Nei giorni precedenti il centro delle discussioni era se inserire nell’anello anche la scalata al Vars, mentre dalla sera precedente restava solo da decidere solo se pedalare o meno: qualcuno la bici non voleva vederla nemmeno in televisione, ma alla fine ci siamo lasciati convincere da Fricius: “fate Sant’Anna di Bellino che non è impegnativa e merita una gita”.
Percorso breve, dislivello limitato, non sappiamo cosa aspettarci in cima… quasi quasi rinunciamo all’ammiraglia. Per fortuna invece l’auto ci segue, la scalata è lunga anche se l’unico impegno viene dalla stanchezza dei giorni precedenti, e le borracce d’acqua si sprecano.
La vallata è selvaggia ed i paesini che si incontrano molto caratteristici, compreso Sant’Anna da dove la strada prosegue ma su sterrato.
In discesa ci si rende conto delle reali pendenze superate, e mentre Gabriele e Mirki tornano al lago di Castello io e David scendiamo a Sampeyre e ci concediamo una pedalata turistica per il centro del paese, e rientrando in albergo negli ultimi metri perdo le ruote: tappa a lui e maglia a me.
Ci spostiamo al 5° km del passo di Sampeyre per il pranzo e cazzeggiamo tutto il pomeriggio.
Alle 19.45 ci presentiamo a tavola ma ci allontanano dicendo che è troppo presto e il nostro tavolo ancora non è pronto.