Antidoping: come eludere i controlli

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Howling Wolf
00venerdì 7 ottobre 2005 00:00
Il quotidiano francese L'Equipe continua a pubblicare rivelazioni sul doping nel ciclismo al Tour de France e questa volta punta sulle autoemotrasfusioni, che è un metodo vietato. L'ex medico dell'Us Postal Prentice Steffen, che aveva lasciato la squadra nel 1996, prima dell'arrivo di Lance Armstrong, ha dichiarato, precisando di affermare cose che gli sono state riferite: «Nel periodo precedente alla partenza nell'ultimo Tour, i corridori nei loro campi di allenamento prendono dell'eritropoietina per far salire il loro ematocrito, che può arrivare intorno a 60. Poi un medico ha prelevato loro del sangue, per far tornare i loro parametri ematici nella norma per passare i controlli prima del Tour. Le squadre sanno bene che, durante la corsa, i vampiri (i medici che eseguono i controlli) possono arrivare in qualunque giorno, ma sempre tra le sette e le otto del mattino. Passata quell'ora non ci sono più controlli e i corridori possono allora farsi iniettare nuovamente il loro sangue, arrivando a un ematocrito tra 55 e 58». «La sera, in albergo - ha proseguito Steffen - viene loro di nuovo prelevato l'eccesso di sangue». La procedura sarebbe utilizzata solo in caso di tappe decisive: «È talmente semplice da fare e non c'è alcun rischio di farsi scoprire se non interviene la polizia. Il sangue viene portato in moto in compartimenti refrigerati».



GVicario
00venerdì 7 ottobre 2005 08:18
Re:

Scritto da: Howling Wolf 07/10/2005 0.00
Il quotidiano francese L'Equipe continua a pubblicare rivelazioni sul doping nel ciclismo al Tour de France e questa volta punta sulle autoemotrasfusioni, che è un metodo vietato. L'ex medico dell'Us Postal Prentice Steffen, che aveva lasciato la squadra nel 1996, prima dell'arrivo di Lance Armstrong, ha dichiarato, precisando di affermare cose che gli sono state riferite: «Nel periodo precedente alla partenza nell'ultimo Tour, i corridori nei loro campi di allenamento prendono dell'eritropoietina per far salire il loro ematocrito, che può arrivare intorno a 60. Poi un medico ha prelevato loro del sangue, per far tornare i loro parametri ematici nella norma per passare i controlli prima del Tour. Le squadre sanno bene che, durante la corsa, i vampiri (i medici che eseguono i controlli) possono arrivare in qualunque giorno, ma sempre tra le sette e le otto del mattino. Passata quell'ora non ci sono più controlli e i corridori possono allora farsi iniettare nuovamente il loro sangue, arrivando a un ematocrito tra 55 e 58». «La sera, in albergo - ha proseguito Steffen - viene loro di nuovo prelevato l'eccesso di sangue». La procedura sarebbe utilizzata solo in caso di tappe decisive: «È talmente semplice da fare e non c'è alcun rischio di farsi scoprire se non interviene la polizia. Il sangue viene portato in moto in compartimenti refrigerati».





Un dubbio tecnico. Credo che il prelevio sia di globuli rossi per filtrazione del sangue.
Poi, dopo il controllo, dovrebbero essere rimessi in circolo.
Credo.
Aspetto delucidazioni da esperti, quali Omland.

[Modificato da GVicario 07/10/2005 8.19]

Omland
00venerdì 7 ottobre 2005 09:06
Beh, accreditarmi come esperto è sempre eccessivo...

In ogni caso mi risulta che la pratica dell'auto-emotrasfusione, o anche della semplice trasfusione di globuli rossi concentrati, sia molto diminuita.
Ciò in parte perchè è tecnicamente impegnativo (x la conservazione del materiale etc.)Alcuni problemi in passato, mi sembra di ricordare un episodio con la squadra russa, sono probabilmente da imputare a conservazione o tecniche inadeguate.
In parte anche perchè la problematica è meno attuale: da quando c'è l'epo o gli analoghi sintetici le trasfusioni pare siano diventate "l'epo dei poveri". I modi per superare i problemi dell'emocromo ci sono: anche la semplice somministrazione di liquidi in modalità opportuna! (capito adesso perchè si fanno tante flebo [SM=g27825] )
Non ho notizie dirette, ma non credo che ad alto livello si pratichino procedure così rischiose (infezioni, reazioni avverse etc) quando poi ti "beccano" con i controlli ematici!

Prima del 1996, cioè il periodo a cui si riferiscono i fatti, al contrario la pratica era sicuramente diffusa!

