Anarchia e Violenza - di Errico Malatesta

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Alkibiades
00martedì 16 maggio 2006 18:08
Anarchia vuoi dire non-violenza, non-dominio dell’uomo sull’uomo, non-imposizione per forza della volontà di uno o di più su quella di altri.
È solo mediante l’armonizzazione degli interessi, mediante la cooperazione volontaria, con l’amore, il rispetto, la reciproca tolleranza, è solo colla persuasione, l’esempio, il contagio e il vantaggio mutuo della benevolenza che può e deve trionfare l’anarchia, cioè una società di fratelli liberamente solidali, che assicuri a tutti la massima libertà, il massimo sviluppo, il massimo benessere possibili.
Vi sono certamente altri uomini, altri partiti, altre scuole tanto sinceramente devoti al bene generale quanto possono esserlo i migliori tra noi. Ma ciò che distingue gli anarchici da tutti gli altri è appunto l’orrore della violenza, il
desiderio e il proposito di eliminare la violenza, cioè la forza materiale, dalle competenze tra gli uomini.
Si potrebbe dire perciò che l’idea specifica che distingue gli anarchici è l’abolizione del gendarme, l’esclusione dai fattori sociali della regola imposta mediante la forza, brutale, legale o illegale che sia.
Ma allora, si potrà domandare, perché nella lotta attuale, contro le istituzioni politico-sociali, che giudicano oppressive, gli anarchici hanno predicato e praticato, e predicano e praticano, quando possono, l’uso dei mezzi violenti che pur sono in evidente contraddizione coi fini loro? E questo al punto che, in certi momenti, molti avversari in buona fede han creduto, e tutti quelli in mala fede. han finto di credere, che il carattere specifico dell’anarchismo fosse proprio la violenza?
La domanda può sembrare imbarazzante, ma vi si può rispondere in poche parole. Gli è che perché due vivano in pace bisogna che tutti e due vogliano la pace; ché se uno dei due si ostina a volere colla forza obbligare l’altro a lavorare per lui e a servirlo, l’altro se vuol conservare dignità di uomo e non essere ridotto alla più abbietta schiavitù, malgrado tutto il suo amore per la pace e il buon accordo. sarà ben obbligato a resistere alla forza con mezzi adeguati.

L’origine prima dei mali che han travagliato e travagliano l’umanità, a parte s’intende quelli che dipendono dalle forze avverse della natura, è il fatto che gli uomini non han compreso che l’accordo e la cooperazione fraterna sarebbe stato il mezzo migliore per assicurare a tutti il massimo bene possibile, e i più forti e i più furbi han voluto sottomettere e sfruttare gli altri, e quando sono riusciti, a conquistare una posizione vantaggiosa han voluto assicurarsene e perpetuarne il possesso creando in loro difesa ogni specie di organi permanenti di coercizione.
Da ciò è venuto che tutta la storia è piena di lotte cruenti: prepotenze, ingiustizie, oppressioni feroci da una parte, ribellioni dall’altra.
Non v’è da fare distinzioni di partiti: chiunque ha voluto emanciparsi, o tentare di emanciparsi, ha dovuto opporre la forza alla forza, le armi alle armi.
Però ciascuno, mentre ha trovato necessario e giusto adoperare la forza per difendere la propria libertà, i propri interessi, la propria classe, il proprio paese, ha poi, in nome di una morale sua speciale, condannata la violenza quando questa si rivolgeva contro di lui per la libertà, per gli interessi, per la classe, per il paese degli altri.
Così quegli stessi che, per esempio qui in Italia, glorificano a giusta ragione le guerre per l’indipendenza ed erigono marmi e bronzi in onore di Agesilao Milano, di Felice Orsini, di Guglielmo Oberdan e quelli che hanno sciolto inni appassionati a Sofia Perovskaja e altri martiri di paesi lontani, han poi trattati da delinquenti gli anarchici quando questi sono sorti a reclamare la libertà integrale e la giustizia uguale per tutti gli esseri umani e hanno francamente dichiarato che, oggi come ieri, fino a quando l’oppressione e il privilegio saran difesi dalla forza bruta delle baionette, l’insurrezione popolare, la rivolta dell’individuo e della massa, resta il mezzo necessario per conseguire l’emancipazione.
Ricordo che in occasione di un clamoroso attentato anarchico, uno che figurava allora nelle prime file del partito socialista e tornava fresco fresco dalla guerra turco-greca, gridava forte, con l’approvazione dei suoi compagni, che la vita umana ~ sacra sempre e che non bisogna al tentarvi
nemmeno per la causa della libertà. Pare che facesse eccezione la vita dei turchi e la causa dell’indipendenza greca.
Illogicità, o ipocrisia?

