Stregadelmare
00mercoledì 4 aprile 2007 23:22
Ce l'avete un po' di saggezza per me?
Sì, magari una pillolina che mi aiuti a tenere chiusa la mia dannata boccaccia e ferme le mie maledette dita.
Me lo diceva sempre Giò: "Anna, devi contare fino a dieci"
e io ci provo, ve lo giuro, "uno, due, tre,..." il problema è che non mi serve a niente...arrivo al tre ma ho già detto quello che pensavo o scritto quello che la mia mente partorisce...
Non c'è niente da fare...
Ho sempre pensato che fosse un pregio dire sempre quello che si pensa...ma poi mi accorgo che ferisco le persone che amo..e allora non è più un pregio...e non mi giustifica il fatto che sono stata perdonata tante volte per questo...e che ogni volta che ci ricasco è tutto spinto dall'amore...
Perché mi accorgo che ho superato il limite giusto un attimo dopo aver parlato o aver scritto?
Questa volta l'ho fatto alla grande...ho superato me stessa...
E la cosa che più fa male è, come sempre, il silenzio...
Aiutatemi.
A.
nosiforse
00giovedì 5 aprile 2007 15:00
Il problema non è dire quello che si pensa a coloro che si amano.
Non è parlare senza riflettere.
Non è sentirsi poco "controllati".
E solo nascondere parti di se stessi che possono spiegare, giustificare, ammettere parti di se che rendono conto di determinate parole, di determinati gesti, di certi moti che appaiono inspiegabili, anche a chi ti ama.....
E quando non si comprende, il silenzio è sempre la reazione più giusta....