Altro schiaffo ai fuoriusciti dissidenti: la Corte suprema del Canada decreta la liceità della disassociazione

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EverLastingLife
20giovedì 6 settembre 2018 09:17
"un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità "

Dal sito ufficiale (il grassetto è mio):



30 AGOSTO 2018
CANADA


La Corte suprema del Canada decide di non intervenire nei casi di disassociazione


sito upload immagini


In merito al caso Congregazione dei Testimoni di Geova di Highwood (comitato giudiziario) contro Wall, il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.

La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’, e ha deciso che un tribunale non può intervenire in questa sfera di attività privata e religiosa.

Il giudice della Corte suprema Malcolm Rowe ha spiegato, a nome della commissione di nove giudici, le ragioni di questa decisione: “Le procedure seguite da un determinato gruppo religioso potrebbero nascere dall’interpretazione di una dottrina religiosa, come in questo caso. Un tribunale non ha né l’autorità né la conoscenza o le capacità necessarie per entrare nel merito di controversie che vertono su questioni di natura religiosa”.

Philip Brumley, referente legale dei Testimoni di Geova, ha affermato: “Con questa decisione la Corte suprema del Canada si unisce alle alte corti di Argentina, Brasile, Irlanda, Italia, Perù, Polonia, Stati Uniti e Ungheria nel riconoscere il nostro diritto legale di determinare chi è idoneo per essere testimone di Geova in base al precedente scritturale” (1 Corinti 5:11; 2 Giovanni 9-11).


Fonte



P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane? [SM=g7405]

Aquila-58
00giovedì 6 settembre 2018 09:54
Re: "un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità "
EverLastingLife, 06/09/2018 09.17:




P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane? [SM=g7405]





si, ricordo.

E' che questa gentaglia ha completamente dimenticato Isaia 54:17.....

"Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario dei servitori di Geova, e la loro giustizia viene da me”, è l’espressione di Geova."


....salvo poi avere queste cocenti delusioni


[SM=g27985]
(SimonLeBon)
00giovedì 6 settembre 2018 19:06
Re: "un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità "
EverLastingLife, 06/09/2018 09:17:


Dal sito ufficiale (il grassetto è mio):



30 AGOSTO 2018
CANADA


La Corte suprema del Canada decide di non intervenire nei casi di disassociazione
...

P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane? [SM=g7405]




Si avevo già letto questa notizia, che potrebbe sembrare scontata.
In effetti si è arrivati fino in cassazione per riaffermare questa libertà, già di per se limitata dalle leggi in vigore.

Simon
Anthony.Sidra
00venerdì 7 settembre 2018 01:21

e su tutti i muri ....
[SM=g2486477]


[SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191]

stanno accumulando figuracce una dietro l altra... sono proprio curioso riguardo a cosa scrivono su questa decisione.... ma credo che taceranno come ogni volta che collezionano tremende figuracce.
BRAUNSCHWEIG
00venerdì 7 settembre 2018 10:11


In merito al caso Congregazione dei Testimoni di Geova di Highwood (comitato giudiziario) contro Wall, il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.

La sede della Corte suprema del Canada (a sinistra nella foto) a Ottawa

La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’, e ha deciso che un tribunale non può intervenire in questa sfera di attività privata e religiosa.

Il giudice della Corte suprema Malcolm Rowe ha spiegato, a nome della commissione di nove giudici, le ragioni di questa decisione: “Le procedure seguite da un determinato gruppo religioso potrebbero nascere dall’interpretazione di una dottrina religiosa, come in questo caso. Un tribunale non ha né l’autorità né la conoscenza o le capacità necessarie per entrare nel merito di controversie che vertono su questioni di natura religiosa”.

Philip Brumley, referente legale dei Testimoni di Geova, ha affermato: “Con questa decisione la Corte suprema del Canada si unisce alle alte corti di Argentina, Brasile, Irlanda, Italia, Perù, Polonia, Stati Uniti e Ungheria nel riconoscere il nostro diritto legale di determinare chi è idoneo per essere testimone di Geova in base al precedente scritturale” (1 Corinti 5:11; 2 Giovanni 9-11).
Seabiscuit
00venerdì 7 settembre 2018 10:16






il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.