Eppure la violenza anarchica è la sola che sia giustificabile, la sola che non sia criminale.
Parlo naturalmente della violenza che ha davvero i caratteri anarchici, e non di questo o quel fatto di violenza cieca e irragionevole che è stato attribuito agli anarchici, o che magari è stato commesso da veri anarchici spinti al furore da infami persecuzioni, o accecati, per eccesso di sensibilità non temperato dalla ragione, dallo spettacolo delle ingiustizie sociali, dal dolore per il dolore altrui.
La vera violenza anarchica è quella che cessa dove cessa la necessità della difesa e della liberazione. Essa è temperata dalla coscienza che gl’individui presi isolatamente sono poco o punto responsabili della posizione che ha fatto loro l’eredità e l’ambiente; essa non è ispirata dall’odio ma dall’amore; ed è santa perché mira alla liberazione di tutti e non alla sostituzione del proprio dominio a quello degli altri,
Vi è stato in Italia un partito che, con fini di alta civiltà. si è adoperato a spegnere nelle masse ogni fiducia nella violenza.., ed è riuscito a renderle incapaci a ogni resistenza quando è venuto il fascismo, Mi è parso che lo stesso Turati ha più o meno chiaramente riconosciuto e lamentato il fatto nel suo discorso di Parigi per la commemorazione di Jaurès.
Gli anarchici non hanno ipocrisia. La forza bisogna respingerla colla forza: oggi contro le oppressioni di oggi; domani contro le oppressioni che potrebbero tentare di sostituirsi a quelle di oggi.
Noi vogliamo la libertà per tutti, per noi e per i nostri amici come per i nostri avversari e nemici. Libertà di pensare e di propagare il proprio pensiero, libertà di lavorare e di organizzare la propria vita nel modo che piace; non libertà, s’intende — e si prega i comunisti di non equivocare —non libertà di sopprimere la libertà e di sfruttare il lavoro degli altri.

[Modificato da Alkibiades 16/05/2006 18.10]

ilmercatino
00mercoledì 24 maggio 2006 15:25
Re:

Scritto da: Alkibiades 16/05/2006 18.08
Anarchia vuoi dire non-violenza, non-dominio dell’uomo sull’uomo, non-imposizione per forza della volontà di uno o di più su quella di altri.

[Modificato da Alkibiades 16/05/2006 18.10]





concordo...ma è utopia!!
L'uomo da sempre cerca di sopraffare il prossimo!!
=Caesar86=
00mercoledì 24 maggio 2006 20:24
Re: Re:

Scritto da: ilmercatino 24/05/2006 15.25



concordo...ma è utopia!!
L'uomo da sempre cerca di sopraffare il prossimo!!



non è un'utopia...è una devianza...la violenza è un istinto naturale dell'uomo...di più, è uno dei suoi paradigmi fondanti...pace, guerra...odio, amore...bene, male...snoo gli elementi costitutivi dell'agire dell'uomo, e quindi della storia...caratteri dialettici, antitetici e quindi, alla maniera hegeliana, comunicanti e interdipendenti....
eliminare una di queste polarità significa strabordarne l'altra...per questo aborro gli anarchici e gli iper-pacifisti...
come non è auspicabile un mondo di Terminetor (guerra), così non è auspicabile un mondo di Ned Flanders (pace)...

