Allarme bullismo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
-Giona-
00giovedì 16 novembre 2006 17:30
www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo/intervista-bullismo/intervista-bulli...

Parla Fernanda Tuccillo, dirigente in prima linea di un istituto napoletana e componente
della commissione ministeriale "Scuola e legalità". "Crescono senza regole..."

"Basta minimizzare: non è bullismo
quei ragazzi sono cattivi e violenti"

di BIANCA DE FAZIO


NAPOLI - Il video con le violenze al ragazzo disabile, nella scuola di Torino, "è il risultato di quel che stiamo dando come cultura ai nostri figli. Li lasciamo crescere senza regole, piazzati avanti a tv e videogiochi. Così la violenza diventa, per loro, normalità. Fanno a botte anche tra ragazzi che si vogliono bene. Anche tra amici. Solo per gioco. E sono capaci di raccontartelo sorridendo".

Fernanda Tuccillo è dirigente di una scuola napoletana. In prima linea da anni, al punto da esser stata chiamata a far parte della Commissione ministeriale voluta da Fioroni su "scuola e legalità". "La violenza è entrata nel quotidiano dei nostri ragazzi - spiega - Ed è colpa soprattutto della tv e dei videogiochi".
Detto così, sembra non esserci scampo, a meno di non voler fantasticare su bambini che smettano di guardare la televisione.
"Ma non è detto - replica la Tuccillo - che non si possa incidere sulla programmazione. Quanto alla scuola, ha le sue responsabilità, ma sulla violenza giovanile bisogna fare i conti con tutti i 'dipartimenti' del Paese. Anche con le famiglie: ci sono mamme 'attente' che preferiscono che il bambino sia immobile a casa davanti alla tv piuttosto che corra nel cortile e sudi e prenda freddo".
Ma alla violenza vista sullo schermo, può, la scuola, opporre qualcosa?
"Può tenere i bambini il più possibile lontano da queste logiche di violenza, anche quando sono familiari. Può creare una coscienza negli insegnanti, innanzitutto, e quindi negli alunni: lo studente che è oggetto di attenzione, il bambino o il ragazzo col quale i prof usano le parole giuste, più difficilmente si lascerà andare alla violenza".

Sembra un invito buonista, ma Fernanda Tuccillo è tutt'altro che incline a questo atteggiamento: "Viviamo in una società troppo permissiva. Noi adulti, noi educatori, noi insegnanti, non possiamo più essere conniventi con l'assenza di regole. Ai piccoli, ai ragazzi, va insegnato il senso del dovere. E invece siamo circondati da bambini cui tutto è consentito. Nel caso della scuola di Torino, il campanello d'allarme non è suonato in tempo: la violenza di quei ragazzi doveva essere precedente all' episodio odioso contro il compagno disabile".

E se il padre della giovane vittima sostiene che "il termine bullismo non rende l' idea della violenza che c'è nelle scuole", Fernanda Tuccillo rincara la dose: "Ma quale bullismo! Quella è vera e propria violenza. Il rischio è che parlando di bullismo si tenda a minimizzare, a limitare queste manifestazioni di prevaricazione ad un periodo circoscritto della crescita dei ragazzi. E invece no. L'episodio di Torino ci racconta di ragazzi non solo violenti, ma cattivi. E lo ripeto, la colpa è anche di una società troppo permissiva, dove nella generale decadenza dei valori è venuto meno anche il concetto di famiglia. I ragazzi hanno altri aggregati sociali, non più la famiglia. Hanno il branco"

"Ma torniamo alla scuola. Da dirigente mi chiedo: l' istituto dove è avvenuto il fatto lavora davvero all'integrazione dei disabili? Ci sono progetti che vedano fianco a fianco alunni 'normodotati' e handicappati? Gli insegnanti di sostegno possono contare su un team di classe con cui condividere le strategie per l' integrazione del disabile, o sono a loro volta emarginati e vissuti come quelli cui scaricare gli studenti più deboli?"