La sede della Corte suprema del Canada (a sinistra nella foto) a Ottawa

La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’,



Da incorniciare
EverLastingLife
00venerdì 7 settembre 2018 11:10
Ho fuso due discussioni sullo stesso argomento.

ELL / MOD
kierkegaard1
10venerdì 7 settembre 2018 11:34
È importante quindi non fare l'errore di confondere gli apostati aggressivi con i pacifici ex testimoni di Geova, un errore comunicativo che vedo spesso fare in questo forum. Gli ex testimoni di Geova non sono ostili, lo sono invece alcuni apostati. I riferimenti al cosiddetto «forum degli ex» o affermazioni dal tono generalizzante andrebbero evitate altrimenti si rischia di ricadere nell'ambito dell'«ostilità» per colpa di una mera ambiguità lessicale.
Angelo Serafino53
10venerdì 7 settembre 2018 12:38





Non cantiamo vittoria tutto può succedere e capovolgere

detto da
Mark Sanderson. "Siate preparati"

dal minuto 6

tv.jw.org/#it/mediaitems/LatestVideos/pub-jwb_201808_...
EverLastingLife
00venerdì 7 settembre 2018 12:59
Re:
kierkegaard1, 07/09/2018 11.34:

È importante quindi non fare l'errore di confondere gli apostati aggressivi con i pacifici ex testimoni di Geova, un errore comunicativo che vedo spesso fare in questo forum. Gli ex testimoni di Geova non sono ostili, lo sono invece alcuni apostati. I riferimenti al cosiddetto «forum degli ex» o affermazioni dal tono generalizzante andrebbero evitate altrimenti si rischia di ricadere nell'ambito dell'«ostilità» per colpa di una mera ambiguità lessicale.



Infatti ho specificato nel titolo "fuoriusciti dissidenti". È noto del resto che costoro, a dispetto del "casino" che cercano di fare, costituiscono una percentuale trascurabile anche della stessa categoria degli ex-testimoni di Geova (siamo nell'ordine di qualche punto per mille).

Sui "forum degli ex" non ti seguo, è evidente che si tratta di ex critici (= apostati). Gli ex tdg aprono i forum appunto per denigrare i testimoni di Geova, non certo per difenderli o per parlare di tecniche di fertilizzazione naturale nei campi di patate.


kierkegaard1
00venerdì 7 settembre 2018 13:17
Re: Re:
EverLastingLife, 07/09/2018 12.59:



Infatti ho specificato nel titolo "fuoriusciti dissidenti". È noto del resto che costoro, a dispetto del "casino" che cercano di fare, costituiscono una percentuale trascurabile anche della stessa categoria degli ex-testimoni di Geova (siamo nell'ordine di qualche punto per mille).

Sui "forum degli ex" non ti seguo, è evidente che si tratta di ex critici (= apostati). Gli ex tdg aprono i forum appunto per denigrare i testimoni di Geova, non certo per difenderli o per parlare di tecniche di fertilizzazione naturale nei campi di patate.





Ma non sono gli ex TdG a fare ciò, a farlo sono persone ostili ai testimoni di Geova (che siano ex o meno è irrilevante). Quando li chiami ex testimoni di Geova gli fai un favore.
barnabino
00venerdì 7 settembre 2018 13:23
Non conosco molto questo sottobosco del web, ma in effetti è vero che nei forum di discussione la maggior parte di iscritti non sono mai stati testimoni di Geova, al contrario mi pare la maggior parte di blog e gruppi sui social network siano gestiti da ex testimoni di Goeva più o o meno consapevoli.

Shalom

(SimonLeBon)
00venerdì 7 settembre 2018 13:30
Re:
Angelo Serafino53, 07/09/2018 12:38:



Non cantiamo vittoria tutto può succedere e capovolgere

detto da
Mark Sanderson. "Siate preparati"

dal minuto 6

tv.jw.org/#it/mediaitems/LatestVideos/pub-jwb_201808_...



