Alcuni dubbi sull'Olocausto

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Estatemeravigliosa
00venerdì 23 ottobre 2015 16:10
Salve.
Mi è venuta in mente una fanfiction ambientata durante l'occupazione nazista e l'Olocausto, ma avrei alcuni dubbi da togliermi, in particolare sulle leggi razziali.

La prima riguarda il trattamento di ebrei di "sangue misto" e "non praticanti": c'erano differenze rispetto al trattamento verso chi aveva tutti e quattro i nonni ebrei, o verso i praticanti?

La seconda invece è sulla scuola: avendo letto il Diario di Anne Frank e altri libri che raccontano l'esperienza di preadolescenti in quel periodo, so già dell'esistenza del Liceo ebraico per i ragazzi di quell'età. Ma i bambini più piccoli, di sette anni ad esempio? C'erano anche scuole per loro?

La terza e ultima: una persona non ebrea, ma comunque non ariana (nel caso per metà asiatica), che trattamento riceveva dallo Stato?

Ringrazio in anticipo chiunque riesca a darmi delle risposte.

zorrorosso@EFP
00domenica 22 novembre 2015 16:15
Re:
Estatemeravigliosa, 10/23/2015 4:10 PM:

Salve.
Mi è venuta in mente una fanfiction ambientata durante l'occupazione nazista e l'Olocausto, ma avrei alcuni dubbi da togliermi, in particolare sulle leggi razziali.

La prima riguarda il trattamento di ebrei di "sangue misto" e "non praticanti": c'erano differenze rispetto al trattamento verso chi aveva tutti e quattro i nonni ebrei, o verso i praticanti?

La seconda invece è sulla scuola: avendo letto il Diario di Anne Frank e altri libri che raccontano l'esperienza di preadolescenti in quel periodo, so già dell'esistenza del Liceo ebraico per i ragazzi di quell'età. Ma i bambini più piccoli, di sette anni ad esempio? C'erano anche scuole per loro?

La terza e ultima: una persona non ebrea, ma comunque non ariana (nel caso per metà asiatica), che trattamento riceveva dallo Stato?

Ringrazio in anticipo chiunque riesca a darmi delle risposte.




Ciao, mi sembrava di avere risposto, ma non vedo la mia risposta qui, quindi la ri-posto.
Allora, per quanto riguarda le mie risposte, ho studiato la Shoah come si deve tipo 20 anni fa, quindi alcune risposte potrebbero essere un po' incerte, ma alcune cose le ho rilette non molto tempo fa e se qualcuno con le nozioni un po' più fresche delle mie vuole aiutarti e correggermi/ aggiungere più info, è più che ben venuto :D

Prima domanda: le leggi naziste (nei confronti della comunità ebraica) venivano applicate anche alle famiglie convertite dopo il 1871, con origini miste e fino a 3 nonni ebrei. Da quel che mi ricordo, anche portare soltanto il cognome poteva essere un incentivo per essere indagati o presi ed una volta "categorizzati" nei rispettivi campi di concentramento/lavoro/sterminio non c'erano troppe differenze di trattamento rispetto agli zingari, i disabili (con handicap fisici o mentali), gli omosessuali ed i prigionieri politici o di guerra :(
*In alcuni films però mi sembra di aver notato come a volte i prigionieri di guerra venivano tutti raggruppati in campi temporanei e con trattamenti relativamente migliori (?)

Seconda domanda: nessuna istituzione accettava più gente di religione ebraica nella società... I medici non potevano praticare la loro professione in ospedale, agli insegnanti venivano tolte le cattedre (anche ad Einstein fu tolta la cattedra dall'Università di Berlino, ma lui -al contrario della famiglia Frank- aveva già chiesto ed ottenuto asilo politico negli USA). Anche senza il testo sotto mano, sono quasi sicura che ogni ghetto avesse scuole per ogni età ed ambulatori dove i medici potevano praticare (anche se non facilmente) la loro professione.
Mi ricordo che facemmo questa specie di intervista con un sociologo che proprio aveva spiegato in dettaglio la funzione sociale del disagio di trasferirsi nel ghetto (perdere amicizie, conoscenze e contatti con il mondo esterno, rendendo le singole famiglie "deboli") e non far parte più della comunità, come questa cosa eradicava (e danneggiava) la comunità ebraica i cui membri erano spesso gente benestante/di potere e che comunque viveva tranquillamente parte attiva ed integrata nella società, rendendola una cosa "al di fuori" della società tedesca, che stava imparando lentamente ad ignorare il problema. Praticamente la "soluzione finale" è stata presa sottogamba proprio a causa di questa selezione praticata fin da subito.

Terza domanda: è un po' generica, direi che se popolazioni come quella italiana erano tollerate in linea di massima (in quanto alleate in guerra), non dovrebbero esserci problemi se il personaggio di cui parli (è nativo tedesco ma) ha origini giapponesi ed allineamenti politici nazisti (almeno in apparenza), ma se è invece di origine cinese, c'è tutto un altro problema di fondo che onestamente non conosco bene, potrebbe essere perseguitata per conto delle autorità giapponesi, potrebbe passare inosservata, potrebbe essere comunque mal vista dalla società anche senza far parte della popolazione "eradicata".
Poi c'è da considerare come la Germania fosse in una dittatura e come tutta la parte che riguarda lo spostamento dei cittadini al di fuori delle varie colonie e stati dell'Asse fosse visto come un problema. Dagli anni '30 in avanti visti e permessi non vennero più rilasciati e quei pochi rilasciati prima del '41 furono eventualmente annullati (tutti i cittadini tedeschi, anche la comunità ebrea, erano considerati potenziali spie e quindi non accettati, anche se richiedevano asilo perché in pericolo di vita).

Spero di esserti stata d'aiuto e di non aver fatto troppe svarionate :D
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