Archimede inedito svelato dal sincrotrone

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m.harlock
00sabato 21 maggio 2005 09:27

I raggi X prodotti dall'accelleratore permettono di decifrare una pergamena contenente scritti inediti del famoso matematico greco.

STANFORD (USA) - Eureka! (o quanto meno il termine equivalente) devono aver gridato nei giorni scorsi i ricercatori dello Stanford Linear Accelerator Center, un laboratorio di fisica della Silicon Valley. Grazie alla tecnologia più all'avanguardia erano infatti emerse davanti ai loro occhi le tracce della matematica più antica: quella formulata dal grande Archimede, il genio nato a Siracusa nel 287 avanti Cristo e passato alla storia per innumerevoli scoperte e invenzioni, tra cui l'omonimo principio di idrostatica. Come spiega infatti la webzine della Stanford University, le pergamene contenenti gli scritti dello scienziato - una parte dei quali resi illeggibili da cancellature medievali - sono state passate ai raggi X utilizzando un modernissimo acceleratore di particelle circolare e ciclico detto sincrotrone. I raggi hanno reso fluorescenti le tracce di ferro presenti nell'inchiostro, e dunque ecco la magia.

Ora l'obiettivo è di far tornare alla luce tutto il palinsesto di Archimede, anche gli scritti che fino ad oggi risultavano indecifrabili. Questa pergamena - frutto del lavoro di un amanuense di circa mille anni fa - è stata riciclata due secoli dopo per trasformarsi in un libro di preghiere: l'inchiostro originario era stato cancellato con del limone e della pietra pomice. Alle preghiere si erano aggiunte anche delle immagini religiose bizantine, in realtà dei falsi del ventesimo secolo.

Ma i raggi X prodotti dall'acceleratore al sincrotrone sono riusciti a far riemergere i pensieri di Archimede, tra l'entusiasmo dei ricercatori di Stanford, i quali sono arrivati a utilizzare questa procedura grazie all'intuizione di uno di loro, Uwe Bergmann. Lo studioso aveva infatti letto su una rivista specializzata che il palinsesto di Archimede era scritto in un inchiostro contenente del ferro. E dal momento che nel suo laboratorio si usava il sincrotrone proprio per individuare piccole quantità di questo metallo nelle proteine, capì che sarebbe stato possibile leggere i manoscritti.

I quali dal Walters Art Museum di Baltimora sono finiti dunque nella Silicon Valley. La lettura dei testi di Archimede sarà però molto lenta: si decifrerà una parola al minuto, una all'ora. Dopo tutti questi secoli di invisibilità, ci vuole dunque ancora un po' di pazienza.

Fonte Corriere.it
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