Non è questione di "festeggiare".
Se avessero vinto "loro" cosa succedeva?
Ridiventavano tdG per legge nazionale? [SM=g7405]

Siamo seri,

Simon
EverLastingLife
00venerdì 7 settembre 2018 14:24
Re: Re: Re:
kierkegaard1, 07/09/2018 13.17:



Ma non sono gli ex TdG a fare ciò, a farlo sono persone ostili ai testimoni di Geova (che siano ex o meno è irrilevante). Quando li chiami ex testimoni di Geova gli fai un favore.




Mi riferisco soprattutto a chi questi forum li crea, ma in subordine anche a chi vi partecipa. I forum di ex-tdG sono composti fisiologicamente di ex-tdG, anche se non mancano le eccezioni, così come mi aspetto che un "forum di romanisti" sia frequentato prevalentemente da tifosi della Roma, con qualche eccezione.

Probabilmente intendi dire che è necessario distinguere fra "ex testimoni" ed "ex testimoni critici". Hai ragione, anche se le definizioni tendono a confondersi. Il motivo è che gli ex-tdG 'neutrali', ovvero che non assumono posizioni polemiche (la stragrande maggioranza), non sono dialetticamente rilevanti per i nostri fini e forse per brevità / pigrizia finiamo col chiamare gli apostati 'ex-tdG' e basta.


barnabino
00venerdì 7 settembre 2018 14:34

Se avessero vinto "loro" cosa succedeva?
Ridiventavano tdG per legge nazionale?



Infatti mi chiedo sempre cosa voglia ottenere chi intenta questo genere di cause, essere reintegrato d'autorità nella congregazione senza volersi adeguare, comunque, alla teologia e alle regole della stessa? Un po' come un dipendente espulso da un'azienza perché non ne rispettava le regole, ad esempio l'orario di lavoro, l'abbigliamento o altro, e pretendesse di essere riassunto senza adeguarsi alle regole dell'azienda... mi sembra surrreale come pretesa. L'impressione è che chi si butta in queste cause lo faccia solo con il desiderio, un po' illusorio, di creare problemi ai testimoni di Geova, di metterli davanti ad una sorta di ricatto tra il dover accettare una imposizione legale o venir meno ad una imposizione spirituale. Ricordano un po' i farisei che volevano mettere in difficoltà Gesù con domande maliziose... sappiamo come andò a finire.

Shalom
pierons
00domenica 19 maggio 2019 14:44
Secondo me la questione morale è più complessa, e le corti di giustizia non si pronunciano per non creare precedenti che possano danneggiare anche altre confessioni religiose.
Quando si compie una sentenza si produce una sorta di modus operandi che potrebbe essere utilizzato in vari modi.
Per questi motivi, quando un tribunale si esprime, deve pensare anche a questi risvolti.
Ma la stessa cosa non accade solo per i TDG, ma anche nei confronti di altre confessioni religiose.

Inoltre penso che sia ridicolo per un fuoriuscito, obbligare a mezzi legali gli ex confratelli a fare cosa, a salutarlo?

Fatto diverso è se mettiamo tale questione sotto il profilo educativo, motivo per cui, uno che è nato e cresciuto in una famiglia di testimoni, per via della sua educazione potrebbe aver perso dei treni o delle opportunità che non essendo in linea con l'educazione cristiana ideale.
Qui già stiamo su un altro tipo approccio liberale, ma anche in questo caso, ce li vedete i giudici di un qualsiasi tribunale esprimersi su tale questione liberale?
E come la mettiamo con religioni fatte da milioni di persone come l'islam, l'induismo o gruppi della chiesa e via dicendo (che hanno anche massa elettorale ed economica)?

Quindi, a mio modesto parere, c'è in gioco molta politica e pragmatismo.

Il discorso è molto articolato ed abbraccia aspetti laici e liberali molto complessi.

Buttò li una provocazione, la costituzione italiana recita nell'articolo 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Quante religioni, se analizzate attentamente vanno contro questi aspetti, giustificando una certa educazione o visione di vita in base alla propria filosofia dottrinale?

