Archeoastronomia ... e i suoi Misteri ...

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xdefcon
00domenica 9 gennaio 2005 16:53
Molti antichi monumenti mostrano di possedere formidabili correlazioni astronomiche. Le proporzioni, le strutture, gli orientamenti non sono casuali, gli antichi costruttori erano mossi da intenzioni razionali e, pare, possedessero sconcertanti conoscenze tecniche.

Cio' risulta essere ancor più strano quanto sono antiche le civiltà che hanno prodotto queste strutture. E' qui, in questo settore che opera una scienza e/o disciplina chiamata archeoastronomia.

E' evidente che fin dagli albori della storia l'uomo ha sempre alzato gli occhi al cielo, alla ricerca di guida, ispirazione, aiuto per le avversità. Da sempre l'uomo sa che i propri creatori sono venuti dal cielo, a loro ha dedicato, costruito, innalzato, templi e monumenti e nonostante i cambiamenti che l'uomo ha avuto nel corso della sua storia essi continuano ancor oggi ad essere il legame tra cielo e terra.

Basti dire che complicate proprietà "geometriche" sono state scoperte in numerosi manufatti: terrapieni e complessi megalitici come i cromlech, grandi disposizioni circolari di menhir e dolmen, il cui esempio più famoso e misterioso è quello di Stonehenge (Gran Bretagna):





[Modificato da xdefcon 09/01/2005 16.54]

xdefcon
00domenica 9 gennaio 2005 17:00
Stonehenge Leggende e Miti ...

Portato dai giganti

In una della prime opere dedicate a Re Artù, la Vita Merlini (circa 1140) di Geoffrey di Monmouth, si parla di un complesso circolare composto da enormi pietre, la Chorea Gigantum ("Danza dei giganti") che si trovava in Africa, poi era stato portato in Irlanda da un popolo di giganti.

Qui era stato sistemato sul "Monte Killarus", come monumento funebre per quattrocentosessanta nobili soldati di Aurelio Ambrosius uccisi dai Sassoni.

Re Uther Pendragon tentò di trasportarlo in Inghilterra, ma l'impresa era superiore alle sue forze, così dovette rivolgersi al mago Merlino.

Questi, con l'aiuto degli angeli, lo trasferì nella piana di Salisbury, dove esiste tuttora con il nome di Stonehenge.

Cerchi concentrici

Stonehenge è senza dubbio il luogo misterioso più conosciuto d'Europa.

Il primo impatto è quantomeno deludente: la zona è circondata da una specie di fiera da strapaese, con venditori di souvenir, bibite e cartoline; ma basta riuscire a estraniarsi da quella gran bagarre per trovarsi avvolti dal fascino misterioso che permea l'intero ambiente.

Massi oblunghi simili a colonne spesso sormontati da architravi del peso di parecchie tonnellate si levano tutt'intorno distribuiti in cerchi concentrici; l'effetto generale è quello di una magica arena in cui non è difficile immaginare antichi sacerdoti Druidi intenti a misteriose evocazioni.

Dopo un'occhiata panoramica a 360 gradi, al visitatore non rimane che alzare gli occhi al cielo: è forse lì che si trova la risposta ai molti interrogativi sollevati dalla disposizione dei megaliti.

E, difatti, pare che sia così. Abbandonata l'iniziale ipotesi che il complesso fosse una sorta di cattedrale elevata dai Druidi su un terreno magico e destinata ai sacrifici umani, la probabile funzione di Stonehenge è stata forse identificata all'inizio di questo secolo.

Il computer di pietra

Gli studi dell'astronomo e scienziato Sir Norman Lockyer hanno portato alla datazione delle varie fasi del complesso.

I megaliti sono stati eretti attorno al 2800 a.C., parzialmente distrutti, risistemati nel 1560 a.C. e, successivamente di nuovo abbattuti.

Nel corso dei secoli, infatti, Stonehenge ha subìto vari attacchi, non ultimo quello dei sacerdoti cristiani che vi vedevano una sorta di tempio del demonio.

Gli archi che compongono i vari cerchi concentrici sono rivolti verso il Sole e le costellazioni. A che scopo? Per poter studiare gli spostamenti di questi astri - spiega Lockyer - in base alle ombre proiettate dalle pietre e a certi allineamenti tra il Sole e gli archi che si verificano in alcuni giorni dell'anno.

Secondo Gerald Hawkins, astronomo americano, Stonehenge altro non è che un gigantesco computer di pietra, che consente di effettuare complicati calcoli sul sorgere e tramontare del Sole, sui movimenti della Luna e sulle eclissi.

Ma da dove derivano le conoscenze, indubbiamente assai approfondite, che hanno permesso una simile realizzazione?

