Avalon, alla ricerca di Re Arthù

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Gufo Astrale
00domenica 19 settembre 2004 21:27

dal sito http://www.avalonceltic.com/terre.htm

Terre Leggendarie: Avalon- l’isola di Re Artù.

L’Altra Scienza e il suo staff si è preparata per portarvi nuovamente nella terra del mito. Questa volta ci siamo diretti verso il nord-Europa, per toccare con mano un’isola il cui nome da tempo eccheggiava nel cuore, e in modo solenne, nei nostri cuori celtici, riportandoci alla mente le gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Abbiamo seriamente studiato il percorso e, secondo la tradizione celtica, l’isola di Avalon, detta anche il Sid (ossia il luogo dove riposano i corpi degli eroi) è ubicata al di là dell’Irlanda e sempre celata da altissime onde impraticabili. La maggior parte delle leggende narra che re Artù e la moglie lady Ginevra, vissero a Caerleon Usk, nel Galles, ma avevano un maestoso castello a Tintagel, in Cornovaglia, altri narratori pongono la corte a Camelot, luogo non identificato (proprio come Avalon). Alcuni , poi, la confondono, e ne scorgono l’ubicato nel Somerset, altri in Scozia. Quello però, che tutti i narratori di questa storia, da Goffredo di Monmout, intorno al 1147, (cui si rifecero numerosi autori, quali: sir Thomas Mallory, che nel 1485 scrisse “La mort Darthur, ed Edmund Spencer, lord Tennyson, si ispirarono, tutti, ai mitici cavalieri della tavola Rotonda, o ciclo Bretone, quindi, come detto, tutti gli autori dell’epico ciclo d’Artù, sono concordi nel narrare che, sotto il suo governo regnava ordine e pace; ma, durante un viaggio, suo nipote Morderd sfruttò la sua assenza, tentò una ribellione aizzando i cuori di una manciata di scapestrati. Artù fu costretto a ritornare velocemente e a combattere l’avido nipote. Qui i vari autori si sono divisi in due versioni. La principale narra che Artù uccise il nipote traditore, ma che fu a sua volta ferito da Morderd. Allora, apparve il Druido, ossia il mago Merlino, suo compagno inseparabile, che lo trasportò sull’isola di Avalon, appunto, per curargli le ferite. Mentre in uno dei testi più antichi, quello di Robert da Boron. Avalon figura come una contrada posta all’estremo occidente, dove si recano alcuni cavalieri che, per comando divino, portano il Sacro Graal. Molti descrivono Avalon in Irlanda, un’isola, dove un castello di vetro domina sui scogli ci sono alberi carichi di mele d’oro, alberi d’argento tintinnano a causa del vento, con un suono così musicale da placare in modo divino i nervi delle persone che soggiornano lì; chi l’ha visitata, afferma che, dietro la torre, si stende una vasta pianura. Pensate: i ruscelli sono di vino e di idromiele, la sacra bevanda degli dei. Ogni tanto piove, ma quello che cade dal cielo non è acqua, bensì birra! Siamo concordi con lo scittore G. Evola che, nel suo libro “Il Mistero del Graal”, attribuisce ad Avalon un significato puramente simbolico. Per Evola, le pareti di vetro, e persino l’aria, vengono usate per significare una difesa invisibile, per impedire l’accesso, come ulteriore simbolismo protettivo, del tipo: un muro di fuoco che gira intorno a quell’isola.” Rispettiamo tutti coloro che non ritengono di dover vedere in Avalon un puro simbolismo; e forse riusciranno a trovare il luogo o l’isola realmente esistita; e chissà che, un giorno la leggenda non trovi conferma in una qualche realtà sommersa, da una delle tante terribili catastrofi! Sybil .
Gufo Astrale
00domenica 19 settembre 2004 21:28
Avalon altre fonti
Glastonbury "

Dal sito www.shinywebantichimisteri.it


"ALLA SCOPERTA DEI POSTI LEGGENDARI DOVE SI INTRECCIA IL CAMMINO DI RE ARTU, IL MISTERO DEL SACRO GRAAL E LA MISTERIOSA COLLINA DELLE FATE..."

Nella campagna inglese, vicino al confine con il galles, si trova una zona pianeggiante e lussureggiante. Su una piccola collina al centro di questa pianura sorge una torre, ultime vestigia di un'antica chiesa. Quella è Glastonbury Tor, uno dei luoghi più densi di mitologia della terra. Ma facciamo un passo indietro, e guardiamo la geografia della zona come doveva presentarsi circa 2000 anni fa. Glastonbury era poco più che un isola, il mare difatti giungeva ai piedi della collina e paludi rendevano l'accesso difficoltoso e tortuoso proteggendo la collina. Le terrazze che si vedono tutt'oggi sul fianco della collina confermano che i pellegrini dovevano percorrere una sorta di labirinto iniziatico per giungere sino alla sua sommità.