(16 novembre 2006)

Nella mia vita scolastica ho visto tante volte che, di fronte alle prepotenze dei soliti bulli, insegnanti e presidi si chiudevano entrambi gli occhi, o addirittura giustificavano le prepotenze minimizzandole. Comunque, nella mia scuole, la cosa piú grave che poteva capitare di norma era l'estorsione del pizzo ai primini, una pratica che tra l'altro andò perdendosi col tempo. Ma, passando accanto ad un'altra scuola, un mio amico ed io dovemmo scappare di corsa per sottrarci alle botte che ci voleva regalare una baby-gang di pluriripetenti per "aver violato il loro territorio".
Nell'espansione di questi fenomeni per me ha senz'altro un ruolo negativo la televisione, ma non per via di film e telefilm violenti, piuttosto con quei volgarissimi programmi e reality show come "Uomini e donne" e "L'isola dei famosi". Ed anche l'assenza e/o la degenerazione delle famiglie, come nei casi di quei genitori che si rivolgono al TAR perché ai propri figlioli vengano annullate le meritate bocciature.
Per me non è affatto buonista l'intervistata: sono buonisti (nel senso deteriore, ovviamente) tutti quelli che dicono "sono ragazzi fragili... vanno compresi". Sí! Fragili! Si prendano un pugno nello stomaco da questi ragazzi, cosí capiranno se quel pugno è fragile e chi lo dà ha bisogno di comprensione! Sono stufo di vedere che i carnefici sono fatti passare per vittime: ancora un po' e si dirà che la colpa era di quel disabile che non doveva offendere la vista di quei delinquenti con la sua presenza! [SM=x751558]
Scusate per lo sfogo, ma ci voleva.
Lux-86
00giovedì 16 novembre 2006 17:44
sono perfettamente d'accordo con Giona. Credo che la colpa sia anche del garantismo insinuato nelle scuole, dove non è possibile punire un alunno senza che i genitori insorgano a rompere le palle per difendere il pargolo perseguitato. Bisogna capire che nel 90% dei casi i genitori sono solo due tizi che non hanno la minima idea di come educare un figlio.
Soga
00giovedì 16 novembre 2006 20:03
Ti quoto in pieno Giona, anche se ho avuto la fortuna di non essere mai stato vittima di bullismo ho potuto osservare il fenomeno più volte… si tratta di un mix di cultura della violenza + ignoranza paurosa. Ormai viviamo in una cultura per la quale i violenti non sono più i “disadattati”, ma quelli “adattati per eccellenza”.
Riccardo.cuordileone
00giovedì 16 novembre 2006 21:01
Concordo con Giona, spesso i professori sanno e tacciono.

Personalmente non ho visto tutta questa diffusione del bullismo, alle elementari e alle medie era inesistente, alle superiori non avendo fatto il liceo ne ho viste tante, ma non pesanti, botte a destra e a sinistra, nessun danno grave, qualche furto magari.
Questo a Milano però, perchè ho sentito certe storie...
luc@s87
00giovedì 16 novembre 2006 21:07
Giustissimo quello che ha scritto giona, soprattutto il fatto che dietro questi "bulli", chiamamoli così anche se avrei altri nomi più pesanti per gente che picchia uh handicappato, si nascondono famiglie degeneri, che non sanno insegnare nulla di buono ai figli.
Hareios
00giovedì 16 novembre 2006 22:26
Non credo che il problema sia nei programmi televisi violenti.

Penso sia nelle famiglie, che non sanno più educare.

Poi, quando le conseguenze di un'azione del genere non preoccupano più, e in Italia la cosa è diffusa, quando dunque il provvedimento disciplinare perde la sua funzione intimidatoria, che dissuade a compiere atti criminosi (il bullismo io lo considero un crimine che va punito), allora l'eventuale provvedimento deve assumere carattere prettamente punitivo. e la punizione deve essere esemplare, anche esagerata, per ristaurare il giusto timore delle conseguenze che ogni azione illegate ha (e non "può avere").
+Rabbit+
00venerdì 17 novembre 2006 09:07
Re:

Scritto da: Hareios 16/11/2006 22.26
Non credo che il problema sia nei programmi televisi violenti.

Penso sia nelle famiglie, che non sanno più educare.

