Dopo aver letto le risposte, ho compreso il senso del discorso.
All'inizio non riuscivo a capire il Bersani-pensiero, ora so.
Il fatto di scrivere canzoni/testi per cantanti (uso il generico, per ora) non è un delitto, ne una cosa di cui vergognarsi.
Per esempio, c'è gente che scrive discorsi per Presidenti, Direttori, politici, è una cosa risaputa ed è questo forse la cosa abbastanza grave, in quanto il
leader è colui che, attraverso le
sue parole, riesce ad arrivare alla gente.
Se un cantante, che definirò
interprete (anche se questa è una di quelle parole abusate al pari di genio, artista...), si fa scrivere dei pezzi è perchè non ha fantasia nel comporre (cosa possibilissima e comprensibile) ma poi esprime i suoi sentimenti attraverso le corde vocali.
Il
cantautore, al contrario, è colui che scrive (= autore) e canta (= canta
).
Se la canta e se la sona, si dice a Roma.
E allora lì che il danno c'è, in quanto un cantautore accetterà a malincuore un altro nome nella lista degli autori della composizione (anche se, per fortuna!, non tutti sono così) ed è in quel frangente che il cantautore non è più tale se si fa scrive la maggior parte delle canzoni (niente matematica, però).
Ulteriore discorso è il fatto che il cantante si appropri di diritti non suoi.
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Io, ad esempio, ho scritto qualche testo per gruppi di miei amici, e loro mi hanno ringraziato citandomi nei loro cd, sotto pesudonimo (un altro???
).
Il problema però è che i cd vendevano solo tra noi!