Questo percorso aveva anche la funzione di difesa della collina, non dimentichiamo che per secoli i principi inglesi sono stati in guerra tra loro e contro gli invasori sassoniLa leggenda narra che la prima chiesa cristiana d'inghilterra fu fondata a Glastonbury da Giuseppe di Arimatea nel I secolo dC. Quando il pellegrino approd sull'isola e conficc il suo bastone nel terreno questo mise radici e germogli dando origine all'albero di biancospino che si trova di fonte alla cappella della madonna e che tutt'oggi fiorisce due volte l'anno (natale e pasqua). In quel luogo Giuseppe edific la chiesa. In epoche successive la chiesa venne ampliata fino a divenire nel XVI secolo una cattedrale.La leggenda narra per che Giuseppe port con sé dalla terra santa anche un oggetto di grande potere: il Graal. Si dice che il Graal sia stato gettato in un pozzo la cui acqua assunse immediatamente un colore rosso che conserva tutt'oggi. In realtà l'acqua del pozzo era da sempre rossa, ed il luogo era meta di pellegrinaggi in epoca precristiana, ma ogni oggetto di culto fu convertito al cristianesimo con sapienti artifici ed invenzioni. Così anche Glastonbury subì questa sorte. Vi furono due tentativi di crisianizzare la collina di Glastonbury, prima vi venne edificata una chiesa consacrata a San Michele e distrutta da un terremoto, della chiesa che venne edificata sulle rovine della precedente rimane oggi solo la torre sulla sommità della collina.

Ma perchè tanto interesse per una collina?

secondo le tradizioni pagane si credeva che qui vi fosse celato l'accesso al regno di Anwen, il regno sotterraneo delle tradizioni celtiche. Per la chiesa era l'equivalente dell'inferno, e comunque un pericoloso antagonista alla "vera" fede, e quindi un culto da debellare.Ma un'altra leggenda è legata a Glastonbury, si tratta della leggenda della tomba di Artù. Si narra infatti che un bardo rivel a re Enrico II l'ubicazione della tomba del leggendario sovrano, nel 1182 durante i lavori di ricostruzione della chiesa i monaci cercarono la tomba di Artù. Vicino alla cappella della madonna,, a 2 metri di profondità trovarono una lapide ed una croce di piombo che recava quest'iscirizione: "Hic lacet sepultus inclitus rex arturius in insula Avalonia" (qui giace sepolto il famoso re Artù nell'isola di Avalon). Due metri e mezzo sotto quella lapide venne trovata una bara in legno. Al suo interno due scheletri, il più grande misurava 2 metri e quaranta, insieme agli scheletri vi era una treccia di capelli biondi.

La leggenda narra che dopo la sua ultima battaglia a Camlann, Artù fu condotto da una barca spinta da una brezza magica sull'isola di Avalon, dove in uno stato di animazione sospesa, attende il momento del suo ritorno. Era dunque Glastonbury la leggendaria Avalon? O la storia è stata modificata e intrisa di motivi romantici tanto cari ai bardi agli inizi degli anni 1000? Una cosa è certa, sulla collina sono state trovate tracce di abitazioni in legno e resti di animali che fanno presumere un tenore di vita agiato dell'antico abitatore della collina.Le ossa di Artù scomparvero misteriosamente e di quell'uomo alto 2 metri e quaranta non si sono potuti studiare i resti.Tuttavia Glastonbury custodisce un altro segreto. Un segreto comune a molti siti megalitici antichi, un mistero che si estende nella campagna circostante in un cerchio di 12 km di diametro. Fossi, strade, colline, formano difatti le dodici costellazioni, sono distinguibili l'aquila (acquario), il toro, la barca (cancro), i gemelli, e tutte le altre figure zodiacali. Fu il libro "Il tempio delle stelle di Glastonbury" di Katharine Maltwood a scatenare una serie di controversie accademiche tra i vari studiosi. I vari simboli zodiacali sono stati poi accostati alle figure della saga arturiana: Artù è associato al sagittario (è curioso notare come nella mitologia greca il sagittario è associato alla forza, ed il nome stesso di Artù, sembra derivare dal termine art (orso) simbolo di forza presso i popoli celtici) sua moglie Ginevra diviene la vergine (da notare l'accostamento con la vergine Maria), ecc.

Molti dettagli sulla ricerca sul simbolismo zodiacale di Glastonbury si devono alla ricerca svolta dall'insegnate di storia dell'arte Mary Caine, membro dell'Ordine dei Druidi di Londra. Nei suoi studi ha svolto ricerche anche su altri disegni geomantici come le configurazioni nei pressi di Kingston-on-Tames.Probabilmente tutti questi misteri sono tra loro collegati, e quando finalmente troveremo la risposta ad uno di questi, anche gli altri tasselli di questo mosaico storico andranno al loro posto. Il lavoro più difficile per gli studiosi è scindere la storia con la leggenda, costruita per altri scopi, sulle vicende originarie.

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