Quindi, sono per questi motivi che molte corti di giustizia tendono a non oltrepassare certi confini.
Ma questa è una mia interpretazione della questione.
barnabino
10domenica 19 maggio 2019 14:58
Caro Pierons,


Fatto diverso è se mettiamo tale questione sotto il profilo educativo, motivo per cui, uno che è nato e cresciuto in una famiglia di testimoni, per via della sua educazione potrebbe aver perso dei treni o delle opportunità che non essendo in linea con l'educazione cristiana ideale



Questo potrebbe essere esteso a qualunque ideologia o religione, un bambino crescito in una famiglia atea potrebbe aver parso opportunità che invece appartengono ad una educazione cristiana e viceversa. Se non ci sono abusi o costrizioni contrarie alla Legge (ad esempio impedire la frequenza scolastica o simili) i "treni persi" per l'educazione ricevuta in famiglia sono ragioni molto aleatorie...


Quindi, a mio modesto parere, c'è in gioco molta politica e pragmatismo. Il discorso è molto articolato ed abbraccia aspetti laici e liberali molto complessi



Certamente, ma c'è anche la libertà di culto, che va al di là della politica e del pragmatismo elettorale, se questo è quello che intendi. Siano nell'ambito delle libertà personali, finché non vanno contro la Legge.


Quante religioni, se analizzate attentamente vanno contro questi aspetti, giustificando una certa educazione o visione di vita in base alla propria filosofia dottrinale?



Il punto è che lo Stato non può determinare aprioristicamente cosa è buono o male da un punto di vista della realizzazione personale peri propri cittadini, altrimenti sarebbe uno stato totalitario che controlla la vita dei cittadini decidendo qualsi sono le cose a cui dovrebbero aspirare. Se ci sono dei reati deve punirli, ma se una persona aderisce liberamente ad una filosofia dottrinale quello è cioè che la persona considera il suo sviluppo personale. In quel caso lo Stato deve rimuover gli ostacoli che impediscono alla persona di realizzarsi in quella filosofia dottrinale, lo fa con la libertà di culto in genere.

Shalom
pierons
00domenica 19 maggio 2019 16:44
Caro Barnabino

Dobbiamo partire da un assunto di base, la libertà dell'individuo.

Se tu intendi che in una famiglia atea, un figlio vorrebbe interessarsi di religione, e per questo motivo viene vessato dal genitore, o scoraggiato in tutti i modi, anche con metodi coercitivi non per forza violenti, ma psicologici ti do ragione, le cose stanno sullo stesso piano.

Ma analizziamo la questione per gradi.
Ogni religione crede di avere la sua verità rivelata.
Le religioni più aggressive sotto questo punto di vista sono quelle monoteistiche, o per lo meno, sono le religioni che pensano di parlare per Dio o di fare la sua volontà.
Questo di per se pone gli individui che credono a questo ad auto convincersi di essere nel giusto, un giusto superiore.
Motivo per cui, a seconda delle sfumature filosofiche della loro chiave di lettura biblica, coranica o talmudica, poi, imporranno tale visione anche ai propri figli, e, nel caso di un governo di stampo teocratico, ai propri sudditi.

Pertanto, in un paese occidentale, dove ad esempio fare la modella o compiere altre attività legali e comuni, per una ragazza che nasce in una famiglia che ha una sua vocazione spirituale con una certa visione, questa sarà preclusa o scoraggiata, di sicuro non sostenuta dalla famiglia, pur essendo un'attività legale.

Perchè?

Perchè tale questione cozza con la visione religiosa.
Quindi, in tal caso, la costituzione democratica in questo senso ha un bug di fondo, ovvero consente per paradosso la libertà di culto, a culti che però al loro interno, non consentono all'individuo quella libertà propria di esprimersi e crescere secondo le sue aspirazioni, inclinazioni o ambizioni.

Per par condicio, la stessa identica cosa è sbagliata anche quando un genitore laico impone un'attività sportiva o culturale al proprio figlio perchè questa è una sua passione.
Ma mentre in questo caso tale vicenda rimane legata al singolo, nel campo religioso, i precetti e le imposizioni di condotta sono massificate, ed applicate in maniera standardizzata a tutti coloro che rientrano in questa sfera educativa.

