Australia, il governo conservatore di Howard perde consensi

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ACNielsen
00mercoledì 23 novembre 2005 20:24

Il radicale programma di deregulation del mercato del lavoro e la totale privatizzazione della Telstra (Telecom Australia), che comporta massicce riduzioni di personale e aumenti di tariffe, hanno causato una caduta verticale di consensi per il governo conservatore di John Howard, ponendo in netto vantaggio l opposizione laburista di Kim Beazley.
Secondo l ultimo sondaggio ACNielsen, pubblicato oggi dal Sydney Morning Herald, se le elezioni federali previste nel 2007 si fossero tenute sabato scorso, i laburisti avrebbero schiacciato la coalizione conservatrice con il 58 contro il 52 percento. In un mese la coalizione ha perduto sei punti e i laburisti li hanno guadagnati, con un vantaggio triplo di quello conseguito dai conservatori nelle elezioni dello scorso ottobre, quando Howard e stato rieletto per un quarto mandato. E per i laburisti e la prima volta che guidano nei consensi, da maggio dello scorso anno.
Il tasso di approvazione di Howard e crollato di sei punti in un mese, fino al livello minimo di quasi cinque anni, del 43%. La proporzione degli scontenti sale al 60% riguardo alla performance in materia di relazioni industriali, mentre in materia di lotta al terrorismo e di gestione dell economia continua a ricevere circa due terzi dei consensi.
Un simile quadro emerge dal sondaggio Newspoll pubblicato dal quotidiano The Australian, che vede il supporto per i conservatori cadere al 46%, con i laburisti al 54%, sulla base della scelta fra i due partiti. Ma se migliorano i consensi per Beazley, Howard rimane il leader preferito. Il 51% degli elettori crede tuttora che sia piu capace di governare il Paese, mentre Beazley arriva solo al 29%.
Secondo la confederazione sindacale Actu, la caduta di consensi per il governo e il risultato diretto dei cambiamenti che cerca di introdurre nelle relazioni industriali, che sono stati gia approvati alla Camera mentre il Senato sta discutendo degli emendamenti. Il pacchetto di modifiche legislative voluto da Howard prevede fra l altro l esclusione dei sindacati dalla maggior parte dei posti di lavoro, l estensione dei contratti individuali con l eliminazione graduale di quelli collettivi e l esenzione per le imprese con meno di 100 dipendenti dalla normativa sui licenziamenti senza giusta causa. Oltre 600 mila persone hanno preso parte la settimana scorsa ad una giornata nazionale di manifestazioni in tutta Australia contro la riforma.
(Ansa)
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