[Modificato da =Caesar86= 24/05/2006 20.25]

Staib
00venerdì 26 maggio 2006 17:45
Bravo Alki, non so perchè non l'ho pubblicato prima.

Comunque ho già spiegato le stesse cose in altri topic, questo è un ottimo supporto.

Cesare quindi tu legittimi anche la criminalità organizzata?

=Caesar86=
00venerdì 26 maggio 2006 20:28

Cesare quindi tu legittimi anche la criminalità organizzata?



cosa significa criminalità? significa una persona o un ente, che, rapportandosi con un secondo ente/persona, applica un atto indebito in quanto non approvato da entrambe le parti, ma solo da una che lo perpetra a danni di chi la subisce...
non essendovi consenso l'atto criminoso si fonda naturalmente sulla FORZA (o violenza, che dir si voglia...insomma sulla coercizione).

Ora, in una società che, come già detto, si muove o dovrebbe muoversi su dicotomie guerra-pace, movimento-quiete, caos-disordine, atto di consenso-atto di violenza, lo Stato non fa altro che cercare di ordinare il disordine...ovvero, postulato che è impossibile eliminare la violenza, in quanto questa utopia/devianza richiederebbe l'eliminazione del suo istinto/sentimento base, l'odio ( e sfido chiunque a dimostrarmi che sia esistito qualcuno che non abbia mai odiato per neanche un minuto della sua vita, financo Gandhi e Bhudda), lo stato non fa altro che semplicemente legittimare la violenza restringendo però al contempo il suo ventaglio di utilizzo ad un solo ente: lo Stato stesso; posto naturalmente che esso non usera tale coercizione per il bene di uno solo, di alcuni o financo molti, ma, nell'ambito del ragionevole, di tutti...

Per questo, come spiegato, non legittimo la violenza del mafioso o del serial-killer, in quanto potere indebito, ma legittimo pienamente come valvola di sfogo ed elemento di controllo della violenza stessa la coercizione utilizzata dagli apparati di polizia e dell'esercito...
Pertinax
00venerdì 26 maggio 2006 20:38
sono daccordo [SM=x751532] [SM=x751532] [SM=x751532] per quel che riguarda i paradossi ma non sull'impossibilità di estinguere lo Stato Legislativo, l'evoluzione (epocale) degli istinti è una realta scientifica.
=Caesar86=
00venerdì 26 maggio 2006 20:53
Re:

l'evoluzione (epocale) degli istinti è una realta scientifica.



non credo proprio...abbiamo smesso di essere cacciatori raccoglitori da qualcosa come 10.000 anni ( a darla bene, altrimenti in media 7000 )...la civiltà delle macchine ha solo 100-150 anni...in termini biologici questi sono sputi evolutivi...biologicamente, ma soprattutto psicologicamente, noi siamo ancora quegli stessi omini col perizoma, la pietra focaia e l'ascia in selce...
o perchè credi che ti viene la pancietta?? perchè ancora immagazzini riserve corporee per gli inverni
o perchè ti calano le diottrie a stare alla Tv? perchè i tuoi occhi sono progettati per guizzare e seguire lepri, daini e pesci, e non per fissare intensamente gli oggetti...
e così via per tutto il resto...non accettare, o ansi censuare questi istinti, naturalmete in certe misure e forme, significa alienarsi da se stessi...
Pertinax
00venerdì 26 maggio 2006 21:05
non sono daccordo, le emozioni e le passioni non sono una caratteristica biologica dell'uomo ma sono istinti appunto che vengono influenzati da fattori imposti e creati dall'uomo.

lo stato, la res, svanisce quando porta a termine il suo compito pedagogico capace di plasmare gli istinti nelle epoche storiche.
Staib
00sabato 27 maggio 2006 01:54
Re:

Scritto da: =Caesar86= 26/05/2006 20.28

Cesare quindi tu legittimi anche la criminalità organizzata?



cosa significa criminalità? significa una persona o un ente, che, rapportandosi con un secondo ente/persona, applica un atto indebito in quanto non approvato da entrambe le parti, ma solo da una che lo perpetra a danni di chi la subisce...
non essendovi consenso l'atto criminoso si fonda naturalmente sulla FORZA (o violenza, che dir si voglia...insomma sulla coercizione).