Cosa può imporre lo stato nella sfera del "giusto e dello sbagliato"?
Anche se questi potrebbero essere dei concetti astratti, e mutevoli, in base al tipo di società esistente.
A Sparta se eri handicappato volavi giù dalla rupe.
Tuttavia, se prendiamo le varie testimonianze scritte, le leggi che hanno sempre contraddistinto il civil vivere dell'uomo che si sono sviluppate fino ai giorni nostri, dopo 2500 anni, dall'antica Grecia, passando per il diritto romano, il medio evo e la rivoluzione francese con i diritti dell'uomo e del cittadino, possiamo dire che oggi, abbiamo un codice di legge laico molto valido e dagli elevati standard che regolamentano la vita di tutte le persone su questioni oggettive che regolamentano una società.
Quindi, immagino che tutto ciò che vada oltre il civil vivere, non debba essere imposto per punto preso, perchè tali questioni, come ad esempio le passioni culturali, i gusti sessuali ed altro, sono cose che riguardano il solo individuo.

Poi, se vai in una zona governata da una teocrazia e professi un'altra fede o ti definisci ateo o agnostico o hai orientamenti comportamentali "non conformi" al costume comune di quell'area, sappiamo come ti trattano e che fine fai.
Non a caso, molti vorrebbero vivere alla occidentale maniera.

Comunque, tanto per tornare al tema della disassociazione.
Vi immaginate se la Chiesa Cattolica, o altre religioni che esistono da 2000 anni o più secoli, applicassero lo stesso regolamento della disassociazione (o scomunica), evitando rapporti sociali e commerciali nei confronti di tutti coloro che non frequentano più la loro religione, oppure che cambiano fede o che non sono più credenti?
Immagino che le conseguenze sociali ed economiche per le varie minoranze sarebbero devastanti, e ci si appellerebbe a delle corti secolari.
(SimonLeBon)
00domenica 19 maggio 2019 16:50
Re:
pierons, 19/05/2019 16:44:

Caro Barnabino ...

Comunque, tanto per tornare al tema della disassociazione.
Vi immaginate se la Chiesa Cattolica, o altre religioni che esistono da 2000 anni o più secoli, applicassero lo stesso regolamento della disassociazione (o scomunica), evitando rapporti sociali e commerciali nei confronti di tutti coloro che non frequentano più la loro religione, oppure che cambiano fede o che non sono più credenti?
Immagino che le conseguenze sociali ed economiche per le varie minoranze sarebbero devastanti, e ci si appellerebbe a delle corti secolari.




Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...

Simon
Giandujotta.50
00domenica 19 maggio 2019 16:51
Caro Pierons, prova ad indovinare dove hanno preso il provvedimento della disassociazione i tG..
barnabino
00domenica 19 maggio 2019 17:33
Tutte le associazioni possono espellere chi non segue le regole o i principi che le guidano, abbiamo due libertà ugualmente importanti, ma se una persona non si sente realizzata in un gruppo l'espulsione in sé non rappresenta un problema di libertà personale ma un'opportunità semmai.

Shalom
pierons
00domenica 19 maggio 2019 17:52
(SimonLeBon), 19/05/2019 16.50:




Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...

Simon



Appunto, si sono visti i disastri compiuti da una "verità" definita come tale dalla classe dominante.
Dove l'interpretazione di ciò che è giusto o sbagliato faceva la differenza tra la prigione, la vita, la morte e via dicendo.
E' vero che erano altri tempi e parliamo di epoche in cui al di là dell'Atlantico, sempre per la religione, si strappavano i cuori alle vittime sacrificate agli dei.


barnabino, 19/05/2019 17.33:

Tutte le associazioni possono espellere chi non segue le regole o i principi che le guidano, abbiamo due libertà ugualmente importanti, ma se una persona non si sente realizzata in un gruppo l'espulsione in sé non rappresenta un problema di libertà personale ma un'opportunità semmai.

