Aiutateci con la petizione,vi prego!!!!!!

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MARTINA.SANNINO83
00lunedì 6 ottobre 2008 14:44
Aboliamo l'esame di avvocato
L'esame per l'abilitazione alla pratica forense è un ostacolo fortemente ingiusto e probabilmente anticostituzionale.


E' assurdo che L'Italia, in forza della legislazione europea, preveda la libertà della circolazione dei servizi, delle persone, delle merci e delle professioni, ma abbia ancora una prova per l'abilitazione forense, istituita col Regio Decreto 37/1934.

Questa prova, come tutti gli interessati sanno, è molto difficile e può essere paragonata a molti concorsi pubblici, quali ad esempio il concorso per la magistratura, con la differenza, non di poco conto che il superamento di quest'ultima equivale in pratica ad un'assunzione, ad uno stipendio fisso, mentre chi supera la prova per la pratica forense deve poi iniziare a formarsi la sua clientela e ci vogliono anni prima di vedere guadagni!

Inoltre, chiediamo un’effettiva riforma della professione che tuteli noi praticanti sia durante l’espletamento della pratica che di fatto non è retribuita nemmeno in forma simbolica come rimborso spese.

Chi vuole diventare avvocato, deve, non solo studiare per almeno 5 anni all'università, ma deve poi fare 2 anni di tirocinio (il 99% delle volte sfruttato e gratuitamente), terminati i quali deve sostenere un esame di abilitazione che si svolge con cadenza annuale, molto difficile, che garantisce solo il DIRITTO A LAVORARE, che dovrebbe essere, costituzione alla mano già garantito!

L'anacronismo di questo esame può essere confermato dal fatto che molti paesi della Comunità Europea, prevedono per gli aspiranti avvocati, una volta laureati, di svolgere il tirocinio terminato il quale si effettua un test molto più sempice rispetto al nostro concorso, perchè di questo in pratica si tratta!

Inoltre qui in Italia per l'iscrizione in tutti gli altri albi professionali (architetti, ingegneri, e addirittura medici) l'esame è una pura formalità espletato presso la stessa Università subito dopo la laurea.

Pertanto chiediamo la dovuta attenzione sulle osservazioni e considerazioni fin qui sviluppate, affinchè questa assurda legge sia finalmente cambiata.
L’avvocatura infatti non può e non deve chiudersi in una "casta" professionale, ma deve essere libera e aperta anche per i nuovi laureati in giurisprudenza. I nostri problemi sono molteplici e vanno dalla formazione all' inserimento nella professione, nonché a quello della disparità di trattamento che riceviamo durante le correzioni dei compiti scritti nelle varie corti d’Appello.

Non si comprende dunque questa disparità di trattamento.

Se il prossimo governo non se ne volesse fare carico propongo la raccolta di 500000 firme che ci consentirebbero la proposizione di un referendum abrogativo!

Firmate qui,please
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