Caro fratello quello che dici è vero, ma è pure vero che Paolo diceva che facendo uso della legge ( con discrezione e amore) impari quando va applicato o no un principio scritturale, in una circostanza formalmente uguale, ma non necessariamente sostanzialmente.
Inanzitutto devi applicare .
1 Giovanni 4:1.".Provate ogni espressione ispirata".
Romani 16:17 tieni d'occhio...quelli che causano divisioni e inciampo, questo lo applichi pricipalmente nella congregazione, impartendo disciplina se il caso, praticamente evitandoli socialmente, o allontanandotene..
Mentre invece non hai la necessità di tenere d'occhio chi causava nel passato inciampo come cristiano, e che senza pentimento viene infine espulso; e quindi in questo caso non sei tu a compiere l'azione di allontanartene, ma viceversa allontani lui da te.
2 Giovanni 10.. è il caso di quel parente o amico di un altro posto, che viene a casa tua e stranamente ti porta un insegnamento diverso da quello che hai conosciuto come morale e sostanza.
Ma può essere anche il parente o l'amico che ti dice che il tizio o caio non riceve con rispetto quanto di legale esposto dal corpo direttivo, e che allontana, se non pure dissocia chi gli va contro.
E non è che poi lo faccia per forza di cose alla luce del giorno.3 Giovanni 10.
Galati 1:8 Significa che l'apostolo Paolo quando scrisse con generale consenso, che se anche loro avrebbero insegnato qualcosa di diverso, no di aggiunto, tu dovevi riconoscerlo.
D'altronde l'apostolo dopo aver scritto ciò aggiunse altre sue lettere, perfino profetiche con Giovanni...
Pertanto stava a te capire se erano un'aggiunta diversa oppure conforme al messaggio della buona notizia, conforme nel senso e nello scopo e contesto. Da questo comprendi se una opinione di un fratello è una aggiunta conforme oppure no..a prescindere dall'intento sbagliato di farne motivo di divisione,anche se avesse ragione.
Quando un angelo si presentò a Geova, spiegando come voleva ingannare Acab, in realtà espresse una sua opinione sul modo di attuarlo.
Scrivo questo perchè accaduto e può accadere di responsabili che disassociano diverse persone, per poi scoprirsi che era il responsabile il vero apostata, e non quei fratelli.
In un caso addirittura un fratello espulso mediante falsi testimoni, si è scoperto l'inganno dopo molti anni.
Se tu saresti stato un testimone contro i falsi testimoni, che avresti fatto..non avresti cercato possibile aiuto per paura?
O peggio ancora quando incontravi il fratello ti voltavi dall'altra parte? Vai retro?
E ammettiamo che questo fratello così trattato si scoraggia a tal punto che non vuol più saperne di nessuna organizzazione religiosa, che fai non provi a farlo ricredere e a continuare a sperare ad avere fede?
Certo che se reagisce allo stesso modo stolto di chi lo ha trattato male, a quel punto a me non interessa più di tanto, perchè li considererei entrambi il rovescio di una stessa medaglia.
Alcuni fratelli assistendo a queste cose, o altro perfino banale; perdono il loro senso di collaborazione per sostenere l'organizzazione, così che qualcuno scrive in questo stesso forum di pluralismo, volendo fare invece del relativismo religioso senza scrupoli verso terzi.
Il che è sbagliato, confondendo perciò la discrezione del buon senso e dell'amore cristiano con l'eterodossia, chiamandola pluralismo, ma che in nome della quale si viola una elementare cognizione sociale del vivere insieme la fede, e che evidentemente manca dal loro cuore. Ma questo è un'altro tema.
In ogni caso io in questo contesto è vero che detesto l'apostata effettivo, ma non riesco a farne a meno di provare dispiacere..forse perchè ricordo con nostalgia e affetto diversi fratelli, che si sono smarriti e fatti accecare dall'odio per contendere una questione che infine sarebbe stato meglio lasciarla al giudizio finale di Dio. Invece di fare ora e subito, giustizia e verità