Euan Mac Kie, direttore del museo di Glasgow, sostiene che esisteva una sorta di scuola nei dintorni di Durington Walls ove i discepoli venivano iniziati ad antiche misteriose discipline.

Quanto antiche? E chi era il loro iniziatore? Come al solito, la risposta è avvolta nel mistero.

Intanto, incuranti delle conclusioni scientifiche e della sorveglianza della Polizia di Sua Maestà, ancor oggi membri dell'United Ancient Order of Druids , una setta fondata nel 1883, continuano a utilizzare quella che loro ritengono la "Cattedrale dei Druidi" per compiervi riti misteriosi.

Nel 1986 è stata vietata la celebrazione del tradizionale "Festival di mezz'estate", dopo violenti scontri tra la polizia e i partecipanti; se comunque sentite ugualmente il bisogno di diventare un Druido, scrivete alla Keltic Society and the College of Druidism (Kaer Eidyn, 4A Minto Street, Edinburgh EH9 1RG, Scozia).
xdefcon
00domenica 9 gennaio 2005 17:12
MEGALITI

Conoscenze approfondite

I complessi megalitici - dal greco megas , grande, e lithos , pietra - sono strutture preistoriche costituite da grandi rocce; ne esistono di quattro tipi principali:

a pietre verticali isolate (chiamate menhir );
a pietre verticali allineate(come nel complesso di Carnac);
a pietre disposte a cerchio (come nei complessi di Stonehenge e di Avebury);
a pietre disposte a formare una camera (come nei cosiddetti dolmen e nel sepolcro di Newgrange).

La maggior parte di queste strutture si trova in Europa, e sono stati edificati a partire dal tardo Neolitico fino alla prima Età del Bronzo (4000-1000 a.C.);

ma complessi del genere sorgono anche in India, in Giappone, in Africa Occidentale.

I cerchi di pietra dell'Inghilterra e della Bretagna (dove sono chiamati Cromlech) fanno pensare che i loro edificatori abbiano utilizzato un unità di misura comune, la cosiddetta "iarda megalitica", lunga 829 centimetri.

Se questa interpretazione fosse corretta, questo significherebbe che gli antichi abitatori dell'Europa possedevano approfondite conoscenze matematiche e geometriche in un periodo molto preceedente a quello delle civiltà egiziana e mesopotamica.

Per quale sconosciuta ragione i nostri lontani antenati costellarono gran parte della superficie delle terre allora conosciute con quelle grandi pietre?

Perché simili costruzioni sono spesso allineate lungo ley ("linee") lunghi chilometri e chilometri?

Sono monumenti dedicati al Culto del Sole, giganteschi cippi funerari, osservatori astronomici o - come molti sostengono - ricevitori e amplificatori delle misteriosi correnti terrestri che scorrono all'interno del pianeta, o, addirittura, veri e propri "aghi da agopuntura" infissi nel suolo per curare la Terra malata?

Sia come sia, l'origine dei complessi megalitici costituisce un affascinante giallo archeologico che per ora non ha trovato una precisa risposta.



xdefcon
00domenica 9 gennaio 2005 17:19
Italia delle pietre

Civiltà megalitiche dalle caratteristiche analoghe a quelle del Nord Europa hanno lasciato tracce in Val d'Aosta ( dolmen e tombe nella zona di Saint-Martin de Corleans;

un circolo di pietre del diametro di 71 metri sul San Bernardino);

in Piemonte sul Monte Musine, in Liguria (ad Apicella, presso Varazze).

Megaliti mediterranei (originati probabilmente dal contatto con civiltà della penisola iberica e della Francia del Sud), si trovano a Pian Sultano, presso Civitavecchia;

Sull'isola di Pantelleria e nel Salento, in Puglia.

A Li Muri, in Sardegna, sorge il più antico monumento megalitico dell'isola (2500 a.C.) costituito da cinque cerchi che si intersecano attorno a uno spuntone roccioso.

Il volume Archeostronomia Italiana di Giuliano Romano (l'"Archeostronomia" è la scienza che si occupa dei rapporti tra i complessi neolitici e la misurazione del moto degli astri) identifica varie stazioni astronomiche nel Triveneto: in Alto Adige sui colli Joben e San Pietro, a Castello di Godego e a Oderzo, presso Treviso, a Veronella alta, a Mel, presso Belluno.

Da questi siti, osservando il punto dell'orizzonte sui quali sorgeva e tramontava il sole e la Luna, i nostri antenati riuscivano a individuare i momenti più propizi per affrontare il lavoro dei campi.


[Cinta muraria e di Porta Saracena a Segni, nel Lazio]


[Resti di mura a Segni, nel Lazio]


[Resti di mura ad Alatri, nel Lazio]


[Particolari Mura megalitiche - Alatri(FR)]


[Acropoli - Alatri(FR)]

[Modificato da xdefcon 09/01/2005 17.28]

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