A chi fosse scaldato, e rifreddato, e a chi fosse indebolito per troppo usar con donne, rimedio singolare.
Pigliate mel buono, e mettetelo in una pignatta con altrettanta malvagia, o guarnaccia, o vin greco, o altro buon vino, e aggiungetevi per una libbra di mele, mezzo bicchiero di suco di bettonica, e altrettanto latte di donna se ne potete havere, se no latte di capra, e due, o tre once di grasso di cappone, o di Gallina, e un'oncia d'olio di pignuoli, o di mandorle dolci, e ogni cosa fate scaldare al fuoco, solamente tanto che sieno bene incorporate insieme, e se volete potete aggiungervi polvere di cannella, e zuccaro, a vostro piacere, e di questa nobilissima potione datene a bevere un bicchiero ogni mattina, e ne vedrete effetto mirabile.
Al mal di fianco, secreto e rimedio provato in molte persone, huomini, e donne, che diversamente ne pativano; e in tutti s'e' trovato perfettissimo.
Primamente, perche quasi sempre col dolore del fianco par che vada unito il male della renella, o della pietra, e la difficult dell'orinare cosa utilissima; di continuo questi due ottimi preservatevi, che facilmente si possono fare da ciascuno d'ogni grado, o condizione che si sia. L'uno il tenersi sempre in case delle anime, o mandorle dell'ossa delle persiche, e avanti che a tavola si comincia a mangiare cosa alcuna, mangiar fino a cinque, o sei di esse mandorle mondate o no', mangiandole col sale, e col pane, che oltre alla virtu' grande che hanno di preservare dal mal del fianco, sono ancora ottimo rimedio contra il vino a fare che non imbriachi, e non percuota molto la testa, o non faccia male, e fanno buon'appetito, e allo stomaco, e chi l'usa non patisce mai mal di vermi nel corpo suo. L'altra preservativa si usera' spesso di mangiare in insalata, in minestre, in torte, in fritelle, e in ogni cosa dell'herba artemisia; avertendo che in molti luoghi d'Italia pigliano per artemisia, et arcimise la dicono ancora nel Regno: l'herba matricaria, che e' di sapor amaro, non e' quello che io dico che si adoperi qui di sopra. Questa artemisia ch'io vo' dire e' un'herba che fa la foglia a modo di quasi del petrosemolo, ma ben piu' lunga assai di detta, o parte delle foglie sue, e fanno un fusto in mezo che poi indurisce, e e' di color verde scuretto di sopra, e bianchiccio di sotto. Et finalmente quella che per tutto si riconosce per canapo salvatico e in alcuni luoghi colgono la sua semenza per dar a mangiare a cardellini. Et in molti altri luoghi la chiamano herba S. Giovanni, e se ne cingono i contadini e le donne, perche' cresce molto in alto, o in lunghezza, e in Venetia, e in altri luoghi di Lombardia la dicono herba di Santa Maria, e e' molto conosciuta da ciascuno. Ella non ha quasi nessun sapore, e masticandola non amareggia, ne' ha altra cosa trista, anzi ha un sapor piu' tosto che tira al dolce, o all'insipido che altrimenti, quasi come quello della malva. Onde e' buona in salata, in minestre, e in ogni modo a mangiare, e non potendone haver sempre della verde, si puo' tenere della secca, o in polvere, o farne acqua distillata, e in tutti i modi, o verde, o secca o in acqua, o come si sia; e' cosa santissima a usar di mangiarne di continuo, e quanto pi tanto meglio, che oltre a preservare dal mal del fianco, e della renella o pietra, e' sanissima al corpo humano.
Quando poi alcuno si trova d'haver tal male o dolor di fianco per qualche ragione si sia, cosa ottima l'usare i cristieri e principalmente questo. Sterco d'asino negro, se si pu havere, se non bianco, e sia fresco, o non molto secco, e fatelo bollire in vino bianco, aggiungendovi un pugno d'anisi, un poco d'oglio di camomilla, e un poco d'oglio di cappari, con un pugnetto di semola, e facendone bollir tutte insieme per un miserere o piu', cavarlo poi dal fuoco, e premer quelle cose, che la sostanza resti nel vino, e con quello fare un crestiere all'infermo pi caldo che sia possibile, e tengalo quanto pi puo', che lo trover perfettissimo.