Riprendo questo vecchio post...
... per dare fatti e non chiacchiere circa una CERTA INDETERMINATEZZA che affligge talvolta l'A.S.I., in fase di comunicazione.
Non aggiungerò molte parole alle due scansioni che seguono, tratte da pagine del numero di Gennaio 2012 de "La Manovella", organo ufficiale dell'A.S.I., esattamente pag.12 e pag.13; sottolineo che le due pagine non sono nello stesso foglio (quindi occorre girare pagine per leggerle), ma sono una a fianco all'altra: la singolarità della discrepanza descrittiva è ancor più evidente...
Tale "singolarità espositiva" dà luogo ad un paio di osservazioni oggettive:
|> prima osservazione: trattandosi di documento, la sua definizione dovrebbe essere univoca. Invece, è differente nei due casi; non solo, la differenza è tale da poter dare adito ad interpretazioni tutt'altro che restrittive (proprio il contrario del fine di una definizione);
|> seconda osservazione: a pag.13 appare un documento ufficiale, firmato da Loi, ma destinato ad uso interno (da A.S.I. a clubs federati); a pag.12 appare invece uno specchietto, né firmato né con altri crismi legali, ma destinato ad uso divulgativo (tutti i soci).
Bene, la domanda sorge spontanea: qual'è il senso di dare allo stesso documento una destinazione d'uso descritta in maniera diversa, a seconda della sua ufficialità?
Agli esperti di legge le interpretazioni, in particolare dell'allocuzione "per altri fini": è mai possibile che un fattore di importanza capitale, come la possibilità di circolare, sia cripticamente riconducibile a tale vaga quanto generica espressione? Perché - se davvero fosse indispensabile per la circolazione ANCHE DI VETTURE NON REIMMATRICOLATE - non scriverlo chiaro e tondo? Ovvero, al contrario, se fosse per tutte le vetture, perché scrivere distinguendo tra reimmatricolate e per le "latri fini"? Strano, molto strano... come pure la precisazione - sottolineata dallo stesso Loi - che farebbe propendere per la seguente ipotesi...
... inaftti, l'ipotesi che formulo - sottolineo IMHO per i forumisti esperti legalmente - è che forse è veramente NECESSARIO SOLO PER LE REIMMATRICOLATE, ma si vuol giocare astutamente sul dubbio delle persone. Se detta ipotesi - ipotesi, ribadisco - fosse verificate, due sono le possibilità di codesto attegiamento, l'una opposta all'altra:
|> incapacità di far valere le proprie forze di fronte all'interlocutore politico di riferimento, sia esso nazionale o locale, che sembra dar seguito alle richieste A.S.I., in realtà lo domina e lo manovra;
|> perfetta malafede gestionale.
Lascio ad altri conclusioni ed ipotesi varie (la mia non è certo esclusiva...). Molti detrattori A.S.I. propendono per la seconda, personalmente invece propendo per la prima: notoriamente, ci sono alcuni esponenti politici che amano l'auto d'epoca, ma sono altrettanto notoriamente molto, molto elitari... in altro post li ho definiti come coloro che concepiscono l'auto d'epoca solo se blasonata, elitaria e con la puzza sotto il naso. Le facilitazioni che attualmente ci sono, servono solo a far star buono il "parco buoi". Ultimo commento: attenzione, perché se la mia ipotesi fosse vera, purtroppo quell'élite non concepisce auto storiche sotto un valore di PARECCHIE DECINE DI MIGLIAIA DI €, quindi praticamente tutte le nostre balene sono out. E non solo le balene: con buona pace di chi si schiera con loro... A buon intenditor, etc. etc.