Shalom



Nessuno discute che un gruppo possa avere delle regole, ma sappiamo bene anche due cose.
La prima, è che la disassociazione all'interno dei Testimoni di Geova è per cosi dire suddivisa in due periodi, quella prima della famosa primavera di Brooklyn guidata da Raimond Franz, e le disposizioni prese dopo.

Il secondo aspetto non di secondaria importanza, è che una persona che nasce all'interno di questa religione, avrà o riceverà un'educazione tale da portarlo al battesimo, secondo un percorso molto tangente alle credenze della famiglia, pertanto, già, tutti coloro che sono stati educati e si sono poi battezzati come TDG, avendo vissuto solo ed esclusivamente tale esperienza di vita, possono essere equiparati ad esempio ai propri genitori che forse hanno scelto liberamente questa religione?
Questo non è un aspetto di secondaria importanza.

Comunque, la cosa che mi fa specie è: come mai si è inasprito tale provvedimento che inizialmente era invece diverso?
Aquila-58
00domenica 19 maggio 2019 17:58
Re:
pierons, 19/05/2019 17.52:



Il secondo aspetto non di secondaria importanza, è che una persona che nasce all'interno di questa religione, avrà o riceverà un'educazione tale da portarlo al battesimo, secondo un percorso molto tangente alle credenze della famiglia, pertanto, già, tutti coloro che sono stati educati e si sono poi battezzati come TDG, avendo vissuto solo ed esclusivamente tale esperienza di vita, possono essere equiparati ad esempio ai propri genitori che forse hanno scelto liberamente questa religione?
Questo non è un aspetto di secondaria importanza.




il cristiano testimone di Geova non fa che seguire i principi scritturali, per cui i genitori devono crescere i figli nella disciplina e nella norma divina (Efesini 6:4).
Questa è una delle prime cose che si impara quando si studia la Bibbia con i testimoni di Geova e ogni ragazzo che decide di battezzarsi sa che i proprio genitori hanno solo seguito le norme scritturali.
Ma ovviamente nessuno li obbliga a battezzarsi, sai?



pierons
00domenica 19 maggio 2019 20:38
Aquila-58, 19/05/2019 17.58:



il cristiano testimone di Geova non fa che seguire i principi scritturali, per cui i genitori devono crescere i figli nella disciplina e nella norma divina (Efesini 6:4).
Questa è una delle prime cose che si impara quando si studia la Bibbia con i testimoni di Geova e ogni ragazzo che decide di battezzarsi sa che i proprio genitori hanno solo seguito le norme scritturali.
Ma ovviamente nessuno li obbliga a battezzarsi, sai?




Allora vedi che la richiesta di libertà pretesa nei confronti di uno Stato, cozza con l'esercizio che si fa di tale libertà?

Se io vengo educato ad essere separato dal mondo, e quindi a frequentare il meno possibile le persone del mondo per preferire quelli della mia stessa religione, cosi come, la mia scelta in fatto di svaghi, passioni ed altre cose lecite vengono puntualmente scoraggiate attraverso l'imposizione "dolce" di una chiave di lettura che decide ciò che a Geova piace o non piace, o cosa deve essere giusto o sbagliato per un cristiano secondo la stessa chiave di lettura, in questo caso si sta indottrinando una persona e si sta veicolando la sua personalità verso un vissuto ideale, fatto da regole specifiche, le quali non si è scelto questa persona.
Il bambino che nell'età formativa riceve questa educazione da un adulto, frequenta una comunità fatta da altri adulti ed altri bambini che come lui si dirigono verso un'unica direzione, il passo del battesimo non è una cosa poi cosi strana da compiere.
E' come se io ti dicessi, ma perchè tu non festeggi il capodanno cinese, mangi con le bacchette e parli cinese?
Nessuno ti obbliga a mangiare gli spaghetti, parlare italiano e via dicendo.
Ma, con il fatto che nasci in un certo contesto, assorbirai inevitabilmente le cose positive e negative di quel contesto.

Il problema che nasce in questo caso, è che la famosa educazione religiosa, è molto più pregnante, perchè va a toccare degli aspetti che, dovrebbero essere decisi da adulti, in maniera libera e spensierata.

