Andrea Acciari

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Chiara C.
00domenica 7 maggio 2006 10:43
State seguendo "Questa è la mia terra"? Roberto è veramente stupendo nel ruolo di Andrea, ne sta dando un'interpretazione favolosa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ELIPIOVEX
00giovedì 11 maggio 2006 17:09
Intervista a Farnesi
La riporto anche qui tale e quale

[Il mio motto: chi fa piano va sano e va lontano

L'affascinante interprete di Questa è la mìa terra è convinto che il vero successo si conquisti a poco a poco e che la stessa cautela occorra anche nei confronti del matrimonio. Per questo non ha fretta di compiere il grande passo..


Bello è bello. Non c'è che dire. E infatti le donne certamente non gli mancano, specie quelle giovani e attraenti ,tant'è che si fa un po' fatica a tenere il conto dei piccoli e grandi amori di Roberto Farnesi, pro­tagonista di Questa è la mia ter­ra, al fianco di Kasia Smutniak. L'ultima conquista dell'affasci­nante contadino Andrea Accia­ri della fiction di Canale 5? La bellissima ventenne Federica Bertolani, tredicesima a Miss Italia nel 2004, brillante studen­tessa di Giurisprudenza, tosca­na come lui. Farnesi sorride sornione quando gli facciamo notare che il suo fascino conti­nua a mietere un sacco di vitti­me. «Sì, sì, tanto immagino do­ve vuole andare a parare,- ride. - Ma la blocco subito: so di non essere da buttare via, però non punto solo su questo. Lo di­mostra anche il fatto che quat­tro cosette come attore le ho fatte, ruoli dove era necessario esprimere anche il talento».

Federica è stata conquistata dal suo talento?
«Dovrebbe chiederlo alla di­retta interessata. Comunque, per il momento, ci godiamo la nostra storia giorno per giorno, senza fare troppi programmi né proclami. Federica ha tante belle qualità, è una ragazza sem­plice e toscana come me, ma questa volta voglio andarci cau­to. Di lei non voglio dire una pa­rola di più».

Ci dica allora perché con la sua ex, Desireé, anche lei Miss Toscana, è finita.
«Ci siamo lasciati da quasi un anno, ormai. E le colpe stan­no da tutte e due le parti. La no­stra è stata una favola bellissima e indimenticabile, infatti sono
ancora in ottimi rapporti sia con lei sia con la sua famiglia».

Anche questa fanciulla era molto giovane...
«Sì, lo era. Ma la nostra storia non è finita per questo motivo. No, non c'è stato un evento particolare, si vede che il desti­no aveva già deciso che sareb­be andata a finire in questo mo­do. Certo, lei aveva 18 anni, ma era molto matura, lo comunque non sono Matusalemme, sono del 1969, e dì coppie che vanno d'amore e d'accordo nono­stante la differenza d'età ce ne sono a iosa, nell'ambiente del­lo spettacolo e non solo. Mio padre, per esempio, aveva 25 anni più della mamma, infatti mi ha avuto che ne aveva 54, dopo tre fìglie femmine. Ora lui non c'è più, ma il loro è stato un matrimonio davvero ben riusci­to... La verità però è che spes­so è difficile conciliare carriera e affetti: io non amo la vita mondana, ma il mio lavoro mi impone una vita che proprio normalissima non è, nonostan­te cerchi in tutti i modi di man­tenerla tale. A certi appunta­menti devi andarci per forza, certe persone devi incontrarle per forza. E questo può andare a discapito della vita di coppia, se la persona che è al tuo fian-
co non sta al passo, non capisce ne il lavoro può anche importi delle priorità, specie in alcu­ni momenti. E che certi treni professionali bisogna prenderli altrimenti sei un cretino».

