Terrorismo, prime condanne a Brescia
La decisione del gup lombardo Silvia Milesi
Terrorismo, prime condanne a Brescia
Condannati, in base all'articolo 270 bis, due islamici sospettati di far parte di una cellula gravitante intorno alla moschea di Cremona
BRESCIA - Prime condanne in Italia per terrorismo internazionale. Il gup di Brescia Silvia Milesi, applicando l'articolo 270 bis del codice penale al processo con rito abbreviato svoltosi nel capoluogo lombardo, ha condannato due dei quattro nordafricani sospettati di far parte di una cellula terroristica gravitante intorno alla moschea di Cremona.
CONDANNATI - Si tratta dell'ex imam itinerante Mohamed Rafik, al quale è stata inflitta una pena di 4 anni e 8 mesi, e di Kamel Hamroui (condannato a 3 anni e 4 mesi). Najib Rouass ha preso 1 anno e 4 mesi per un reato minore. Assolto, come aveva chiesto l'accusa, Romdhane Ben Khir. Sino ad ora nei procedimenti per 270 bis si era registrato solo un patteggiamento. Mohammed Hammid Thair, di nazionalità kurda, aveva patteggiato 1 anno e 11 mesi con la sospensione condizionale della pena nell'ambito di una inchiesta milanese.
LE ACCUSE - Tra gli elementi raccolti dall'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Roberto Di Martino, la testimonianza di un pentito, Chokri Zouaoui, in carcere a San Vittore per reati di droga, secondo il quale la cellula islamica avrebbe progettato per la metà del dicembre 2002 attentati al duomo di Cremona e alla metropolitana di Milano. Dalle perquisizioni effettuate, sarebbero emersi inoltre testi di discorsi e volantini inneggianti alla guerra santa e un documento firmato da Osama bin Laden, oltre a versamenti di denaro destinati a un campo di addestramento nel Kurdistan iracheno. Per altri sei imputati dello stesso gruppo è in corso a Cremona un processo ordinario davanti ai giudici della Corte d'Assise.
IL PRECEDENTE DELLA FORLEO - Per due imputati, Noureddine Drissi (sotto processo a Cremona) e Kamel Hamraoui, la gup di Milano Clementina Forleo si dichiarò incompetente a decidere per motivi territoriali, con un provvedimento che scagionò altri tre imputati e che è diventato oggetto di un'aspra polemica tra politici e procure. In seguito Drissi e Hamraoui sono stati arrestati dal gip bresciano Roberto Spanò, che ha ribaltato le tesi del magistrato milanese. Mohammed Rafik era anche sospettato di aver fatto parte di un gruppo coinvolto negli attentati suicidi a Casablanca nel maggio 2003, e per lui la Cassazione nei mesi scorsi bloccò l'estradizione in Marocco.
Con il rito abbreviato i condannati usufruiscono di uno sconto di un terzo della pena.
13 luglio 2005
Ecco qualcosa che si dovrebbe cambiare. Niente rito abbreviato per questi reati. Niente sconti di pena. Nel modo più assoluto.