Allora la domanda è, da dove nasce questa necessità estrema di voler separare una persona dal cosi detto mondo?

La risposta è molto semplice, e ricade nella visione millenaristica che avete.
Nel momento in cui si pensa che ci deve essere una fine imminente e che il mondo sta per cambiare, si cerca di fare tutto il necessario per stare dalla parte giusta.
Da qui, a mio avviso, nasce questa sorta di ossessione.
Negli anni 80 - 90, quando uno veniva disassociato sembrava quasi una condanna a morte, tanto che si credeva Harmagheddon vicino.
Un pathos psicologico non di poco conto, soprattutto se proveniente da adulti.

Senza contare l'educazione serrata che si riceveva in fatto di non partecipare ai giochi della gioventù, a sport vari, ed anche all'istruzione.
All'epoca mi ricordo che c'erano dei ragazzi testimoni, che i genitori non gli fecero proseguire gli studi per le superiori e li fecero fermare alle medie.
Adesso c'è chi frequenta anche l'università, nonostante i discorsi provenienti dal Corpo Direttivo tendono a scoraggiare questa scelta.
Logicamente il fatto di proseguire gli studi delle superiori, all'epoca era una scelta presa dalla famiglia, ed il ragazzo o la ragazza subirono tale scelta, come quella degli sport e via dicendo.
Chi viveva la vita di chi?
A chi conveniva quel tipo di educazione?

Quindi, essere troppo zelanti crea delle storture che si ripercuotono sullo sviluppo della persona e della personalità.
La stessa cosa accade anche in certe famiglie islamiche, e francamente, se parliamo di pretesa di libertà, questa, come la si pretende la si dovrebbe anche dare.
Giandujotta.50
00domenica 19 maggio 2019 20:51
Pierons, tu hai figli?
Chameleon.
00domenica 19 maggio 2019 20:55
pierons, ti ricordo che secondo le statistiche, i tdG sono la religione dove i figli più si allontanano dalle credenze dei genitori.

Per farla breve, in tutte le altre religioni, la probabilità che un figlio segua la religione dei genitori è molto più alta che nei tdG.

Tanto che l'articolo riportante lo studio commenta ironicamente:"Non meraviglia che abbiano bisogno di andare di casa in casa".

content.time.com/time/nation/article/0,8599,1716987,00.html


Questo è un aspetto che si può riscontrare in ogni congregazione, è molto facile che vi sia almeno un figlio che non abbia accettato la religione dei genitori tdG (in alcuni casi nessun figlio ha seguito i genitori).

La conclusione è che, secondo i tuoi parametri, sono molto più condannabili i genitori cattolici, che "creano un muro" impedendo ai loro figli di parlare con i tdG alla loro porta.
Oppure facciamo due pesi e due misure, e l'ossessione anti-tdG di molti cattolici va bene, e i consigli dei genitori tdG non vanno bene?



pierons
00domenica 19 maggio 2019 22:07
Per Giandujotta.50

No, evito di riprodurmi perchè sono consapevole di non avere genitorialità, e siccome quello che ci distingue dagli animali è l'intelligenza, evito di compiere un'azione semplice, compiutà anche dalle bestie, ovvero riprodursi, ma che però porterebbe al mondo una persona di cui non avrei voglia di occuparmi e nei confronti di cui scaricherei le eventuali frustrazioni.
Un figlio comporta grandi responsabilità (non solo mangiare, vestire e dormire), di cui molti genitori ne ignorano l'esistenza, ed è per questo ideale di mancata genitorialità (che forse io non ho mai avuto come esempio), evito di ripetere lo stesso errore.
Un figlio ha una sua sensibilità, delle sue aspirazioni, una sua percezione di vita, il genitore deve capire queste cose, non fare una copia a sua immagine e somiglianza.
E' il genitore che vuole il figlio e non è il figlio che chiede di nascere...

Per Chameleon.
Forse allora qualche cosa nella vostra visione di vita non funziona.
Senza contare che tale abbandono, se avviene dopo il battesimo, comporta anche delle conseguenze maggiori.