Poi, quando le conseguenze di un'azione del genere non preoccupano più, e in Italia la cosa è diffusa, quando dunque il provvedimento disciplinare perde la sua funzione intimidatoria, che dissuade a compiere atti criminosi (il bullismo io lo considero un crimine che va punito), allora l'eventuale provvedimento deve assumere carattere prettamente punitivo. e la punizione deve essere esemplare, anche esagerata, per ristaurare il giusto timore delle conseguenze che ogni azione illegate ha (e non "può avere").




quoto anche se dato che in italia liberiamo i detenuti perchè ci costano cosa ci possiamo aspettare dai ragazzi che rispettino le regole?
Lux-86
00venerdì 17 novembre 2006 10:00
vero, la politica poi da esempi disgustosi, da berlusconi all'indulto.
Pius Augustus
00venerdì 17 novembre 2006 10:00
Io ricordo che ho passato tutte le elementati terrorizzato con la mia classe da un ragazzino zingaro che le maestre avevano deciso di "integrare".Tutti sapevano benissimo che ci menava e terrorizzava ma nessuno fece MAI nulla.
Adesso sentire che scoppia l caso nazionale per quel ragazzo autistico menato mi fa sinceramente incazzare,non perchè quello non sia un atto vergognoso da punire,ma perchè dimostra due pesi e due misure.Per usare un iperbole,se non sei zingaro o handicappato non hai alcun diritto.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 17 novembre 2006 11:16
Quoto Pius, il fatto è venuto a galla solo perchè il ragazzo era ahandiccappato, altrimenti sarebbe stato tutto normale.

Per quanto riguarda il discorso sull'educazione, effettivamente questa incide per il 70%, ma la televisione fornisce le idee per questi degenerati. Mi ricordo alle superiori certe mosse di wrestling...
ipercritico
00lunedì 20 novembre 2006 10:41
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 17/11/2006 11.16
Quoto Pius, il fatto è venuto a galla solo perchè il ragazzo era ahandiccappato, altrimenti sarebbe stato tutto normale.



Già sono d'accordo
anche se principalmente l'educazione inizia nelle famiglie ..


2 anni fa le scuole avevano tutte un programma contro il bullismo .. bel risultato !
in oltre ho dei parernti (molto vicini) che insegnano , spesso quando hanno a che fare con degli scalmanati vengon incolpati gli insegnati , ma si tratta soprattutto diproblemi di educazione di base , delle famiglie ...

[Modificato da ipercritico 20/11/2006 10.46]

Pertinax
00lunedì 20 novembre 2006 17:10
nella mia scuola se uno chiedeva il pizzo veniva massacrato sul posto [SM=x751545]
=Caesar86=
00martedì 21 novembre 2006 12:33
Re:

Scritto da: Pertinax 20/11/2006 17.10
nella mia scuola se uno chiedeva il pizzo veniva massacrato sul posto [SM=x751545]



Fammi indovinare..."Scuola Media Statale Palmiro Togliatti" [SM=x751545] giusto? [SM=x751545]
Pertinax
00martedì 21 novembre 2006 12:36
scuola media comunale "Galileo Galilei" [SM=x751530]
Hareios
00martedì 21 novembre 2006 15:23
Re:

Scritto da: Pius Augustus 17/11/2006 10.00
Io ricordo che ho passato tutte le elementati terrorizzato con la mia classe da un ragazzino zingaro che le maestre avevano deciso di "integrare".Tutti sapevano benissimo che ci menava e terrorizzava ma nessuno fece MAI nulla.
Adesso sentire che scoppia l caso nazionale per quel ragazzo autistico menato mi fa sinceramente incazzare,non perchè quello non sia un atto vergognoso da punire,ma perchè dimostra due pesi e due misure.Per usare un iperbole,se non sei zingaro o handicappato non hai alcun diritto.



Hai ragione, il fatto è andato in TV perchè il ragazzo handicappato fa più notizia ed indigna di più, ma siamo in Italia, dove ci sono due pesi e due misure. Peraltro fra poco il caso sarà dimenticato, quindi io non mi aspetto il minimo cambiamento.

A Rabbit
Ti capisco, ma ricordiamoci che il governo di uno stato è l'espressione del popolo e non viceversa.

[Modificato da Hareios 21/11/2006 15.23]

+Rabbit+
00martedì 21 novembre 2006 18:14
Re: Re:

Scritto da: Hareios 21/11/2006 15.23


Hai ragione, il fatto è andato in TV perchè il ragazzo handicappato fa più notizia ed indigna di più, ma siamo in Italia, dove ci sono due pesi e due misure. Peraltro fra poco il caso sarà dimenticato, quindi io non mi aspetto il minimo cambiamento.

A Rabbit
Ti capisco, ma ricordiamoci che il governo di uno stato è l'espressione del popolo e non viceversa.