Ora, in una società che, come già detto, si muove o dovrebbe muoversi su dicotomie guerra-pace, movimento-quiete, caos-disordine, atto di consenso-atto di violenza, lo Stato non fa altro che cercare di ordinare il disordine...ovvero, postulato che è impossibile eliminare la violenza, in quanto questa utopia/devianza richiederebbe l'eliminazione del suo istinto/sentimento base, l'odio ( e sfido chiunque a dimostrarmi che sia esistito qualcuno che non abbia mai odiato per neanche un minuto della sua vita, financo Gandhi e Bhudda), lo stato non fa altro che semplicemente legittimare la violenza restringendo però al contempo il suo ventaglio di utilizzo ad un solo ente: lo Stato stesso; posto naturalmente che esso non usera tale coercizione per il bene di uno solo, di alcuni o financo molti, ma, nell'ambito del ragionevole, di tutti...

Per questo, come spiegato, non legittimo la violenza del mafioso o del serial-killer, in quanto potere indebito, ma legittimo pienamente come valvola di sfogo ed elemento di controllo della violenza stessa la coercizione utilizzata dagli apparati di polizia e dell'esercito...



La violenza è un istinto dell'uomo, non dello Stato o della società. Massificare la violenza, renderla programmatica e studiata ovviamente le fa perdere la sua qualità di istinto inteso come comportamento impulsivo e spontaneo, senza pensiero compiuto.
Quindi lasciamo fuori l'istinto dalla violenza dello Stato. Tra l'altro la violenza non è qualcosa di fine a se stessa, ma ha sempre uno scopo. Puoi essere violento per difendere qualcosa di tuo, e questo è comprensibile, o per guadagnare qualcosa. Ma quando tu hai tutto quello di cui hai bisogno e diventi violento per guadagnare di più a discapito di qualcun altro che non ti ha fatto torto è prepotenza.
La guerra tra paesi, tra popoli, tra culture non esiste per l'istinto dell'uomo, che al contrario gli farebbero cercare una vita più tranquilla. Esiste perchè viene creata da chi può generare la violenza tra le persone, da chi ha il potere e ne vuole di più e lo vuole conservare.

Nessuno dice di eliminare la violenza dall'uomo né che non debba odiare, ma c'è una grossa differenza dall'odio violento contro un tizio con cui litigo per strada perchè mi ha insultato con quello contro una massa di persone che non hanno nulla che li distingua da me.

Gli Stati fanno la guerra per se stessi e chi ci guadagna sono molti, come quelli che perdono tutto, finanche la vita.

In questo stesso modo si comporta la criminalità organizzata. Non c'è nessuna differenza.

Ti confesso che il tuo discorso mi ha inorridito.
cointreau il possente
00sabato 27 maggio 2006 09:31
Re: Re:

Scritto da: Staib 27/05/2006 1.54

Ti confesso che il tuo discorso mi ha inorridito.



Ha lasciato molto perplesso pure me, ma per una volta Caesar ha fatto un discorso compiuto e motivato. [SM=x751598]
Quasi quasi smetto di chiamarlo piccolo (=ragazzo, adolescente) o ometto (=piccolo uomo, ragazzo appena entrato nella maturità). [SM=x751532]
Alkibiades
00sabato 27 maggio 2006 15:41
Ma con quale presunzione riuscite a dire qual'è la natura dell'uomo se a stento riuscite a definire la vostra?

Se consideriamo le differenza tra esseri umani non possiamo non credere che esse non siano date dalla natura. Un uomo non è violento appena nato.

