Alitalia, aut aut di Tremonti sulla "salva-manager"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
il rat-man
00giovedì 9 ottobre 2008 12:57

L'emendamento cosiddetto «salva-manager» inserito nel decreto Alitalia in Senato sarà eliminato alla Camera. Lo affermano fonti di governo dopo l'intervento del ministro Giulio Tremonti a Palazzo Madama nel corso del'informativa al Parlamento sulla situazione economica internazionale. Il ministro era infatti stato categorico e aveva detto che quel tipo di emendamento è incompatibile con la lina del governo. E che quindi, qualora dovesse rimanere, sarà il ministro stesso a trarne le conseguenze e ad andarsene.

L'AUT AUT DI TREMONTI - Una presa di posizione, quella di Tremonti, arrivata subito dopo l'annuncio ai parlamentari della disponibilità dell'esecutivo ad affiancare gli istituti di credito qualora questi si trovassero in difficoltà a causa delle ripercussioni della crisi finanziaria. Ma l'intervento del governo, ha sottolineato, sarà finalizzato a tutelare i risparmiatori, non certo i dirigenti che hanno sbagliato. Quanto alla norma infilata a sorpresa nell decreto Alitalia, Tremonti aveva spiegato che «è fuori dalla logica di questo governo» e quindi «va via l’emendamento o va via il ministro dell’Economia». Il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, è intervenuto dopo pochi minuti per spiegare che quella norma «deve essere eliminata nel corso dell'esame alla Camera» perché in caso contrario «non c'è disponibilità politica da parte nostra alla conversione del decreto». Appare dunque scontat la sua prossima cancellazione. Per il leader del Pd, Walter Veltroni, quanto accaduto con l'emendamento su Alitalia è la dimostrazione di come «si vedono divisioni e contraddizioni all'interno del governo».

LA «SALVA-MANAGER» - Quella che è già stata ribattezzata norma «salva-manager» prevede, nel caso di amministrazione straordinaria, che i reati come ad esempio la bancarotta fraudolenta, la bancarotta semplice o il ricorso abusivo al credito, siano applicabili solo se la compagnia fallisce o nell'ipotesi di accertata falsità dei documenti. Questo il testo dell'emendamento: «Le dichiarazioni dello stato di insolvenza a norma dell'art. 4, comma primo, e dell'art. 3, comma terzo, del presente decreto e dell'art. 3 e dell'art. 82 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270, sono equiparate alla dichiarazione di fallimento ai fini dell'applicazione delle disposizioni dei capi I, II e IV del titolo VI della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267 esuccessive modificazioni ed integrazioni) solo nell'ipotesi in cui intervenga una conversione dell'amministrazione straordinaria in fallimento, in corso o al termine della procedura, ovvero nell'ipotesi di accertata falsità dei documenti posti a base dell'ammissione alla procedura».

«ITALIA SENZA ANOMALIE» - Parlando della crisi finanziaria, Tremonti aveva spiegato che «l'Italia non presenta particolari anomalie» e questo perchè «una caratteristica propria del sistema bancario italiano è avere un carattere meno sofisticato che ha preservato elementi di crisi che vediamo in altri paesi europei». «Riconosco quanto detto mio predecessore - ha aggiunto Tremonti - che ha definito il sistema italiano "più robusto"».

«CRISI PROTEIFORME, EUROPA UNITA» - Tremonti ha relazionato ai deputati e ai senatori all'indomani del consiglio dei ministri che ha stabilito la creazione di un fondo speciale per andare incontro agli istituti di credito che dovessero subire contraccolpi per effetto della debacle economica mondiale. «Il carattere della crisi in Europa - ha evidenziato - non è ancora chiaro, ma è proteiforme e segmentata». In ogni caso, ha aggiunto, seppure con «mezzi diversi» i paesi europei stanno lavorando per un «fine comune»: nell'area Ue, ha detto il ministro, «tutto il possibile è stato coordinato. Gli interventi sono stati presi per country in base ad uno schema comune».

«AIUTI CASO PER CASO» - La delibera dell'Ecofin dello scorso 7 ottobre per fronteggiare la crisi finanziaria, ha poi ricordato l'esponente del governo, prevede la «tutela del contribuente il cui capitale viene integrato nelle banche. Ma non il sostegno ai manager che hanno sbagliato nella gestione». Si prevede anche «la possibilità del governo di intervenire nel cda e «non attribuire ai manager compensi in debito». Quanto all'erogazione di eventuali aiuti alle banche, ha precisato Tremonti, il governo interverrà «caso per caso»: «Speriamo non sarà necessario - ha detto - ma sarà, sarà caso per caso. Per questo non sono state predeterminate le cifre per gli interventi» che saranno adottati sulla logica del «quanto basta». «È nel potere del governo - ha poi aggiunto - evitare che una banca fallisca. E non per tornare nelle banche, ma per l'interesse pubblico. Non sarà capitale attivo, ma esaurirà il suo ruolo nella forma di azioni privilegiate». E «alla fine ci potrà essere un ritorno per contribuente: se una banca è risanata e poi ne esci porti a casa più capitale di quello che hai messo».

«ESCLUDIAMO FALLIMENTI» - La garanzia sui depositi bancari italiani, ha detto ancora Tremonti - è «già sopra la soglia europea ma abbiamo aggiunto un'integrale garanzia pubblica. In ogni caso non è questo il punto centrale. Noi pensiamo che non esiste un problema di depositi perchè escludiamo a priori il fallimento delle banche».

BERSANI: «MISURE INSUFFICIENTI» - L'omologo di Tremonti nel governo ombra del Pd, Pierluigi Bersani, ha chiesto al governo di inserire nel proprio decreto legge anche «interventi a favore dei redditi e dei salari e un fondo di garanzia e semplificazione per l'accesso al credito per le piccole e medie imprese». Bersani ha sostenuto che le misure prese dal governo sono «ragionevoli ma insufficienti» e che «usciti dalla crisi finanziaria dovremo riflettere su "quale" società vogliamo»: «C’è il fallimento di una politica economica e di regolazione sociale, che negli anni ha pensato di attribuire alla finanza un ruolo sostitutivo degli incrementi di reddito da lavoro, delle politiche redistributive e delle politiche di welfare. Quasi che garantire consumi, reddito, sanità, casa, pensioni, potesse venire da quel meccanismo».





stavano facendo una porcata IMMANE, l'ennesima direi.

sono riusciti ad indignare persino tremonti e non era cosa facile [SM=g27827]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:36.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com