[Modificato da Hareios 21/11/2006 15.23]




che tristezza
Lpoz
00martedì 21 novembre 2006 18:30
secondo me, vi è stato un ingigantimento mediatico della cosa...

gesto gravissimo, che merita certo una punizione esemplare, ma che non meritava certo tutta questa pubblicità, tanto più, che parlarne solo al tg, con servizi strappa lacrime, non sortisce alcun effetto...

bisogna cambiare le cose nelle scuole, e forse il ministro, prima di cambiare la maturità (che rappresenta un aumneto dei costi), potrebbe dedicarsi al combattere questi fenomeni...

Hareios
00martedì 21 novembre 2006 22:30
Re:

Scritto da: Lpoz 21/11/2006 18.30
secondo me, vi è stato un ingigantimento mediatico della cosa...

gesto gravissimo, che merita certo una punizione esemplare, ma che non meritava certo tutta questa pubblicità, tanto più, che parlarne solo al tg, con servizi strappa lacrime, non sortisce alcun effetto...

bisogna cambiare le cose nelle scuole, e forse il ministro, prima di cambiare la maturità (che rappresenta un aumneto dei costi), potrebbe dedicarsi al combattere questi fenomeni...




Si è capito che la pensiamo allo stesso modo, ma ti voglio quotare lo stesso, dal momento che non capita spesso.
Riccardo.cuordileone
00mercoledì 22 novembre 2006 10:50
A parte che secondo me si sta esagerando, hanno dipinto il bullismo come un nuovo fenomeno che sta dilagando, ma il bullismo c'è sempre stato, come c'era nella mia squadra di calcio o al militare, si sa che il più debole, il classico sfigato, bene che gli vada viene preso in giro.

Diciamo che adesso la situazione si sta aggravando per mancanza di disciplina, prima in famiglia e poi a scuola.
GORDIO~
00giovedì 23 novembre 2006 10:45
finchè si parla di scazzottate e prepotenze tra ragazzi, esclusi gli eccessi di certi deficenti, rientriamo quasi nella "normalità".
La cosa diventa preoccupante quando vedi che studenti prendono a pallottate di carta un insegnante o gli coprono la faccia con il giornale e questo non reagisce!!!!
Certa gente va espulsa dalle scuole e denunciata!!!
La troppa libertà mal gestita porta sta gentaglia a sentirsi impunibili!!! La colpa è trasversale,
è delle famiglie (o almeno di alcune) che non danno lo schiaffone
quando un figlio/a lo meriterebbe,
è della scuola che per seguire qualche regola dei numeri (sicuramente imposte) fa andare avanti gente che non merita!!
è dello stato che ha permesso troppo !!!
si deve considerare che i 15enni di oggi non sono quelli di 40,30,20,10 anni fa!!!

Nella scuola che è un diritto non può essere permesso un comportamento del genere!!!
Espulsione
Espulsione
e denuncia per interruzione di servizio pubblico con obbligo di ripagare il disservizio (anche con il sociale).

Personalmente metterei le facce di questi idioti delinquenti su tutti i muri della città/paese con un manifesto stile elettorale con una bella scritta tipo

"Questo DEFICENTE è un vigliacco ha ........
se lo incontri per strada sputagli in faccia!!!"


altro che privacy per i minori [SM=x751571]
Riccardo.cuordileone
00giovedì 23 novembre 2006 11:25
Anche io la penso come te, per certa gente ci vorrebbe la scuola di inizio secolo, frustino sulle mani e in ginocchio sui ceci, poi espulsione e infine schiaffoni dal padre.
Pius Augustus
00giovedì 23 novembre 2006 15:12
si,se si menano fra ragazzi va bene se si tocca l'insegnante è una tragedia [SM=x751578]
ma come ragionate?
Riccardo.cuordileone
00giovedì 23 novembre 2006 16:50
Re:

Scritto da: Pius Augustus 23/11/2006 15.12
si,se si menano fra ragazzi va bene se si tocca l'insegnante è una tragedia [SM=x751578]
ma come ragionate?


