Arriva Paro, il robot-peluche che aiuta i bambini autistici

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vanni-merlin
00martedì 27 giugno 2006 00:39
Partita in Campania la sperimentazione della terapia che usa
i robot zoomorfi per trattare i pazienti con disturbi relazionali

Arriva Paro, il robot-peluche
che aiuta i bambini autistici


SALERNO - Bambini e adulti affetti da autismo vivono in un mondo in cui interagire con la realtà circostante è molto difficile. Paro è arrivato dal Giappone per aiutarli. Si tratta di un piccolo robot-peluche e farà parte dell'équipe di medici e specialisti che sperimenteranno a Villa San Giovanni di Angri, a Salerno, una rivoluzionaria terapia per le persone affette da disturbi relazionali.

L'idea di base è molto simile a quella della Pet-terapy, con la non trascurabile differenza che l'animale non è vero. Ma non è affatto un giocattolo. Stiamo parlando di robot zoomorfi di ultima generazione, arrivati direttamente da Tokyo e con l'aspetto forma di un cucciolo di foca. Piccolo, morbido e bianco, il robot Paro si comporta come un vero e proprio organismo artificiale. Può ed esempio essere addestrato e programmato, comunica i suoi stati emotivi, si muove autonomamente e gioca insieme ai bambini.

Paro "vive" grazie a una rete neurale che gli permette di interagire con l'ambiente circostante, avendo un comportamento autonomo. Attraverso alcuni sensori il robottino capta le informazioni e le rielabora con un microcomputer interno: questo stratifica le informazioni in entrata, costruendo così un vero e proprio archivio. Influenzato da queste informazioni esterne, Paro sviluppa una sua personalità grazie alla quale potrà interagire con gli esseri umani.

Interazione non scontata, perché Paro ha un compito difficile: stabilire un contatto con quei bambini e pazienti affetti da sindrome autistica. Persone che per comunicare hanno bisogno di infrangere il muro che esiste fra loro e il resto del mondo. E già da qualche anno alcuni studi scientifici hanno mostrato come questa nuova tecnologia possa dare risultati positivi nel campo della riabilitazione cognitiva. Sembra infatti dimostrato che i robot di ultima generazione riescono a sollecitare nei pazienti dei rapporti di coinvolgimento emotivo che altre tecnologie escludevano.

I risultati della sperimentazione verranno presentati il 20 settembre durante il congresso "nuovi scenari nella riabilitazione del bambino diversamente abile", alla Città della Scienza di Napoli.


(26 giugno 2006)


da: www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/robot3/robot-peluche-terapia/robot-peluche-tera...

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