Io credo che la chiave dell'anarchia sia questa, ovvero l'educazione. Un'educazione efficiente può dare all'uomo una solidarietà spontanea. Esattamente come si insegna al bambino che non si parla con il cibo in bocca...

L'uomo è violento per natura? Ma voi davvero credete che la violenza sia qualcosa di genetico? Mi pare di ricordare che l'uomo ha solo due cromosomi di differenza rispetto allo scimpanzè ( quattro rispetto a Silvio [SM=x751545] ). Questo dimostra che la genetica non ha alcun peso nella personalità.

E poi se fosse così, non esisterebbe il libero arbitrio. Le azioni sarebbero compiute dai nostri geni non dalle nostre menti...insomma non dico che l'uomo è buono per natura, ma dico che l'uomo non è NULLA per natura.

L'educazione,l'esperienza, l'ambiente, ecco cosa costruisce la natura dell'uomo.
Staib
00sabato 27 maggio 2006 17:32
Ma l'educazione non deve essere condizionamento, semmai deve essere una diseducazioni ai disvalori.
Alkibiades
00sabato 27 maggio 2006 17:48
Si parla sempre di condizionamento. E non è del tutto negativo, se si parla di valori come la solidarietà e la fratellanza.

Il punto è che l'anarchia diventa utopia quando perde la sua base ideologica, il sentimento di solidarietà tra gli uomini, e per questo diventa necessaria una seconda mamma (la legge).

Non mi prendo certo la presunzione di dire che questi valori siano giusti i sbagliati, ma dico semplicemente che per arrivare all'anarchia bisogna passare per l'educazione e l'insegnamento di valori che prima di essere anarchici sono innanzitutto umani, e non possono non portare alla migliore delle società.
=hannibal=
00lunedì 29 maggio 2006 16:13

Non mi prendo certo la presunzione di dire che questi valori siano giusti i sbagliati, ma dico semplicemente che per arrivare all'anarchia bisogna passare per l'educazione e l'insegnamento di valori che prima di essere anarchici sono innanzitutto umani, e non possono non portare alla migliore delle società.



Si ma facendo cio tu stai proprio dicendo cosa è giusto o cosa e sbagliato e lo imponi agli altri con l'educazione fin da bambini.é come fare il lavaggio del cervello alle persone e immettere nelle loro teste che l'anarchia è giusta ed è la migliore delle societa...questo pero sempre per te e per chi crede nell'anarchia.Insomma con un educazione cosi,per quanto insegni valori in parte giusti,tu formi dei robot sul modello anarchico ed è ovvio che poi alla fine funzioni,è lo stato che con l'educazione li tiene in scacco,come potrebbe non funzionare cosi?Sono tutti schiavi dell'educazione della societa....
L'anarchia che è la prima a predicare la liberta dallo stato e la liberta in generale poi rende schiavi tutti facendo finta che ci sia la liberta,liberta che in realta e fittizia perche gli uomini sono educati a vivere secondo la societa anarchica...
Alkibiades
00lunedì 29 maggio 2006 18:51
Ma che [SM=x751567] dici?! Tu non sei stato educato forse? Ti reputi schiavo della tua educazione? [SM=x751549]

Oggi l'educazione che "impone" la nostra merda di società insegna i "valori" del profitto e del guadagno...molti ne sono schiavi, per usare un termine usato malissimo da te.

Come fai a non comprendere che ogni ambiente ha un riflesso sull'individuo?

Per molte correnti l'educazione è solo una conseguenza, io credo che per l'anarchia sia la causa.

Robot?? [SM=x751525]
Ma che dici, hannibaluccio?