Menarsi nel senso: pizziccotti, coppini, qualche schiaffo, i classici dispetti, ovvio che le scazzottate vanno punite.
-Giona-
00giovedì 23 novembre 2006 17:04
Un altro caso a Gela:
www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo/gela/g...
Quello che mi manda in bestia, qui, è che le vittime abbiano deciso di cambiare scuola, mentre ai picchiatori non è stato ancora fatto niente. [SM=x751540]

[Modificato da -Giona- 23/11/2006 17.05]

Riccardo.cuordileone
00giovedì 23 novembre 2006 17:14
Bo tanto era albanese... [SM=x751525] [SM=x751567]

Comunque anche io probabilmente cambierei scuola, sopratutto in caso di pesanti come questo, anche se magari non mi accadrebbe più niente ci sarebbero sempre scambi di sguardi, battutine ecc.
-Giona-
00lunedì 5 febbraio 2007 16:44
www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo-3/bullismo-3/bullism...

Presentato oggi il pacchetto di iniziative messe a punto dal ministero della Pubblica Istruzione
Ogni regione avrà un osservatorio permanente. Previsti percorsi di recupero per i ragazzi
Numero verde, sito web e sanzioni
ecco il piano "Smonta il bullo"

Fioroni: "Dobbiamo sostituire il 'me ne frego' con il 'mi interessa'"



ROMA - Osservatori regionali permanenti, un numero verde nazionale, un sito internet, una massiccia campagna di informazione e sensibilizzazione, sanzioni più severe e percorsi di recupero. Sono questi i punti salienti del pacchetto del ministero dell'Istruzione contro la violenza a scuola. Si intitola "Smonta il bullo," ed è costato due milioni di euro.

Osservatorio regionale. Presso ogni regione ci sarà un osservatorio permanente con il compito di lavorare in stretta collaborazione con le istituzioni locali per valorizzare buone pratiche e competenze.

Numero verde nazionale. E' 800669696, e funzionerà con dieci postazioni di ascolto alle quali segnalare casi, chiedere informazioni generali e consigli su come comportarsi in situazioni critiche. Una task force di psicologi, insegnanti, genitori e personale del ministero si farà carico di fornire pareri e consigli.

Sito web. www.smontailbullo.it sarà punto di raccordo, raccolta e divulgazione delle informazioni utili provenienti dagli osservatori e dagli operatori del numero verde, nonchè una vetrina per le azioni e le campagne promosse dalle singole scuole.

Sanzioni. Il principio sarà quello di grande attenzione e severità, ma soprattutto l'attuazione di percorsi di recupero. Le sanzioni saranno commmisurate alla gravità del gesto; la più grave, è la sospensione che dovrà durare non più di quindici giorni, tranne casi di particolare gravità.

Campagne informative. Il Ministero promuoverà una serie di azioni tese ad educare gli studenti sul corretto utilizzo di internet e delle nuove tecnologie, soprattutto in relazione all'esigenza di far acquisire agli studenti il significato e il rispetto del diritto alla privacy propria e altrui. Non è casuale, dunque, che nella presentazione del piano antibullismo il ministro Giuseppe Fioroni fosse affiancato dal garante della privacy, Francesco Pizzetti.

Ruolo delle singole scuole. Secondo quanto spiegato da Fioroni, le iniziative della campagna serviranno "a monitorare, informare, trasmettere buone pratiche, dare indicazioni, supportare l'autonomia scolastica, sapendo che le azioni educative spettano ai singoli piani dell'offerta formativa nelle scuole e partono da una straordinaria campagna di cittadinanza attiva fatta dai docenti e dagli studenti che si propongono di sostituire il 'me ne frego' con il 'mi interessa'".

Educare al rispetto. "Il modo per vincere la violenza nelle nostre scuole, come negli stadi - ha spiegato ancora Fioroni - sta nell'educare i nostri ragazzi al rispetto della dignità delle persone e al rispetto dell'altro. Per questo docenti e studenti hanno una straordinaria opportunità, quella di non lasciare solo nessuno di fronte alla violenza e soprattutto di far sentire parte della comunità educante sia il diversamente abile che il più debole".

Videogiochi. Si promuoverà una campagna di comunicazione per sensibilizzare i genitori alla scelta dei videogame, ponendo attenzione alla classificazione Pegi - il codice di autoregolamentazione adottato su scala europea dalle ditte produttrici. Saranno anche realizzati videogiochi educativi, da utilizzare come strumento didattico.

