Angelo Poliziano

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ariadipoesia
00martedì 12 ottobre 2004 09:15
I'mi trovai, fanciulle, un bel mattino di Angelo Poliziano





I’mi trovai, fanciulle, un bel mattino

di mezo maggio, in un verde giardino.



Eran d’intorno violette e gigli

fra l’erba verde e vaghi fior novelli,

azzurri gialli candidi e vermigli:

ond’io porsi la mano a cor di quelli

per adornar e mie biondi capelli

e cinger di grillanda el vago crino

I’mi trovai, fanciulle…



Ma poi ch’i’ ebbi pien di fiori un lembo,

vidi le rose e non pur d’un colore;

io corsi allor per empier tutto el grembo,

perch’era sì soave il loro odore,

che tutto mi senti’ destar el core

di dolce voglia e d’un piacer divino

I’mi trovai, fanciulle…



I’posi mente: quelle rose allora

mai non vi potre’ dir quant’eran belle:

quale scoppiava dalla boccia ancora:

qual’eran un po’ passe e qual novelle.

Amor mi disse allor: Va’ co’ di quelle

che più vedi fiorire in sullo spino.

I’mi trovai, fanciulle…



Quando la rosa ogni suo foglia spande,

quando è più bella, quando è più gradita,

allora è buona a mettere in ghirlande,

prima che sua belleza sia fuggita:

sicchè, fanciulle, mentre è più fiorita,

coglian la bella rosa del giardino.

I’mi trovai, fanciulle…







[Modificato da ariadipoesia 12/10/2004 9.26]

ariadipoesia
00martedì 12 ottobre 2004 09:25
Ben venga maggio

Ben venga maggio di Angelo Poliziano.




Ben venga maggio

e 'l gonfalon selvaggio!



Ben venga primavera

che vuol l'uom s'innamori;

e voi donzelle, a schiera

con li vostri amadori,

che di rose e di fiori

vi fate belle il maggio,

venite alla frescura

delli verdi arbuscelli

Ogni bella è sicura

fra tanti damigelli:

che le fiere e gli uccelli

ardon d'amore il maggio.



Chi è giovane e bella

deh, non sie punto acerba,

chè non si rinnovella

l'età, come fa l'erba:

nessuna stia superba

all'amadore il maggio.



Ciascuna balli e canti

di questa schiera nostra.

Ecco che i dolci amanti

van per voi, belle, in giostra:

qual dura a lor si mostra

farà sfiorire il maggio.



Per prender le donzelle

si son gli amanti armati.

Arrendetevi, belle,

a' vostri innamorati;

rendete e cuor furati,

non fate guerra il maggio.



Chi l'altrui core invola

ad altrui doni el core.

Ma chi è quel che vola?

E' l'angiolel d'Amore,

che viene a fare onore

con voi, donzelle, al maggio.



Amor ne vien ridendo

con rose e gigli in testa,

e vien di voi caendo.

Fategli, o belle, festa.

Qual sarà la più presta

a dargli e fior del maggio?



"Ben venga il perregrino,

Amor, che ne comandi?"

Che al suo amante il crino

ogni bella ingrillandi;

chè li zitelli è grandi

s'innamoran di maggio.


[Modificato da ariadipoesia 12/10/2004 9.26]

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