accorse che Narîca li stava osservando con uno sguardo nisto tra l'arrabiato e l'idagatore. Appena capì di essere stata scoperta distolse immediatamente lo sguardo. "Non hai altro da fare che fare la bambina imbronciata e curiosa?" l'apostrofò Sakalthôr.
Tyrande
00venerdì 15 maggio 2009 16:58
Narîca
"A quanto pare no!"
Rispose a mezza bocca mentre si voltava verso Gimilnitîr.
(Baron)
00venerdì 15 maggio 2009 16:59
Mûrakir
"Se anche fosse possibile passare alzandola o smuovendola in qualche modo poi temo che saremmo stremati e non avremmo le forze per affrontare eventuali insidie dall'altra parte. Vediamo cosa hanno trovato Gimilnitîr e Narîca, se non ci sono segni evidenti di trappole ci conviene andare.. anche perché l'attesa ci sta rendendo tutti nervosi."
Elyanna
00venerdì 15 maggio 2009 17:26
Gimilnitîr

Vedendo che la discussione tra i due volgeva al termine, Gimilnitîr si girò verso di loro "Perdonatemi se vi disturbo. Spero che abbiato chiarito quanto necessario. Possiamo concludere quanto iniziato, mio Signore?"Lo disse con voce quanto più possibile tranquilla, sottomessa e suadente, abbassando il capo in segno di rispetto: sapeva come prenderlo, ma appena fossero rimasti soli...
GarethDrake
00venerdì 15 maggio 2009 17:49
Mardhamêsh
si stava spazientendo.
*Mi sta venendo il mal di testa, con tutti questi rompicapi. Potessi fare a modo mio, proverei a forzare tutte le porte che ci tengono bloccati qui dentro, finirei quello che dobbiamo fare alla svelta così tornerei a respirare un pò di sana aria fresca... quanto mi manca il mare...*
Olaf Forte Braccio
00domenica 17 maggio 2009 19:52
Sakalthôr (PNG)

*Finalmente si ricorda qual'è il suo posto. E' per questo che l'ho scelta.*
"Si abbiamo finito mia amata. Tuttavia vorrei che Mûrakir esponesse a tutti voi quello che ha pensato. Ve lo chiedo poichè io mi ricordo la storia in modo differete, ma considerando che per me sono solo favolette per dei bambini non le ho dato più di tanto ascolto." Detto questo invitò l'amico ad esperro le sue teorie. Quando vide che era riluttante, e tornava ad essere il solito Mûrakir e non il prescelto, decise di esporle lui stesso. "Dunque visto che lui non parla, lo farò io. Secondo il Prescelto dovremmo cercare una via in discesa, che conduce verso il basso, poichè quello che stiamo cercando cadde dal cielo tempo fa, e che cadendo creò il cratere in cui ci troviamo. Inoltre coloro che costruirono il tempio lo fecero lasciando la reliquia sul fondo del cratere, innalzandole il tempio attorno." Fece una pausa. "Io personamente avevo capito che il cratere si era formato con la caduta di un meteorite dal cielo e che successivamente un messaggero degli Dei portò in dono La LAcrima della Terra agli abitanti di queste zone. Successivamente fu edificato questo tempio ed in esso venne costodita la Lacrima." Fece un'altra pausa. "Considerate che se anche avessi ragione, l'idea che la Lacrima, sia sepolta nella stanza più bassa di questo inferno di pietra non è da scartare. Magari chi costruì il tempio decise di farlo nel punto in cui il meteorite penetrò più in profondità per custodirla meglio. Voui cosa ne pensate?"
Tyrande
00lunedì 18 maggio 2009 14:28
Narîca
"Scusate, ma forse non avete notato un piccolo particolare..."
"Quella porta... ecco.. come dire...mi sembra vagamente chiusa."
Disse in tono sarcastico.
"E a meno che insieme a quel medaglione, non ti abbiano dato anche una coppia di buoi,mio caro Mûrakir, io stento a credere che riusciremo ad aprirla."
Si appoggiò al muro, con le braccia incrociate sul petto, mentre esibiva un incantevole, dolcissimo e tremendamente ironico sorriso.




Olaf Forte Braccio
00mercoledì 20 maggio 2009 14:08
Sûladan (PNG)

Quando si accorse che c'era una sorta di piccola riunione, lasciò il suo posto e si avvicinò agli altri. Non diede peso alla battatua sarcastica Narîca, ma si concentrò su quello detto dal fratello. "Anch'io mi ricordavo la storia come detto dal mio fratellone. Ho paura che il prescelto cominci già a perdere colpi."
E fissò gli altri in attesa di risposta.
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