Alle diciotto......

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guimug
00mercoledì 22 ottobre 2003 14:11
Chi mi da notizie su due film che ricordo vagamente per avere visto da piccolo?
Uno ruotava intorno ad una voce che ad intervalli regolari ripeteva "Alle diciotto comincia il giudizio universale!!" ed in cui faceva anche una particina Alberto Sordi nel ruolo di un americano razzista che al momento del giudizio si ravvede.
L'altro invece credo fosse un film ad episodi con Totò che, per sbarcare il lunario si fingeva vigile.
Se qualcuno ne sa qualcosa.....[SM=x252330]
discobambina
00mercoledì 22 ottobre 2003 14:17
quello con alberto sordi
credo si intitoli proprio il giudizio universale, ma anche io ricordo molto poco.
superfaust
00mercoledì 22 ottobre 2003 15:11
Il titolo e´.
Il giudizio universale di Vittorio De Sica del 1961. Cast chilometrico e di prestigio. Successo di critica e box office risibile. Favoletta apologetica dell´inesauribile Zavattini in un mix di divino e materiale. Nell´Italia del Boom il ruolo del grillo parlante non si addiceva al costume dei cittadini. Si viveva dell´immediato senza preoccuparsi del futuro. Ora e´piu´ o meno lo stesso anche se le cose non vanno affatto bene. Del futuro non ci si preoccupa ugualmente. Ci vorrebbe una presa di coscienza, un nuovo sessantotto, ma poi, che ce ne faremmo? Come al solito Zavattini precorreva i tempi, inascoltato come sempre. A proposito va citato il Boom sempre della celeberrima coppia, con il sacrificio dell´integrita´ fisica per l´effimero.
Mo-nique
00mercoledì 22 ottobre 2003 15:15
"Il boom" è il film dove Albertone decide di vendere un occhio?
superfaust
00mercoledì 22 ottobre 2003 15:26
Certamente.
E´l´industriale fallito (una specie di Alberto Nardi nel Vedovo) che, per soddisfare i capricci della moglie, s´indebita vergognosamente. Tutto il film e´ pervaso da un senso di disagio nel vedere il protagonista, vero vaso di coccio tra vasi di ferro, barcamenarsi per porre fine ai problemi che si e´creato. E´il trionfo del´egoismo ben identificato nelle orrende figure della moglie e del suocero. Allucinante la descrizione della famiglia del palazzinaro, dove la moglie, il figlio e il nipote sono talmente caratterizzati fisicamente da produrre un senso di nausea. Come al solito impareggiabile Sordi, la sceneggiatura fa un po´acqua e il protagonista non cerca neppure un simulacro di riscatto sacrificando la propria integrita´ fisica per una breve amara parentesi di gloria. Alla fine ti chiedi se si lascera´ tagliare prima una gamba, poi un braccio, poi la testa....La piu´cinica e spietata commedia del Boom (che stava per finire).
stemilclem
00giovedì 23 ottobre 2003 09:35
Era il film in cui per il giudizio universale la voce tonante cominciava a chiamare le persone in ordine alfabetico e in cui un vecchietto esclamava una frase del tipo: "A me va bene: mi chiamo Zuzzurro"??
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