(5 febbraio 2007)

[Modificato da -Giona- 05/02/2007 16.45]

-Giona-
00mercoledì 7 febbraio 2007 10:09
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/02_Febbraio/06/insegnan...

È successo in un istituto scolastico torinese
Insegnante picchiato da tre marocchini
I giovani, tra 16 e 17 anni, hanno malmenato il loro prof di inglese che era intervenuto in difesa di una bidella

TORINO - Tre studenti marocchini che frequentano un istituto scolastico torinese sono stati denunciati al Tribunale per i minorenni per avere aggredito e picchiato un loro professore. Si tratta di tre ragazzi, due fratelli di 16 e 17 anni e un altro giovane diciassettenne, iscritti al Centro territoriale permanente dell'Istituto Giulio. Fanno parte di una classe di soli extracomunitari che devono ancora prendere la licenza media. L'episodio si è verificato nella sezione distaccata presso l'Istituto Principessa Clotilde e la vittima del pestaggio è un insegnante di inglese, Piero Mastrota, 55 anni, che ha riportato contusioni poi medicate in ospedale.

RICOSTRUZIONE - Secondo il rapporto dei carabinieri, a innescare la violenza è stato uno dei due studenti di 17 anni, che era appena rientrato dopo un periodo di sospensione per avere danneggiato un distributore di bevande all'interno della scuola. Il giovane, alto e robusto, voleva vendicarsi del provvedimento e durante la ricreazione ha insultato una bidella, spalleggiato dagli altri due compagni. Il professor Mastrota è intervenuto e ha ricevuto la sua razione di insulti. L'insegnante ha allora invitato i tre a seguirli dal preside, che ha l'ufficio nell'altro istituto. Lungo le scale è stato però malmenato: «Prima un pugno - ha raccontato - poi un calcio allo stomaco e altre botte». Il personale della scuola ha telefonato ai carabinieri che sono intervenuti. La preside, Giulia Abbio, ha ricevuto dal professore Mastrota una relazione sull'accaduto per valutare le sanzioni da prendere nei confronti dei tre giovani.
07 febbraio 2007

Un'intera classe di extracomunitari "attempati" che deve prendere la licenza media. Questo mi sembra uno dei pessimi effetti delle norme sui ricongiungimenti famigliari.
-Giona-
00mercoledì 7 febbraio 2007 13:15
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/02_Febbraio/07/badbo...

Le risse dei ragazzi-bene: «E’ bello fare a botte»
Milano, due casi in pochi giorni: minorenni feriti e fermati