è lo stato che con l'educazione li tiene in scacco



Notizia dell'ultima ora: lo Stato non esiste [SM=x751553]
=Caesar86=
00lunedì 29 maggio 2006 19:27

Notizia dell'ultima ora: lo Stato non esiste




spiegamela un pò questa bella novità...che magari mi evito de pagà le tasse...
Pius Augustus
00lunedì 29 maggio 2006 19:32
Re:

Scritto da: =Caesar86= 29/05/2006 19.27

Notizia dell'ultima ora: lo Stato non esiste




spiegamela un pò questa bella novità...che magari mi evito de pagà le tasse...



mi sembra che si riferisca allo stato anrchico...
Alkibiades
00lunedì 29 maggio 2006 19:37
Re:

Scritto da: =Caesar86= 29/05/2006 19.27

Notizia dell'ultima ora: lo Stato non esiste




spiegamela un pò questa bella novità...che magari mi evito de pagà le tasse...




Certo che di post fuori luoghi ne ho visti parecchi..ma questo supera tutti gli altri [SM=x751545]
=Caesar86=
00lunedì 29 maggio 2006 20:02
Re: Re:

Scritto da: Alkibiades 29/05/2006 19.37



Certo che di post fuori luoghi ne ho visti parecchi..ma questo supera tutti gli altri [SM=x751545]




seconddo me stai facendo troppo vittimismo... [SM=x751530]
Staib
00lunedì 29 maggio 2006 20:46
Re: Re: Re:

Scritto da: =Caesar86= 29/05/2006 20.02



seconddo me stai facendo troppo vittimismo... [SM=x751530]



A cesareeee! Ma lo sai che significa vittimismo?
A me non sembra visto che già è la seconda volta che lo spari a sproposito in un questa sezione.

O sto facendo vittimismo? [SM=x751578]
Staib
00lunedì 29 maggio 2006 20:49
Re:

Scritto da: Alkibiades 29/05/2006 18.51
Ma che [SM=x751567] dici?! Tu non sei stato educato forse? Ti reputi schiavo della tua educazione? [SM=x751549]

Oggi l'educazione che "impone" la nostra merda di società insegna i "valori" del profitto e del guadagno...molti ne sono schiavi, per usare un termine usato malissimo da te.



Ti sei risposto da solo.
L'educazione non deve essere un imposizione di valori, altrimenti quale sarebbe la differenza dalla violenza culturale che si subisce da bambini e "l'educazione" anarchica?
Alkibiades
00lunedì 29 maggio 2006 23:11
Mah! Io credo che non ci sia bisogno di inculcare o deviare la mente umana, ma serve eliminare ogni sua devianza (come la violenza).
Semplicemente, non penso che l'uomo sia buono per natura nè che sia cattivo. Sono concetti universali che non hanno un senso reale.

La solidarietà che provo per me stesso invece equivale a quella che provo per chi è come me. Sottolineo "come me". Insomma è un concetto che non ha bisogno di insegnamenti..non affermo affatto che esso sia innato. Affermo che viene da sè,dalle circostanze.

Nessuna violenza, dunque. Proprio perchè attraverso la libera educazione si potrebbe giungere ad un valore comune, come la solidarietà, che è alla base della società anarchica.

Quindi no, non mi sono risposto da solo [SM=x751524]
=hannibal=
00mercoledì 31 maggio 2006 15:33
Alki dicevo stato in senso di societa anarchica,le persone che la compongono che educano e si impegnano di formare in un certo modo i nuovi della societa...e lo sai bene che voleva dire questo ma vabbe passiamo avanti.
Invece come dice staib,io ripeto che se l'anarchia predica la liberta assoluta tanto da negare lo stato per l'appunto,non puo essere che poi la societa si metta al posto dello stato e faccia come la societa sbagliata di oggi,che forma i ragazzi a proprio piacimento....non è un aggiustare le devianze,come dicevi tu,perche per te magari sono devianze da risolvere,per altri quelle stesse devianze che tu dici,non sono affatto devianze ma anzi cose positive....alla fine vista la diversita delle persone lo stato soprattutto quello anarchico non puo e non deve eliminare un bel niente,perche cio vorrebbe dire innanzitutto che la societa decide per loro e questa nn e liberta,e in piu che tolte le devianze(sempre presunte tali)tutti sono uguali perlomeno di base e appunto escono tutti cloni,tutti col senso della societa,della collettivita dell'aiutare il prossimo....insomma per quanto puoi la societa cosi fatta riesca bene(che poi sono sempre punti di vista),i suoi componenenti non sono affatto liberi perche hanno le menti plasmate....
Un po come per napoleone e la sua riforma scolastica per dirne una,ecco li lui oltre ad insegnare plasmava le menti e le indirazzava fin da piccole a determinati ideali politici,perche per lui l'uomo deve crescere gia con le idee chiare...ecco tu hai piu o meno la stessa idea,solo che per te plasmare le menti vuol dire eliminarne i pregiudizi e le idee sbagliate.Non siamo poi tanto lontani,solo che la tua giustificazione all'apparente è piu giusta,tutto qui,ma il metodo qui come per napoleone a suo tempo,era sbagliato. [SM=x751601]
Alkibiades
00mercoledì 31 maggio 2006 16:00
Sei fissato con questi cloni, eh? Perchè oggi con questo genere di educazione siamo tutti cloni?

