Cordaz, un trevigiano a difesa della porta del Treviso
Erano diversi anni che la porta del Treviso non veniva difesa da un trevigiano. In precedenza tanti buoni portieri ma che arrivano da altre province e addirittura da altri paesi come, ad esempio Handanovic e Avramov. Ora, a sfatare questo tabù ci ha pensato Alex Cordaz di Cordignano che dopo la partenza di Calderoni per Torino è diventato il nuovo numero uno della squadra biancoceleste.
"Per me è un onore dice Cordaz - difendere la squadra della mia provincia e quindi farò di tutto per mettermi in mostra e contribuire alla permanenza in serie B".
Non sarà però una stagione facile.
"Non ci sono stagioni facili. Sembrava dovesse essere quella dell'anno scorso con una squadra che, secondo gli esperti, avrebbe dovuto passeggiare sugli avversari e alla fine salire in serie A invece sappiamo tutti com'è andata ovvero abbiamo sofferto come dei matti per evitare la retrocessione in C1".
Quest'anno però partirete con tre punti in meno degli avversari per una penalizzazione imposta dalla giustizia sportiva. Come reagirete?
"Semplice, dovremo vincere una partita in più per azzerare questa sanzione".
Cosa manca a questo gruppo?
"A livello tecnico non posso dire nulla perché non è mio compito ma se parliamo dal punto di vista del gruppo vi posso assicurare che questo è di primo piano. Siamo partiti davvero bene, il gruppo è uno solo e non diviso in frazioni".
L'anno scorso invece le cose andavano diversamente fin dal ritiro?
"Il gruppo era buono anche nell'ultimo campionato, ma probabilmente la troppa pressione che avevamo addosso perché tutti ci davano in serie A, ci ha penalizzato"
Conoscevi l'allenatore Gotti?
"Personalmente no".
E' stata una sorpresa?
"Positiva. Ci ha fatto lavorare moltissimo, ma ha saputo gestire il gruppo nel migliore dei modi con il giusto riposo. E' una persona di grande intelligenza e nelle sue scelte ci coinvolge molto e questo ci rende felici anche perché ci tratta tutti allo stesso modo senza favoritismi o giudizi preconcetti".
Come ritieni la squadra?
"Se rimarrà questa rosa credo che saremo competitivi. A livello qualitativo forse ci manca qualcosa rispetto all'anno scorso ma l'unione del gruppo potrebbe spingerci oltre l'ostacolo".
Le norme federali però prevedono che il gruppo dovrà essere di diciannove giocatori e quindi in molti dovranno fare le valige.
"Sento e leggo che diversi nostri giocatori sono richiesti da altre società e quindi non so chi se ne andrà ma non credo che la società si priverà di molti giocatori di peso.
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