MILANO— Sono i bad boys in divisa: giacca blu e camicia bianca. Età 16, 17 e 18 anni. Sabato erano ai «Magazzini Generali» e nel parcheggio della discoteca hanno scatenato una rissa a pugni e calci, con insulti ai poliziotti. Tredici gli arrestati: figli di professionisti e scarcerati, in attesa del processo a primavera. L’altra notte, i bad boys—una buona parte di loro— si sono concessi il bis: al «Luminal», altro locale à la page. Festa dei diciott’anni. È bastato un pacchetto di sigarette gettato in strada. «Non devi buttare le cose quando passo io». Una testata. Schiaffi. In quaranta sono partiti all’inseguimento dei due «provocatori ». Alle 2, in viale Monte Grappa, nel quartiere dei locali alla moda, dopo una festa con tra i partecipanti anche personaggi dello spettacolo, figli di esponenti politici e noti dee-jay, ecco motociclette sbattute per terra, cestini dei rifiuti divelti. E una scazzottata generale. Sedata, a fatica, dalla polizia locale, con un coraggioso agente che s’è buttato nel mezzo, finendo contuso. Sei pattuglie.
Più una dei carabinieri. «Via, c’è madama». Dei ragazzini, uno non ce l’ha fatta. Gli altri scappavano. Ha alzato le mani: «Non ho fatto niente ». Due i denunciati, altrettanti i feriti. LE RISSE — C’è una nuova mania tra i minorenni milanesi: la festa con rissa annessa. Una movida della testata in itinere. I bad boys non hanno modelli come «Fight Club», il film dove ci si massacrava di botte. Ma sanno con precisione cosa fare e dove andare. Esempio: per oggi pomeriggio, hanno un’altra bellicosa ideuzza. Presentarsi davanti all’Istituto San Carlo, scuola privata, frequentata dagli odiati «fighetti ». Ma anche loro sono «fighetti», figli di professionisti, insomma la famosa Milano-bene. In gran parte, frequentano l’istituto privato De Amicis. «Lo facciamo perché è divertente, perché sei pieno d’alcol, perché è bello fare a botte» spiega eccitato Marchino, 17 anni. La scorsa notte, Marchino era al «Luminal» con la fidanzata. Solo che «stavolta non c’entro».
La stessa risposta resa ai vigili dagli altri 40. Forse, c’è da credergli, a Marchino: se nega le botte di viale Monte Grappa, rivendica con orgoglio la maxi-rissa dei Magazzini Generali: «Quella l’ho fatta scoppiare io e voi giornalisti scrivete un mucchio di cazzate». Gli piace raccontare, a Marchino. «Ero fuori dal locale con la mia ragazza e un amico. È arrivato uno, più grande. Le ha detto qualcosa. Sono andato lì e gli ho dato una testata. Sono arrivati i buttafuori. Ci hanno diviso ». I body guard muscolosi hanno chiesto chi fosse stato a iniziare. «Ho risposto che era colpa dell’altro. Sono entrato nel locale. L’altro mi ha aspettato fuori. Sono usciti prima i suoi amici e lui se l’è presa con loro perché lo avevano lasciato solo. Si sono menati ». IL «NEMICO» — Cambio di scena. Dai Magazzini Generali al Luminal. «Le prendi e le dai — filosofeggia Marchino —. È così. Conoscevamo i due che sono stati presi a botte. Erano alla festa con noi.
Ma sono stati loro a provocare, i fighetti, quelli con la puzza sotto il naso». Eccolo il nemico: «Sono i più grandi, quelli tra i 22 e 23 anni, che fanno i brillantoni, che sono figli di papà. Quelli che non si fanno i fatti loro. Quelli che vengono davanti a scuola a fare i ganassa». Quale scuola? «In molti stiamo al De Amicis». Istituto nel cuore della città. Generazioni di studenti. Quelli di oggi se le danno. «Il motivo? Mah. Ci si diverte. Siam zeppi d’alcol. E sai una cosa? Basta che uno ti guardi storto. Non capisci più niente, scoppia il casino». Paura o solo adrenalina? «Certo che hai paura. Quando sei 40 contro 40 non sai mai cosa può succedere.Manon puoi tirarti indietro». Perché bisogna guardare sempre avanti: «Oggi abbiamo l’appuntamento davanti al San Carlo». Due ammucchiate di boxe dilettantistica in tre giorni. Che cosa succede? Il Comune pensa a un piano speciale. Il vicesindaco Riccardo De Corato: «Reprimeremo le violenze. Ma non può essere l’unica strada. C’è una escalation di violenze. Dobbiamo coinvolgere scuola e famiglie». Già: le famiglie. «Mi domando: dov’erano mamma e papà di questi giovani? Sapevano che i figli erano fuori?». Fuori casa. Fuori dalla discoteca. Fuori controllo.
Andrea Galli Maurizio Giannattasio
07 febbraio 2007

Anche a me questo ricorda proprio il film Fight Club. Ma che andassero in una palestra e s'iscrivessero a un corso di boxe, se proprio hanno voglia di prendere e dare cazzotti! [SM=x751535]
-Giona-
00lunedì 15 ottobre 2007 10:51
www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo-5/decreto-bulli/decreto-bu...

Al varo il decreto. Previsti anche sospensioni lunghe e percorsi di recupero
Sanzioni più severe per contrastare l'aumento del bullismo a scuola
Linea dura, ecco le nuove punizioni
"Bocciati i bulli più violenti"

di SALVO INTRAVAIA


ROMA - Inasprite le sanzioni disciplinari anti-bullismo per gli studenti della scuola media e superiore. Fra pochi giorni, chi sarà pescato "in atteggiamenti lesivi della dignità dei compagni e degli stessi insegnanti" potrà essere espulso dalla scuola fino alla fine dell'anno scolastico. Dunque, bocciato. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di tre giorni fa, ha approvato lo schema di regolamento che modifica quella parte dello Statuto degli studenti riguardante proprio le punizioni.

Il provvedimento, presentato al governo dal titolare della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, ha già incassato il parere favorevole del Consiglio di Stato e del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. Il testo dovrebbe essere reso noto a giorni e la stretta nei confronti degli alunni più riottosi potrà essere applicata già da quest'anno.

