Alla mia compagna.

WillyImperatore
00venerdì 16 marzo 2012 15:13
Giù dal castello di Marostica.
Torno giù per sconnessi carriaggi.
Dal castello scaligero giù verso l'oggi.
Vecchi soldati immaginari ad ogni tornante,
indifferenti ormai, a questo viandante.
Ti pensavo d'altra epoca, come sei.
Cinquecentesca inafferrabil nobildonna,
premio di antiche tenzoni e rodei.
su queste pietre, il frusciar della tua gonna.
Viviamo in un epoca non nostra,
ci appare come una strettoia,
come del castello, una feritoia
per guardare il domani, era la finestra.
Nobile mia marosticense dama
questo presente non c' appartiene
l'animo puro ormai non conviene,
la barbarie ci trafigge con la sua lama.






Cobite
00sabato 17 marzo 2012 09:03



Chi ha visitato Marostica può comprendere quale splendida dedica sia questa. Mi dispiace un po’ il pessimismo finale pensando che forse neppure il cinquecento era ideale. Comunque comprendo l’amarezza per una società capace, volendo, di essere migliore e invece non appare davvero più matura.


Piaciutissima. [SM=x142874]
[SM=x142897]
Giancarlo
WillyImperatore
00sabato 17 marzo 2012 16:00
Ringrazio delle parole che mi dedicate e di cui mi nutrite.
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