Certamente.
E´l´industriale fallito (una specie di Alberto Nardi nel Vedovo) che, per soddisfare i capricci della moglie, s´indebita vergognosamente. Tutto il film e´ pervaso da un senso di disagio nel vedere il protagonista, vero vaso di coccio tra vasi di ferro, barcamenarsi per porre fine ai problemi che si e´creato. E´il trionfo del´egoismo ben identificato nelle orrende figure della moglie e del suocero. Allucinante la descrizione della famiglia del palazzinaro, dove la moglie, il figlio e il nipote sono talmente caratterizzati fisicamente da produrre un senso di nausea. Come al solito impareggiabile Sordi, la sceneggiatura fa un po´acqua e il protagonista non cerca neppure un simulacro di riscatto sacrificando la propria integrita´ fisica per una breve amara parentesi di gloria. Alla fine ti chiedi se si lascera´ tagliare prima una gamba, poi un braccio, poi la testa....La piu´cinica e spietata commedia del Boom (che stava per finire).