Il «treno" che le ha portato più fortuna?
«Quello che mi ha portato al primo film, Femina, al quale so­no arrivato per caso,"sponsorizzato" da Monica Guerritore. Era il 1998. Ero uno sconosciu­to, allora facevo il modello, e riu­scire a farmi scritturare è stato proprio un colpo di fortuna. Non a caso mi hanno fatto ben quattro provini perché tutti erano indecisi. Tutti tranne la Guerritore: fu lei a volermi... No, non ho mai inseguito il suc­cesso facile, sono convinto che la carriera si faccia a piccoli passi, insomma che chi va piano, va sano e va lontano, tutto il contrario di quello che succe­de oggi in tv, dove degli scono­sciuti possono diventare dei miti da un giorno all'altro».

Il rimpianto invece per il quale non si da pace?
«Di non avere studiato di più. Mi sono diplomato al liceo linguistico, in una scuola priva­ta, però per tutto il tempo ho tirato a campare. Studiavo due giorni prima dell'interrogazione e poi cancellavo tutto dalla mente... Insomma, avrei dovuto sfruttarlo meglio quel periodo da studente. Se non mi fossi comportato da bischero, visto che a fare l'attore ho comincia­to tardino, forse a quest'ora sarei laureato. Per questo consiglio a tutti i ragazzi di studia­re, di non fare sempre "buca" a scuola come facevo io».

È stato un adolescente ribelle?
«Sono stato un bel pazzo... Mio padre aveva una grande apertura mentale, però essen­do un Generale dei Bersaglieri (fece tutta la seconda guerra mon­diale, venne deportato in un cam­po di concentramento in Germa­nia, dove rimase per due anni, ndr) era comunque piuttosto inquadrato. Ma io, nonostante questo tipo di educazione tradizionale, sono invece cresciu­to con i ragazzi di strada, con gente più grande di me, infatti non c'era sera in cui non tor­nassi a casa a notte fonda. Ri­cordo che un Capodanno, ave­vo 11 anni, andai a ballare facen­do l'autostop con i soliti amici. Ci tirò su un Diane guidato da un tizio riccioluto, vestito anni Settanta. Questa fu una delle mie prime cavoiate, dopo ne ho fatte molte altre decisamen­te più grosse,goliardiche. D'altronde con il gruppo di amici che frequento ora, siamo quat­tro, cinque teste di... cavolo, l'at­mosfera è molto simile a quel­la del film Amici miei».

Ha detto prima che non si sente Matusalemme perché è del 1969. Però potrebbe essere ora di pensare alla famiglia, no?
«A me l'argomento famiglia interessa, eccome. Mi interessa talmente tanto che mi sono imposto una regola: meglio aspettare che fare scelte av­ventate. Come per il lavoro, anche in questo campo il mio motto è chi va piano va sano e va lontano. Anche perché ne vedo tante di coppie che si spo­sano sulla scia dell'entusiasmo e che poi vanno in frantumi in poco tempo».

Non è un alibi il suo?
«In parte sì, ma sono davve­ro convinto che formare una fa­miglia sia un impegno serio e che per fare questo passo biso­gna essere maturi. Come credo che l'aver fatto prima tante esperienze faccia sì che, dopo, quando trovi davvero quella che ti incastra, tu non abbia più voglia di andare a fare lo "sce­mo" in giro.Ti sei già sfogato e quindi non hai più questa esi­genza. Il "per sempre" fa meno paura, anche. Comunque ci vuole la persona giusta per spo­sarsi e fare i figli. E una volta che, mettiamo, hai trovato davvero una così, occorre anche che sia il momento giusto. Per esem­pio, io, adesso, sono troppo as­sorbito dal lavoro, mentalmen­te, per imbarcarmi con serenità in un'impresa del genere».

Dunque niente figli, niente matrimonio per ora?
«Sì, ma non sono chiuso a riccio nei confronti di queste due esperienze. Il tutto con cal­ma, però».

Nemmeno in passato le è mai venuto in mente di sposarsi?
«No. Mai. Posso averci, maga­ri, scherzato un po' su, ma non stavo dicendo sul serio. Infatti nessuna mi ha mai creduto».

[Modificato da ELIPIOVEX 09/05/2006 15.18]

Chiara C.
00venerdì 12 maggio 2006 11:11
Grazie Michela, bellissima intervista!!!!!!
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