Altro che asceta Kafka amava il porno

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martee1964
00sabato 9 agosto 2008 06:54

Era un pornografo dai gusti forti. E teneva sotto chiave riviste che avrebbero fatto arrossire il più lurido degli ussari. Detta così, non c’è nulla di strano. Più o meno tutti i ragazzi del mondo hanno commesso questi peccati. Ma la cosa potrebbe suonare singolare se il cultore di immagini hard era Franz Kafka, il grande scrittore praghese, noto estensore di disgustate invettive verso la sessualità e il corpo femminile. James Hawes, studioso inglese e scrittore a sua volta, rivela nel libro Excavating Kafka (Scavando in Kafka) di aver trovato le riviste che il giovane Kafka consultava di nascosto. Roba forte, assicura, persino perversi accoppiamenti di donne e animali. Erano nascoste nelle biblioteche inglesi e - secondo Hawes - volutamente occultate perché l’amico-biografo Max Brod, gli accademici, l’industria culturale, hanno sapientemente tramandato l’immagine di un Kafka santo, ascetico, stroncato dalla tubercolosi e macerato dall’introversione. Nulla di più falso - secondo Hawes -, il genio dalle immense orecchie a sventola amava il porno, era titolare di una brillante carriera, era stimato come autore. E il celebre, vituperato, padre era tutt'altro che severo. Tiè.

La notizia del Kafka pornografo è subito diventato un miniscoop sui giornali inglesi. Qualcuno già si domanda se d’ora in poi l'aggettivo «kafkiano» non dovrà più connotare le atmosfere tipo Castello o Processo, bensì i video di Pamela Anderson. Non mancano i kafkologi che dichiarano sorridendo «Bene, umanizziamo l’icona della letteratura». In fondo è divertente pensare che dopo aver vergato chilometri di diari per chiedersi se fosse giusto e bello baciare la racchissima Felice Bauer, mutasse idea, e musa, sfogliando giornali osceni.

Ma la scoperta, in realtà, è una semibufala. Le riviste in questione, L’ametista e Gli opali, venivano vendute solo in abbonamento, con tirature di 800 copie. Contenevano anche testi raffinati, per esempio di Verlaine, ma non erano la motivazione principe d’acquisto. L’editore, Franz Blei, poeta, saggista, traduttore di Whitman e Wilde, era grande amico di Kakfa. Scrisse con lui un’operetta, Circe e i suoi maiali (titolo rivelatore?) e gli pubblicò il primo racconto. Ovvio, dunque, che il giovane Kafka fosse abbonato alle sue riviste sozze. I biografi già sapevano che negli armadi, oltre agli scheletri dell’ebraismo, c’era anche donne nude. Ma se tra le immagini zoofile saltasse fuori una fanciulla avvinghiata a uno scarafaggio la scoperta di Hawes sarebbe filologicamente sensazionale. Avremmo trovato la fonte della Metamorfosi. L’Ur-Metamorfosi.

gioiaedolore
00domenica 10 agosto 2008 21:28
BECCATOOOOO!!!
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