Tutto incominciò quando Izumi, una discreta studentessa del liceo, di ricca famiglia, con genitori premurosi e una villa al centro, venne adocchiata da un trio di bulli della scuola privata giapponese che frequentava. Un paio di giorni dopo, all’ uscita della scuola, il trio chiamato Bullett Black (o semplicemente BB) la portò di peso in un vicolo ceco e malandato sostenendo che erano interessati a lei. Il capo banda, un 19enne dei quartieri più bassi e malandati di Tokio non si sa come entrato in una delle scuole più rinomate dello stato, le fece la proposta formale di diventare la sua ragazza unicamente per il suo corpo, dicendo che era amico di molti membri della mafia, e, che se avrebbe accettato, sarebbe stata bene per tutta la vita in termini economici. Izumi rifiutò tentando di liberarsi, ma il trio non glielo permise. Il diciannovenne aggiunse che aveva tre possibilità: Al prossimo “no” le avrebbe fatto incendiare la casa, al secondo le avrebbe ucciso i genitori, e al terzo, ormai in orfanotrofio, sarebbe stata calpestata e poi uccisa. La ragazza non ci voleva credere, lo riteneva impossibile, così decretò seccamente il primo “no”. Pochi giorni dopo, la casa venne bruciata. Si salvarono tutti, ma da quel giorno Izumi non era più la stessa, sentiva che non era finita, che avrebbero continuato, e ci aveva visto bene. Il giorno seguente venne sbattuta nuovamente nel vicolo ceco sempre dalle stesse persone. Sempre il capobanda le rifece la proposta, lei non sapeva cosa rispondere. Ormai erano trascorsi quindici minuti di completo silenzio, in quell’ arco di tempo una voce nella sua testa le diceva: “No, non è questo il tuo destino! Dì di no!! Non sei destinata a questa fine!” Izumi era talmente terrorizzata e confusa, quella voce le risuonava nella mente talmente fino allo sfinimento che, quasi per togliersi quel macigno dalle spalle, disse di no un’ altra volta. Prima sembrava piangere, poi ridere, poi piangere ancora, era totalmente fuori di se. Il capo sorrise e se ne andò lasciandola lì, “Forse pensa che scherziamo” aggiunse “ma capirà presto che io non scherzo mai.” E così fece. Tempo 3 giorni e i titoli dei giornali non parlavano d’altro: “I genitori della più ricca famiglia di Tokio uccisi!” “Una delle quattordicenni più ricche dello stato in orfanotrofio a causa dell’ assenza dei parenti!” “15.000.000. Yen nelle banche statali! In attesa della maturità della ragazza!”. Izumi più leggeva queste cose nel cortile dell’ orfanotrofio, più si sentiva prendere dal rimorso. I tre si fecero vivi ancora una volta. Ormai la ragazza dai capelli rosso scarlatto considerava quella proposta quasi come un lento suicidio, ma non accettò quasi per fargli un dispetto. “Ormai posso suicidarmi anche senza il tuo aiuto, non avrebbe senso.”, aggiunse infine. “Capo, avevate detto che avrebbe accettato dopo aver perso tutto!” Il capo rispose: “E’ quello che credevo, ma è tanto bella quando stupida. Di una così onesta non me ne faccio niente.” Queste sono le ultime parole che sentì prima di essere malmenata nel solito vicolo ceco. Lei non oppose resistenza, non gliene importava più niente ormai. Ad un tratto però una ragazza dai capelli biondi le e avvicinò.
Questo è più o meno l'inizio ... E' molto drammatico, e di solito non faccio cose del genere, ma proprio perchè è inusuale ho pensato sia giusto conservalo tra le idee. La storia ovviamete si risolleverà, magari metterò anche il seguito se vi piace!^^ Sarei molto felice di ricevere commenti o consigli se ne avete!^^
PS: Ci ho pensato, e un personaggio come Belledandy non è affatto male in effetti! Continerò a guardarmi "Oh, mia dea!" in attesa di qualche spunto interessante!