Il "pugno di ferro" annunciato da Fioroni, all'indomani di fatti di cronaca che in alcuni casi hanno fatto precipitare la scuola nel baratro della violenza, sta quindi per concretizzarsi.
Non si tratta di un ritorno alle norme del regio decreto del 1925, in vigore fino al mese di giugno del 1998, che nelle situazioni più gravi prevedevano "l'espulsione da tutte le scuole del regno". Ma è certo che atti di bullismo all'interno delle mura scolastiche contro i compagni più deboli, scherzi un po' troppo pesanti all'indirizzo degli insegnanti eccessivamente accondiscendenti, raid vandalici o azioni violente vere e proprie non saranno più tollerate e potranno essere sanzionate con la sospensione dalle lezioni per più dei 15 giorni previsti finora.

Il documento riscrive gli articoli 4 e 5 dello Statuto degli studenti che si occupano della Disciplina e degli organismi (e relative procedure) cui gli alunni incolpati potranno rivolgersi per discolparsi o difendersi. Saranno le singole scuole che nel proprio regolamento dovranno stabilire quali sono i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, le relative sanzioni previste, gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento da seguire. Non è quindi detto che le stesse violazioni saranno sanzionate alla stessa maniera in tutte le scuole italiane.

Ma la novità più importante è che in presenza di gravi infrazioni, alunni recidivi o casi che ingenerino allarme sociale, l'allontanamento dalla comunità scolastica può arrivare al termine dell'anno scolastico e per le situazioni più gravi all'esclusione dallo scrutinio finale o dagli esami di stato. Qualunque sia la sanzione, questa avrà sempre finalità educativa e sarà sempre tesa al recupero dello studente.

Chi incapperà in sanzioni superiori ai 15 giorni sarà incluso in percorsi di recupero che - in accordo con le famiglie, i servizi sociali ed eventualmente l'autorità giudiziaria - potrà anche tradursi in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a vantaggio della scuola. Gli organi collegiali (Consiglio di classe o Consiglio d'istituto) deputati a comminare la sanzione non saranno comunque inappellabili. I ragazzi incolpati, o chi per loro, potranno rivolgersi all'organo di Garanzia della scuola che al suo interno, oltre ai docenti e al capo d'istituto, avrà i rappresentanti dei genitori e degli alunni.

(15 ottobre 2007)
___________________________

Questo decreto è un'ottima cosa. Temo però che la sua efficacia sarà in gran parte limitata dai ricorsi al TAR (altro che "organo di Garanzia della scuola"!) che fioccheranno non appena saranno decise le bocciature.
-Giona-
00lunedì 10 dicembre 2007 13:15
www.corriere.it/cronache/07_dicembre_10/sciopero_seconda_elementare_fe497476-a715-11dc-a6a3-0003ba99c5...



L'AUTO-SOSPENSIONE IN MASSA IN UNA SCUOLA DI ASSEGGIANO (VENEZIA)
"Sciopero" in seconda elementare
Gli scolari protestano contro il bullo

Dall'inizio dell'anno un ragazzino di 8 anni, ripetente, aggredisce i compagni con calci e pugni

VENEZIA - Da una settimana gli alunni di una seconda elementare di un istituto di Asseggiano (Venezia) non vanno a scuola. Il motivo? Uno «sciopero» contro il bullo. Una vera e propria auto-sospensione di massa attuata dalle famiglie, come riporta Il Gazzettino, che protestano contro un ragazzino che dall'inizio dell'anno scolastico terrorizza i suoi compagni picchiandoli, prendendoli a pedate, sberle pugni e anche sputandogli addosso. Proveniente da un altro istituto, è stato inserito a settembre nella scuola del Veneziano: ha otto anni, uno in più delle sue "vittime" ed è, caso rarissimo, stato bocciato in seconda elementare.

SOTTOVALUTATO - Secondo i quotidiani locali, il comportamento del piccolo sarebbe stato sottovalutato dagli insegnanti, che, solo in extremis, avrebbero preso misure: dalla segnalazione ai genitori (separati, il piccolo vive con la mamma) fino alla sospensione di qualche giorno. Tutto inutile, secondo padri e madri delle piccole vittime, che così hanno attuato lo sciopero bianco in attesa di misure piu drastiche.


10 dicembre 2007
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:14.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com