Una curiosità: mi avrebbero detto che attualmente i più "richiesti" siano i giovani che vanno forte, ma hanno l'ematocrito basso: sono quelli che si possono pompare di più!
n@po
00venerdì 7 ottobre 2005 10:09
Sul rischio di infezioni parlano da sole le mononucleosi....
Invece ti pongo un altro quesito:
l'equipe parla di autotrasfusioni di sangue precedentemente rabboccato con EPO sino a valori di ematocrito 58-60 e poi di nuovo prelievi la sera per riabbassare i valori. Ma l'EPO non rimarebbe rintracciabile seppur in dosi minori?
Omland
00venerdì 7 ottobre 2005 11:25
Una volta tanto, e solo per questo, possiamo assolverli: la mononucleosi non si prende così [SM=g27828]
Il pericolo sono le varie epatiti, HIV e correlati, le possibili contaminazioni delle sacche, etc.

Il dosaggio dell'eritropoietina sul sangue conservato nella metà degli anni 90 era non affidabile.

Teoricamente fare un salasso, reintegrare con liquidi e risomministrare era ed è fattibile; però presuppone un'organizzazione, strumentazioni e quant'altro molto, molto complesso.

Quale che sia la strategia (autotrasfusione, trasfusione di sangue omologo o emazie concentrate, etc.) come pratiche sono state senz'altro seguite e lo testimoniano i problemi che si sono verificati e a cui anche io facevo riferimento: mi vengono in mente anche alcuni episodi etichettati come coliche o occlusioni intestinali.
Direi però che al giorno d'oggi le grandi squadre non corrono più questi rischi
n@po
00venerdì 7 ottobre 2005 11:36
Quello che non comprendo è come si facciano a far scomparire le tracce di Epo dal sangue una volta riportato in basso l'ematocrito. (E anch'io penso che queste siano tecniche superate)

PS: Però sulla mononucleosi leggo su un sito riguardante le trasfusioni (chiaro che se uno non ha la mononucleosi non può autoinfettarsi ma se nell'operazione aggiungono altri derivati....):

MONONUCLEOSI
Malattia intettiva causata dal virus di Epstein-Barr, della famiglia degli Herpes virus.
L'infezione è molto diffusa, ma spesso decorre in maniera del tutto asintomatica: in Italia a 16-18 anni il 65-70% della popolazione ha superato la malattia.
Il contagio può essere diretto mediante la saliva oppure indiretto attraverso il contatto con soggetti contaminati. L’infezione da mononucleosi può verificarsi anche in occasione delle trasfusioni di sangue o nei trapianti di organo. La trasfusione di derivati del sangue arricchiti con leucociti aumenta il rischio di infezione da mononucleosi, mentre l’uso di materiale sanguigno depleto di leucociti o crioconservato tende a diminuire tale rischio.
Omland
00venerdì 7 ottobre 2005 11:58
Per l'epo è semplice: basta conservare in modo non appropriato il campione ematico! (es qualche ora a temperatura di frigo)
Non pensare che sia stato un caso il problema che si era verificato con la società dei calciatori (ti ricordi che c'era stato sui giornali che i campioni non erano congelati?) o che i prelievi del dopopartita di calcio vengono tenuti in frigo!
Mi risulta, ma queste sono cose riferite quindi prendile con beneficio, che ci sono poi accordi già preparati: i big-big sanno benissimo quando verranno controllati!

Tieni poi conto che la metodica di dosaggio allora era inaffidabile!

PS Mononucleosi: scusa, sono stato poco chiaro. Queste trasfusioni, sia auto che etero, non dovrebbero avere leucociti.
Il rischio è poi teorico: i materiali sono tutti testati e se fatti "in casa" si tratta di autotrasfusioni quindi il virus c'era già prima.

[Modificato da Omland 07/10/2005 11.59]

Omland
00venerdì 7 ottobre 2005 14:31
Ho letto adesso solo adesso il lancio di agenzia che ha dato il via al 3d.
Sinceramente una autotrasfusione non è cosa semplice da eseguire e richiede tempo: non si organizza nè fa in 3 min. e richiede apparecchiature complesse.
A me risulta che come pratica di doping sia ormai poco praticata e implica rischi che i grossi team non vanno a cercare.

Non vorrei fosse una notizia storicizzata
Omland
00sabato 8 ottobre 2005 16:49
x n@po
Avevo preso in modo un pò superficiale il tuo post in cui si faceva notare che la mononucleosi si può prendere anche per esposizione con materiale ematico!
Ero più attento alla usuale via di esposizione alla mononucleosi. Ci ho ripensato
Bisognerebbe sapere...chissà se ha(nno) avuto di recente la mononucleosi anche la(le) donne vicine a cunego? [SM=g27828]
Avvoltoio
00lunedì 10 ottobre 2005 19:46
x GVicario
si..

il narratore ha tagliato qualcosa, per semplicità di discorso..
o magari ha solo tralasciato di citare la trasfusione dopo il prelievo, nel caso questo sia di sangue (trasfusione di campione di sangue dello stesso corridore, di sangue prelevato prima della manipolazione genetica, a riposo)

se no scritto così non ha alcun senso!
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