E comunque, lo dico un'altra volta poi basta, io ho detto chiaramente che la violenza è:

1) Sbagliata, in tutti i casi. Già questo basterebbe a giustificare quello che tu chiami "plasmare a proprio piacimento"

2) Deviante, perchè la natura umana non è violenta. Questa è una mia opinione.


tutti col senso dell'aiutare il prossimo



Che brutta cosa, eh?


ma il metodo qui come per napoleone a suo tempo,era sbagliato.



Quale metodo? L'elettroshock? Ma che hai capito? Io non voglio nessun metodo, voglio solo che non vengano "insegnate" schifezze come la violenza o il senso brutale del profitto. In questo modo, secondo me, si può realizzare l'anarchia.

Tu parli di libertà, ma di che libertà parli?
Ti ri-posto un tratto che forse ti è sfuggito...

L’origine prima dei mali che han travagliato e travagliano l’umanità, a parte s’intende quelli che dipendono dalle forze avverse della natura, è il fatto che gli uomini non han compreso che l’accordo e la cooperazione fraterna sarebbe stato il mezzo migliore per assicurare a tutti il massimo bene possibile, e i più forti e i più furbi han voluto sottomettere e sfruttare gli altri, e quando sono riusciti, a conquistare una posizione vantaggiosa han voluto assicurarsene e perpetuarne il possesso creando in loro difesa ogni specie di organi permanenti di coercizione.



Se non credi che la solidarietà sia il miglior modo per associarsi, allora puoi criticare la mia idea. Ma prima mi devi spiegare perchè non sei d'accordo.
!monia!
00mercoledì 31 maggio 2006 17:29
anche io credo che la solidarietà sia il miglior modo per associarsi, ma penso che questo valore non si possa trasmettere con l'educazione. tu puoi educare uno alla pace e al rispetto, ma alla fine dipende tutto dal carattere della persona
Alkibiades
00mercoledì 31 maggio 2006 17:48
Ma infatti non bisogna educare alla solidarietà (anche se trovo che sia giustificabile), bisogna farla uscire dalla non-violenza.

Monia, quindi tu credi che il carattere sia innato?
!monia!
00mercoledì 31 maggio 2006 17:58
secondo me sì.. ma in che senso bisogna farla uscire dalla non-violenza? [SM=x751524]
=hannibal=
00mercoledì 31 maggio 2006 18:36
Re:

Scritto da: Alkibiades 31/05/2006 16.00
Sei fissato con questi cloni, eh? Perchè oggi con questo genere di educazione siamo tutti cloni?

E comunque, lo dico un'altra volta poi basta, io ho detto chiaramente che la violenza è:

1) Sbagliata, in tutti i casi. Già questo basterebbe a giustificare quello che tu chiami "plasmare a proprio piacimento"

2) Deviante, perchè la natura umana non è violenta. Questa è una mia opinione.


tutti col senso dell'aiutare il prossimo



Che brutta cosa, eh?


ma il metodo qui come per napoleone a suo tempo,era sbagliato.