Quindi cosa è che non funziona?

Senza contare che se l'abbandono avviene dopo anni di divieti e condizionamenti diretti ed indiretti imposti dalle proprie famiglie su molte cose lecite, dove tali imposizioni vengono compiute dai genitori per far si che i figli debbano conformarsi alle proprie convinzioni (sia mai viene la fine del mondo prima), A questo punto qualcosa non riporta, e questo non dovrebbe essere un vanto (tanto più se l'attesa di questa fine si protrae per oltre 105 anni).
In pratica si ha castrato l'esistenza di una persona, modellandola secondo un ideale astratto (visto che di reale, concreto e tangibile non c'è niente di dimostrato, se non filosoficamente parlando), per delle proprie convinzioni astratte, e tutto questo, qualora ci fosse un abbandono, è stato fatto per niente.
Quindi dopo aver deciso la vita di una persona secondo dei canoni, se questa dovesse abbandonare, che si arrangi.
Come se prima di nascere, questa stava in un'altra dimensione e nel compilare un form di nascita, nel pieno delle sue facoltà e conoscenze abbia detto: Ma si, sono convinto di nascere in una famiglia di testimoni e me ne assumo le responsabilità.

Bè, qualche domanda io me la farei sulla giustezza di determinati provvedimenti.
Il problema delle religioni rivelate è proprio questo, avere tante certezze e pochi dubbi.

Per quanto riguarda i genitori cattolici (possiamo dire anche islamici) che hanno paura che i propri figli parlino con i testimoni, è perchè hanno le stesse vostre stesse paure di parlare con disassociati ed apostati o di frequentare le persone del mondo.
La paura che il proprio figlio o figlia perda la fede o le tradizioni dei propri genitori.
Ma se la verità non teme confronti (si dice cosi), per delle religioni rivelate (cattolici compresi), confrontarsi con chi non la pensa come loro, fa molta paura...
(SimonLeBon)
00domenica 19 maggio 2019 22:17
Re:
pierons, 19/05/2019 17:52:

(SimonLeBon), 19/05/2019 16.50:




Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...

Simon



Appunto, si sono visti i disastri compiuti da una "verità" definita come tale dalla classe dominante.
Dove l'interpretazione di ciò che è giusto o sbagliato faceva la differenza tra la prigione, la vita, la morte e via dicendo.
E' vero che erano altri tempi e parliamo di epoche in cui al di là dell'Atlantico, sempre per la religione, si strappavano i cuori alle vittime sacrificate agli dei. ...

Comunque, la cosa che mi fa specie è: come mai si è inasprito tale provvedimento che inizialmente era invece diverso?



Il provvedimento è una scelta abbastanza precisa, per far riflettere le persone sulle proprie responsabilità.
Detto questo, l'uomo sa andare oltre ogni "provvedimento". [SM=g10765]

Simon
Chameleon.
00domenica 19 maggio 2019 22:28
Beh dai qui siamo al colmo con la risposta sopra quella di Simon: se i figli diventano tdG come i genitori, allora vengono "incanalati e non sono liberi".
Se scelgono di non diventare tdG allora "c'è qualcosa che non va".

Come la giri e giri non va bene?

Quale sarebbe la cosa migliore?
Ma soprattutto, come facevano i primi cristiani coi figli? Noi imitiamo loro.
Diversamente, non saremmo veri cristiani.
Chameleon.
00domenica 19 maggio 2019 23:14
Ancora, che vuol dire "si è castrato l'esistenza di una persona?"



anni di divieti e condizionamenti diretti ed indiretti imposti dalle proprie famiglie su molte cose lecite



Un cattolico che viva in Olanda ed educhi suo figlio a respingere la prostituzione e le droghe (lecite in quel paese), ha "castrato suo figlio"?

Troppo facile pontificare solo sui valori diversi dai nostri, tutti siamo educati dai nostri genitori a respingere o a rinunciare a qualcosa. E non è l'opinione della maggioranza (Quale maggioranza? Quella del luogo in cui fortuitamente si vive?) a determinare cosa è giusto e cosa no.
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