Quale metodo? L'elettroshock? Ma che hai capito? Io non voglio nessun metodo, voglio solo che non vengano "insegnate" schifezze come la violenza o il senso brutale del profitto. In questo modo, secondo me, si può realizzare l'anarchia.

Tu parli di libertà, ma di che libertà parli?
Ti ri-posto un tratto che forse ti è sfuggito...

L’origine prima dei mali che han travagliato e travagliano l’umanità, a parte s’intende quelli che dipendono dalle forze avverse della natura, è il fatto che gli uomini non han compreso che l’accordo e la cooperazione fraterna sarebbe stato il mezzo migliore per assicurare a tutti il massimo bene possibile, e i più forti e i più furbi han voluto sottomettere e sfruttare gli altri, e quando sono riusciti, a conquistare una posizione vantaggiosa han voluto assicurarsene e perpetuarne il possesso creando in loro difesa ogni specie di organi permanenti di coercizione.



Se non credi che la solidarietà sia il miglior modo per associarsi, allora puoi criticare la mia idea. Ma prima mi devi spiegare perchè non sei d'accordo.



Ma lol capisci sempre male...che c'entra l'elettroshock...io ti ho detto che come per napoleone che voleva plasmare le menti educandole anche al modo di vivere e alla politica,e sbagliato voler insegnare valori come la non violenza e il bene dell'associarsi ai giovani tramite l'educazione,primo perche ognuno ha il suo carattere e forse come dice monia,cmq non cambierebbe l'effetto(non ne sono sicurissimo pero)e secondo perche anche se insegni cose giuste(poi dipende quali)non e l'educazione a dover decidere come devi ragionare,l'educazione getta le basi,poi sta all'individuo farsi un suo comportamento e un suo stile di vita...non puoi pretendere gia da piccolo di progettargli come si comportera e come vivra solo per raggiungere lo scopo della societa perfetta.

Che brutta cosa, eh?



Non era per dire che è sbagliato che uno abbia il senso di aiutare il prossimo,è per dirti che il tuo metodo è ovvio che funzioni perche e la societa che con l'educazione ha gia deciso come si comporteranno i nuovi allievi,quindi alla fine crescono tutti con le stesse inclinazioni(in questo senso intendevo cloni)alcune giuste altre magari giuste solo per te e non per tutti.
Percio non puoi dire che io non credo nella solidarieta,piuttosto puoi dire che io non credo nel poter insegnare la solidarieta come si insegna la storia o la geografia.
Alkibiades
00mercoledì 31 maggio 2006 19:08
Mi rifiuto, è tempo buttato...se vuoi avere una risposta rileggiti i miei post..in due parole: EDUCAZIONE LIBERA.

Monia, secondo me non c'è nulla di innato..se non il corpo. Ma la personalità o il carattere vengono fuori con l'esperienza.
Su questo chiedo il parere di Cointreau che mi pare d'aver capito se ne intende [SM=x751526]
Comunque alla fine il concetto di base è semplice:
Mente = Tabula rasa


ma in che senso bisogna farla uscire dalla non-violenza? [SM=x751524]



Se non educhi alla violenza, allora educhi alla non-violenza. E' ovvio che la violenza è solo l'ultimo grado del rapporto tra esseri umani. Quindi una volta estinta la violenza, il passaggio alla solidarietà sarebbe facile. Insomma, come i comunisti con la rivoluzione arrivano allo stato rosso, io con la pace arrivo all'anarchia.
Badate bene che è solo una mia interpretazione...in genere mi risulta difficile accettare un ideologia senza metterci qualcosa di mio [SM=x751524]

=hannibal=
00mercoledì 31 maggio 2006 19:17

Mi rifiuto, è tempo buttato...



Rifiutati pure quanto ti pare,sono liberissimo di esprimere le mie opinioni e se non ti sta bene allora fai prima a non postare.Io cmq continuo a essere dell'idea che il tuo tipo di educazione in realta è un modo per plasmare le menti,e ho tutto il diritto di crederlo.
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